Non mi paiono diverse dalle condizioni dei 23enni italiani, che pure non sono animatori.
Non mi paiono diverse dalle condizioni dei 23enni italiani, che pure non sono animatori.
La differenza è che l'animazione dovrebbe essere un lavoro specializzato e dunque remunerato a dovere. E no, in Italia non è la stessa cosa in quanto hai uno stipendio congruo ( sebbene sarebbe più indicato prendere ad esempio gli american o i francesi vista la scarsità di case di animazione italiane).
Non mi paiono diverse dalle condizioni dei 23enni italiani, che pure non sono animatori.
La differenza è che l'animazione dovrebbe essere un lavoro specializzato e dunque remunerato a dovere. E no, in Italia non è la stessa cosa in quanto hai uno stipendio congruo ( sebbene sarebbe più indicato prendere ad esempio gli american o i francesi vista la scarsità di case di animazione italiane).
Non mi paiono diverse dalle condizioni dei 23enni italiani, che pure non sono animatori.
La differenza è che l'animazione dovrebbe essere un lavoro specializzato e dunque remunerato a dovere. E no, in Italia non è la stessa cosa in quanto hai uno stipendio congruo ( sebbene sarebbe più indicato prendere ad esempio gli american o i francesi vista la scarsità di case di animazione italiane).
MMh davvero lo stipendio è congruo @Fma35 ? Non so. Non so quanto guadagnino i nostri animatori. So che la nostra animazione non ha una struttura industriale - l'aveva ai tempi di Carosello e poi la ha persa, perchè come noto "l'animazione è cosa per bambini" e dunque perchè preoccuparsene? -
Alcune risposte di animatori americani a proposte di Studi Giapponesi, che abbiamo potuto leggere in degli articoli publicati quest'anno, ci dicono però che gli animatori USA hanno un'idea chiara non solo e non tanto del loro lavoro ma anche dei costi economici del vivere in certi luoghi. Vivere, sottolineo, non sopravvivere.
L'Animazione - ma anche il solo fare fumetti - è un lavoro creativo e molto faticoso, piuttosto particolare, molto artigianale, malgrado tutti gli aiuti possibili.
Il problema del costo della vita può essere facilmente e parzialmente risolto con un adeguamento del prezzo degli affitti in prossimità del luogo di lavoro, corsie preferenziali con l'azienda come garante etc.
Il problema del costo della vita può essere facilmente e parzialmente risolto con un adeguamento del prezzo degli affitti in prossimità del luogo di lavoro, corsie preferenziali con l'azienda come garante etc.
Ancora meglio si potrebbe obbligare per legge le aziende a pagare stipendi decenti...
Il problema del costo della vita può essere facilmente e parzialmente risolto con un adeguamento del prezzo degli affitti in prossimità del luogo di lavoro, corsie preferenziali con l'azienda come garante etc.
Ancora meglio si potrebbe obbligare per legge le aziende a pagare stipendi decenti...
Ma che vuol dire, corsie preferenziali, garante e materiale in saldo fanno parte di tutto il sistema di retribuzione aziendale, le due cose sono complementari.
I risultati sono allarmanti: più della metà ha rivelato di ricevere aiuti finanziari dalla famiglia, poiché il solo guadagno del lavoro non è sufficiente.
I risultati sono allarmanti: più della metà ha rivelato di ricevere aiuti finanziari dalla famiglia, poiché il solo guadagno del lavoro non è sufficiente.
Questo fa capire perché sempre meno giovani Giapponesi si affacciano al mondo dell'animazione(i bassi stipendi non gli invogliano di certo nel lanciarsi in questo settore), è ci fa capire anche del perché sempre più produzioni Giapponesi sono in collaborazione con i Cinesi(i quali hanno in quantità industriale manodopera a bassissimo costo).
Non possiamo organizzare un Patreon in cui chi può, doni 1€ al mese? Penso che se ci mettessimo tutti noi fans degli anime nel mondo, potremmo dargli un contributo per poter vivere decentemente.
Potete dirmi che se la devono sbrigare gli studi di animazione, ma loro guadagnano e ripagano gli investitori, per gli animatori restano le briciole.
Non possiamo organizzare un Patreon in cui chi può, doni 1€ al mese? Penso che se ci mettessimo tutti noi fans degli anime nel mondo, potremmo dargli un contributo per poter vivere decentemente.
Potete dirmi che se la devono sbrigare gli studi di animazione, ma loro guadagnano e ripagano gli investitori, per gli animatori restano le briciole.
https://www.generosity.com/fundraising/2017-animator-dormitory-project
https://www.indiegogo.com/individuals/5901126/campaigns (quelle passate)
I risultati sono allarmanti: più della metà ha rivelato di ricevere aiuti finanziari dalla famiglia, poiché il solo guadagno del lavoro non è sufficiente.
Questo fa capire perché sempre meno giovani Giapponesi si affacciano al mondo dell'animazione(i bassi stipendi non gli invogliano di certo nel lanciarsi in questo settore), è ci fa capire anche del perché sempre più produzioni Giapponesi sono in collaborazione con i Cinesi(i quali hanno in quantità industriale manodopera a bassissimo costo).
