Per me un prodotto molto sotto le aspettative. Suzuki non è Okazaki, infatti non si avverte per niente la forza narrativa e la poetica del famoso collaboratore. Una scenaggiatura scialba, priva di briosità, e più che mai semplice. Il giochino di tenere sulle spine il lettore, ammantando le tavole di un velato mistero che attornia la protagonista fin dal principio non basta, e a dire il vero gli indizi erano fin troppo chiari ed evidenti (la natura spiritica della ragazza, n.d.r.), non si può nemmeno parlare di un vero 'effetto sorpresa'. Poi sono troppi gli elementi riciclati, che sembrano davvero presi in prestito dalle opere precedenti di Kamimura, soprattutto da Aku no Hana (uscito appena un anno prima) e inseriti un po' a caso, senza un perché. Un Kamimura in buono stato espressivo, ma non certo ai suoi livelli migliori, e anche questo ha influito.
Ho apprezzato molto Una gru infreddolita e Lady Snowblood. Ho letto anche I fiori del male, che pur essendo un bel volume mi è parso un tantino eccessivo in certe scene. Non mi sono pentita dell'acquisto, ma per questo stesso argomento un unico manga mi è bastato.
Bella recensione. Come ho scritto già in un altro commento, sto recuperando le opere di Kazuo Kamimura data l'importanza dell'autore. Poi sono rimasto affascinato ed ammaliato dai suoi disegni. Ho comprato anche questo volume in edizione regular. Altra opera di un certo livello, davvero bella. Le edizioni della Coconino Press sono davvero ottime, di pregevole fattura. Ho recuperato anche l'altra opera di Kazuo Kamimura pubblicata da loro, ovvero "Il Fiume Shinano", in cofanetto regalatami per Natale. Ed anche quest'altra opera oltre ad essere sempre di alto livello, ha pure la stessa cura e qualità grafica de " Il Parco dei Cervi". Quindi le loro edizioni sono una garanzia. Comunque avrei una domanda, curiosità. La versione variant si vende sempre in fumetteria e libreria, oppure è un'esclusiva? Perché in libreria dove ho acquistato il volume, c'era solo la versione regular. Stessa cosa per Golden Gai- Le Notti di Tokyo. Dalle immagini, anche la copertina della versione variant è bellissima. Ma anche se avessi potuto scegliere tra le due, avrei sempre preso l'edizione regular.
Il giochino di tenere sulle spine il lettore, ammantando le tavole di un velato mistero che attornia la protagonista fin dal principio non basta, e a dire il vero gli indizi erano fin troppo chiari ed evidenti (la natura spiritica della ragazza, n.d.r.), non si può nemmeno parlare di un vero 'effetto sorpresa'. Poi sono troppi gli elementi riciclati, che sembrano davvero presi in prestito dalle opere precedenti di Kamimura, soprattutto da Aku no Hana (uscito appena un anno prima) e inseriti un po' a caso, senza un perché.
Un Kamimura in buono stato espressivo, ma non certo ai suoi livelli migliori, e anche questo ha influito.