Quando esce il blu-ray?
Miki Kawai e Naoka Ueno. Ogni volta che le sentivo istantaneamente perdevo il contatto empatico con i personaggi per chiedermi se le doppiatrici fossero delle principianti. Strano che nessuno l'abbia notato, visto le lamentele per il doppiaggio di Toradora.
La Forma della Voce” non si può proprio sentire
perchè? tra l' altro ha più senso in rifermimento al linguaggio dei muti la cui voce può essere resa solo tramite forma delle mani e dei segni della scrittura, è pure il significato letterale del titolo, per una volta che ci azzeccano non capisco proprio perchè devono mettere un titolo che non centra niente.
Unica nota dolente la recitazione poco credibile di Agnese Marteddu e Ludovica Bebi rispettivamente nei panni di Miki Kawai e Naoka Ueno. Ogni volta che le sentivo istantaneamente perdevo il contatto empatico con i personaggi per chiedermi se le doppiatrici fossero delle principianti. Strano che nessuno l'abbia notato, visto le lamentele per il doppiaggio di Toradora.
preferisco decisamente quello internazionale.
"La forma della voce" è l'esatta traduzione di "Koe no katachi".
no... anche in inglese è shape of the voice... è la star che lo ha portato come a silent voice, dal manga adattato in america.
Anche io preferisco A Silent Voice, se è per questo, ma sta di fatto che il titolo non è quello. La mania (non solo italiana) di cambiare i titoli originali anche quando se ne potrebbe benissimo fare a meno non mi è mai piaciuta.Ok...........può NON piacermi? mi serve il permesso scritto?
Eh va be, io continuo a preferire A Silent Voice……….se per questo devo essere inviato alla decapitazione pazienza (la chiudo qui, botta e risposta inutili).
Io invece preferisco nettamente la versione animata, hanno tagliato la parte del film che nel manga allungava troppo il brodo e sfilacciava la narrazione facendole perdere d'intensità, ho trovato espressi anche in modo molto più chiaro i pensieri ed i processi mentali dei protagonisti.
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In tutta la storia,
Shoko non è altro che una vittima, mentre invece si cerca di far passare l'idea che lei avrebbe dovuto "frignare di meno". Questo lo dice Ueno, e nè nel manga nè nel film viene mai smentita.. In pratica, si sostiene che se lei non avesse fatto troppo la vittima e "cercato di comunicare" (cosa che lei, invece, ha sempre tentato di fare!) non sarebbe stata bullizzata, e che se ha tentato di suicidarsi, causando per giunta l'incidente di Shoya, la colpa è solo sua. Trovo questa mentalità agghiacciante.
Io ho trovato che il tema dell'opera riguardasse essenzialmente sulla accettazione e consapevolezza della diversità (perchè questo è un anime sulla diversità, Shoko poteva essere tranquillamente un'immigrata o in sedia a rotelle e al fine della trama cambiava ben poco). Lei deve darsi da fare se non vuole essere emarginata dalla società e non deve contare sulla carità degli altri, se vuole inserirsi in un gruppo lo deve fare comprendendo i propri limiti e non mimando qualcosa che non potrà mai essere. È una battaglia personale per la propria indipendenza che deve essere combattuta con il supporto ma senza la guida di nessun altro, se continuerà ad affidarsi così tanto a Yuzuru (in passato) o Shoya (nel presente) non potrà mai crescere e diventare una persona adulta in grado di vivere e apprezzare la propria vita.
E poi, My Generation dei The Who sui titoli di testa. Potrebbe essere tipo uno degli incipit più efficaci nell'animazione jap degli ultimi non so quanti anni. I'm sold.
Sono d'accordo.Io ho trovato che il tema dell'opera riguardasse essenzialmente sulla accettazione e consapevolezza della diversità (perchè questo è un anime sulla diversità, Shoko poteva essere tranquillamente un'immigrata o in sedia a rotelle e al fine della trama cambiava ben poco). Lei deve darsi da fare se non vuole essere emarginata dalla società e non deve contare sulla carità degli altri, se vuole inserirsi in un gruppo lo deve fare comprendendo i propri limiti e non mimando qualcosa che non potrà mai essere. È una battaglia personale per la propria indipendenza che deve essere combattuta con il supporto ma senza la guida di nessun altro, se continuerà ad affidarsi così tanto a Yuzuru (in passato) o Shoya (nel presente) non potrà mai crescere e diventare una persona adulta in grado di vivere e apprezzare la propria vita.
