Ringrazio (umilmente) ancora una volta chi mi ha selezionato per la rubrica

Oggi, a distanza di tanto tempo da quella prima visione di Tasogare Otome X Amnesia, riconfermerei completamente quanto scrissi a suo tempo e credo rivedrei gradevolmente l'opera da capo... se solo avessi più tempo libero... non riesco neanche ad iniziare le opere attuali T_T

Patema inverted è la prima volta che lo sento nominare e non sembra male... può darsi decida di dargli una chance in futuro.

Kyashan lo ricordo con piacere nei miei pomeriggi di quando ero un fanciullo.
Non vidi mai la storia dall'inizio sino alla fine - come spesso mi accadeva con gli anime trasmesi in tv - tuttavia ne conservo un buon ricordo.

Patema inverted lo consiglio a tutti, molto carino. Molto simile al film upside down anche se penso che l'anime sia precedente e con una ambientazione migliore

Ho visto solo patema di questo terzetto però ho intenzione di recuperare le altre due da un pò.

Faccio i complimenti a Rygar perchè ha fatto un bel lavoro.

Patema Inverted mi interessa da un bel po', a prima vista non sembra malaccio.

Tasogare Otome x Amnesia l'ho visto proprio pochi giorni fa e sono d'accordo con la recensione, unico neo ho trovato un pò forzati solo i minuti finali della serie..
Riguardo Patema Inverted sono proprio curioso di vederlo.

"Kyashan" è ahimè solo un ricordo della mia (lontana) giovinezza. E infatti rammento solo le scene d'azione e la madre-cigno sicofante. Ad avere il tempo, non mi dispiacerebbe rivederlo sotto un'altra luce.

Assolutamente d'accordo per quanto riguarda Tasogare Otome x Amnesia. Personalmente l'ho considerato un anime molto interessante e coinvolgente, con quel pizzico di mistero e sovrannaturale, che tanto mi attrae. Il finale è un po' vago, ma, in fin dei conti, dona una punta di "dolce-amaro" in più.

Noto che c'è una parte di utenza che non ricorda bene o non ha mai viso del tutto il buon vecchio Casshern...mi sento quindi in dovere di ricordare a tutti che è disponibile per intero su vvvvid, anche in giapponese. L'ho rivisto tutto un paio di mesi fa ed è sempre un gran bel titolo.

Patema Inverted fu una delusione, furono nettamente migliori i quattro corti pilota che alla fine erano i primi 40min del film che tutto il lungometraggio.

Penso che come serietv ne avrebbe giovato.

Kyashan è un capolavoro assoluto. Non sfigura di fronte ai migliori film del genere. Questo perchè Sasagawa era un genio, ma non solo... non conta l'animazione ma il disegno. E gli anime classici, i registi, puntavano moltissimo ai disegni che colpivano lo spettatore, a differenza di oggi. Sceneggiature di ferro per ogni puntata. Comprato a suo tempo il box e visto coi sub. fedeli (serie ancora più drammatica). Riferimenti alla seconda guerra mondiale, al nazismo, alla diversità, a certe tematiche ancora oggi attuali.
Il racconto di King, Camion, e film a seguito Brivido, somigliano fortemente a ben 2 puntate della serie, in particolar modo l'ultima. Sono sicuro che il grande scrittore lo abbia visto e si sia ispirato....

Grande Goonie, i bei commenti come il tuo mi mettono di buon umore.

WOW! Inizio splendidamente il mese di aprile! Ringrazio la redazione per aver selezionato la mia recensione su Patema Inverted e ringrazio Mefisto per i complimenti. Patema Inverted è un bel film, sebbene vi siano i difetti che ho segnalato sulla recensione. Spero che i vari interessati possano gustarsi il film, anche se forse è consigliabile la visione dei 4 corti, magari sono spiegate le parti che non ho colto sulla città nel cielo. Aggiungo che dovevo aggrapparmi alla sedia perché in certe scene si avvertiva il senso di vuoto e di caduta, bravi.

Per il resto direi che sono preparato. Kyashan è una gran bella serie, sono contento di averla potuta vedere in TV. Dusk Maiden X Amnesia secondo me si è persa per strada ed è caduta vittima di situazioni un po' banalotte e sentimentalismi risparmiabili, soprattutto negli episodi finali, e dire che tecnicamente sarebbe ineccepibile...

Complimenti agli altri due recensori.

Visto quello che dice Nyx su Tasogare Otome x Amnesia

a chi lo andrei a consigliare? [...] a chi ama il sovrannaturale, l'ecchi e il sentimentalismo.

direi che questo anime possiede tutte le caratteristiche che riescono a incuriosirmi. Segnato nella lista di quelli che mi piacerebbe vedere se mai riuscissi a trovarne il tempo...

