Purtroppo chi li commissiona e finanzia solitamente non ne sa nulla, invece di puntare su roba che potrebbe essere un successo come un flop preferiscono andare sul sicuro con harem, isekai e compagnia. Anche Netflix punta molto sulla quantità, probabilmente conviene così rispetto a star li a fare chissà quali "studi". Poi ovviamente sono ignorante quanto te.Da totale ignorante del settore chiedo: ma se così tante aziende d'animazione sono in rosso e sull'orlo del fallimento, questo mi fa pensare che il settore sia in piena crisi da tantissimi anni (e questo si sapeva), quindi cosa continuano a fare? Con questo non voglio dire che tutti devono chiudere baracca però io queste cose le capisco pure poco. Ci sono case d'animazione che buttano fuori un sacco di titoli di bassissimo livello (sia a livello di disegni che di storia)ad ogni stagione, perché non farne soltanto 1 o 2 fatte come si deve in modo da guadagnare in modo adeguato con quelle? Se un prodotto fa schifo non vende, c'è poco da fare, quindi non capisco perché continuare con questa rotta sapendo che stanno sfruttando il personale e che tanto i soldi in cassa non entrano comunque. E mi pare di capire che vale un po' per tutte le case d'animazione questa cosa.
Nulla di nuovo, ma a furia di ripeterlo qualcosa dovrebbe cambiare prima o poi no? Sono anni che nonostante le "denunce" non ci sono miglioramenti...i fan possono fare ben poco, dovrebbero fare scioperi e simili, ma per loro è come una bestemmia.
Da totale ignorante del settore chiedo: ma se così tante aziende d'animazione sono in rosso e sull'orlo del fallimento, questo mi fa pensare che il settore sia in piena crisi da tantissimi anni (e questo si sapeva), quindi cosa continuano a fare? Con questo non voglio dire che tutti devono chiudere baracca però io queste cose le capisco pure poco. Ci sono case d'animazione che buttano fuori un sacco di titoli di bassissimo livello (sia a livello di disegni che di storia)ad ogni stagione, perché non farne soltanto 1 o 2 fatte come si deve in modo da guadagnare in modo adeguato con quelle? Se un prodotto fa schifo non vende, c'è poco da fare, quindi non capisco perché continuare con questa rotta sapendo che stanno sfruttando il personale e che tanto i soldi in cassa non entrano comunque. E mi pare di capire che vale un po' per tutte le case d'animazione questa cosa.
E dove? In occidente ormai si subappalta quasi tutto in Sud Corea. La Cina avrà anche offerto paghe allettanti ma credo sia "a numero chiuso" solo per accalappiarsi qualche animatore giapponese, non certo un qualcosa che farebbero come standard.A mio avviso cambierà poco o nulla, l'unica soluzione fattibile sarebbe quella di portare all'estero studi di animazioni e operatori e sostenerli con una paga più adeguata.
Scusa se mi permetto, ma credo che sia il contrario: vengono prodotte più serie (anime o live che sia), puramente consumistiche, proprio a causa di questo tipo di fruizione. Non credo sia normale non ricordare gli anime che si vedono... ^-^"è brutto da dire ma ci servirebbe una bella pulizia dove solo le aziende sane rimangono aperte le altre chiudono
ormai si vede anche da noi aziende che dovrebbero essere fallite da tempo tirano avanti sfruttando i dipendenti con contratti bassissimi ( ovvio la colpa è anche di chi accetta che rovina il mercato del lavoro )
per colpa di netflix e soci le serie tv e anime sono aumentate di numero ma non di qualità per quello viene facile il binge watching io stesso spesso guarda una serie tv da 10-12 episodi da 40-50 minuti in 3-4 ore
effettivamente non ricordo quasi nessun anime o serie prodotto nell'ultimo periodo o lo ricordo per un periodo molto limitato dato il continuo senso di già visto e per questo penso vanno cosi di moda i remake/restart delle vecchie serie tv e film si punta tutto sul ricordo di prodotti ottimi che ormai non si vedono più
"Non importa quanto possiate amare gli anime, non è consigliabile venire a lavorare in Giappone nell'animazione, l'industria dell'animazione è stressante e sottopagata".
