Non ero un particolare estimatore di questo studio, ma mi spiace parecchio. Ultimamente anche lo Studio Gonzo sembra messo maluccio, almeno confrontando le recenti (e pochissime) produzioni, con certi titoloni degli anni 2000 che tutti conosciamo. Spero non subiscano lo stesso destino.
Più che "serie" sarebbe meglio parlare di "trasposizioni", almeno per la stragrande maggioranza dei casi.
Cronaca di una morte annunciata, appunto come per la Gonzo
Darcia
- 9 anni fa
70
Notizia pesante.. è veramente un dispiacere leggere queste tristi news riguardo ad uno studio d'animazione così grande e prolifico
La cosa non fa per niente ben sperare per il futuro -__-
Rygar
- 9 anni fa
60
Nonostante il mercato dell'animazione sia fiorente, talvolta capita che ci sia qualcuno che non ce la fa. Peccato per la Manglobe, uno studio che ho apprezzato per molte delle sue opere, alcune come Samurai Champloo, semplicemente memorabili.
Peccato! Avevo già sentito rumors su questa faccenda... ma non pensavo finisse così anche perchè ha prodotto anime molto interessanti come l'appena uscito Gangsta che ho apprezzato molto... Davvero un peccato...
Notizia che ieri mi colpi davvero sul vivo, non c'era sentore di tutto ciò in giro, tant'è che non ne sapevo proprio nulla se non leggendo appunto la notizia che già circolava, come detto in questa news, da qualche giorno. Il dissesto finanziario che c'è in casa Gonzo, è cosa risaputa ed è ben diversa da questa di Manglobe, perché è da un pezzo che si vocifera di tutto ciò. Purtroppo ieri leggevo di persone che si stupivano di questo crack, ma dobbiamo renderci conto che il successo di una serie TV è legato all'andamento che ha in territorio nipponico; e non riferirlo a possibili successi o insuccessi avvenuti altrove. Parlando poi del mercato dell'animazione, non direi che è cosi fiorente, i budget messi a disposizioni tanti e tanti anni fa, non sono quelli di oggi; la nascita di tanti studi non significa che il settore goda di buona salute. Mi dispiace, ma ce ne faremo una ragione. Addio Manglobe, grazie per le tue serie più belle.
Sempre brutte notizie queste, soprattutto per i lavoratori. Per me vuol dire niente seconda serie per Gangsta ç_ç peccato.
Rygar
- 9 anni fa
30
Sempre brutte notizie queste, soprattutto per i lavoratori. Per me vuol dire niente seconda serie per Gangsta ç_ç peccato.
Sfortunatamente la seconda serie di Gangsta non ha avuto il successo sperato nelle vendite, e a meno che non se la prenda un altro studio, non la vedremo mai...
Ormai i suoi tempi d'oro erano finiti da parecchio, a livello di qualità (con qualche eccezione, House of 5 Leaves, TWGOK), mentre a livello di vendite forse non sono mai iniziati. Ma Samurai Champloo, Ergo Proxy, Michiko & Hatchin restano tra le mie serie preferite in assoluto, e le ha sfornate tutte questo studio, che pertanto ha contribuito in modo fondamentale ad accrescere il mio amore per l'animazione giapponese. Ci sono tanto affezionato e mi dispiace, come mi spiace per tutti quelli rimasti - si spera momentaneamente - senza un lavoro, o che addirittura aspettano di essere pagati per l'ultimo progetto, Genocidal Organ, la cui imminente uscita è adesso inevitabilmente rimandata.
Non uno dei miei studi preferiti, ma sicuramente spiace molto. Rimanere in corsa in Giappone nel mondo dell'animazione non è mai stata impresa da poco, e di recente la concorrenza è davvero molta, complice l'affollamento di prodotti sfornati, non è facile stare a galla, sopratutto se non si fanno prodotti in grado di produrre merchandising e gadget vari.
Utente43925
- 9 anni fa
10
ormai con il mercato saturo è ormai una realtà che non si riesce a star dietro ai tempi di produzione sia da un punto di vista della manovalanza sia da un punto di vista economico. Ormai le produzioni anime sono per la maggior parte pubblicità che puntano a vendere conquistando la fetta di otaku disposta a spendere, notizie del genere non mi stupiscono più di tanto. Lo studio mi sembrava più che decente, peccato.
È un grande dispiacere dovuto sia al ricordo dei grandi lavori sfornati in precedenza che all'improvvisa mancanza di lavoro per degli ottimi animatori.
Il problema di Gangsta. e' un non problema era stata affidata la trasposizione alla manglobe ma nulla vieta l'editore del manga cioe' Shinchosha di incaricare altra casa di animazione per un eventuale second season. E' cosa che accade spesso anche quando le case di animazione non hanno problemi, recentemente e' capitato anche per Log horizon di cambiare studio di animazione tra una season ed un altra, semmai come già detto il problema e' se vale la pena da un punto di vista di vendite, anche indotte in riferimento al manga, produrre altra serie. E questo dipendera' dalle vendite non solo dei dvd/br che spesso erroneamenete viene ritenuto l'unico metro per valutare se una serie ha fatto bene (c'e' anche l'indotto sul media di origine ed eventuale merchandising etcetc). Cosa che è facilmente intuibile dalla mera esperienza di quante serie pur non avendo venduto bene in dvd/br hanno sequel laddove, invece, blockbuster di una season nelle vendite poi non vengano continuati. Poteva essere vero sopratutto per le storie originali ma ora che provengono tutte spesso da un media di origine (manga, light novel, visual novel) le mere vendite dell anime interessano, ovviamente, ma non sono l'aspetto più rilevante.
