La fedeltà degli sfondi alla realtà ha dell'inverosimile, il color design poi accentua ancora di più la bellezza degli stessi e dei fondali, rimanendo ancora una perla visiva nonostante siano passati 6 anni dalla messa in onda. Tecnicamente penso sia uno dei punti più alti toccati da A-1 Pictures.
Io questa grande somiglianza tra finzione e realtà la vedo come una incapacità di immaginazione. ovviamente tutti quei fondali sono fatti basandosi su delle foto, ma era proprio necessario?
Utente120304
- 4 anni fa
30
Trasportare la realtà all'opera è semplicemente fantastico.
Pensate a tornare a casa a piedi, col tramonto, in posti come questi. Non so come sia possibile ma provo nostalgia, come se ci fossi già stato, la quiete placa il mio spirito, e riesco persino a sentirne gli odori.
Direi che dedicare un appuntamento a questa meraviglia era più che necessario! Complimenti Shigatsu che riesci ancora ad emozionarmi allo stesso modo di un tempo!
Io questa grande somiglianza tra finzione e realtà la vedo come una incapacità di immaginazione. ovviamente tutti quei fondali sono fatti basandosi su delle foto, ma era proprio necessario?
Per un'opera ambientata in un luogo reale penso sia un elemento positivo provare a ricreare più fedelmente possibile le stesse ambientazioni riscontrabili nella realtà, a me piacerebbe tantissimo visitare un certo luogo e riconoscere allo stesso tempo una scena di un anime lì ambientato.
Certo, partire dalle foto fa sembrare gli sfondi veramente autentici. Dev'essere bello abitare in un luogo decentrato e vedere la propria via e i propri luoghi quotidiani rappresentati in maniera così fedele. Quanto alla casa di Anna, esiste veramente e penso fosse un luogo visitabile già quarant'anni fa.
Io questa grande somiglianza tra finzione e realtà la vedo come una incapacità di immaginazione. ovviamente tutti quei fondali sono fatti basandosi su delle foto, ma era proprio necessario?
Credo di capire il tuo punto di vista, però non sono d'accordo. Se si fosse trattato di un anime, non so, di genere fantasy, situato in un mondo immaginario, oppure un'opera di fantascienza situata nel futuro, o magari un'opera storica..... Beh, hai capito cosa intendo.
In questo caso, il concetto è fare una storia che si svolge in un posto reale, magari rivolgendosi al pubblico che frequenta questi posti, regalando loro la fantasia e emozioni, che forse riconoscono se stessi nei personaggi. Ha più senso puntare verso il realismo.
Di Anna non lo sapevo ma di Marco so che erano venuti a Genova per documentarsi sulla città ma certamente non avevano ricreato così in dettaglio i vari luoghi.
All'inizio non mi dava fastidio anzi apprezzavo molto pure io, ma ultimamente sempre più anime usano questa soluzione e la cosa me la fatta deprezzare perché mi ha dato l'impressione che non sia più la volontà di ricostruire acculturate un luogo ma proprio un modo per avere idee come riempire i fondali dove stanno raccontando la storia.
Posso capire bene quando lo fai per un luogo iconico dove ambienti la tua storia (il Colosseo per Roma la torre Eiffel per Parigi...) vuoi dare una ben chiara e facile identificazione del luogo ma quando lo fai anche del vicolo che conoscono solo quelli del posto? E li che per me il palco cade e tutta questa ricerca della realtà non la vedo così spontanea
Non so, sarebbe come girare una commedia a Torino ma modificare tutte le strade e edifici con il compositing, non vedo perché un anime invece dovrebbe discostarsi dal luogo reale. Oltre al fatto che come già detto non sono mai fedelissimi, riuscire ad estrapolare e valorizzare gli elementi principali e prendersi le giuste licenze non è un qualcosa da poco. Che poi nella mia ignoranza queste son le basi della pittura, realizzare invece paesaggi da zero (come nei fantasy) rappresenta invece un altro "ramo".
Tecnicamente penso sia uno dei punti più alti toccati da A-1 Pictures.
Non so come sia possibile ma provo nostalgia, come se ci fossi già stato, la quiete placa il mio spirito, e riesco persino a sentirne gli odori.
Per un'opera ambientata in un luogo reale penso sia un elemento positivo provare a ricreare più fedelmente possibile le stesse ambientazioni riscontrabili nella realtà, a me piacerebbe tantissimo visitare un certo luogo e riconoscere allo stesso tempo una scena di un anime lì ambientato.
Quanto alla casa di Anna, esiste veramente e penso fosse un luogo visitabile già quarant'anni fa.
Credo di capire il tuo punto di vista, però non sono d'accordo.
Se si fosse trattato di un anime, non so, di genere fantasy, situato in un mondo immaginario, oppure un'opera di fantascienza situata nel futuro, o magari un'opera storica..... Beh, hai capito cosa intendo.
In questo caso, il concetto è fare una storia che si svolge in un posto reale, magari rivolgendosi al pubblico che frequenta questi posti, regalando loro la fantasia e emozioni, che forse riconoscono se stessi nei personaggi. Ha più senso puntare verso il realismo.
Alla fine dipende tutto dal concetto artistico.
All'inizio non mi dava fastidio anzi apprezzavo molto pure io, ma ultimamente sempre più anime usano questa soluzione e la cosa me la fatta deprezzare perché mi ha dato l'impressione che non sia più la volontà di ricostruire acculturate un luogo ma proprio un modo per avere idee come riempire i fondali dove stanno raccontando la storia.
Posso capire bene quando lo fai per un luogo iconico dove ambienti la tua storia (il Colosseo per Roma la torre Eiffel per Parigi...) vuoi dare una ben chiara e facile identificazione del luogo ma quando lo fai anche del vicolo che conoscono solo quelli del posto? E li che per me il palco cade e tutta questa ricerca della realtà non la vedo così spontanea
https://it.wikipedia.org/wiki/Realismo_(arte)
Si, ovviamente il discorso è molto estendibile anche ad altro.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.