Sono stato in Giappone diversi mesi e lì è davvero difficile non essere tentati da tutte queste cose ritenute da "otaku" dato che te le spammano ovunque. Gli otaku poi sono quelli super fissatissimi che non hanno vita sociale per dedicarsi a queste cose, ciò comunque non esclude che anche chi non sia otaku ne usufruisca seppur in maniera più moderata.
A me sembra ben grande come percentuale. Mi viene il sospetto che sia stato fatto un errore di campionamento. Per esempio: se il sondaggio fosse stato fatto all'entrata di un quartiere come Akihabara, allora percentuali del 25%, se non molto più elevate, non mi sorprenderebbero affatto. È un po' come mettersi a fare un sondaggio sulla percentuale di fumatori davanti a una tabaccheria.
La parola otaku ormai suona quasi commerciale. Qui in Italia tutti gli appassionati di anime e manga ormai si dichiarano otaku, senza sapere nemmeno il vero significato(cosa che io odio abbastanza). In Giappone dovrebbe essere diverso perché sanno cosa significa realmente, tuttavia il 23% non è pochissimo, mi chiedo se tutti quelli intervistati siano davvero delle persone senza vita sociale..
Errori nell'uso degli appellativi a parte qui da noi, come fa notare stefy66 (non a caso qui c'è chi usa il termine Weaboo per indicare i fanatici, al posto di Otaku dove praticamente solo in Giappone mantiene il significato originale completamente intatto) avrei da criticare anche la dimensione del campione: cioè, in tutti i sondaggi vengono prese sempre le solite 10k persone? Sforzarsi ed allargare un pò gli orizzonti sarebbe meglio. Percentuale ad ogni modo alta se il campione rispecchiasse la popolazione generale, se si prende sul serio il termine, fa capire che ciò che a noi apparte come meraviglia per loro è piuttosto problematico, la gente in grado di convivere adeguatamente con una passione sfrenata non è mai troppa.
questo sondaggio è fatto da un ente, non da un sito come molti altri sondaggi (charapedia), saranno sempre 10.000 (che non è poco) ma non credo proprio che "siano sempre i soliti"
Penso, anche se non ho verificato, che "Otaku" alla fine sia una parola dispregiativa solo usata dai media e dai bigotti. Una percentuale così alta sicuramente è gente normalmente appassionata e non asociali o hikikomori! probabilmente anche in Giappone chi è appassionato si definisce otaku e, come qui, in televisione si diffonderanno servizi basati sull'ignoranza che usano il termine come offesa, sinonimo di asocialità... ovviamente anche alcuni appassionati crederanno che otaku sia un offesa, plagiati da quello che sentono e che considerano il vero significato del termine...La maggioranza degli appassionati(esclusi quindi i bigotti, i plagiati e gli hikikomori) si definisce otaku senza problemi anche avendo una vita sociale normale, esattamente come qui in Italia, anche se in proporzioni minori. Ovviamente il tutto è una mia speculazione per ora u_u a breve andrò in Giappone e potendo, verificherò.
Cresce quel mercato "Otaku", solo perché i bimbi del terzo millennio comperano meno manga, anche se alcuni di quei manga(per il valore che trasmettono) sono più belli di quelli degli anni 80. Io vorrei tanto leggere uno shojo, che abbia come protagonista, un ragazzo alla Giorgio Gaber, ma, purtroppo, questo manga non verrebbe mai pubblicato.
Ma Otaku in che senso? ovvero, non è che se uno legge la rivista manga settimanale può essere considerato otaku per questo. Personalmente reputo questa parola priva di senso: tale termine è quasi diventato un simbolo, da sbandierare o nascondere in base alle situazioni. I manga/anime sono qualcosa da saper apprezzare, un po' come libri o i film, penso sia poco opportuno limitare il tutto con un semplice titolo.