Metto nella mia bacheca un utilissimo video appena uscito che riguarda molto questo discorso, specie per il subappalto, consiglio a tutti di vederlo. Edit. Anzi lo posto direttamente qui. Edit 2. Ovviamente il titolo è clickbait tranquilli.
Prego, più che altro è caduto a pennello.Grazie per il video @Tubo.
Non è che le aziende sono in rosso, ci possono essere aziende che stanno bene ma che buona parte degli introiti di una serie se li tiene per sè e da poche briciole agli animatore.
Se, per esempio, il 90% dei ricavati restano all'azienda e non a chi disegna, puoi anche pagare il doppio la serie ma sempre 90% rimane in tasca ai dirigenti.
Forse voleva dire che i fans(penso soprattutto quelli giapponesi )potrebbero farsi sentire sui social o fisicamente(magari alle fiere)a favore degli animatori...perché no...sarebbe un bel gesto di solidarietà e di maturità verso la propria passione.
"La character designer spera che i fan possano capire la situazione in cui si trovano gli animatori: se i fan fossero più consapevoli, le aziende potrebbero forse sentirsi più propense a ripensare al loro approccio nella realizzazione degli anime."
consapevoli in che senso? il fan oltre a comprare il loro prodotto non può fare altro.
Forse voleva dire che i fans(penso soprattutto quelli giapponesi )potrebbero farsi sentire sui social o fisicamente(magari alle fiere)a favore degli animatori...perché no...sarebbe un bel gesto di solidarietà e di maturità verso la propria passione.
Ma quale stato! Non frega niente a nessuno. Sono anni che qui faccio una domanda, e nessuno ha mai risposto. Chi guarda oggi i cartoni? La risposta è lì. In tutto.
Vengo sempre accusato di nostalgia, o di arrogante, o di tutte le etichette che sparano qui.
L'animazione jap. è morta da tanto. La maggior parte è spazzatura.
Vi risponderò io: un tempo gli Anime passavano in TV. I jap come gli italiani di tutte le età li guardavano. Più semplice di così. I tempi cambiano, la fruizione è stata il motivo fatale. Sapete cosa passa in TV in Giappone?
Nulla! A parte l'immortale One piecee quale brutto remake di cose già straviste. Nulla. Per vedere qualcosina bisogna attendere l'una di notte. E cosa ti passano? Le solite tette grosse, colori sfavillanti, minigonne a profusione. E questi sarebbero i cartoni?
Lo stato se ne sbatte perché sa che questo mondo ormai è in mano a nerd e otaku e il prodotto è indirizzato a loro.
E in Italia?
Son finiti i tempi belli. La massa è rimasta ferma a ciao ciao e bim bum bam.
E hanno ragione.
Ho digitato sul motore di ricerca "google" le parole chiave "cartoni animati 2020" e sono comparsi solo prodotti americani... siamo sicuri che coloro che guardavano ciao ciao e bim bum bam sappiano che devono digitare semplicemente anime per vedere cose giapponesi?
Ma quale stato! Non frega niente a nessuno. Sono anni che qui faccio una domanda, e nessuno ha mai risposto. Chi guarda oggi i cartoni? La risposta è lì. In tutto.
Vengo sempre accusato di nostalgia, o di arrogante, o di tutte le etichette che sparano qui.
L'animazione jap. è morta da tanto. La maggior parte è spazzatura.
Vi risponderò io: un tempo gli Anime passavano in TV. I jap come gli italiani di tutte le età li guardavano. Più semplice di così. I tempi cambiano, la fruizione è stata il motivo fatale. Sapete cosa passa in TV in Giappone?
Nulla! A parte l'immortale One piecee quale brutto remake di cose già straviste. Nulla. Per vedere qualcosina bisogna attendere l'una di notte. E cosa ti passano? Le solite tette grosse, colori sfavillanti, minigonne a profusione. E questi sarebbero i cartoni?
