Complimenti per la bella recensione! Ho saltato la parte centrale dove vengono introdotti i personaggi perché questo manga ce l'ho in lista.

E faccio i complimenti anche a J-Pop per aver dedicato particolare attenzione a questi classici. Spero che vengano premiati dal pubblico.

Gran bella recensione, manga comprato per la mia collezione di grandi classici ^^

Mi accodo anche io ai complimenti per la recensione. Avevo già intuito dalle premesse l'influenze e le tematiche di quell'ambiente e quel tempo che l'hanno formata ( anche se nel caso della Hagio in particolare i generi distopico e fantascientifico sono una novità interessante rispetto ai suoi precedenti lavori), ma allo stesso tempo sono curioso di vedere in che modo le sviluppa la Hagio. In parte perché l'ho imparata ad apprezzare come autrice con altre sue opere, in parte perché, o almeno come lascia intuire la recensione, sembrerebbe reinterpretare tali tematiche da una prospettiva meno sessantottina e più innovativa, senza scadere nel moralismo

Interessantissima la recensione di bob, come sempre.

Ho questi tre volumi ma li devo ancora leggere...

Ho finito di leggerlo giusto ieri, è stata una storia molto appassionante, l'ultimo numero l'ho divorato spinta dalla curiosità. Ho adorato il personaggio di Ashijin, vero che spesso si mostra un po' ottuso ma è una persona di buon cuore. Certo che la Hagio si è proprio impegnata a costruire la trama e tutte quelle teorie, io che non sono propriamente un'amante della "fantascienza" ogni tanto mi ci son persa, nel complesso però è stata davvero una bella serie. E per quanto gli preferisca il tratto più forte e deciso dei Poe, anche questo manga è disegnato divinamente!

Complimenti a Bob che ha scritto un'ottima introduzione a quella che è la mia opera preferita della Hagio. Il suo scritto mi ha fatto venire in mente vari commenti.

Il tema della maternità è stato trattato raramente nella storia della letteratura al maschile, mentre se ne occupano un gran numero di opere scritte da donne.

La cosa pare ovvia (e in un certo senso lo è, chiaramente un maschio si sente meno incline a scrivere sulla riproduzione) ma c'è un rovescio della medaglia. Il fatto che gli uomini tendano a non scrivere di queste tematiche non vuol dire che non siano importanti, vuol dire invece che ci stiamo perdendo una grossa fetta di idee e concetti di grande potenzialità per la fantascienza e in generale per la cultura.
Per fortuna che ci sono le scrittrici!

Lato maschile l'unica opera rilevante che mi viene in mente è il racconto di John Windham "Consider Her Ways", un classico del 1956, anmbientato in una societa' futura in cui un virus ha eliminato tutta la popolazione maschile (l'opposto di "Marginal") e le donne hanno organizzato una societa' basata su quella delle formiche, con le operaie che lavorano e basta e le regine che procreano e basta. E' una bellissima distopia che raccomando caldamente.

“invidia della vagina”, un inconscio desiderio dei maschi di appropriarsi del potere femminile di donare la vita.

Questa frase mi ha fatto venire in mente un'altra opera di fantascienza degli anni ottanta, in Italia pubblicata nel 1984, l'anno prima di Marginal, a opera di Julian May. Il titolo e' "La Terra dei Molti-Colori", prima libro della saga dell'esilio nel Pliocene.
L'aspetto rilevante e' che esiste un personaggio, un genetista specializzato in tecniche di inseminazione artificiale che soffre per l'appunto di "invidia della vagina". E' nato maschio, ma vuole a tutti i costi essere una donna e a colpi di chirurgia e terapia ormonale ci riesce, ma non e' contento, perche' quello che lui veramente vuole e' essere in grado di partorire e quello non puo' farlo.

Mi ricordo che il personaggio mi aveva impressionato perche' ne avevo dedotto che l'autrice (e probabilmente non solo lei ma una parte del pubblico femminile) avesse un certo senso di pieta' per noi poveri uomini incapaci di partorire. "Marginal" e' sulla stessa linea di pensiero. A un uomo una cosa del genere non verrebbe mai in mente, ma evidentemente alle donne si'.

Detto questo, ammetto che ho sempre pensato che l'invidia del pene di Freud fosse una panzana (sono gli uomini che hanno l'invidia del pene nel confronto degli altri uomini, non le donne! ) e quindi neppure credo all'invidia della vagina (nello stesso senso che sono le donne che la provano, non gli uomini!)

Ho appena scoperto che c'e' anche la versione live action di "Consider Her Ways":
Quante ne sapeva Hitchcock!

Bellissima recensione! Complimenti a Bob che è riuscito come sempre a fare un'analisi approfondita e accurata anche dei personaggi. Il tema è davvero molto interessante..e affronta una questione delicata e ancora, purtroppo, attuale come quella della condizione della donna in una società ancora maschilista. Trovo sia una riuscita metafora della società contemporanea.
Lo leggerò sicuramente. Grazie Bob!

Addirittura nessun "contro"? Dunque pare proprio che anche questo manga sia da recuperare! Ma la J-POP non ha editato il box stavolta?

Questo manga ce l'ho già in lista! Non vado matta per i classici ma la trama così insolita mi aveva ispirato un casino. Peccato che abbia troppi manga da comprare in questo periodo e visto il prezzo alto dovrà aspettare ma lo comprerò sicuramente!