Kyashan è da qualche anno che vorrei vederlo visto che a suo tempo non ebbi mai l'occasione di vederlo in tv...

Per il resto Sakasama no Patema era un film che attendevo da una vita, ma visto dopo Upside Down ha tutto un altro gusto nonostante siano film diversi...
Molto carino ma l'ho rivalutato rispetto ai 4 OAV precedenti, comunque un film da ricordare per il suo concept ^^

Tasogare Otome X Amnesia mi è piaciuto abbastanza nonostante partissi molto critico e con un po' di pregiudizi...
Alla fine a parte qualche inconsistenza mi è piaciuto e lo consiglio, ma quanto è bella la Opening?!?!
Ogni tanto in macchina me la ascolto ancora!!

Kyashan è una di quelle opere che travalicano la loro collocazione temporale, e seppure in un contesto produttivo ancora relativamente "giovane" (Tetsuwan Atom, considerato come la prima serie animata TV giapponese, è di appena 10 anni prima) regge ancora bene il confronto con serie ben più recenti. Detto questo però vorrei in parte dissentire da quanto scritto nella recensione (per altro molto apprezzabile) in alcuni punti. Più che al Giappone del dopoguerra, l'ambientazione pare proprio l'Europa occupata dai nazisti (in realtà non vengono mai citati nomi geografici e nomi di popoli reali, però osservando l'architettura delle ambientazioni e l'abbigliamento dei personaggi è chiaro il riferimento al nostro continente negli anni '40 del secolo scorso), con tutto il carico di angherie, privazioni e terrore nei confronti degli esseri umani, che non di rado quando vengono risparmiati sono rinchiusi in veri e propri campi di concentramento per essere totalemente annientati e diventare loro stessi come robot (la stessa cosa che avvenne nei confronti degli ebrei e delle altre figure di cui Hitler voleva lo sterminio). La figura di Briking poi è inconfondibilmente ricalcata, per quanto riguarda l'aspetto fisico, su quella di Mussolini, mentre il suo cieco odio nei confronti di quell'umanità che ha creato lui stesso e i suoi sodali (ottime le citazioni dei gerarchi del regime hitleriano) con lo scopo di essere macchine prive di diritti e con il solo scopo di servire gli uomini, che viene rovesciato su questi ultimi, diventando così il surrogato dell'ideologia nazifascista in questa narrazione, è quella di Hitler stesso. Il dramma di Tetsuya divenuto Kyashan, rinunciando al suo corpo, ma conservando l'intelletto ed i sentimenti di quando era solo un giovane scienziato che viveva in quel tetro maniero con il padre creatore di quella mostruosa genia di androidi, e con la dolce madre, è quello di sapere benissimo di non poter mai più recuperare la sua precedente vita, e oltretutto dover nascondere la sua nuova natura dagli altri esseri umani, i quali ormai terrorizzati dalle atrocità commesse dalle truppe androidi vedrebbero in lui solo un nemico da abbattere. Non sono pochi infatti gli episodi in cui Kyashan si trova a dover difendere umani gretti e spregevoli, e questo metterà a dura prova la sua fede nella missione che si è autoimposto. Queste sono caratteristiche che fanno di questa serie un deciso passo in avanti rispetto al semplificato dualismo buoni/cattivi che a quell'epoca costituiva la base delle trame della maggior parte degli anime televisivi. Una tematica simile la ritroveremo qualche anno dopo in Zambot 3. Notevole è anche la figura del cane robot Flander, in pratica il primo robot capace di trasformarsi in diversi veicoli (jet, moto, talpa meccanica ed aliscafo), che molto probabilmente ha ispirato la nascita, molti anni dopo dei Transformers. Va poi sottolineato il fatto che l'eroe, per quanto si sforzi, non riesce che minimamente a tamponare gli attacchi delle armate degli androidi, per quanto ne distrugga ogni volta in battaglia, le fabbriche di Briking sfornano almeno altri dieci per ognuno abbattuto. Alla fine la svolta ci sarà, ma per motivi esterni, e non per l'intervento diretto del protagonista. Il finale è comunque amarognolo, visto che comunque il processo di trasformazione in androide ha comportato la distruzione del corpo umano di Tetsuya, la cui personalità sarà sigillata per sempre nel corpo elettromeccanico dell'androide Kyashan. Credo che questa serie possa essere considerata una pietra miliare della fantascienza animata nipponica, e fonte di ispirazione per opere successive; dare un voto a Kyashan per me è impossibile, nel senso che dare una valutazione numerica non renderebbe mai giustizia né potrebbe sottolinearne l'importanza. Certo che vista con gli occhi di uno spettatore di oggi, abituato a caratteristiche tecniche e di trama ben diverse, può apparire come una storia ingenua e molto datata. Però se è un vero appassionato della storia dell'animazione e della fantascienza nipponica, riuscendo a contestualizzarla nei primi anni '70, non potrà far altro che riconoscerne la fondamentale importanza.

