Il successo internazionale di opere come "Your Name" mi fanno in ogni caso dubitare sulla necessità da parte dei giappo di "internazionalizzarsi", d'altro canto la gente guarda l'animazione nipponica perché è differente da quella del resto del mondo, non per altro.
Il successo internazionale di opere come "Your Name" mi fanno in ogni caso dubitare sulla necessità da parte dei giappo di "internazionalizzarsi", d'altro canto la gente guarda l'animazione nipponica perché è differente da quella del resto del mondo, non per altro.
Il successo internazionale di opere come "Your Name" mi fanno in ogni caso dubitare sulla necessità da parte dei giappo di "internazionalizzarsi", d'altro canto la gente guarda l'animazione nipponica perché è differente da quella del resto del mondo, non per altro.
è che quando cercano di "internazionalizzarsi" lo dovrebbero far bene
Miyazaki si vede quanto sia attaccato alla cultura italiana (giusto per fare un esempio), si può dire lo stesso di altre produzioni?
Il punto è che per internazionalizzarsi chi scrive deve essere ben più che preparato sull'argomento, più o meno in vari studi fatti dulla scrittura si evince che per poter argomentare bene un testo lo scrittore deve sapere 7-8 volte di più di ciò che va a scrivere,
Perché "fin troppi personaggi non etero" scusa? Qual è la quantità che fa andare da "abbastanza" a "troppi", perché non ci sono mai abbastanza personaggi etero mentre i non etero possono diventare "fin troppi"?
Un mercato autoreferenziale, anche come tematiche scelte, gente chiariamoci una volta per tutti....le serie vecchie - per tutte Anna dai capelli rossi, che in queste settimane passa nel formato live su Rai 2, hanno valore in molti casi perchè ispirate a classici della letteratura, ad opere con valori universali, NON all'ultimo gadget ad alto costo
Io non capisco perché debbano "internazionalizzarsi". Sono d'accordo con chi dice che l'animazione giapponese sia seguita proprio perché differente: perché bisogna seguire per forza le industrie americane (che tra l'altro sfornano operette da quattro soldi da troppo tempo oramai)?
Mi sembra che a parlare sia più il congenito senso di inferiorità giapponese che una visione obiettiva della situazione, per carità d'accordissimo con l'eliminare le discriminazioni e le "etichette" obsolete, ma perché seguire il carrozzone di altri e non diventare il proprio carrozzone? Invece di internazionalizzarsi e diventare sempre più un prodotto scadente della globalizzazione forse si potrebbe continuare ad essere unici e a farlo meglio con più attualità
Ma dove la vedete questa internalizzazione del mercato nipponico....?!
Vorrei vivere nel vostro mondo dove i protagonisti sono tutti gay o donne, è decisamente più divertente del mio. Vi invidio.
Chiaramente vediamo anime diversi, chissà
This.Mah, sinceramente non è che abbia mai visto tutta questa violenza e discriminazione negli Anime giapponesi; cosa che non posso certo dire di opere dal successo indiscusso come I Simpson, La famiglia Griffin, Games of Thrones e The Boys; tanto per citarne alcuni (che sono l'esatta antitesi di quello che viene definito "politicamente corretto"). Per come la vedo io al massimo l'animazione giapponese dovrebbe solo innovarsi a livello di sceneggiature e di trame; troppo spesso si vedono gli stessi prodotti propinati in salse diverse, e troppo spesso le trame risultano prevedibili o quantomeno scontante. Per quanto concerne i personaggi invece abbiamo già ottimi esempi di personaggi completi, che non rappresentano stereotipi particolari (vedi Psycho Pass, Legend of Galactic Heroes e altri), quindi io fossi in loro mi muoverei in quella direzione.
Concordo totalmente, sembra quasi che mantenere una identità ben precisa sia visto come un difetto
la vedo come Alex Ziro e animeXcaso, aggiungendo che le contaminazioni culturali, se fatte in modo intelligente, portano a ottimi risultati.
Uno dei citati stando a quelli che ho visto in quote dà praticamente dei mostri razzistoni a tutti gli altri, non è proprio un esempio di personaggio equilibrato XD ma concordo sul fatto che di belle opere miste ne siano state fatte, se davvero fossero in alternanza coi generi classici non cis arebbe niente di male ^^ Per il resto di protagoniste donne ce ne sono a iosa e di personaggi gay io ne vedo diversi, e mi pare pure normale ^^'' L'importante è che siano tutti personaggi sensati e ben fatti, e non macchiette come in molti prodotti americani.
