Beh, certo che l'immagine di Go Nagai e Osamu Tezuka che vanno al cinema a vedere un film di Stanley Kubrick con Jack Nicholson tratto da un romanzo di Stephen King, fa un certo effetto. In realtà pare che King non fu granché soddisfatto del film perché sorvolava su dettagli a suo avviso fondamentali del romanzo, ed anche un po' per il taglio registico forse troppo personalistico. Ad ogni modo l'influenza del suo stile su maestri come Urasawa si coglie soprattutto negli approcci psicologici nelle opere di questi mangaka. Mi piacerebbe sapere se anche autori come Kazuo Umezu e Shuzo Oshimi sono estimatori del re dell'horror.
Ben interessanti queste note - vorrei vedere se ci sono delle traduzioni in giro fra qualche giorno - Non solo e non tanto per Urasawa, mangaka di generazione più recente, ma soprattutto per Go Nagai! Ci dimostra non solo l'influenza effettiva che The King ha sulla cultura mainstream negli ultimi tre-4 decenni , ma anche, e soprattutto come ci sia un vero interscambio culturale fra Oriente ed Occidente. Il Giappone non è una monade. Cosa che si sapeva, in effetti, c( ricordiamo il Festival di Hiroshima!) ma è bene ricordarcelo tutti.
N.B. Vi ricordo che lo scorso marzo la Rivista Linus ha tirato fuori un numero con un ampio speciale dedicato a Stephen King, ampiamente illustrato da autori italiani, con racconti, interviste, storia dell'autore. Ben recuperabile.
Utente125137
- 4 anni fa
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Non solo e non tanto per Urasawa, mangaka di generazione più recente
Parlando di mangaka di generazione più recente vale sempre la pena annoverare anche Hirohiko Araki tra i possibili fan di King: giusto per fare un esempio uno stand della quarta parte, Bad Company, ricorda molto un racconto breve scritto da Stephen King chiamato Campo di Battaglia (Battleground) e pubblicato sull'antologia A Volte Ritornano (Nightshift) dove un sicario doveva combattere contro un gruppo di soldatini killer.
Che Urasawa fosse fan di King è un pò come scoprire l'acqua calda: basta leggersi 20th century Boys per capirlo. In Nagai, di King vedo pochissimo. Araki è un super fan di King, dato che lo cita di continuo in Jojo: a partire dal cognome di Jotaro, "Kujo" , ch viene dall' omonimo racconto di King,; allo stand di Bad Company , che viene da un altro suo racconto " campo di Battaglia "; il papà di Yoshikage Kira intrappolato nella foto viene da " il fotocane". E ce ne sarebbero altre . Altro autore influenzato da King e Hitoshi Iwaki da Kiseiju: oltre a "la Cosa "di Carpenter ,che noterebbe ance un cieco , si è ispirato di brutto al racconto " IO SONO LA PORTA" ( ma questo pochi lo sanno) .
A volte ritornano! Avevo letto quel racconto (tra le poche cose di King che ho letto), lo ricordavo ma non avevo mai fatto la connessione con Kiseiju, almeno non in maniera conscia
In realtà pare che King non fu granché soddisfatto del film perché sorvolava su dettagli a suo avviso fondamentali del romanzo, ed anche un po' per il taglio registico forse troppo personalistico.
Ad ogni modo l'influenza del suo stile su maestri come Urasawa si coglie soprattutto negli approcci psicologici nelle opere di questi mangaka.
Mi piacerebbe sapere se anche autori come Kazuo Umezu e Shuzo Oshimi sono estimatori del re dell'horror.