Applauso a Monfrin. Anche secondo me Kyashan e' il migliore degli eroi Tatsunoko di quegli anni, sopra a Tekkaman, Polymar e i Gatchaman. L'ho rivisto un po' di anni fa ed e' sempre valido.

...anche per me un bravo a Monfrin... onestamente non ho la pazienza di scrivera così tanto, visto che quando si parla di classici quì sono in pochi ad apprezzarli.
Un piccolissimo appunto però, dici che è una pietra miliare ecc.ecc., io dico però mondiale non solo giapponese. Molti pensano che oggi si siano fatti film e serie molto più articolati e dalle trame più complesse, ma i più grandi film del genere fanta credo siano degli anni 60/70. Blade Runner poi non è certo di oggi. Oggi abbiamo l'illusione, forse affascinati (io no) dall'estetica della cg, che tutto sia più complesso e migliore di quello di un tempo. Per me non è così. Kyashan, in questo caso, è ancora oggi avanti a molte altre serie, e lo sarà per sempre. Quando si raggiunge l'apice, è difficile per gli altri eguagliare, figurarsi superare (considerando anche che stiamo parlando di una serie televisiva con tutte le limitazioni del caso).

Il picco di complessità negli anime fantascientifici jap a mio avviso è stato raggiunto negli anni ottanta e novanta, ai miei occhi un Now and There Here and There o un Ideon caso affrontano le stesse tematiche di Casshern in modo migliore.

Il tema della ricostruzione era onnipresente negli anime degli anni settanta per ragioni ideologiche, e c'è pure in Casshern, uno dei tanti newtype che devono pagare il prezzo degli errori commessi dalla generazione precedente.