Concordo quanto detto sopra, se facciamo un sondaggio simile a Tokyo allora ci credo benissimo, forse quel 23% è anche poco. Le metropoli giapponesi sono bombardate dall'animazione, bisognerebbe andare nelle città più piccole del nord per vedere se ci sono tutti questi appassionati (e non credo proprio)
In un primo momento avevo la stessa opinione di Meganoide sul campione falsato, ma riflettendo sul fatto che c'è dietro un istituto di ricerca non credo proprio che abbiano fatto un errore così marchiano; il campione mi sembra anche numericamente alto - visto che da noi per i sondaggi politici si limitano a 1000 persone (almeno così appare sui cartelli sui telegiornali di RAI3).
Il termine otaku in Giappone ha una valenza piuttosto negativa, sembra porre l'accento sull'osessione della passione (stando a quello che riporta Wikipedia: gli intervistati che hanno risposto in maniera positiva erano convinti che gli amici/parenti usassero il termine in maniera bonaria o ci si ritrovavano? Spero solo che non ci si trovi davanti a una invasione di hikikomori, questo fenomeno purtroppo è in costante aumento...
Ma dipende anche da come hanno fatto questi sondaggi, se sono stati fatti online mi sembra ovvio che a rispondere sono stati principalmente persone che hanno tempo di usare il pc (perchè senza offesa ma è risaputo che i giapponesi che lavorano ne hanno ben poco di tempo da perdere xD) e quindi magari una persona che passa la sua vita chiusa in camera è ovvio che ti risponde tranquillamente di essere un otaku, visto che tanto puo rispondere in anonimato e comunque avendo scelto di fare quella vita non credo che tenga in considerazione l'idea di "tenerlo nascosto a qualcuno" XD Se questo sondaggio fosse stato fatto fuori all'aria aperta: 1 - Sicuramente a rispondere non sono stati gli Hikimomori (o come si scrive, non l'ho mai capito... quindi chiedo scusa in anticipo per eventuali errori XD) 2 - Vuol dire che la parola Otaku allora non è poi così offensiva nemmeno per loro perchè altrimenti non lo direbbero tanto apertamente, è come se mi intervistasse una persona per chiedermi se sono un'evasore fiscale e io rispondessi di sì sorridendo. Ok sono due cose diverse, ma era per far capire il livello di "vergogna" ad ammettere una cosa simile davanti a qualcuno, non credo proprio lo dicano così apertamente se veramente lo fossero. Boh, io sono sempre stata scettica su questi sondaggi
In un primo momento avevo la stessa opinione di Meganoide sul campione falsato, ma riflettendo sul fatto che c'è dietro un istituto di ricerca non credo proprio che abbiano fatto un errore così marchiano; il campione mi sembra anche numericamente alto - visto che da noi per i sondaggi politici si limitano a 1000 persone (almeno così appare sui cartelli sui telegiornali di RAI3).
@Bradipo Lento: Ovviamente quello che hai detto è verissimo, ma ci sono alcune cose da puntualizzare: 1) la prima è la dimensione del campione. È rappresentativo un campione di 10000 persone su una popolazione di quasi 130 milioni di persone? (lo 0,0001% della popolazione) Non è moltissimo, a dire il vero, ma se fatto bene potrebbe (e uso il condizionale) avere un minimo di valore statistico. 2) il metodo di campionamento: io avevo citato Akihabara, ma anche prendendo in considerazione la differenza metropoli/aree rurali, ci si potrebbe aspettare una certa differenza (e da qui partivano i miei dubbi sul campionamento, che dovrebbe essere il più vario possibile). Io non mi aspetto che che ci siano il 25% di Otaku nel paesello sperduto alle pendici del monte Fuji. 3) "L'Istituto di Ricerca di Yano": quanto è affidabile? È imparziale o tira l'acqua verso il mulino che ha commissionato la ricerca? Questo non ci è dato saperlo (non è una vera critica, ma pure l'articolo originale era parsimonioso in dettagli) 4) ed è la critica più grossa: come hai detto tu Il termine otaku in Giappone ha una valenza piuttosto negativa, quindi è equiparabile a un'offesa. Ipotizziamo qui in italia un sondaggio del genere: "ti consideri un co****ne o qualcuno ti ha mai definito co****ne?" Ovviamente la prima risposta sarebbe no, ma quasi tutti sono stati definiti in quel modo almeno una volta (e anche ragione a volte, pure io di co****nate ne ho fatte e ne faccio parecchie). Di conseguenza pure il metodo in cui sono state somministrate le domande potrebbe essere oggetto di critica.
