Era mattina presto, io stavo per uscire per andare a lavoro, quando vidi per pochi istanti alcune immagini alla tv che parlavano di un forte terremoto in Giappone. Dovendo andare a lavorare non potei ovviamente restare a guardare. Per strada sentii una signora sussurrare ad un'altra: "Hai visto cos'è successo in Giappone?" Quando ritornai a casa, e vidi alla tv cosa stava succedendo, il mio cuore si fece a pezzi. Piansi molto in quei giorni, mia madre non sapeva come consolarmi. Quanto accadde mi segnò davvero profondamente. L'orrore supera ogni immaginazione. Neanche certi film hollywoodiani sui terremoti, hanno mai immaginato una triplice catastrofe come questa. E' ovvio che sarebbe stato doloroso anche se fosse avvenuto in un altro Paese, ma mentirei se dicessi che l'effetto per me sarebbe stato il medesimo. Io voglio bene al Giappone, coi suoi pregi e coi suoi difetti. E' un amico lontano che mi accompagna dall'infanzia, una parte di me. Amo il Giappone post-Fukushima anche più di prima. Con la sua fragilità. Con le sue incertezze. So che questi sentimenti non mi lasceranno mai.
Ricordo di aver seguito tutto in tempo reale su internet. Ogni volta che sembrava essere successa la cosa peggiore di tutte, ecco che ne capitava una infinitamente peggiore. Uno dei terremoti più devastanti della storia? Si ma poi arriva uno tsunami gigantesco. Che colpisce una centrale nucleare. E' stato allucinante, una serie concatenante di "sfighe" apocalittiche. E tutte quelle povere persone. Non solo i morti, ma i feriti, quelli con la casa in macerie, quelli colpiti dalle radiazioni... Agghiacciante.
Inoltre, vorrei ricordare la storia degli ex operai di Fukushima che si sono offerti volontari per andare in mezzo alle radiazioni per impedire il disastro totale, al posto dei colleghi più giovani che ancora avevano una vita davanti. Eroi.
Io ricordo che stavo a casa e pranzavo dopo esser tornato da scuola, vidi al telegiornale qualche immagine su Fukushima e i danni prodotti dalla centrale nucleare, poi le onde che distruggevano e portavano via tutto. A quei tempi non mi interessai subito dell'accaduto, anche dopo aver visto quelle immagini forti. Poi vidi un video su youtube riguardo al terremoto tremendo e lì mi incuriosii dell'accaduto, leggendo i danni subiti dalla popolazione e guardando altri video dell'accaduto, rimanendoci davvero male. Purtroppo la natura è capace anche di questo, e mi dispiace che tutto questo male debba capitare ad una bella nazione come il Giappone, ma ovviamente non lo auguro a nessuno.
La terra desiderata da tutti eh? Anche io desidero viverci e per quanto lo desideri è un sogno irrealizzabile, però se potessi ci penserei su più volte prima di andare in un posto dove i terremoti sono all'ordine del giorno. Comunque, poveretti i giapponesi che si sono visti spogliati delle loro case e famigliari. Un grande abbraccio a loro.
@Panssj Non sapevo nulla degli ex operai.. Davvero un gesto più che umano ed è giusto chiamarli eroi! Non credo che molti avrebbero avuto il coraggio di farlo, ma come biasimarli del resto. I giapponesi hanno davvero un cuore grande!
ximpalullaorg (anonimo)
- 8 anni fa
21
Peccato che l'isteria su Fukushima della stampa internazionale abbia fatto dimenticare tutti i morti per il terremoto.
"E tutte quelle povere persone. Non solo i morti, ma i feriti, quelli con la casa in macerie, quelli colpiti dalle radiazioni... Agghiacciante. "
Per quanto l'incidente a Fukushima sia stato grave (per modo di dire, direi che è paragonabile a ciò che è successo a Three Mile Island, e non a Chernobyl, con la differenza di maggiore contaminazione del nocciolo - le esplosioni degli edifici non avevano niente a che fare con l'effettiva reazione di fissione) e che la stampa strillasse di "dosi di radiazioni superiori alla media" a parte i lavoratori nelle immediate vicinanze nessuno ha preso una dose di radiazione tale da provocare danni reali. Contaminazione c'e' stata, ma non nel modo detto. E questo ha fatto sì che purtroppo si dimenticassero i morti ed i feriti del terremoto, per inseguire la notizia.
Utente51672
- 8 anni fa
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Ottimo articolo Hachi, molto interessante. Non nascondo che le zone abbandonate e disabitate mi intrigano. Un giretto per Fukushima me lo farei (con questo non voglio mancare di rispetto a nessuno, sia chiaro).
Io ho ricordi molto vaghi di quel giorno, appresi la notizia dalla tv al rientro a casa nel primo pomeriggio e da quel momento ho seguito con stupore, angoscia e paura - per gli abitanti del posto, non per me - tutti gli aggiornamenti che davano i vari notiziari. Concordo con ximpalullaorg quando dice che i problemi delle centrali nucleari hanno tolto la scena ai morti per lo tsunami e per il terremoto, ma a differenza sua a me ha ricordato moltissimo quello che successe a Chernobyl (ero in seconda superiore quando accadde), perché se gli scoppi fossero stati più forti si sarebbe rischiata una nuova nube radioattiva come quella dell'incidente russo.
Tra le foto pubblicate fanno molta impressione l'assenza di grossi danni strutturali agli edifici - da sempre costruiti tenendo conto dei terremoti che possono colpire in ogni momento - e le immagini della natura che si sta riprendendo gli spazi abbandonati dagli uomini (la bici e le automobili ricoperte dalla vegetazione). Un ottimo reportage, Hachi, dello stesso livello di quelli che ci hai già proposto sull'argomento: complimenti!
Quando ritornai a casa, e vidi alla tv cosa stava succedendo, il mio cuore si fece a pezzi. Piansi molto in quei giorni, mia madre non sapeva come consolarmi. Quanto accadde mi segnò davvero profondamente. L'orrore supera ogni immaginazione. Neanche certi film hollywoodiani sui terremoti, hanno mai immaginato una triplice catastrofe come questa.
E' ovvio che sarebbe stato doloroso anche se fosse avvenuto in un altro Paese, ma mentirei se dicessi che l'effetto per me sarebbe stato il medesimo. Io voglio bene al Giappone, coi suoi pregi e coi suoi difetti. E' un amico lontano che mi accompagna dall'infanzia, una parte di me. Amo il Giappone post-Fukushima anche più di prima. Con la sua fragilità. Con le sue incertezze. So che questi sentimenti non mi lasceranno mai.