Certo che a forza di delocalizzare e dare in outsourcing il lavoro poi ti ritrovi davvero, tempo pochi anni, a scenari in cui la Cina ti "frega" il lavoro, come è già successo in altri settori (ad esempio il tessile per l'Italia e l'elettronica per un po' tutto il mondo!).
Insomma, non per nulla un tempo gli artigiani erano piuttosto gelosi dei propri metodi, e giammai li avrebbero condivisi con degli estranei (che potenzialmente sarebbero diventati dei concorrenti). La cosa può far ridere in un mondo fortemente globalizzato come il nostro, però sono sicuro che alla resa dei conti ci si ritroverà in futuro a pentirsi di molte scelte effettuate oggi, anche perché "si raccoglie sempre quello che si semina", non di più, anzi, spesso di meno. E se non si investe sui talenti futuri del proprio paese alla fine si finisce per impoverire il paese stesso!
A che punto siamo arrivati...ma si può cadere ancora più in basso!
Il problema del costo della vita può essere facilmente e parzialmente risolto con un adeguamento del prezzo degli affitti in prossimità del luogo di lavoro, corsie preferenziali con l'azienda come garante etc.
Ancora meglio si potrebbe obbligare per legge le aziende a pagare stipendi decenti...
Ma che vuol dire, corsie preferenziali, garante e materiale in saldo fanno parte di tutto il sistema di retribuzione aziendale, le due cose sono complementari.
Stipendi decenti mai, eh? Scommetto che pur di risparmiare gli installerebbero delle brandine nello scantinato...
Non mi paiono diverse dalle condizioni dei 23enni italiani, che pure non sono animatori.
La differenza è che l'animazione dovrebbe essere un lavoro specializzato e dunque remunerato a dovere. E no, in Italia non è la stessa cosa in quanto hai uno stipendio congruo ( sebbene sarebbe più indicato prendere ad esempio gli american o i francesi vista la scarsità di case di animazione italiane).
MMh davvero lo stipendio è congruo @Fma35 ? Non so. Non so quanto guadagnino i nostri animatori. So che la nostra animazione non ha una struttura industriale - l'aveva ai tempi di Carosello e poi la ha persa, perchè come noto "l'animazione è cosa per bambini" e dunque perchè preoccuparsene? -
Alcune risposte di animatori americani a proposte di Studi Giapponesi, che abbiamo potuto leggere in degli articoli publicati quest'anno, ci dicono però che gli animatori USA hanno un'idea chiara non solo e non tanto del loro lavoro ma anche dei costi economici del vivere in certi luoghi. Vivere, sottolineo, non sopravvivere.
L'Animazione - ma anche il solo fare fumetti - è un lavoro creativo e molto faticoso, piuttosto particolare, molto artigianale, malgrado tutti gli aiuti possibili.
Lo stipendio è congruo quando finisci l'apprendistato che dura qualche anno ( cosa di per sé già da denuncia perché apprendista non vuol dire schiavo). Cosa centra " l'animazione è per bambini " anche se fosse i lavori legati all'infanzia vengono tutelati ed hanno gli stessi diritti degli altri. Il fatto di non avere un struttura industriale avviata non vuol dire mancanza di tutele anzi, basta prendere il campo dei fumettistico in cui l' Italia è un gigante nel mondo per vedere che la maggior parte ( non per colpa delle aziende ma del sistema Italia) non sono minimamente tutelati. Abbiamo un colosso come la Bonelli ma un fumettista non può aprire partita IVA. In commissioni estere posso guadagnare anche migliaia di euro al mese ma per comprarmi una casa devo avere i miei genitori come garanti. Il problema del costo della vita può essere facilmente e parzialmente risolto con un adeguamento del prezzo degli affitti in prossimità del luogo di lavoro, corsie preferenziali con l'azienda come garante etc. Con le nuove tecnologie poi si può benissimo lavorare su alcuni progetti da casa ( al costo ovviamente di materiale performante fornito in saldo dall' azienda).
Parola d'ordine: mai fare l'animatore
Eppure - carissimo - devi vedere l'entusiasmo che c'è nelle loro scuole d'arte. Guarda posso essere chiaro quel che mi da speranza è vedere l'entusiasmo e l'energia di tanti studenti nei festival..Mettiamola così gli animatori nipponici non se la passano bene, per motivi di organizzazione, per l'asineria di tanti operatori del sistema, che non capiscono di star ammazzando una gallina che gli fa uova di platino, però è gente che "arde" dal desiderio di creare. E cerca da se di costruirsi strade per il futuro.
Eppure - carissimo - devi vedere l'entusiasmo che c'è nelle loro scuole d'arte. Guarda posso essere chiaro quel che mi da speranza è vedere l'entusiasmo e l'energia di tanti studenti nei festival..Mettiamola così gli animatori nipponici non se la passano bene, per motivi di organizzazione, per l'asineria di tanti operatori del sistema, che non capiscono di star ammazzando una gallina che gli fa uova di platino, però è gente che "arde" dal desiderio di creare. E cerca da se di costruirsi strade per il futuro.
