Considerando la "volontarietà" in Giappone, temo che diventerà una pratica comune in breve. Nei fatti una non-soluzione ad un problema strutturale.
Presto a la stessa coasa, accadrà anche nel nostro paese !
Il governo giapponese del primo ministro Shinzo Abe ha deciso di estendere il limite dell'età pensionabile per i dipendenti pubblici fino a 80 anni, come stanno riportando i media internazionali. Questa drastica misura verrà applicata ad oggi solo ai dipendenti volontari.
Per risolvere la crisi di natalità (a memoria mi pare che il fattore sia 1,3 figli a famiglia per andare a pari) si possono adottare diverse soluzioni: sussidi statali per la maternità; apertura all'immigrazione; politiche che favoriscono la natalità (es. sgravi di vario genere) e altre.
Da quanto ho avuto modo di leggere negli anni, il Giappone ha un problema legato al mondo del lavoro che impedisce di avere vero tempo libero: ad esempio il caso dei giovani salaryman che per "rispetto" devono andare via dopo gli anziani (facendo di fatto straordinari) e così via. Queste imposizioni sociali nel mondo del lavoro ti impediscono di fatto di avere una famiglia: chi lo bada il pupo se torno alle 11 la sera come mia moglie? avere un figlio vuol dire che mi gioco carriera? (problema femminile assai diffuso nel mondo) Quando lo porto al parco la domenica se devo lavorare 7giorni su 7? Penso che questo sia il punto più importante sul quale dovrebbe lavorare il Governo, anche perché è collegato a tanti altri problemi affini (es. le morti da superlavoro; il basso reddito che azzoppa inevitabilmente la domanda interna; la deflazione; etc.).
Considerando la "volontarietà" in Giappone, temo che diventerà una pratica comune in breve. Nei fatti una non-soluzione ad un problema strutturale.
Per carità non ditelo ai nostri politici...non vorrei che gli venissero strane idee...
Il problema del Giappone è la curva di popolazione fortemente sbilanciata verso l'anzianità, in modo simile all'Italia (la quale ha comunque un ricambio di giovani notevole a causa dell'immigrazione dell'ultimo decennio). Per risolvere la crisi di natalità (a memoria mi pare che il fattore sia 1,3 figli a famiglia per andare a pari) si possono adottare diverse soluzioni: sussidi statali per la maternità; apertura all'immigrazione; politiche che favoriscono la natalità (es. sgravi di vario genere) e altre.
Da quanto ho avuto modo di leggere negli anni, il Giappone ha un problema legato al mondo del lavoro che impedisce di avere vero tempo libero: ad esempio il caso dei giovani salaryman che per "rispetto" devono andare via dopo gli anziani (facendo di fatto straordinari) e così via. Queste imposizioni sociali nel mondo del lavoro ti impediscono di fatto di avere una famiglia: chi lo bada il pupo se torno alle 11 la sera come mia moglie? avere un figlio vuol dire che mi gioco carriera? (problema femminile assai diffuso nel mondo) Quando lo porto al parco la domenica se devo lavorare 7giorni su 7? Penso che questo sia il punto più importante sul quale dovrebbe lavorare il Governo, anche perché è collegato a tanti altri problemi affini (es. le morti da superlavoro; il basso reddito che azzoppa inevitabilmente la domanda interna; la deflazione; etc.).
Considerando la "volontarietà" in Giappone, temo che diventerà una pratica comune in breve. Nei fatti una non-soluzione ad un problema strutturale.
Per risolvere la crisi di natalità (a memoria mi pare che il fattore sia 1,3 figli a famiglia per andare a pari) si possono adottare diverse soluzioni: sussidi statali per la maternità; apertura all'immigrazione; politiche che favoriscono la natalità (es. sgravi di vario genere) e altre.
Le politiche nataliste non rappresentano una soluzione al problema, perché richiedono decenni per essere efficaci (senza contare che la tendenza non è all'aumento ma alla riduzione di sussidi e spesa pubblica, per ragioni economiche strutturali e legate alla concorrenza internazionale): mediamente una persona che nasce oggi, entrerà nel mondo del lavoro fra almeno venti/venticinque anni. Nel frattempo il vuoto demografico può tranquillamente distruggere (o danneggiare seriamente) le economie delle nazioni più sviluppate.
Non c'è soluzione all'infuori dell'immigrazione. La situazione estrema del giappone è proprio un esempio di quello che accade quando manca l'immigrazione. Ma anche in Italia, secondo analisti e demografi, nei prossimi quindici anni verranno a mancare 5 milioni di lavoratori salariati; per evitare il crollo della forza lavoro, non basta l'attuale tasso di immigrazione: dovrebbero come minimo raddoppiarlo.
La soluzione non è aumentare la natalità e nenche favorire l'immigrazione.
Il sistema pensionistico attuale va completamente cambiato. Si basa su una concezione ottocentesca, in cui vi era un alto tasso di mortalità infantile e la vita media di un individuo si aggirava intorno ai 45 anni.
L'unico modo perchè funzioni e un continuo aumento della popolazione ma questo alla lunga non è sostenibile.
In realtà a mancare sono i giovani @Kiya91 non è questione di soldi per le pensioni.