Perché "fin troppi personaggi non etero" scusa? Qual è la quantità che fa andare da "abbastanza" a "troppi", perché non ci sono mai abbastanza personaggi etero mentre i non etero possono diventare "fin troppi"?
Se i gay sono circa il 5% della popolazione significa che nelle varie serie dovrebbe esserci un gay ogni 20 persone circa, ma sappiamo che in realtà ce ne sono molti di più ed è questa la forzatura.
Intendevo supremazia nel mercato asiatico. In generale l'animazione giapponese non ha la supremazia su niente, ma nemmeno quella americana come dici tu.La Sud Corea può fare quello che vuole, anche perché fino a prova contraria il Giappone non ha mai avuto e mai avrà la supremazia sull'animazione che spetta all'America
Sai leggere nel pensiero altrui tramite interviste lette su Internet?@Alex
Guarda Alex, io credo che tu non sia assolutamente un estremista esagitato (cosa che invece altri hanno dimostrato di essere, in primis il tizio che invoca la censura di tutti i prodotti di fiction diseducativi, non ce la posso fare con questa gente XD ragazzi mi raccomando non sognatevi nemmeno di criticare il Moige, siete della stessa identica pasta se non peggio), il problema è che il tipo di "anime" che auguri tu semplicemente sarebbero cartoni animati che seguono i diktat di quelli ammeregani, né più né meno (ammeregani che ora come ora stanno dimostrando perfettamente come NON far funzionare una società). Non avrebbe più senso chiamarli "anime" nel senso di "cartoni animati prettamente giapponesi", perché semplicemente sarebbero versioni alternative degli stessi (spesso piatti) prodotti occidentali.
E ovviamente agli appassionati di anime giapponesi, di vedere anime "meno giapponesi", come dici tu, puo ben immaginare che nella maggior parte dei casi non interessa minimamente, altrimenti si guarderebbero opere occidentali XD Guadagnerebbero un pubblico di bambini, spettatori casuali e gente che apprezza "i cartoni animati" ma non quelli giapponesi in modo specifico, e perderebbero quasi tutti gli spettatori prettamente interessati ai generi tipici di questa animazione.
Poi capiamoci, possono fare cinquanta serie l'anno del tipo di cui parli (diversi magari li proverei pure io, soprattutto sarei curiosissima davanti a storie ibride italo-giapponesi fatte da gente "pulita" e senza secondi fini, e ne sono state fatte varie in passato anche molto belle!), il punto è che il simpatico signore intervistato è molto chiaro sul fatto che per lui gli anime dovrebbero diventare così in generale, non "un po' e un po'" XD Quindi ciao ciao alla convivenza con gli anime veri e propri, purtroppo, anche perché ce li vedi i censori fautori di determinate ideologie ad accettare la coesistenza con isekai e harem ufficiali? Dai (e te lo dice una che questi due generi neanche li segue, non sono neanche esattamente in target XD). E i giapponesi potrebbero dire addio al soft power che si sono costruiti grazie ad anime e manga, visto che la loro cultura comunque non sarebbe più al centro dei cartoni animati che tanto successo gli hanno portato ^^''
Aggiungerei che è anche molto chiaro riguardo al fatto che se dipendesse da lui gli anime non verrebbero semplicemente resi ANCHE più "internazionali", ma dovrebbero essere edulcorati e censurati. C
Io in quest'ultimo caso li eviterei come la peste, e la cosa non mi preoccupa perché comunque ho così tante serie e film da recuperare da bastarmi per tutta la vita XD Ma sarebbe un filino triste, no? Poi ripeto, se vogliono gettarsi a briglia sciolta nel magico mondo descritto dall'intervistato facciano pure, basta che poi non si lamentino perché perdono la fetta base attuale del loro pubblico sparisce.
Siamo d'accordo invece sul fatto che sarebbe molto bello se permettessero più facilmente (al momento sappiamo che è davvero difficile) ad artisti stranieri di mettere mano agli anime, a patto di non trasformarli in qualcosa di completamente diverso (sennò si torna al fatto che potrebbero essere comunque belle serie anche queste, semplicemente non anime del tipo che attirano la maggior parte degli appassionati - per l'appunto - di anime).
