ma perchè gli animatori, vista la situazione, non scioperano per un mesetto, anche due, per faglie abbassà un po la cresta alle case di produzione? ma non ce l'hanno i sindacati in giappone?
E questo è un vero peccato visto che in Giappone ci sono molti ragazzi talentuosi, i quali però abbandonano le proprie aspirazioni a causa degli stipendi troppo bassi. In tal maniera il lavoro diminuisce ed è proprio per questo motivo che le aziende si spostano altrove.
... sempre più aziende di animazione in Giappone delocalizzato in Cina(che trattano i loro lavoratori come schiavi).
una soluzione, per quanto utopica a mio avviso, potrebbe essere l'eliminazione delle distribuzioni illegali. su scala mondiale credo sarebbe una bella boccata d'aria fresca per questi poveri ragazzi.
... sempre più aziende di animazione in Giappone delocalizzato in Cina(che trattano i loro lavoratori come schiavi).
A parte il trattamento economico (però penso che il caro vita in Giappone, sia molto più caro che Cina), non mi pare che i disegnatori giapponesi siano poi messi tanto meglio
Sapete se anche violet evergreen e stata appaltata ad un paese esterno al giappone
Sapete se anche violet evergreen e stata appaltata ad un paese esterno al giappone
La KyoAni è rinomata per lavorare tutto "in casa", attraverso animatori fissi, non freelancer. Quindi presumo che anche Violet Evergarden sia stato realizzato tutto a Kyoto.
Sapete se anche violet evergreen e stata appaltata ad un paese esterno al giappone
La KyoAni è rinomata per lavorare tutto "in casa", attraverso animatori fissi, non freelancer. Quindi presumo che anche Violet Evergarden sia stato realizzato tutto a Kyoto.
Ad occhio si vede una leggere differenza di qualità,ma giusto un pelo.......animatori? disegnatori?Per creare quei disegni sono artisti.
ma perchè gli animatori, vista la situazione, non scioperano per un mesetto, anche due, per faglie abbassà un po la cresta alle case di produzione? ma non ce l'hanno i sindacati in giappone?
In particolar modo, Irie ha fatto notare che ad aumentare sono state le serie di breve durata che coprono solo tre mesi di programmazione televisiva, mentre quelle di lunga durata (un anno circa) sono diminuite.
Ad occhio si vede una leggere differenza di qualità,ma giusto un pelo.......animatori? disegnatori?
una soluzione, per quanto utopica a mio avviso, potrebbe essere l'eliminazione delle distribuzioni illegali. su scala mondiale credo sarebbe una bella boccata d'aria fresca per questi poveri ragazzi. è anche vero che in questo modo molte serie verrebbero dimenticate e non distribuite affatto fuori dei confini nipponici. speriamo che si trovi una soluzione attuabile e che soddisfi tutti, compresi noi spettatori e in primis i giovani animatori.
Ad occhio si vede una leggere differenza di qualità,ma giusto un pelo.......animatori? disegnatori?
I finanziamenti, immagino...
Solo in parte (il budget per episodio è grossomodo lo stesso per tutte le serie), la maggior qualità in genere è dovuta molto semplicemente al maggior tempo che si può dedicare alla lavorazione. Violet Evergarden è in produzione da ben più di un anno.
Ad occhio si vede una leggere differenza di qualità,ma giusto un pelo.......animatori? disegnatori?
I finanziamenti, immagino...
Sapete se anche violet evergreen e stata appaltata ad un paese esterno al giappone
Puoi avere tutti i soldi che vuoi,ma i disegni non li fanno i soldi,ci vogliono disegnatori con due palle grosse come una casa.Allora secondo il tuo ragionamento one piece dovrebbe essere uno spettacolo?,invece è una porcata
Il tempo per la lavorazione è un fattore importante, sicuramente. Ma non puoi negare che i comitati di produzione non influiscano sulla qualità del prodotto.
I disegnatori con le palle grosse vanno pagati, se no ti lavorano male
Il problema dello spostamento dei lavori all'estero esiste un po' in tutto il mondo. Ed è una delle poche cose su cui lo stato potrebbe agire, ad esempio disincentivandolo economicamente. In fondo si spostano soldi dal proprio stato ad un altro, creare un'agevolazione fiscale per il lavoro tenuti nei confini, tassare quelli tenuti all'estero ed imporre che le tutele dei lavori all'estero siano gli stessi di quelli locali mi sembrano tutte strade percorribili.
Il problema dello spostamento dei lavori all'estero esiste un po' in tutto il mondo. Ed è una delle poche cose su cui lo stato potrebbe agire, ad esempio disincentivandolo economicamente. In fondo si spostano soldi dal proprio stato ad un altro, creare un'agevolazione fiscale per il lavoro tenuti nei confini, tassare quelli tenuti all'estero ed imporre che le tutele dei lavori all'estero siano gli stessi di quelli locali mi sembrano tutte strade percorribili.
Guarda nel post sulle idol mi sei piaciuto, qua pecchi un pò di ingenuità... Le aziende che dislocano la produzione all'estero SONO lo stato.
Il problema dello spostamento dei lavori all'estero esiste un po' in tutto il mondo. Ed è una delle poche cose su cui lo stato potrebbe agire, ad esempio disincentivandolo economicamente. In fondo si spostano soldi dal proprio stato ad un altro, creare un'agevolazione fiscale per il lavoro tenuti nei confini, tassare quelli tenuti all'estero ed imporre che le tutele dei lavori all'estero siano gli stessi di quelli locali mi sembrano tutte strade percorribili.
Guarda nel post sulle idol mi sei piaciuto, qua pecchi un pò di ingenuità... Le aziende che dislocano la produzione all'estero SONO lo stato.
Hai ragione, non volevo farla banale.
Per me l'idea è che nel momento che stabilisci delle regole è che queste valgano per tutti. Se sposti il lavoro all'estero in qualche modo si sfugge ad alcune di queste regole, come ad esempio il tipo di tassazione o la tutela del lavoratore. Se l'azienda che rimane qui ha degli oneri che all'estero non avrebbe si crea un problema diversa competizione. Come regolamenti all'interno dello stato la competizione tra società dovresti contemplarla anche quando questi lavori vengono spostati all'estero. Di fatto si crea un danno e come alternativa si ha o che anche le altre aziende si debbano adeguare per competere con chi ottiene lavoro a meno (meno stipendio e meno contributi) oppure che patiscano tale concorrenza. Mi sembra più che normale trovare un modo di livellare tale diversità o creando sgravi per le aziende che rimangono o tassando e regolamentando quelle che portano il lavoro fuori.
Prendiamo il discorso degli animatori, in pratica ci si sta spostando da una schiavitù ad una più conveniente.
Unico che può fermare questo sono solo i clienti che potrebberò chiedere la produzione 100% giapponese. Anche se questo potrebbe aumentare il prezzo di vendità.
Non mi stupisco che hanno problema con la natalità, non hanno tempo libero e i costi per fare studiare bambino/a sono alti
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