Lo stato se ne sbatte perché sa che questo mondo ormai è in mano a nerd e otaku e il prodotto è indirizzato a loro.
E in Italia?
Son finiti i tempi belli. La massa è rimasta ferma a ciao ciao e bim bum bam.
E hanno ragione.
Ma quale stato! Non frega niente a nessuno. Sono anni che qui faccio una domanda, e nessuno ha mai risposto. Chi guarda oggi i cartoni? La risposta è lì. In tutto.
Vengo sempre accusato di nostalgia, o di arrogante, o di tutte le etichette che sparano qui.
L'animazione jap. è morta da tanto. La maggior parte è spazzatura.
Vi risponderò io: un tempo gli Anime passavano in TV. I jap come gli italiani di tutte le età li guardavano. Più semplice di così. I tempi cambiano, la fruizione è stata il motivo fatale. Sapete cosa passa in TV in Giappone?
Nulla! A parte l'immortale One piecee quale brutto remake di cose già straviste. Nulla. Per vedere qualcosina bisogna attendere l'una di notte. E cosa ti passano? Le solite tette grosse, colori sfavillanti, minigonne a profusione. E questi sarebbero i cartoni?
Lo stato se ne sbatte perché sa che questo mondo ormai è in mano a nerd e otaku e il prodotto è indirizzato a loro.
E in Italia?
Son finiti i tempi belli. La massa è rimasta ferma a ciao ciao e bim bum bam.
E hanno ragione.
Non so se darti ragione o torto. Forse la verità sta nel mezzo, nel senso che ci sono lati positivi oggi come ci sono anche lati negati.
Ho digitato sul motore di ricerca "google" le parole chiave "cartoni animati 2020" e sono comparsi solo prodotti americani... siamo sicuri che coloro che guardavano ciao ciao e bim bum bam sappiano che devono digitare semplicemente anime per vedere cose giapponesi?
Ma quale stato! Non frega niente a nessuno. Sono anni che qui faccio una domanda, e nessuno ha mai risposto. Chi guarda oggi i cartoni? La risposta è lì. In tutto.
Vengo sempre accusato di nostalgia, o di arrogante, o di tutte le etichette che sparano qui.
L'animazione jap. è morta da tanto. La maggior parte è spazzatura.
Vi risponderò io: un tempo gli Anime passavano in TV. I jap come gli italiani di tutte le età li guardavano. Più semplice di così. I tempi cambiano, la fruizione è stata il motivo fatale. Sapete cosa passa in TV in Giappone?
Nulla! A parte l'immortale One piecee quale brutto remake di cose già straviste. Nulla. Per vedere qualcosina bisogna attendere l'una di notte. E cosa ti passano? Le solite tette grosse, colori sfavillanti, minigonne a profusione. E questi sarebbero i cartoni?
Lo stato se ne sbatte perché sa che questo mondo ormai è in mano a nerd e otaku e il prodotto è indirizzato a loro.
E in Italia?
Son finiti i tempi belli. La massa è rimasta ferma a ciao ciao e bim bum bam.
E hanno ragione.
Insultate gli anime moderni quanto volete, ma ogni cosa ha un limite. Questa è una grandissima mancanza di rispetto verso decine e decine di persone. Sia verso la vecchia guardia che non stava certo meglio (le condizioni agli esordi di Toei, alla Mushi o in Ghibli erano probabilmente ben peggiori di quelle moderne), sia verso gli animatori odierni, riducendo un discorso di sfruttamento, da sempre radicato nella cultura e nelle meccaniche produttive, ad una non richiesta nostalgia personale. Perché di questo si tratta mi spiace. Se poi hai voglia di argomentare ti ascolto, ma posta così non ha nulla a che vedere con l'articolo.
Notevole, tuttavia non penso che il budget fosse "0", la sigla mi sembra professionale, e la doppiatrice anche. Detto questo,il web e sopratutto la potenza di calcolo, molto probabilmente renderanno i vecchi "studi" obsoleti, dando la possibilità ai giovani autori di auto-prodursi, fico!
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