L'unica cosa con cui non sono ASSOLUTAMENTE d'accordo di ciò che hai detto, perdonami, è che tutte le persone omosessuali o di una qualsiasi etnia vorrebbero necessariamente vedere anime "internazionali" O_O Questa cosa non ha senso, abbi pazienza, di persone non etero e di qualsiasi etnia amanti degli anime così come sono ne trovi quante ne vuoi. E non lo dico per sentito dire. Non vado oltre perché mi sembrerebbe offensivo nei confronti delle persone di cui parliamo, dover specificare più di così.
*
Chiude dicendo, in generale, che nessuno dovrebbe costringere un popolo a piegare la propria arte a ciò che viene apprezzato altrove, o meglio nessuno dovrebbe vietare opere di fiction di qualsiasi tipo in generale. Considerato poi che non si fanno gli stessi discorsi in stile "devono fare come diciamo noi" per cose un attimino più reali (infibulazione, spose bambine, donne sposate che non possono dire "no" al marito per dirne qualcuna), vedere gente (non parlo di te Alex) che batte i piedi perché vuole determinate ideologie estremiste imposte ovunque mi fa veramente senso.Concordo totalmente, sembra quasi che mantenere una identità ben precisa sia visto come un difetto
Fortunatamente smepre meno persone si fanno problemi a dirlo chiaramente, mi fa picere ^^
Quindi il catalogare "omosessuale" ed "eterosessuale" e quantificarli è già una forma di discriminazione a sé stante. Il discorso di base sarà sempre sbagliato.
Ragazzi siete fantastici, vi adoro! Ma ora mi spiegate di cosa state parlando? Perché si è arrivati a parlare di colore della pelle, di lgbt, domini pseudo intellettuali? Personalmente nell'articolo leggo che una persona ha dichiarato che per il mondo anime giapponese sia arrivata l'ora di rinnovarsi in qualche modo (e non è neanche specificato il come) com'è giusto che avvenga in qualsiasi campo. Chi ama il tradizionale continuerà a ricercarlo mentre chi vuole un qualcosa di nuovo sarà soddisfatto. E' già più di una discussione che vira sugli stessi argomenti per colpa di un troll e tanti abboccano.
....Credo tu abbia centrato il cuore del discorso. Ritengo che il problema sia rappresentato dalla "diffidenza culturale" generalmente presente in oriente e sia questo lo scoglio su cui si sono arenati...
Anno dopo anno gli anime non fanno altro che diffondersi sempre di più e a conquistare sempre più persone.
Anno dopo anno gli anime non fanno altro che diffondersi sempre di più e a conquistare sempre più persone.
Però c'è da dire che di tutti gli anime prodotti annualmente in Giappone ormai solo pochissimi sbarcano nel mercato casalingo occidentale(TV, home video, mercadise abbinato, ect).
Solo lo streaming sta sopperendo a questa mancanza ma non lo fa neppure per tutti gli anime ma solo con una percentuale che forse non arriva neppure al 50%.
Che c'entra SAO poveretto? Per una volta che non ha fatto nulla di male. xDPerchè la produzione è fuori controllo , vengono prodotte troppe serie in tempi troppo brevi (il problema più grande) e che sono spesso una copia dell'altro , ovvio che la gran parte di questi sono dei flop. Senza considerare che la maggior parte di essi è pensata solo come promozione di manga o light novel ( in Giappone ) , in questo caso si l'animazione giapponese deve cambiare o meglio tornare al periodo pre SAO.
Ragazzi siete fantastici, vi adoro! Ma ora mi spiegate di cosa state parlando? Perché si è arrivati a parlare di colore della pelle, di lgbt, domini pseudo intellettuali? Personalmente nell'articolo leggo che una persona ha dichiarato che per il mondo anime giapponese sia arrivata l'ora di rinnovarsi in qualche modo (e non è neanche specificato il come) com'è giusto che avvenga in qualsiasi campo. Chi ama il tradizionale continuerà a ricercarlo mentre chi vuole un qualcosa di nuovo sarà soddisfatto. E' già più di una discussione che vira sugli stessi argomenti per colpa di un troll e tanti abboccano.
Anno dopo anno gli anime non fanno altro che diffondersi sempre di più e a conquistare sempre più persone.
Però c'è da dire che di tutti gli anime prodotti annualmente in Giappone ormai solo pochissimi sbarcano nel mercato casalingo occidentale(TV, home video, mercadise abbinato, ect).
