Approvo appieno la recensione di JoJo,Stardust Crusaders è veramente sopravvalutato,anche se è comunque una spanna al di sopra di molti altri shonen.Non ha aiutato il fatto che il protagonista abbia la personalità di un frigorifero.
Jojo solo 6??? Ok....mi sto sentendo male. XD "E' effettivamente ingiusto non valutare l'età di un'opera, ma è altrettanto ingiusto ingigantirne i meriti solo perché ha il bonus di essere venuta prima" questa, per me, è una grossissima caz*ata. Se fosse così, tutti i manga dell'epoca dovrebbero essere visti come capolavori, ma non è così...se vengono eretti come colonne portanti dei manga, ci sarà una cavolo di ragione.
Inutile dire che non sono PER NULLA d'accordo con la recensione e il voto di JoJo, ma capisco che se non si riesce ad entrare nella sua ottica tamarra, esagerata, con trama ridotta all'osso e piena di combattimenti, allora difficilmente può piacere.
6 a Stardust Crusaders mi sembra un po' poco, ma effettivamente Koizumi ha centrato i punti deboli della serie. Al di là del fattore stilistico di Araki (che o si ama o si odia) c'è da dire che il vero fulcro della serie sono gli Stand, vale a dire un modo di combattere che si distanzia totalmente da ogni altro fumetto dell'epoca. So che la recensione dice che al giorno d'oggi non sembra nulla di innovativo, ma vorrei ricordare come gli scontri in SC non fossero solo botte da orbi, ma ci fossero anche degli spunti di lotta intelligente, peraltro già introdotti in Battle Tendency. A questo proposito mi vengono in mente gli scontri con i fratelli D'Arby, con Oingo e Boingo o con l'appeso. Semmai le legnate tamarre sono proprio il punto di collegamento con la tradizione degli anni '80, e io preferisco leggere Stardust Crusaders come un tentativo di svincolarsi da manga in stile Hokuto no Ken, e di esplorare nuove possibilità. Non oso parlare di "serie di transizione" per non attirarmi ire, ma sicuramente Stardust Crusaders ha posto le basi del sistema stand, che è stato sviluppato in mille modi nelle serie successive, e spero che Koizumi sappia di cosa sto parlando.
P.S. Stardust crusaders resta comunque la serie di Jojo che nel complesso mi è piaciuta meno, ma de gustibus
Approvo la recensione di Koizumi. La terza serie di Jojo è un deciso passo indietro rispetto alla capolavorica prima serie e all'ottima seconda serie. La trama è un canovaccio e sviluppata come un videogioco, narrazione inestistente e personaggi piatti (il protagonista è il peggiore di tutti). Combattimenti interessanti (seppur ripetitivi in alcune dinamiche) e disegni personali, ma non bastano.
La recensione di JoJo mette in mostra perfettamente quali sono i suoi difetti, ma a me è piaciuto comunque e non da sei (anche se ho visto l'anime che ha dalla sua anche altri tipi di vantaggi). Il fatto è che adesso noi siamo abituati a volere di più dai personaggi, dalla trama, dalle tematiche, dalle motivazioni (e giustamente), ma JoJo non vuole essere nulla di tutto questo, vuole solo essere un picchiaduro. Ha anche qualche momento più o meno drammatico, ma il fatto che siano ridotti all'osso e che spesso le morti manco ci siamo dà proprio l'idea che non gli interessa granchè. Ma suoi combattimento dà il meglio di sé e questo credo gli vada riconosciuto. Comunque m'è piaciuto di meno del precedente, ma ciò nonostante una visione decisamente piacevole, soprattutto considerando che non amo molto i manga di soli combattimenti.
Ho letto in prestito La principessa zaffiro qualche anno fa e l'ho trovato una lettura decisamente interessante: i disegni sono come quelli dei vecchi corti Disney, di Popeye e affini, ma ci sono tematiche di tipo sessuale/religioso tipiche del Giappone. Davvero un fumetto particolare che merita una lettura.
Sky Hawk è il fumetto su cui ho fatto la mia tesi di laurea, quindi non posso che parlarne bene All'arte grafica sempre meravigliosa di Taniguchi si affianca una storia che ha numerose chiavi di lettura interessanti, specialmente per chi conosce la storia giapponese, qui piacevolmente incrociata/confrontata con quella americana del periodo.
Su Stardust Crusaders, non penso che sia così noioso o mediocre. Oggi si esaltano manga tutti di combattimenti che non sono affatto più interessanti o profondi di Jojo (un esempio su tutti: Bleach), che almeno ti mette cose sempre diverse e coinvolgenti grazie agli Stand e ti fa divertire anche solo a capire tutte le citazioni. E' vero che Jotaro e i suoi compagni o nemici non sono psicologicamente profondissimi, ma non hanno mai voluto esserlo, dovevano solo intrattenere con carisma, azione e tamarrate. Tra l'altro l'adattamento animato di Jojo, che è arrivato dopo la stesura della recensione di Koizumi, ha avuto un sacco di successo anche fra i giovani della sua stessa età
"Il fatto è che adesso noi siamo abituati a volere di più dai personaggi, dalla trama, dalle tematiche, dalle motivazioni (e giustamente)"cit. Akemichan
Quanto è vera questa cosa! Io personalmente non prenderei nessuno dei 3 titoli qua sopra, non solo perchè si tratta di vecchiume da scaffale, ma perchè non mi piacciono disegni e generi. In fatto di gusti ormai sono arrivato alla ricerca dell'impossibile...
Spero non fosse una carrellata di titoli in funzione al risultato del sondaggio che voleva anche manga di nicchia..*glom*
Sono contento di non essere l'unico che, leggendo JoJo Stardust Crusaders, ha pensato che avesse la struttura di un picchiaduro, sia per la trama (un semplice "sconfiggi Dio e i suoi scagnozzi prima dello scadere di tot giorni") sia per la psicologia dei personaggi (Jotaro soprattutto ha lo stesso spessore psicologico di un foglio di carta, credo che nel manga presenti solo due espressioni, quella da "figo imbronciato" e occasionalmente un'espressione sorpresa o di dolore) che per la struttura, un continuo susseguirsi di scontri contro il nemico di turno. In pratica il manga si regge solo sul carisma dei personaggi - o meglio sulla loro tamarraggine - e sui combattimenti. Questi sono di sicuro la parte migliore, non semplici combattimenti ma sfide strategiche (i migliori per me sono stati quelli con i fratelli D'Arby), ma, a parte essere un po' altalenanti come qualità a seconda dei nemici, a lungo andare un po' stancano, soprattutto se sono l'unico elemento di attrattiva.
Zaffiro non è un'edizione per pubblico di nicchia o non avrebbe il senso di lettura occidentale, no? Era lo standard all'epoca per tutti gli editori e carta, rilegatura ecc sono standard dell'azienda. Nessuno cmq avrebbe fornito una rilegatura a filo e una traduzione accurata a prezzo più basso.