Per quanto sia molto diffusa l'idea che il fattore "alto budget" sia la condizione sine qua non affinché una serie si assicuri un apparato grafico sopra la media, si tende un po' troppo meccanicamente ad ignorare quanto il "chi" e il "come" possano essere incisivi nelle sorti qualitative di una produzione.
Dalla prima messa in onda, nel 2016, della trasposizione del manga di Kōhei Horikoshi, la compagnia di Tokyo non ha interrotto la propria tradizione, insistendo nel dimostrare che sia concretamente possibile realizzare adattamenti animati di forte richiamo mainstream senza dover rinunciare all'importanza della creatività nella componente estetica.
le scene di full metal alchemist non riesco a riconoscere, sono della prima serie o di un film?
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.