C’è una nuova generazione di giapponesi che non solo non si è mai fatta illusioni su un impiego unico a vita, ma non ne ha mai avuto l’ambizione.
E sarebbe ora! Può e deve esistere una giusta via di mezzo fra etica del lavoro, senso di responsabilità e una vita appagante. Lavorare mille ore non serve a niente, si è solo stanchi e alla fine c'è il rischio estremamente elevato di sbagliare e dover rifare tutto da capo. Fregarsene e fare il minimo indispensabile costringendo magari terze persone ad aspettare mesi per avere il risultato del proprio lavoro è altrettanto ignobile. Si può fare bene il proprio lavoro senza dover fare ogni giorno gli straordinari sempre e comunque. Speriamo che questa nuova generazione riesca a trovare una quadra
Purtroppo ho avuto modo di vedere con i miei occhi il trattamento riservato agli impiegati giapponesi, che non è per niente piacevole. Spero vivamente che ci sia la possibilità di dare una vita lavorativa migliore alle nuove generazioni, tra qualche decennio, ma penso che sia una cosa più facile a dirsi che a farsi e che influenzerebbe non poco tutta la cultura e il modo di vivere dell'intera popolazione.
Anche questo mi fa riflettere sulla situazione che abbiamo in Italia, dove o il lavoro non c’è o chi ce l’ha sfacchina dalla mattina alla sera per un monte di ore abbastanza elevato………e la cosa mi spaventa, non dico che arriveremo ai livelli del Sol Levante o dell’Oriente in generale, ma guardate che non ci andiamo neanche lontanissimi…….
Si dovrebbe lavorare per vivere e non vivere per lavorare.
Ribellarsi no, ma i giovani neoassunti sono delle teste di legno incredibili. Non è che vogliano avere una vita equilibrata o cose simili, semplicemente vorrebbero da mangiare gratis così possono dedicarsi ad acchiappare Pokémon o a qualche altra cazzata che va di moda quest’anno". Non posso che concordare con la sua valutazione, purtroppo.
La cosa peggiore è che tralasciando quanto sia dannoso per la salute di una persona lavorare tantissimo, questi non hanno manco la soddisfazione di avere uno stipendio adeguato per le ore lavorative che fanno dato che devono lavorare per devozione della loro azienda, mica per guadagnare di più. Quindi uno se lavora 20, 30, 60 o 80 ore di lavoro extra lo stipendio sempre lo stesso sarà!!
Bello, e poi l'azienda ti da un calcio in culo quando la tua produttività cala o non gli servi più...
Pure io non so quante ore non pagate ho fatto per un'azienda per cui lavoravo in passato, ma sinceramente, col senno di poi, non se lo meritavano affatto.
E sarebbe ora! Può e deve esistere una giusta via di mezzo fra etica del lavoro, senso di responsabilità e una vita appagante. Lavorare mille ore non serve a niente, si è solo stanchi e alla fine c'è il rischio estremamente elevato di sbagliare e dover rifare tutto da capo. Fregarsene e fare il minimo indispensabile costringendo magari terze persone ad aspettare mesi per avere il risultato del proprio lavoro è altrettanto ignobile. Si può fare bene il proprio lavoro senza dover fare ogni giorno gli straordinari sempre e comunque. Speriamo che questa nuova generazione riesca a trovare una quadra
Che poi non ho mai capito una cosa: a fronte di tali condizioni lavorative, l'economia generale quanto ci guadagna davvero? Questo stacanovismo non è una novità nel paese, eppure non lo ha messo al riparo da ripercussioni negative, dalla crisi economica degli anni '90 e da quella attuale. Saranno pure gli effetti del mercato globale, ma così facendo ammortizzano davvero meglio tali impatti? Il sistema economico nel suo complesso crollerebbe senza questa forma mentis?
Il sistema economico nel suo complesso crollerebbe senza questa forma mentis?
da ultimo, un giovane padre, ovviamente straniero, ha chiesto il congedo di paternita' e l'intero ufficio giapponese gli si e' rivoltato contro, bullizzandolo e biasimandolo perche' anteponeva la famiglia alla ditta
Che poi non ho mai capito una cosa: a fronte di tali condizioni lavorative, l'economia generale quanto ci guadagna davvero? Questo stacanovismo non è una novità nel paese, eppure non lo ha messo al riparo da ripercussioni negative, dalla crisi economica degli anni '90 e da quella attuale. Saranno pure gli effetti del mercato globale, ma così facendo ammortizzano davvero meglio tali impatti? Il sistema economico nel suo complesso crollerebbe senza questa forma mentis?
il Pil è il 3 nel mondo secondo solo a quello Americano e a quello cinese però il debito e al 300% del PIL(non capisco come possa essere sostenibile.)