In realtà a mancare sono i giovani @Kiya91 non è questione di soldi per le pensioni. La misura è solo una pezza ad una situazione che si stà arrotolando su se stessa. Abe con la sua oscillante politica, ulrtanazionalistica ma che si accompagna anche a tentativi di apertura del mercato del lavoro ( a donne e stranieri), non è proprio la persona più adatta a delineare una rivoluzione sociale.
Per risolvere la crisi di natalità (a memoria mi pare che il fattore sia 1,3 figli a famiglia per andare a pari)
Più ultrasessantenni al lavoro vuol dire meno ricambio...
Sante parole, e non mi riferisco solo ai lavori usuranti o comunque fisici, ma anche a quelli intellettuali; dove lavoro io gli ultimi informatici - il mio lavoro - sono stati assunti nel 2003 Per il settore sono quattro o cinque ere geologiche, sarebbe molto bello poter avere delle forze giovani con le quali lavorare gomito a gomito e "assorbire" da loro le nuove metodiche di lavoro mentre li formiamo sulla situazione attuale dove dovranno operare...
In realtà a mancare sono i giovani @Kiya91 non è questione di soldi per le pensioni. La misura è solo una pezza ad una situazione che si stà arrotolando su se stessa. Abe con la sua oscillante politica, ulrtanazionalistica ma che si accompagna anche a tentativi di apertura del mercato del lavoro ( a donne e stranieri), non è proprio la persona più adatta a delineare una rivoluzione sociale.
non c'è bisogno di rivoluzioni sociali repentine e talvolta controproducenti, basterebbe aumentare pian piano il numero di lavoratori stranieri ammessi nel paese. Nel 2016 questi numero ha toccato 1 milione di unità, sicuramente è destinato ad aumentare in futuro.
I problemi che hai elencato sono simili a molti paesi industrializzati, tra cui anche l'Italia. La soluzione è semplice ma non c'è la volontà politica di adottarla. Anche gli stessi aiuti alle famiglie o alle neo-mamme sono solo un modo per arginare il problema non per risolverlo definitivamente.
Una coppia con un lavoro precario, costretta a fare straordinari per sbarcare il lunario, con stipendi da fame, come può crearsi una famiglia ? Se si risolve il problema del precariato, dell'orario di lavoro e degli stipendi bassi (e di conseguenza la criminale e diseguale distribuzione della ricchezza) aumenterà anche il tasso di natalità. Ma tutto ciò si può ottenere solo attraverso riforme radicali che portano ad un cambiamento dell'attuale sistema socio-economico.
I problemi che hai elencato sono simili a molti paesi industrializzati, tra cui anche l'Italia. La soluzione è semplice ma non c'è la volontà politica di adottarla. Anche gli stessi aiuti alle famiglie o alle neo-mamme sono solo un modo per arginare il problema non per risolverlo definitivamente.
Una coppia con un lavoro precario, costretta a fare straordinari per sbarcare il lunario, con stipendi da fame, come può crearsi una famiglia ? Se si risolve il problema del precariato, dell'orario di lavoro e degli stipendi bassi (e di conseguenza la criminale e diseguale distribuzione della ricchezza) aumenterà anche il tasso di natalità. Ma tutto ciò si può ottenere solo attraverso riforme radicali che portano ad un cambiamento dell'attuale sistema socio-economico.
Qualcuno, con ragione, disse:
"Io credo che le leggi demografiche — e le negative e le positive — possono annullare o comunque ritardare il fenomeno (la denatalità, ndr), se l’organismo sociale al quale si applicano è ancora capace di reazione. (...) Se un uomo non sente la gioia e l’orgoglio di essere “continuato” come individuo, come famiglia e come popolo; se un uomo non sente per contro la tristezza e la onta di morire come individuo, come famiglia e come popolo, niente possono le leggi anche, e vorrei dire soprattutto, se draconiane. Bisogna che le leggi siano un pungolo al costume."
Per far ciò andrebbe riformato un concetto comunitaristico nazionale che il capitalismo individualistico ha distrutto dal '45 in poi e questo non può essere attuato dai partiti tradizionali - non può essere attuato dal liberalismo, da chi crede nella libertà, che è anche libertà di sfruttare tramite la mercificazione.
No, non è destinato ad aumentare. Ci sono dei limiti fisiologici ai lavori che gli stranieri possono fare. Discorso diverso per quanto riguarda i figli degli stranieri che, nascendo qui ed essendo pienamente integrati nel tessuto scolastico italiano avranno quasi le stesse ( di base se i genitori fanno un lavoro umile ed hanno tanti fratelli avranno una base economica minore di un figlio di italiani) possibilità di tutti gli altri bambini.
No, non è destinato ad aumentare. Ci sono dei limiti fisiologici ai lavori che gli stranieri possono fare. Discorso diverso per quanto riguarda i figli degli stranieri che, nascendo qui ed essendo pienamente integrati nel tessuto scolastico italiano avranno quasi le stesse ( di base se i genitori fanno un lavoro umile ed hanno tanti fratelli avranno una base economica minore di un figlio di italiani) possibilità di tutti gli altri bambini.
Il trend pare aumentare di anno in anno, poi bisognerà vedere quanti resteranno in Giappone, e come sarà la situazione tra 5-10 anni. Non mi stupirebbe se i numeri fossero il doppio di oggi.
Giappone = Ungheria
Il 19% degli anziani è sotto la soglia di povertà, un tasso record tra i paesi industrializzati.
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-cit