Invece su quanto leggevo sul "mercato di animazione che e' florente" non e' del tutto vero', in Giappone non ci sono più gli investimenti di un tempo e non va confuso il grosso numero di serie negli anni recenti che popolano ogni season come un mercato florido, anzi, il problema e' l'opposto cioe' che il mercato si sta saturando. Il problema semmai e' altro, sopratutto e' quello che stanno sorgendo tanti studi di animazione che hanno costi più abbordabili ed ottima qualita' in altri luoghi come a Singapore ed in Taiwan. Ed e' questa la paura che indica Hideaki Anno in una delle sue più recenti interviste in cui indicava che l'animazione "non e' a rischio" ma il fatto che gli studi di animazione vengano sempre più decentrati all' estero (in riferimento al Giappone) farà si che tra qualche anno probabilmente questi studi, che lui stesso ha visitato ed indica pieni di "professionisti con enorme passione e tanta energia e voglia di fare" svilupperanno serie per assecondare il loro pubblico e gusti e quindi non avere più un animazione che asseconda il pubblico giapponese. E' chiaramente solo una possibilità ma che fa notare come atm il mercato dell animazione non sia proprio floridissimo.
Per fare altro esempio la Madhouse stava andando in bancarotta nel 2010, salvata da Nippon television che l'ha acquisita. Gli animatori pero' hanno perso il posto di lavoro ed hanno fondato lo studio MAPPA
il problema nell'immediato della bancarotta della Manglobe e' l'air del film Genocidal Organ facente parte del trio di film del Project itoh: inizialmente previsto ad Ottobre per seguire l'ordine genocidal organ (manglobe), Harmony (Studio 4°C) ed infine The empire of corpses (Wit Studio) uno al mese da ottobre a dicembre Era stato già spostato al 13 novembre spostando l'ordine dei film, ed ora, notizia di oggi, e' stato nuovamente spostato al 4 dicembre.
Ci pensavo proprio ieri, dando un'ultima rapida occhiata alle serie in partenza nella stagione autunnale: ai tempi d'oro, le serie contavano 53 episodi come niente, poi siamo calati a 26, oggi la norma è 13, prolungabili se la serie tira. Non sarà proprio crisi, ma un ridimensionamento del settore sicuramente..
@Friederike72 si e' indubbiamente vero ormai si e' passati dalla norma di due cour per anime di una decina di anni fa all' attuale normalità di un solo cour (12 episodi) ed in rari casi si hanno serie da 24 episodi. Sicuramente uno dei motivi e' anche il fatto di non andare a ledere la qualità dell' animazione perché come e' ovvio che sia per uno studio di animazione e' meglio concentrarsi su 12 episodi che direttamente disporre di 24 o più. Ed Infatti ormai spesso per le produzioni da 24 episodi o più si preferisce dividere in due cour intervallati da una season di pausa, vedi fate Ubw, A/Z o Gate o lo stesso Drrr second season che ha un totale di 36 episodi ma 12 per season intervallati da una di pausa etc.. Ma e' indubbiamente vero anche che la produzione impegnandosi per solo 12 episodi si cautela, sonda con mano i risultati e limita i rischi in un mercato che, differenza di 10 anni fa, presenta come in questo autunno ad esempio ben 48 serie, questo senza considerare i leftover che continuano dalla season estiva. il mercato e' in saturazione e questo comporta molti più rischi e concorrenza (e quindi ricorrere alla delocalizzazione). Tutto questo tralasciando eventuali discorsi sulla qualità non solo visiva ma anche di contenuti dei singoli anime. Il mercato non collassa perche' esattamente come 10 e passa anni fa il numero di serie a season piacevoli (da un punto di vista del fruitore)e di successo (punto di vista del produttore) e' rimasto immutato, laddove e' aumentato solo il numero della monnezza che in quanto monnezza non piace e non fa cash.
L'osceno "Samurai Flamenco" non è stato un successo, anzi il suo flop totale ha danneggiato non poco la società, quindi suggerisco di toglierlo dalla lista delle "serie di successo" realizzate da Manglobe.
E' sempre un po' una perdita in questi casi, ma in un mercato che è cresciuto non tantissimo come bacino di utenza principale (ma anzi calato) e in cui invece l'offerta aumenta è inevitabile che chi non riesce a vendere (perché è questo che conta) in qualche modo (che siano dvd, bd, figurine, OST o simili) prima o poi debba chiudere.
E' la spietata, ma naturale, logica del mercato.
E di successi di vendita non ne aveva da un po'...
Non c'è nessuna logica del mercato, il "mercato" - rectius le reti Tv - sà solo che vuole tot minuti di video per tot soldi, poi che ci mettano dentro cose belle o cattive è dovuto solo e soltanto alle persone che sono alla guida dei progetti. Che cosa possono inventarsi gli studi di animazione per reggere il confronto con i prezzi dei reality Show - credo che il Giappone con l'Italia sia uno degli stati dove questo genere tenga tantissimo - I Giapponesi hanno finanziato la crescita di tanti gruppi nei paesi del Sud Est aasiatico con una mera politica di lavoro a cottimo, avrebbero dovuto integrarli nella loro macchina produtiva ed i ritardi, malgrado primissime aperture, nell'aver guardato all'esportazione ed alle collaborazioni internazionali come uno dei caposaldi delle attività internazionali.
Il vero punto, lo evidenziava sopa Deev, è l'assenza di investimenti e politiche di investimento, si fà poco e forse in maniera roppo a sistematica, sintomatico di un'assenza di interesse per il genere. Altrove gli investimenti ci sono e si vedono i risultati.
Vorrei ricordare che anche Madhouse è andato in bancarotta una volta,ma c'è ancora...molto probabilmente manglone farà la stessa fine e verrà inglobato da un emittente televisiva.