Solo lo streaming sta sopperendo a questa mancanza ma non lo fa neppure per tutti gli anime ma solo con una percentuale che forse non arriva neppure al 50%.
augurandosi proprio che gli anime diventassero scopiazzamenti di quel che propinano in Occidente, per quanto con parole gentili (vedi il delirio sull'edulcorare e censurare i contenuti, lol, può star sereno che se dessero retta a lui i soldini di tanti potrebbero scordarseli) XD Riguardo al rinnovarsi copiando la direzione ammeregana/occidentale, direi che la marea di appassionati di generi specifici di anime non concorda granché ^^''
Anno dopo anno gli anime non fanno altro che diffondersi sempre di più e a conquistare sempre più persone.
Però c'è da dire che di tutti gli anime prodotti annualmente in Giappone ormai solo pochissimi sbarcano nel mercato casalingo occidentale(TV, home video, mercadise abbinato, ect).
Solo lo streaming sta sopperendo a questa mancanza ma non lo fa neppure per tutti gli anime ma solo con una percentuale che forse non arriva neppure al 50%.
Secondo me, lo streaming non solo di anime, ma di qualsiasi prodotto d'intrattenimento finirà per uccidere il mercato Home Video.
augurandosi proprio che gli anime diventassero scopiazzamenti di quel che propinano in Occidente, per quanto con parole gentili (vedi il delirio sull'edulcorare e censurare i contenuti, lol, può star sereno che se dessero retta a lui i soldini di tanti potrebbero scordarseli) XD Riguardo al rinnovarsi copiando la direzione ammeregana/occidentale, direi che la marea di appassionati di generi specifici di anime non concorda granché ^^''
tutte le volte ti pronunci con questi toni spesso denigratori verso produzioni estere, se guardi una puntata di Games of Thones ti sorprendi che non è tutto politicamente corretto?
dai tempi di Tezuka era tutto un copiare dagli Usa.
Non vorrei aver letto ed interpretato male il post originale di Kae ru, ma non credo che voglia denigrare le produzioni straniere era una frecciatina al "giornalista" dell'articolo...
Schifare a prescindere tutto ciò che è made in USA è molto di moda da un ventennio circa a questa parte... Tra chi si illude di essere trasgressivo e controcorrente.dopo che per la terza volta scrive la parola " ammeregana" pare detto propia per antipatia verso il mercato di intrattenimento americano
Schifare a prescindere tutto ciò che è made in USA è molto di moda da un ventennio circa a questa parte... Tra chi si illude di essere trasgressivo e controcorrente.dopo che per la terza volta scrive la parola " ammeregana" pare detto propia per antipatia verso il mercato di intrattenimento americano
Lo fanno perchè fa alternativo e figo... Senza contare la costante e corposa presenza di jappominkia e otaku nel fandom. Gente che si meriterebbe un mercato anime dominato da Netflix, Disney e 4Kids, con adattamenti e censure stile mediaset e ventordicimila seguiti e remake di DB Evolution e del Death Note made in USA. XDUna moda che onestamente non comprendo. Quando si parla di animazione, seguire entrambi gli stili, orientale e occidentale, è di sicuro la scelta più saggia.
Io non capisco perché debbano "internazionalizzarsi". Sono d'accordo con chi dice che l'animazione giapponese sia seguita proprio perché differente: perché bisogna seguire per forza le industrie americane (che tra l'altro sfornano operette da quattro soldi da troppo tempo oramai)?
Mi sembra che a parlare sia più il congenito senso di inferiorità giapponese che una visione obiettiva della situazione, per carità d'accordissimo con l'eliminare le discriminazioni e le "etichette" obsolete, ma perché seguire il carrozzone di altri e non diventare il proprio carrozzone? Invece di internazionalizzarsi e diventare sempre più un prodotto scadente della globalizzazione forse si potrebbe continuare ad essere unici e a farlo meglio con più attualità
Esatto, per questo io ho detto che l'importante è che sia naturale e non forzata. A sentire certi sembra che gli anime siano solo e soltanto legati al Giappone e a tematiche giapponesi, e debbano quindi urgentemente cambiare.Ebbene, a meno che a Sudou non abbia dato di volta il cervello, la da voi tanto temuta "internazionalizzazione" di cui parla è proprio (anche) questo.