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Poi chi ama fare la vittima non si suicida, al massimo minaccia di farlo per ottenere attenzioni e ricattare emotivamente gli altri (o magari ci prova pure, ma non in modo serio), cosa che lei non fa.
Infatti. Proprio perchè so qual è la mentalità giapponese, mi sembra che sia il manga che l'anime trasmettano un messaggio un po' troppo ambiguo, considerando anche che parla di accettazione dell'altro. Inoltre le la protagonista femminile è solo una bambina prima, e un'adolescente poi, per giunta nata con un handicap non da poco, per giunta cresciuta solo dalla madre e dalla nonna: mi sembra che si pretenda un po' troppo da lei, dato anche che praticamente nessuno la aiuta a difendersi (e sottolineo aiutarla, non fare le cose al posto suo). "Accettazione" vuol dire anche questo.Questo. Comunque bisogna tener presente che in Giappone è molto forte il sentimento di "non essere un peso" per la società, sovrastruttura piuttosto forte in soggetti con disabilità psichiche e/o fisiche. Già essere grassi è un problema punibile con una multa, figurarsi la sordità. è molto evidente, oltre che in questo film, in sceneggiati come "Un litro di lacrime". Shoko non vuoleAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)suicidarsi
perchè poverina, nessuno la capisce, o perchè è stata vittima di bullismo, ma è convinta di essere di troppo nel gruppo e crede di procurare solo problemi in famiglia e a scuola (vedi il concorso di canto). è colpa sua che non è nata sana. Ed è un concetto che trova difficilmente consenso in Italia, che è uno Stato Sociale.
E, a mio personalissimo parere, in quel che leggo ci vedo anche tanta ipocrisia, nei commenti.
Veramente io quello che avrei voluto evitare era proprio l'effetto " moraletta". Che anche in KnK, seppure in modo molto soft e tratteggiata con sapiente delicatezza, c'è, ovvero: "tenete duro, non frignate in pubblico e non suicidatevi, che tanto qualcuno di compassionevole prima o poi lo trovate anche se siete fastidiosi". E, per i bulli:"pentitevi e fate amicizia con le vostre vittime, vi accoglieranno a braccia aperte, dato che loro amici non ne hanno". XD Il che è esattamente la mentalità giapponese che hai sottolineato tu prima.@Useless User: io ho proprio apprezzato che il film non abbia dettato la moraletta su come affrontare/assistere questo tipo di situazioni, come avrebbe fatto qualsiasi produzione americana. Comunque in alcuni dettagli si nota che le persone a lei le vengono incontro, tipo gli amici che imparano il linguaggio dei segni, il sostegno della famiglia è in realtà molto forte (la imouto poi ha dedicato la sua vita a lei, fino a non-realizzarsi, come bene sentenzia la nonna).
Infatti, per questo dicevo che il messaggio che trasmette quest'opera è troppo ambiguo. Le intenzioni sono buone, ma confuse:Mi sembra una valutazione semplicistica la tua, senza offesa: c'è quello che dici, sì, ma anche il "prenditi cura di te stesso" "ascolta il prossimo" "accettati per quello che sei", informazioni che vanno in conflitto con le precedenti.
Dimenticavo la questione doppiaggio: stima e ammirazione per la doppiatrice di Shoko, ci sono stati dei momenti in cui mi ha fatto davvero star male per come l'ha interpretata, specie nei momenti di disperazione. Davvero da brividi e da lacrime.
Ma Il Film finisce come il finale del manga?
Ma Il Film finisce come il finale del manga?
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Ma alla fine io ho visto che nel film si alza il capo il protagonista e riguarda a tutti il volto ma sul manga succede qualcosa in piu tipo diventano fidanzati? quindi non ci sara mai un continuo?
Qualcuno per caso ha i dati di quanto ha incassato il film?
ma parliamo dell' italia con quel 157000 euro?
ma per un 2 film niente vero?
Per un film anime in Italia è tanto, considerando anche il tempo di permanenza nelle sale.non mi sembra poi così tanto
Per un film anime in Italia è tanto, considerando anche il tempo di permanenza nelle sale.non mi sembra poi così tanto
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Purtroppo il film ha sofferto dell'uscita in contemporanea con il ben più famoso "Your Name" ma personalmente tra i due ho preferito nettamente "A Silent Voice".