Se uno continua ad ammazzare la gallina dalle uova d'oro allora deve cambiare lavoro.
Parola d'ordine: mai fare l'animatore
Eppure - carissimo - devi vedere l'entusiasmo che c'è nelle loro scuole d'arte. Guarda posso essere chiaro quel che mi da speranza è vedere l'entusiasmo e l'energia di tanti studenti nei festival..Mettiamola così gli animatori nipponici non se la passano bene, per motivi di organizzazione, per l'asineria di tanti operatori del sistema, che non capiscono di star ammazzando una gallina che gli fà uova di platino, però è gente che "arde" dal desiderio di creare. E cerca da se di costruisi strade per il futuro.
Sono uno studente di una scuola di animazione e non posso che concordare con le tue parole.
Per chi come me, in futuro, aspira a questo, leggere questo genere di articoli è sempre un duro colpo. Amo gli anime e lo stile che li contraddistinguono, mi piacerebbe tantissimo in futuro prendere parte a qualche produzione nipponica, ma se queste sono le condizioni devo, purtroppo con rammarico, tenermene alla larga e puntare su altri generi. Amo questo lavoro, ma ci tengo anche alla mia vita e alla mia salute.
Sono uno studente di una scuola di animazione e non posso che concordare con le tue parole.
Per chi come me, in futuro, aspira a questo, leggere questo genere di articoli è sempre un duro colpo. Amo gli anime e lo stile che li contraddistinguono, mi piacerebbe tantissimo in futuro prendere parte a qualche produzione nipponica, ma se queste sono le condizioni devo, purtroppo con rammarico, tenermene alla larga e puntare su altri generi. Amo questo lavoro, ma ci tengo anche alla mia vita e alla mia salute.
fatti un cartone tutto tuo
Anche nel nostro paese succede più o meno la stessa cosa !
Infatti chi fa paragoni non ha capito proprio nulla, perchè se si esce dall'italia si troverà un mondo molto diverso da quello che si pensa... ragazzi dovete uscire e conoscere il mondo non per sentito dire, ma per averlo visto con i propri occhi.
Dopo aver letto questo articolo, sono morti di nuovo tutti i padri della nostra lingua italiana.
Si parla di giappone e subito tutti diventano esperti di economia, sociologia e politica. Rido
@Bilancino
HAHAHAHA SEI SIMPATICO, PERO'.... MI CHIEDI CHE VIAGGI HO FATTO? SI VEDE CHE VIVI A PITECOLAND, PERCHE TUTTI CONOSCONO LAMBRENEDETTO E IL SUO LAVORO PER MIGLIORARE IL MONDO.
VAI A VEDERE QUI E ISCRIVITI: https://www.youtube.com/user/lambrenedettoxvi
Cosa non si fa per seguire le proprie passioni
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Qualcosa che non ha nulla a che fare con il Capitalismo ma molto a che fare, come insegna Adam Smith ( notate) con l'avidità dei singoli "padroni".
Non c'è bisogno di citare le ultime ricerche economiche di picketty e soci per capire che in questo modo non si va da nessuna parte. Gli animari Giapponesi sono l'esempio di quella classe media, colta, dotata di una sua autonomia culturale, economica, rispetto sia al "Popolo minuto" che al "Popolo Grasso", per citare due antichissime divisioni, più gravide di idee di quelle distinzioni fra Proletari e Ricchi, che è la base stessa della democrazia.
In USA la classe Media va sparendo, e stà marcendo nella propria rabbia, come dimostrato dall'elezione di Donald, in Europa ancor si regge, ma per quanto? In Giappone, paese sicuramente più ordinato e organizzato di altri, si vedono i sintomi della malattia ma anche qui non si trova altro come cura che un nazionalismo abbastanza gretto - ricoperto appena dalla patina del rispetto di tradizioni antichissime che hanno scarso fondamento - che preferisce allarmarli - un giorno si e l'altro pure - con la "Crisi Coreana".
Aiutato brillantemente dal buon Kim e dai suoi missili lanciati in stile fuochi d'artificio ogni momento che gli passa per la capa.
Per chiudere o si prendono alcuni provvedimenti seri, fra i quali perchè no sgravi fiscali alle compagnie che assumono giovani animatori, sgravi fiscali agli studi di animazione che investano, obblighi di trasmettere un tot di anime creati effettivamente in Giappone, ampliare le occasioni come quella creata da Hideaki Anno, ovvero sulla falsariga della Scuola Gobelin, che mi sembra stia dando qualche buon frutto. Anche qualche opportuno accorpamento. Ed ovviamente sostegno economico alle famiglie, e creazione di strutture sociali adeguate.
Non è questione di "chiudersi nella fortezza", come qualcuno dice, ma di INVESTIRE. Creare capitale.