La questione non sono le tematiche giapponesi, ma i luoghi comuni che sono legati ad esse e che vengono replicati all'infinito in serie tutte uguali, rivolte ad un'utenza otaku dai gusti standardizzati. Cloni su cloni, con personaggi che devono essere per forza caratterizzati in un certo modo (il protagonista maschile fesso, la tsundere, la yandere, l'amica d'infanzia innamorata, la imouto gelosa, la milf svampita eccetera) perchè "così vuole il mercato". Senza contare le ambientazioni statiche e monotone: sempre il solito liceo/scuola media oppure l'ambientazione pseudo-fantasy finto medievale.Esatto, per questo io ho detto che l'importante è che sia naturale e non forzata. A sentire certi sembra che gli anime siano solo e soltanto legati al Giappone e a tematiche giapponesi, e debbano quindi urgentemente cambiare.
Allora sono ancora più in disaccordo. Vai su VVVVID a vedere le imbarazzanti views di Shouwa o 3-gatsu rispetto a Cautious Hero o Hensuki (che sicuramente sono anche quelle più piratate) in meno anni. Che lo si voglia o no queste sono le serie che funzionano maggiormente anche all'estero. Per questo ogni volta sono contrario a citare isekai e harem come il male degli anime, o meglio dipende dal contesto.La questione non sono le tematiche giapponesi, ma i luoghi comuni che sono legati ad esse e che vengono replicati all'infinito in serie tutte uguali, rivolte ad un'utenza otaku dai gusti standardizzati. Cloni su cloni, con personaggi che devono essere per forza caratterizzati in un certo modo (il protagonista maschile fesso, la tsundere, la yandere, l'amica d'infanzia innamorata, la imouto gelosa, la milf svampita eccetera) perchè "così vuole il mercato". Senza contare le ambientazioni statiche e monotone: sempre il solito liceo/scuola media oppure l'ambientazione pseudo-fantasy finto medievale.Esatto, per questo io ho detto che l'importante è che sia naturale e non forzata. A sentire certi sembra che gli anime siano solo e soltanto legati al Giappone e a tematiche giapponesi, e debbano quindi urgentemente cambiare.
E' questo che si vuole cambiare, non il fatto che gli anime siano giapponesi e lo dimostrino. Semplicemente, più varietà e meno cloni, e atmosfere meno "da otaku". Per questo eventuali collaborazioni estere, se ben attuate e con le persone giuste, infonderebbero nuova linfa creativa.
In effetti sì, se si parla di successo estemporaneo. Ma sono serie che attirano principalmente un certo tipo di pubblico, ovvero otaku (a cui va bene qualsiasi cosa purchè sia waifu-munito e generoso col fanservice) e adolescenti (molti dei quali perderanno interesse nell'animazione giapponese col tempo, mentre altri matureranno gusti diversi) e che vengono presto dimenticate una volta che passano di moda. Inoltre VVVID è solo un sito, non riflette per forza i gusti di tutto il fandom, e nemmeno di tutto il fandom italiano.Allora sono ancora più in disaccordo. Vai su VVVVID a vedere le imbarazzanti views di Shouwa o 3-gatsu rispetto a Cautious Hero o Hensuki (che sicuramente sono anche quelle più piratate) in meno anni. Che lo si voglia o no queste sono le serie che funzionano maggiormente anche all'estero. Non fraintendermi, io neanche le ho viste queste due e non ci tengo...ma obiettivamente non si può dare la colpa ad esse, anzi è l'esatto contrario.
In effetti sì, se si parla di successo estemporaneo. Ma sono serie che attirano un certo tipo di pubblico, ovvero otaku (a cui va bene qualsiasi cosa purchè sia waifu-munito e generoso col fanservice) e adolescenti (molti dei quali perderanno interesse nell'animazione giapponese col tempo, mentre altri matureranno gusti diversi) e che vengono presto dimenticate una volta che passano di moda. Inoltre VVVID è solo un sito, non riflette per forza i gusti di tutto il fandom, e nemmeno di tutto il fandom italiano.Allora sono ancora più in disaccordo. Vai su VVVVID a vedere le imbarazzanti views di Shouwa o 3-gatsu rispetto a Cautious Hero o Hensuki (che sicuramente sono anche quelle più piratate) in meno anni. Che lo si voglia o no queste sono le serie che funzionano maggiormente anche all'estero. Non fraintendermi, io neanche le ho viste queste due e non ci tengo...ma obiettivamente non si può dare la colpa ad esse, anzi è l'esatto contrario.
