Questo genere di film mi annoia parecchio, preferisco il genere action, questo tipo di trame sono troppo statiche per i miei gusti, è bella la riflessione sulla vita e su tante altre cose ma la preferisco in un contesto più esaltante e spettacolare, soprattutto adrenalinico.
Raramente ho visto scene adrenaliniche come quella in cui il protagonista cerca di passare tramite un sottilissimo canale sotterraneo, mi sembrava di star soffocando insieme a lui.
whitestrider
- 7 anni fa
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E' un film che sicuramente meriterebbe una visione da parte di tutti (o quasi), perché credo ciascuno possa interpretarlo in maniera differente, indipendentemente dal proprio bagaglio culturale ed emozionale.
Takahata sembra proprio entusiasta, sai che soddisfazione per De Wit, senza contare i meritati riconoscimenti ottenuti. Pur senza l'ausilio di un dialogo mi ha comunicato tante emozioni.
Sicuramente è un film che va guardato al cinema perché è uno spettacolo per gli occhi (eccetto quegli orridi occhi a puntini, ma perché? Perché la tartaruga ed i fondali sono così perfetti e l'uomo ha quell'aria inespressiva che mi fa pensare ai genitori al di là del buco di Coraline di Neil Gaiman? ) e che si presta a varie interpretazioni. Se è come penso io è davvero troppo
triste e deprimente per i miei gusti, dato che il tutto mi dà l'idea di una lunghissima allucinazione di un povero naufrago relegato da solo su un'isola deserta per il resto dei suoi giorni, una sorta di autodifesa della sua mente per non impazzire e per soffrire di meno!
La fine del film, costruita per commuovere ogni spettatore.
Un'intervista davvero interessante, tutte le risposte sono puntuali e approfondite In particolare ogni accenno alla rappresentazione della natura e del rapporto con essa mi ha incuriosito veramente molto. Già è uno dei motivi principali per cui voglio vedere questo film, visto che sono tematiche a me molto care, ma leggere tanto entusiasmo da parte di Takahata mi fa davvero ben sperare, ammiro molto la sua sensibilità su questi argomenti.
Appena finito di vedere. L'ho trovato carino, ben fatto e curato ma non da oscar. Magari su grande schermo rende meglio. Si lascia guardare cullandoti con una colonna sonora molto piacevole che sottolinea bene. Da evitare dopo una giornata faticosa, indubbiamente.
L'intervista è meravigliosa. Considero Takahata Isao il più grande intellettuale e artista nell'ambito dell'animazione mondiale, e sto riconsiderando il film (La Tartaruga Rossa) alla luce delle sue idee e riflessioni, che divengono suggerimenti interpretativi intrinsechi. Vorrei ringraziare Animeclick per aver postato questo articolo, e soprattutto vorrei complimentarmi con chi l'ha redatto, perché è scritto in un meraviglioso, ricco e preciso italiano, ed è una cosa rara e preziosa. In più, sapendo che si 'parte' dal giapponese, a tratti mi sembrava di poterne sentire l'impronta di base, il che mi fa pensare che si tratti anche di una traduzione alquanto puntuale. Grazie ancora.