Ma se uno deve relazionarsi con persone che prima di tutto criticano le tue passioni, abbiate pazienza, ma meglio soli a questo punto. Cioè fatemi capire è meglio cercare di andare d'accordo ed avere delle finte amicizie e delle altrettanto fumose relazioni sociali piuttosto che coltivare le proprie passioni? Ma chi diamine se ne frega? Se questi sono i rapporti sociali preferisco starmene da solo.
Alle superiori non avevo nessun compagno che seguisse manga ed anime eppure non sono mai stata isolata ( salvo nell'intervallo ma ahimè la mia scuola dava il permesso di fumare in cortile e io essendo l'unica non fumatrice preferivo evitare il fumo passivo). Questo perché le conversazioni possibili sono infinite così come gli interessi. Così come io mi sono avvicinata ai loro ( scoprendo di non essere poi così malvagi anzi, alla fine mi sono appassionata anche io al calcio per esempio) loro lo hanno fatto con me. Non sono mai andati oltre il mainstream, tanti non erano proprio interessati ma con alcuni sono riuscita a parlare di Dragon Ball, One Piece, shonen in generale.
Penso che il punto centrale sia che non si prende quasi mai di mira la passione ma l'individuo. In poche parole: se hai confidenza con te stesso, se vuoi far capire agli altri e se sai farlo... ti ascoltano. Alle persone piace sentir parlare chi sa farlo bene ed è appassionato, a prescindere dall'argomento.
Ma come fai? Non ti rompi di leggere tutte quelle parole? A me dopo tre pagine viene mal di testa
"E allora? Che cosa cambia A TE se sono io a leggerli?". Di solito questa risposta-domanda tappa la bocca a chiunque, familiari compresi. XD"ma leggi ancora fumetti? Alla tua età?"
"E allora? Che cosa cambia A TE se sono io a leggerli?". Di solito questa risposta-domanda tappa la bocca a chiunque, familiari compresi. XD"ma leggi ancora fumetti? Alla tua età?"
"Smettila subito di guardare i Pokemon, gli unici cartoni giapponesi degni sono Dragon Ball e I cavalieri dello zodiaco"
Sinceramente non capisco se effettivamente negli ultimi anni ci sia stato un mutamento sociale di qualche tipo o se si tratti effetivamente di differenze generazionali, ma se la mettiamo su questo piano, per quel che mi ricordo, negli anni ottanta leggere fumetti ed essere fissati con i videogiochi non era assolutamente considerato da nerd. Se avevi un Amiga 500 e una discreta raccolta di floppy con giochi di vario tipo eri visto abbastanza come un gran figo, se in più leggevi cose come Dylan dog o Splatter eri praticamente venerato come una rock star. Alle superiori non ricordo molti appassionati di manga tra i compagni di scuola, in compenso tutti quelli che frequenta fuori dalla scuola leggevano almeno Dragon ball e JoJo, proprio perchè ci contagiavamo a vicenda con fissazioni di questo tipo. Le cose considerate da nerd erano altre, tipo restare a casa la sera per vedersi la partita o andare in giro con i sandali da frate e i calzini. In compenso ricordo che nel programma di lettere di terza media c'era: "La nascita del fumetto", con tanto di lavoro di gruppo e cartellone finale in cui dovevi fare un collage con tutti i fumetti ch e conoscevi e se non ne conoscevi nessuno, la prfessoressa te ne suggeriva qualcuno facendoti scegliere tra cose come Sturmtruppen, Andy Capp o Diabolik.
Quando qualcuno mi dice "ma non ti stufi di guardare anime?" io rispondo "e tu non ti stufi di guardare film?" e lì finisce sempre la discussione.
Leggo di gente che si portava i fumetti a scuola. Ma sul serio? E quando li leggevate? Durante la lezione? Ma bravi! Oppure negli intervalli? Negli intervalli, di solito, si chiacchiera con gli amici e ci si sgranchisce un po' le gambe. Usarli per leggere un fumetto e isolarsi dagli altri non mi sembra molto sano.