Le innovazioni devono portare per prima cosa alla qualità, il che comunque non esclude per forza il successo commerciale. Le serie che ho nominato sono forse poco famose?
Gli unici capolavori che ho nominato sono Evangelion (che ha generato comunque una barca di soldi tra vendite home video e merchandise), Cowboy Bebop e Ghost in the Shell, le altre sono semplicemente buone serie. MHA è la più famosa degli ultimissimi anni, super-esportata nonchè presente e futura miniera di soldi per l'autore, e riesce perfino ad essere un po' innovativa nel suo genere.Assolutamente no, però capisci che non puoi sfornare un capolavoro senza tempo a stagione, quindi, come è giusto che sia, ci sono tutte "le altre". Un tempo erano quasi solo mecha anonimi o serie per bambini (lo dico da fan del mecha), mentre oggi commediette scolastiche e isekai. In attesa del capolavoro è meglio investire in un prodotto come 3-gatsu o Hensuki? Io vorrei il primo, ma se si parla di possibilità di esportazione? Dico solo che usare sempre isekai&co come male assoluto del mercato è sbagliato, anche perché non è quello a cui lui si riferiva (anzi gli isekai/fantasy sono molto più "occidentalizzati")
"Capolavoro" usato in maniera iperbolica, colpa mia. Comunque, come anch'io continuo a ribadire, il mio discorso è solo che ritengo isekai, harem, etc completamente scollegati dal suo discorso e che non andrebbero neanche nominati. Poi in altri ambiti li si può criticare quanto si vuole, ma non se si parla di possibilità di esportazione e successo all'estero. Non pensate mi faccia piacere vedere Shouwa con 60k views e Hensuki con 235k...Gli unici capolavori che ho nominato sono Evangelion, Cowboy Bebop e Ghost in the Shell, le altre sono semplicemente buone serie. MHA è la più famosa degli ultimissimi anni, ed è perfino un po' innovativa nel suo genere.Assolutamente no, però capisci che non puoi sfornare un capolavoro senza tempo a stagione, quindi, come è giusto che sia, ci sono tutte "le altre". Un tempo erano quasi solo mecha anonimi o serie per bambini (lo dico da fan del mecha), mentre oggi commediette scolastiche e isekai. In attesa del capolavoro è meglio investire in un prodotto come 3-gatsu o Hensuki? Io vorrei il primo, ma se si parla di possibilità di esportazione? Dico solo che usare sempre isekai&co come male assoluto del mercato è sbagliato, anche perché non è quello a cui lui si riferiva (anzi gli isekai/fantasy sono molto più "occidentalizzati")
Gli isekai, e quasi la totalità degli anime fantasy, sono occidentalizzati per finta. Gli unici anime/manga che abbiano un'ambientazione davvero fantasy in stile occidentale sono Record of Lodoss War, Berserk, Guin Saga e qualche manga o light novel poco conosciuti. E se si vuole andare meno sul fantasy e più sul simil-storico, Arslan Senki e Shoukoku no Altair.
Comunque gli isekai (intendo quelli "alla Re: Zero", non quelli vecchia maniera che sono sempre esistiti), le commediole scolastiche, gli harem eccetera hanno il diritto di esistere, ma non devono saturare il mercato. Questo concetto l'ho ribadito più di una volta, ma proprio non volete capirlo.
Guarda che Sudou, pur non facendo nomi e riferimenti specifici si riferisce proprio a questo tipo di serie. L'esasperazione della mentalità giapponese nel fare animazione è cominciata proprio da quando l'estetica moe ha cominciato a dominare il mercato, non certo ai tempi di Evangelion e Cowboy Bebop."Capolavoro" usato in maniera iperbolica, colpa mia. Comunque, come anch'io continuo a ribadire, il mio discorso è solo che ritengo isekai, harem, etc completamente scollegati dal suo discorso e che non andrebbero neanche nominati. Poi in altri ambiti li si può criticare quanto si vuole, ma non se si parla di possibilità di esportazione e successo all'estero.Gli unici capolavori che ho nominato sono Evangelion, Cowboy Bebop e Ghost in the Shell, le altre sono semplicemente buone serie. MHA è la più famosa degli ultimissimi anni, ed è perfino un po' innovativa nel suo genere.Assolutamente no, però capisci che non puoi sfornare un capolavoro senza tempo a stagione, quindi, come è giusto che sia, ci sono tutte "le altre". Un tempo erano quasi solo mecha anonimi o serie per bambini (lo dico da fan del mecha), mentre oggi commediette scolastiche e isekai. In attesa del capolavoro è meglio investire in un prodotto come 3-gatsu o Hensuki? Io vorrei il primo, ma se si parla di possibilità di esportazione? Dico solo che usare sempre isekai&co come male assoluto del mercato è sbagliato, anche perché non è quello a cui lui si riferiva (anzi gli isekai/fantasy sono molto più "occidentalizzati")
Gli isekai, e quasi la totalità degli anime fantasy, sono occidentalizzati per finta. Gli unici anime/manga che abbiano un'ambientazione davvero fantasy in stile occidentale sono Record of Lodoss War, Berserk, Guin Saga e qualche manga o light novel poco conosciuti. E se si vuole andare meno sul fantasy e più sul simil-storico, Arslan Senki e Shoukoku no Altair.