Saranno pure gli effetti del mercato globale, ma così facendo ammortizzano davvero meglio tali impatti? Il sistema economico nel suo complesso crollerebbe senza questa forma mentis?
Oltretutto la cosa assurda è che per le donne in Giappone, ancora oggi, è "naturale" smettere di lavorare per dedicarsi una famiglia una volta che si sposano. E con naturale intendo "è strano e ti guardano male se non lo fai", cioé come una pessima moglie & mamma, con una tremenda pressione sociale dietro.
Quindi abbiamo metà della popolazione, ovvero la parte femminile, che spesso prima dei 25/30 anni (poi diventi una christmas cake avariata, troppo vecchia per interessare agli uomini) si mette a casa come mamma a tempo pieno e colf, o perlomeno viene fortemente incoraggiata a farlo, e l'altra metà quella maschile che lavora con orari assolutamente folli per... Per cosa poi? Per dimostrare la propria dedizione all'azienda.
Perché cavolo dovrei dimostrare dedizione all'azienda? Lavoro io per loro, mica mi fanno un favore, vendo parte del mio tempo e del mio talento per avere qualcosa in cambio. Non sono uno schiavo, neanche devo amare quello che faccio finché ho l'onestà di farlo comunque bene...
Non è tollerabile che il proprio partner ti veda solo nei finesettimana, senza pensare ai figli. Ma anche fossi single, non è che puoi essere costretto a sacrificare il tuo tempo libero.
In Giappone manca un pò di sana cultura dei sindacati (si può dirne peste e corna, ma nella loro idea base sono necessari) e di rispetto dell'individuo.
sono sorpreso pensavo che in giappone la famiglia fosse moltoooooooooo importante
....Io la mattina non devo prendere troppo caffè.
E sarebbe ora! Può e deve esistere una giusta via di mezzo fra etica del lavoro, senso di responsabilità e una vita appagante. Lavorare mille ore non serve a niente, si è solo stanchi e alla fine c'è il rischio estremamente elevato di sbagliare e dover rifare tutto da capo. Fregarsene e fare il minimo indispensabile costringendo magari terze persone ad aspettare mesi per avere il risultato del proprio lavoro è altrettanto ignobile. Si può fare bene il proprio lavoro senza dover fare ogni giorno gli straordinari sempre e comunque. Speriamo che questa nuova generazione riesca a trovare una quadra
E sarebbe ora! Può e deve esistere una giusta via di mezzo fra etica del lavoro, senso di responsabilità e una vita appagante. Lavorare mille ore non serve a niente, si è solo stanchi e alla fine c'è il rischio estremamente elevato di sbagliare e dover rifare tutto da capo. Fregarsene e fare il minimo indispensabile costringendo magari terze persone ad aspettare mesi per avere il risultato del proprio lavoro è altrettanto ignobile. Si può fare bene il proprio lavoro senza dover fare ogni giorno gli straordinari sempre e comunque. Speriamo che questa nuova generazione riesca a trovare una quadra
Colpa tua che ci stai, di che ti lamenti scusa?
Ti tralascio i soliti discorsi per cui il 99% dei datori di lavoro si libera di quelli che non sposano le logiche del superlavoro....
Ti tralascio i soliti discorsi per cui il 99% dei datori di lavoro si libera di quelli che non sposano le logiche del superlavoro....
Dipende dalle palle che hai, forse ai tempi eri inesperta...
Dipende dalle palle che hai, forse ai tempi eri inesperta...
Talmente tante persone superlavorano (almeno nella mia zona geografica, lo ripeto) che è un qualunquismo affermare che dipenda dall' "inesperienza" o dalla "mancanza di carattere"
Ma guarda io non credo che si possano paragonare due realtà lavorative di paesi così diversi fra loro... Il Giappone ha un altro sistema, dall'idea che mi son fatto in decenni di letture, informazione, internet ecc. è più una questione di forma mentis, hanno un'approccio alla vita completamente diverso dal nostro. Il "servire" (nella società, nel lavoro ecc.) costituisce una vera e propria base culturale che all'italiano medio proprio... beh, ci siamo capiti ^^'
Io amo gli anime, i manga e tutti i derivati; non ti nego che talvolta posso anche subire il fascino nipponico di certe dinamiche socio-politiche-economiche che indubbiamente hanno i loro risvolti positivi (un funzionamento generale impeccabile, disoccupazione allo 0,00001% ecc.) però, a conti fatti, non farei mai scambio.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.