"Le scene di sesso e di nudità non sono mai forti o gratuite, il tutto risulta invece molto naturale, senza forzature o malizie. La passione è contenuta ed a mio giudizio esplode in altre scene, molto più caste. Il dolore della separazione è palpabile e attraversa il tempo,"....
"la scrittrice infatti aveva amato quell'uomo, il personaggio maschile principale, non per la sua bellezza ma proprio in quanto normale, gracile ed imperfetto"
Era ricco
ma no... il punto non è quello, è chiarito anche nel manga, ma ancora di più emerge dai libri...
@AkikakoAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Sicuramente se lui non fosse stato ricco lei non gli avrebbe rivolto la parola, su questo non ci piove.
Non capisco però cosa tu intenda per "le solite scuse per giustificarsi al mondo" in quanto, spesso, per "giustificarsi" si dice "i soldi non c'entrano nulla" e lei per più di 50 anni non ha, invece, mai detto che non fossero i soldi ad interessarle. Lei ripete a tutti che lo frequenta solo per i soldi (era una famiglia molto povera e questo a lei pesava molto, infatti quando pochi anni dopo studierà all'università a Parigi affronterà ogni esame avvertendo ogni esame passato come un passo in grado di allontanarla dalla povertà), non è proprio una situazione così "cliché".
Il punto che, secondo me, è originale nella narrazione è proprio lo stupore di lei nell'accorgersi, a posteriori, che in fondo si fosse affezionata a quell'uomo. E il fatto che ci abbia messo fino al 1984 per dire al mondo (e a lui, anche se indirettamente) che se ne era innamorata.
Per questo scrivevo che il punto della storia era un altro,
però non è che ti voglia convincere a forza! Va benissimo se ognuno si tiene la propria idea!
Letto e molto apprezzato.
Non ho letto il libro né ho visto il film, ma quanto ho trovato nel manga mi ha dato ottime impressioni.
Una cosa che in particolare mi piace è il tratto, che gioca sulle "imperfezioni" che trasudano in tutta la vicenda.
Non ci sono "belli" veri e propri qui.
È tutto deliziosamente grezzo, acerbo, irrisolto. Ma allo stesso tempo profondo, netto, carnale.
Come un non finito michelangiolesco.
E concordo pienamente con Hachi perché anche i colori mi hanno conquistato.
Tenui e soffusi ma in un certo senso opprimenti nella loro asfissiante uniformità tropicale.
Non ho mai visitato il Vietnam ma questo manga mi ha ricordato le foto e le diapositive seppiate di mio padre che ci andò poco prima della guerra.
E la trama con quel gioco in parallelo sul piacevole nulla del presente e lo sgradevole tutto del passato.
Tutto scavando l'anima. Ma soprattutto il corpo che, come nota indelicatamente ma acutamente un passante, è come se fosse "devastato da una tempesta".
Confesso che non mi aspettavo tanto.
Ottimo colpo per la Dynit!
@debris Sì, ci avevo pensato.
Da solo questa è una recensione! Mettici qualche altra nota in più ed inseriscila.
Letto e molto apprezzato.
Non ho letto il libro
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.