Comunque gli isekai (intendo quelli "alla Re: Zero", non quelli vecchia maniera che sono sempre esistiti), le commediole scolastiche, gli harem eccetera hanno il diritto di esistere, ma non devono saturare il mercato. Questo concetto l'ho ribadito più di una volta, ma proprio non volete capirlo.
Però qui entri in discorsi troppo soggettivi. Per prima cosa lui non ha citato queste serie e questa rimane solo una possibile interpretazione che io ad esempio non vedo. Inoltre cosa intendi con "esasperazione"? Di vendite? Premesso che non sappiamo i dati di un tempo, questo è sicuramente influenzato dall'eccessiva produzione, ma allora non sono i generi che vanno cambiati e si entra in un altro discorso ancora. Rimane il fatto che stiamo parlando di un argomento troppo complesso e che comunque tocca qualsiasi industria, non certo solo gli anime.Guarda che Sudou, pur non facendo nomi e riferimenti specifici si riferisce proprio a questo tipo di serie. L'esasperazione della mentalità giapponese nel fare animazione è cominciata proprio da quando l'estetica moe ha cominciato a dominare il mercato, non certo ai tempi di Evangelion e Cowboy Bebop.
cosa intendi con "esasperazione"? Di vendite? Premesso che non sappiamo i dati di un tempo, questo è sicuramente influenzato dall'eccessiva produzione, ma allora non sono i generi che vanno cambiati e si entra in un altro discorso ancora. Rimane il fatto che stiamo parlando di un argomento troppo complesso e che comunque tocca qualsiasi industria, non certo solo gli anime.
esagerazione nel riproporle sempre e comunque in qualsiasi salsa.
cosa intendi con "esasperazione"? Di vendite? Premesso che non sappiamo i dati di un tempo, questo è sicuramente influenzato dall'eccessiva produzione, ma allora non sono i generi che vanno cambiati e si entra in un altro discorso ancora. Rimane il fatto che stiamo parlando di un argomento troppo complesso e che comunque tocca qualsiasi industria, non certo solo gli anime.
esagerazione nel riproporle sempre e comunque in qualsiasi salsa.
questo è sicuramente influenzato dall'eccessiva produzione, ma allora non sono i generi che vanno cambiati e si entra in un altro discorso ancora.
Io so solo che ad ogni annuncio di serie del genere per ogni persona che si lamenta ce ne sono 20 che aspettano trepidanti o che già sono fan del manga/novel, mentre per altre serie si è sempre nel dubbio, se è un prodotto troppo diverso dal solito (purtroppo AC rappresenta la percentuale "migliore" della community nostrana, ovvero quella degli appassionati, ma sarà un 2%?). Hensuki tu però me lo hai paragonato al battle shounen famosissimo di turno, io invece il paragone l'ho fatto con due titoli come Shouwa e 3-gatsu, molto ma molto più apprezzati ma con meno views legali (3-gatsu un pelo di più ma ha anche 3 anni di vantaggio). Queste rientrano nelle "altre" di cui parlavo prima. Da adesso non rispondo più sul serio, giuro xDOk per me va bene, la mia l'ho detta e ognuno è libero di pensarla come vuole.
E comunque, le serie che hanno più successo internazionale di tutte, quelle che vengono esportate più facilmente e hanno una fascia ampissima di pubblico sono sempre i battle shounen, più che i vari harem isekai che finiscono anche più spesso sotto il mirino della censura (non che questa sia una cosa giusta).