Grossomodo sono questi i motivi che mi hanno portato a storcere il naso di fronte a tali dati.
@Meganoide: non sono un esperto di statistica, ma il campione di 10.000 intervistati su 130 milioni è molto più di 1.000 su 60 milioni; se è distribuito correttamente si può considerare rappresentativo. Una distribuzione corretta riesce a "mediare" tra i soggetti intervistati ad Akihabara (dove è facile aspettarsi l'80% di otaku) e quelli dei centri rurali (percentuale prossima allo zero); la corretta scelta del "panel"- i soggetti da intervistare - è uno dei requisiti fondamentali dellì'attendibilità delle statistiche
Sull'istituto Yano io ho trovato questa pagina: non ci ho perso più di tanto tempo, ma sembra un istituto indipendente che spazia su tutti i campi dello scibile umano. Questo mi porta a pensare che è difficile che possa fornire dei dati che non siano quelli basati sulle leggi della statistica: se fosse di parte - qualunque essa sia - perderebbe gran parte della sua "serietà" e ben presto si troverebbe senza clienti.
Niente da dire sul metodo di somministrazione, ma per me si torna nel punto di cui sopra: il naso mi dice che questo istituto non può permettersi di dare delle cifre che non siano supportate da una rigorosa analisi statistica, e penso che le cifre siano coerenti con i dati che hanno raccolto (se poi la gente si diverte a definirsi co****ne, c'è poco da fare )
Uhm... più che un istituto di statistica a scopo di ricerca, mi pare che sia più che altro specializzato in marketing e ricerche commerciali. Nulla da dire sulla serietà ma, dopo aver visto ciò, credo fortemente che il sondaggio sia stato più focalizzato su un campo commerciale piuttosto che su uno sociologico.
Questo mi farebbe pensare a un concetto di otaku più "soft", ovvero di fruizione più o meno occasionale di materiale destinato a quel target, piuttosto che un'indagine mirata alla quantificazione di soggetti che hanno il caratteristico stampo psicologico dell'otaku.
In pratica il 67% degli uomini che mi andrebbero bene come mariti non sono sposati!
Si ma questi uomini, se veramente otaku, preferirebbero di gran lunga le loro beniamine in 2d che una donna in carne e ossa. O al massimo le action figures, se proprio vogliamo pensare in tridimensionale.
Come avete fatto notare quei numeri sono inaspettatamente alti in virtù del significato del termine Otaku. IL mio dubbio è che manchi il un termine "otaku-moderato" e che in assenza di esso i Giapponesi del sondaggio abbiano optato per quello più usato al di al del significato.
Come ha detto NXT_Type, sono convinto anch'io che qui il problema stia nel significato che diamo noi alla parola! Siete davvero certi che un normale appassionato di anime-manga-figures non si definisca otaku in giappone? La maggiorparte di noi si sarà fatta un'idea sul significato del termine guardando la TV.. quanti l'hanno chiesto direttamente ad un appassionato giapponese? Ricordate di non adattare i fatti alle teorie, al contrario teorizzate in base ai fatti! se 2300 persone su 10000 si sono definite otaku non l'hanno fatto per insultarsi.
Per quanto riguarda le akb48 posso confermare che in Giappone vanno veramente molto. Ci sono addirittura svariate sale da Pachinko che le hanno come sponsor D:
Chiaramente questo tipo di sondaggi non è molto attendibile. Infatti mi sembra molto strano che così tanta gente (fra quella intervistata) si definisca otaku, che è un termine molto negativo in Giappone...
Più interessanti e sensati, invece, i dati riguardo alle vendite delle categorie di prodotti vicine al mondo otaku.
Opinione personale, eh, ma credo che molti, di quel 23%, non comprendano la portata del termine; diciamo che si autodefiniscono in maniera errata. In altri termini, credo che di "veri Otaku" ce ne siano molti meno, dando al termine il significato di "persone animate da passioni semi-ossessive e con evidenti problemi sociali di relazione".