Oggi la figura dell'appassionato di fumetti/videogiochi/film è diventata molto più popolare. C'è stato uno sdoganamento di questa figura anche grazie a serie TV che hanno come protagonisti nerd, una su tutte, ma non la sola, THE BIG BANG THEORY. Contemporanemante c'è stato anche un abuso della parola "nerd" che sempre più spesso viene usata a sproposito. In pratica oggi con tale termine si designa il semplice appassionato di fumetti e videogiochi. Un esempio sono le decine di pagine Facebook che si autoproclamano pagine nerd e iniziano a condividere articoli riguardanti l'ultimo film della Marvel/Dc o dell'anime che va di moda adesso. In pratica seguendo tale uso della parola nerd, tutti i ragazzini sotto i 10 anni sono nerd, quando invece non dovrebbe essere così, o perlomeno non dovrebbe essere questo a mio avviso il significato della parola nerd che dovrebbe stare ad indicare una persona dotata di un'intelligenza sopra la media che dedica gran parte della sua vita ad attività intellettuali, molto molto spesso materie scientifiche (ma non necessariamente scientifiche). Tale passione è talmente forte che lo porta ad avere difficoltà a relazionarsi in quanto purtroppo il numero di persone appassionate allo studio non è elevato, lo porta a rifugiarsi o comunque a trovare interesse in opere fantasy o fantascientifiche o comunque che trattano in qualche modo gli stessi argomenti della sua passione. Per esempio a un nerd appassioanto di informatica o robotica, potrebbero interessare e essere affascinato dai libri di Asimov, anime come Ghost in the Shell, film come terminator o videogiochi come Deus Ex. Oppure il ragazzo nerd che non riesce a relazionarsi o peggio viene preso in giro o bullizzato solo perché gli piace leggere l'ultimo libro di Hawking e gli piace la matematica, trova rifugio e si immedesima nell'Uomo Ragno. Ovviamente sono solo esempi per capirci. Oggi invece tutto quello relativo alla passione intellettuale, alla sete di conoscenza, alla curiosità su tutto ciò che ci circonda, all'intelligenza sopra la media, sembra essere sparito dalla definizione di "nerd" tant'è che chiunque si sia visto gli ultimi due film marvel/dc si autoproclama nerd.
Falso
Riconosco che è un fatto positivo che adesso la ciurma dei fan di anime/manga sia così numerosa, però non posso che rimpiangere di non essere nata una decina d'anni più tardi... Quando andavo a scuola ero "quella strana", che guardava ancora i cartoni e leggeva i fumetti a rovescio (e faceva disegni con gli occhi giganti). Adesso moltissime persone leggono manga e non sentono di doverlo nascondere (finalmente). Ben venga questa evoluzione, l'unica cosa che mi dà fastidio è quando le stesse persone che qualche anno fa non sapevano la differenza tra cinese e giapponese, adesso siano tutte "Giappone mon amour" solo perché va di moda... E quando la moda passerà?
Mi sento chiamata in causa (nessuna vocatio in ius, nessuna chiamata del terzo ma vabbé spiego adesione volontaria XD) su questo argomento.Ho notato anch'io un incremento evidente di gente che va alle fiere. Gente che non ha mai visto un anime oltre DragonBall e soprattutto persone che vanno a questi eventi solo per vedere le ragazze che fanno i cosplay.Questi non sono appassionati, sono perditempo ed anche molestatori. Vengono per vedere e farsi vedere, creare scompiglio e "conoscere tipe" non per passione e sinceramente non mi interessa avere questi soggetti alle fiere.La passione per l'animazione e il fumetto giapponesi per questi tizi è solo una scusa per fare quello che gli pare, ma non comprano nulla perché non conosco nemmeno metà dei personaggi più famosi.E al sud il fenomeno è preoccupante.Per gli altri, questa passione secondo me è solo una moda e presto passerà e tornerà tutto come prima.Ve lo dice una che già dalle elementari è stata presa di mira per la mia passione. Alle elementari, rendiamoci conto. I cartoni animati erano considerati una roba per poppanti, e poi l'ultimo anno mi hanno ripetuto sempre la stessa frase: "Ma che davvero ti piacciono i Pokemòn? E' roba da maschi" (sì, con l'accento sulla o).Alle medie volevo comprare un nuovo zaino, quello di Rossana, e la commessa non me l'ha voluto vendere (se ci penso, mi metto le mani nei capelli) convincendo mia madre a comprare quello della Onyx "perché va di moda e lo indossano tutte, così nessuno ti prenderà in giro!". La cosa più brutta è che ho mio malgrado constatato che aveva ragione. Ero riuscita a comprare almeno il diario di Rossana e per tutto l'anno non hanno fatto altro che prendermi in giro, tentare di buttarmelo, fare battutine su una colletta per comprarmene uno nuovo e cose così.Al liceo le cose non sono migliorate, specie i primi anni dove sono stata presa in giro anche per Harry Potter. Con il fenomeno delle fiere, continue le domande: "Ma forse vai anche tu a questi eventi conciata in modo imbarazzante?". Immaginate la mia faccia. Adesso quelle stesse persone, si travestono e ci vanno. O, peggio, si vestono in occasioni di quelle ridicole serate in discoteca che sanno loro.All'università ho avvertito meno questo atteggiamento ma le facce perplesse e le espressioni di stupore non sono mancate.Dei miei genitori non ne parliamo proprio, specie mio padre poi.Secondo me siamo ancora lontani anni luce dall'effettivo riconoscimento di questa passione come una delle tante, una normale.
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Che caso che siano sempre gli emarginati quelli dalla mente superiore e non invece persone in grado di relazionarsi. Io sono stata in grado di far giocare ad una mia amica tuta trucco, parrucco e Sampdoria un videogame per Ds ( The word ends with you) perché il gameplay frenetico e colorato le piaceva. E questo senza sottoporla a miriade di giochi magari anche più validi ma meno congeniali a lei. Oppure mio madre che da amante dei gialli si guardava con piacere Detective Conan.