Perfino Sword Art Online e Re:Zero non hanno neanche la metà della popolarità di My Hero Academia e Demon Slayer. Per tacere degli ormai storici Dragonball, Naruto, Bleach, Fairy Tail eccetera. Oppure dei già citati SnK e Tokyo Ghoul (anche se l'anime fa sempre più schifo ad ogni serie, meno male che pure quello è ormai finito), che pure essendo seinen hanno una dinamica da shounen.
Hensuki et similia sono completamente sconosciuti al di fuori del fandom anime (e spesso anche dentro, chiedi in giro di Hensuki e vedi in quanti lo conoscono, lol). Adesso ormai anche i profani (quanto meno quelli sotto i 25-30 anni) sanno che cosa sono One Piece e l'Attacco dei Giganti. Hensuki scommetto che non se lo ricorda più nessuno, compreso chi l'ha guardato.
Quindi no, per fare un successo commerciale a livello mondiale non c'è bisogno di harem, ecchi e compagnia bella: che non sempre, ma molto spesso, servono soltanto a mascherare la pochezza a livello narrativo e il poco spessore dei personaggi. Questo tipo di serie, quando ha successo, è di breve durata.
Non ho mai capito infatti come riescano SAO e Re:Zero, che rappresentano gli stessi luoghi comuni e le stesse situazioni stereotipate dei loro cloni meno famosi, a spiccare in un mercato così saturo e uguale a se stesso. Sono le eccezioni che confermano la regola, evidentemente.
Del resto anche il sottogenere battle shounen è tutt'altro che innovativo, ma almeno ha un target più ampio: personaggi potenti e carismatici, scontri avvincenti, bishounen per le femminucce, bishoujo per i maschietti, ship material, elementi che possono piacere a "tutti" insomma. Senza contare che non tutti digeriscono l'ecchi o come vengono rappresentati i personaggi (specialmente quelli femminili) in questo tipo di serie. Per questo i battle shounen hanno più successo di isekai e harem, dove storia e personaggi di solito fanno solo di contorno al fanservice (invece del contrario come dovrebbe essere).
Non so tu che community visiti e chi frequenti, ma ormai sono in moltissimi, nel fandom occidentale, che si lamentano della quantità eccessiva di serie per otaku. E non hanno torto.
Ovviamente ho preso in esame solo la community italiana, per ovvie ragioni. Come ho detto prima dai sub legali sono stati avvantaggiati molto di più Shouwa e 3-gatsu, in quanto titoli visti quasi solo da appassionati, mentre una serie come Hensuki sarà stata sicuramente molto più piratata proprio perché vista maggiormente da anime fan che se ne fregano del legale, quindi probabilmente Hensuki avrà avuto ancora più successo fuori da VVVVID, mentre gli altri li avranno visti in pochi da altre vie. Io purtroppo la penso come te sul fatto che ce ne siano troppe, non so se mi hai frainteso, semplicemente mi rendo conto che l'utenza generale preferisce questi prodotti rispetto a serie più di qualità. Poi i battle mainstream e i capolavori senza tempo rappresentano una piccolissima parte della produzione, ovviamente mi riferisco sempre e soltanto a quei prodotti più "azzardati" che "riempiono" la stagione.Ok ok. Solo un'ultima domanda: pensi che, in Italia, Hensuki avrebbe avuto la stessa visibilità (che non chiamerei "successo") se chi l'ha guardato non se lo fosse trovato comodamente e legalmente subbato in italiano su VVVVID?
A parte poi non è detto che se uno ha visto una serie gli sia per forza piaciuta... Inoltre un sito streaming italiano non è esattamente uno strumento affidabilissimo per farsi un'idea del fandom anime in generale. Netflix almeno sarebbe stato un po' più indicativo, VVVVID rappresenta solo la piccola realtà italiana. Poi ormai quasi tutti i titoli più ghiotti se li beccano appunto le piattaforme internazionali, il nostro povero VVVVID doveva pur mettere qualcosa in tavola e quindi ha preso gli scarti (pure a Crunchyroll ormai toccavano quasi solo quelli, e infatti si è messa a produrre anime original e adesso a quanto pare la comprerà Sony).
Con questo ho davvero finito, sorry.
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è che certe frange ideologiche conservatrici/reazionarie si nascondono dietro al sentimento antiamericano (condivisibile per carità) per rendersi più appetibili al pubblico: gli yankee sono quelli che hanno sterminato gli indiani e vengono a insegnarci l'uguaglianza
dovrebbe esserci una legge di Godwin ad hoc.