@micheles: Grazie dei complimenti! Comunque è senz'altro vero che tra i tre choojin della Tatsunoko (Kyashan, Hurricane Polymar e Tekkaman), il primo è senz'altro il più coinvolgente. Polymar è un'ottima serie ma pensata senz'altro per un tipo di intrattenimento più divertente e meno impegnato. La vera occasione mancata per me è rappresentata da Tekkaman! Eppure avrebbe avuto tutte le premesse per essere un drammone fantascientifico memorabile: l'umanità messa con le spalle al muro dai propri errori (la Terra è stata talmente inquinata dalle attività industriali che è di fatto, entro pochi anni sarebbe diventata inabitabile), la ricerca disperata di un pianeta su cui emigrare, e poi l'arrivo di un esercito di creature spaziali denominato Waldaster che, senza nessun preavviso, attacca le navi di ricognizione terrestri. Il protagonista è davvero determinato, fin troppo, a portare a termine questa missione e a vendicare il padre, vittima del primo attacco degli alieni di Waldaster. Il suo maggior limite è il suo carattere troppo impulsivo ed irruento, talvolta al limite dell'infantile. A rendere le cose più interessanti arriva un alieno dotato di grandi poteri e di un carattere ironico e beffardo che all'inizio si alleerà al protagonista (che lo mal sopporta proprio per il suo atteggiamento) per motivi di mera convenienza (cerca anch'egli di sfuggire a Waldaster e tornare al suo modo di origine), ma poi arriverà a stringere un vero legame di amicizia con lui e gli altri terrestri. Non mancano certo spettacolari scontri e scene molto drammatiche, purtroppo però a mancare è la personalità dei nemici. Il cui comandante sul campo è un essere grottesco, meschino e vile. Il leader di Waldaster (l'imperatore Dobrai) invece è una creatura simile ad un calamaro fluttuante nello spazio, che sembra messo lì solo per punire il suo incapace generale ad ogni suo fallimento. Tra l'altro non si capisce bene perché gli alieni vogliano conquistare un pianeta praticamente senza risorse e destinato a diventare un mondo di desolazione e privo di vita? Ma ammettendo pure che la Terra conquistata da Dobrai potesse rifiorire per diventare un luogo di residenza per la coalizione di Waldaster, allora perché darsi così pena di attaccare gli umani e combattere contro Tekkaman, se nel giro di poco tempo l'inquinamento avrebbe risolto il problema? Sarebbe al limite bastato sabotare le missioni spaziali terrestri, piuttosto che tentare l'invasione del pianeta?! In pratica i nemici sembra che agiscano solo spinti dalla loro stupida malvagità; e questo purtroppo abbassa notevolmente la qualità della storia. Lascia poi allo spettatore l'amaro in bocca il non finale che ci viene proposto nell'episodio conclusivo, forse una porta aperta verso una seconda stagione che poi non ci fu. Peccato davvero!
Quanto ai Gatchaman, purtroppo ricordo bene solo la prima stagione, irrimediabilmente deturpata dalle forbici censorie dei produttori USA che la distribuirono, oltre che nel loro paese, anche nel nostro e nel resto d'Europa. Purtroppo non si limitarono a rinominare i personaggi e a tagliare scene in cui veniva mostrata la morte di qualcuno, come fecero con Uchuu Senkan Yamato quando la trasmisero negli USA, e poi anche da noi, con il titolo di Starblazers. In Battle of the Planets vennero totalmente riscritti i dialoghi, ambientate le storie in luoghi lontani dalla Terra, inseriti personaggi e animazioni pessime che non esistevano nella serie originale. Insomma un disastro che rende molto difficile giudicare la qualità di questo sfortunato anime. Le serie successive purtroppo non me le ricordo gran che bene, e questo è un indice del fatto che non mi avevano particolarmente impressionato.
@Goonie: Le tematiche di Kyashan sono senz'altro state fonte di ispirazione anche per serie successive. Ho citato Zambot 3 non a caso perché in effetti anche qui si ritrova il tema della macchina, Gaizok nel caso in questione, creata da esseri umani che tenta di sterminare l'umanità ergendosi a giudice implacabile, un po' come fa Briking in Kyashan. Morte e devastazioni sono comuni in entrambe le serie, a differenza di Mazinga Z e suoi successori nagaiani in cui le città attaccate ritornavano intatte magicamente nell'episodio successivo, qui la storia invece insiste sulla distruzione progressiva e continua degli insediamenti umani, con tutto il corollario di precarietà e terrore che questo comporta, similarmente a quello che avviene anche i Kyashan. E poi la famiglia Jin, i protagonisti di Zambot, sono immediatamente fatti oggetto della diffidenza e dell'ostilità da parte della popolazione umana, poiché i loro lontani antenati erano emigrati in Giappone secoli prima da un lontano pianeta in fuga proprio da Gaizok che lo aveva distrutto. Benché del tutto indistinguibili dal resto della popolazione giapponese i Jin vengono perseguitati proprio per la loro origine aliena, e addirittura accusati di essere il vero motivo dell'attacco di Gaizok, similmente a quanto accade a Kyashan quando viene rivelata dagli androidi agli esseri umani la natura meccanica del protagonista. Forse in tutto questo si cela una velata critica del razzismo strisciante che ancora oggi purtroppo si può trovare in certi settori della società giapponese verso le persone della medesima nazionalità, ma con antenati provenienti da altri paesi asiatici (i particolare coreani), che migrarono, spesso forzatamente, in Giappone nella prima metà del secolo scorso. Sono sicuro che Kyashan abbia comunque dato spunti anche ad altre serie, per questo la ritengo una pietra miliare del genere. Certo aveva pure i suoi limiti, dovuti anche al carattere innovativo della storia e anche dalla relativa "gioventù" dell'animazione nipponica nel 1973, ciò detto però concordo con il fatto che le intuizioni geniali delle migliori opere fantascientifiche cinematografiche e animate degli anni '60 e '70 conferiscono ancora oggi un valore ben lungi dall'essere messo in discussione, pur in presenza degli evidenti miglioramenti e dell'evoluzione tecnologica al servizio dei cineasti di oggi, i quali comunque hanno chi più, chi meno, un certo debito rispetto a quei capolavori del passato.
@AkiraSakura: Non dico che nei decenni successivi non si sia fatto di meglio rispetto a produzioni come Kyashan, senz'altro gli esempi che citi ne sono la dimostrazione, però quel che intendevo dire è che è proprio con questa produzione della Tatsunoko che cominciano a svilupparsi seriamente quelle tematiche che saranno poi ben sviluppate anche da altri in seguito, perciò lo definisco una pietra miliare. Il tema poi delle colpe dei padri che ricadono comunque anche sui figli è senz'altro vero che appare in altre serie oltre a Kyashan, addirittura anche prima se pensi ad alcuni episodi de "L'uomo Tigre". E' senz'altro un fatto che la sensibilità degli autori della Tatsunoko verso tematiche di salvaguardia dell'ambiente dalle devastazioni provocate dalle attività umane, abbia avuto un'importanza fondamentale in quelle produzioni dei primi anni '70, perché riflettevano la realtà di un paese come il Giappone che purtroppo stava sacrificando moltissimo sull'altare dello sviluppo industriale in termini di salubrità dell'ambiente e di salute delle persone stesse. E quest'inquietudine, mista anche ai timori di uno sviluppo tecnologico incontrollato che hanno ispirato non solo gli artisti della casa del cavalluccio marino, ma anche altre grandissime personalità come Osamu Tezuka e Hayao Miyazaki.

Monfrin, stavo rispondendo a Goonie, io non ho mai negato lo status di pietra miliare di Casshern e sono ben conscio dello sviluppo delle tematiche da lui affrontate nel corso della storia dell'animazione e del fumetto.