Come si può affermare che due ingiustizie si annullino l'un l'altra? È la stessa cosa di ammettere che non si stia cercando l'uguaglianza ma piuttosto una prevaricazione o una sovracompensazione.
Inoltre è fortemente irrispettoso verso quegli individui appartenenti a queste categorie che ce la fanno con le regole attuali. Forse perché non sono le regole il problema.
Con quale ragionamento puoi mai immaginareche si "annullino" ? È come credere che una sentenza di colpevolezza per un caso di omicidio annulli il fatto stesso.
Si parla di bilanciare.
Le quote fanno parte di politiche a lungo termine , in Italia siamo poco abituati anche a questi tipi di pensieri. Il fine ultimo sarebbe quello di renderle obsolete, perché nella società e nel lavoro si sono annullate da sole.
Non è irrispettoso verso chi riesce con queste regole, anzi è segno di ascolto e comprensione delle storie di queste persone e su come sia stato difficile per loro , affinche le generazioni future non siano costrette ad incontrarle ancora ed ancora in un reiterarsi cieco e stupido. Discorsi da vecchietti lamentosi del tipo "ai miei tempi dovevi spaccarti la schiena per ..." sono inutili, perché il lavoro che si fa ora non è solo a nostro vantaggio immediato , ma per le generazioni future .
I congedi parentali da te citati sono nati sia per sgravare pesi da compiti tacitamente ritenuti femminili, sia in risposta al problema delle dimissioni in bianco nel caso di un'eventuale gravidanza. Dal punto di vista produttivo viene introdotto forzatamente un possibile calo ad una categoria , come quella maschile, rendendola meno favorevole all'assunzione rispetto a prima.
Il concetto di "meritocrazia" è viziato ( un po' come quello sulla "produttività" ). Perché si prende il meglio che il mercato ha da offrire e se hai una quota del 50% vuol dire che quelli esclusi per questo sistema di politiche sociali sono già da considerarsi meno meritevoli. L'azienda dovrebbe pensare perchè i candidati passati con le quote se sono estremamente meno preparati. Magari non sono in grado di attirare personale qualificato di quel genere. Potrebbe essere il contesto socio economico locale, quindi dovrebbe chiedere agl'enti di migliorare la formazione per queste categorie protette o iniziare a coltivarle il futuro personale. Ricordo che ci sono anche formazioni scadenti , ostacoli all'accesso per determinate materie proponendo forzatamente altri settori tra le cause nella disparità di genere.
Il discorso di bilanciare poi si posa sul presupposto che ci sia un'ingiustizia da compensare, cosa che è assolutamente ancora da dimostrare
Mamma mia, sono messi male in giappone.
Mi fa piacere che che sia scatenata una polemica cosi grande su questa affermazione, portata avanti anche da diverse personalità femminili di spicco.Mamma mia, sono messi male in giappone.
Pensa il contrario: il fatto che una simile affermazione abbia fatto arrabbiare tanta gente è un segno positivo no ?
Ma io sono d'accordo che le parole del presidente siano opinionabili, ma sono anche d'accordo nel dire che la faccenda fosse stata ignorata cosi tanto dai giapp stessi, ma visto che che a quanto pare la faccenda da loro è stata presa male puo essere considerato un segno positivo no ?
Dopotutto ci sono numerosi politici donna in Giappone, e tutte stanno facendo sentire la loro voce.
Infatti, solo 20 anni fa quando qualcuno diceva qualcosa del genere (anche in occidente) nessuno o quasi batteva ciglio, adesso i tempi sono cambiati, e giustamente non la fanno più passare liscia, nemmeno ai vecchi tromboni di 83 anni....
Il discorso di bilanciare poi si posa sul presupposto che ci sia un'ingiustizia da compensare, cosa che è assolutamente ancora da dimostrare
Eh no però Miko, così non va, se proprio si vuole usiamo i dati.
In base a questo articolo del tgcom ad esempio (primo link di google) ci dicono che ci sono più donne laurate in percentuale ma con un tasso di occupazione più basso.
Poi c'è il fatto che secondo questo altro articolo ci sono sempre meno donne occupate che uomini, che le donne sono oltretutto di più degli uomini come numero e che mediamente guadagnano meno.
Altro articolo che riporta, oltre ai dati precedenti simili, anche il fatto che siamo il fanalino di coda dell'europa in occupazione femminili e che per più della metà degli italiani a volte la donna deve sacrificare lavoro per famiglia.
E possiamo andare avanti ore, ma sinceramente mi stufo ogni volta (e non parlo solo di questa questione ma in generale) che devono essere gli altri a perdere tempo e informarsi portando dati e prove di chi invece afferma "cose".
Quindi si, c'è disparità, ora tuoi puoi rigirare la frittata quante volte vuoi sui motivi, potrai dirmi che è volontà femminile, coincidenze, che è la luna su plutone, ma la disparità c'è.
E piacerebbe a tutti un mondo in cui non c'è bisogno di quote rose e altri sistemi del genere, perchè vuol dire che non c'è n'è bisogno.
Ma invece non è così, come abbiamo visto.
Se non sei d'accordo però prima di scrivere ti chiedo di informarti, di andare a vedere il numero di donne in aziende prettamente con dirigenza maschile quante sono e quante arrivano in alto, a dispetto di altri con lo stesso o addirittura inferiore percorso di studi ed esperienze.
E non stiamo dicendo che gli uomini sono cattivi, o che il sistema è marcio maschilista patriarcale, ma semplicemente che per una serie di motivi esiste ancora una disparità, che è giusto cercare di mitigare il più possibile.
Non si vuole arrivare al 50 e 50, si vuole arrivare in un sistema in cui 2 persone non abbiamo trattamenti diversi per via del genere.
Immaginavo.
Io posso portarti anche tabelle e studi, ma tu potrai sempre dire "Ma non tengono conto di a", "Non sono specifici di b" e passo ore a cercare e tu liquidarmi con due parole relativistiche.
Non me la prendo personalmente con te figurati, anzi apprezzo la tua disponibilità, ma è proprio quello che temevo per cui non mi va di discutere ore e ore, un discorso che va avanti da 50 anni.
Possiamo arrivare alla terra piatta e ai negazionisti con questo metodo.
Mi fermo un attimo qui per andare sullo specifico, visto che è una delle tue poche asserzioni ad essere dure e ferme e non convenientemente leggibili da più punti di vista.
"Differenza di stipendio. È una cosa già sfatata da tempo."
Qui su Repubblica mi sembra che abbiano un'idea differente, ma visto che poi traggo delle conclusione affrettate e probabilmente sbagliate dettate dalla mia ignoranza neanche ci provo.
Invece qui, se vuoi andare ancora più sullo specifico, una tesi di laurea che spiega in maniera semplice, nel punto 2.4, la differenza di gender gap, e come si calcola, visto che mi sembra ti interessi invito a leggere anche qui.
Quindi, possiamo ammettere che esista questo magico gender gap in questo contesto. Almeno li siamo d'accordo immagino.
Poi sono abbastanza sicuro che troverai moltissimi modi per dire che non è attendibile.
Non tengono conto della raccomandazione, quanti anni hanno, dove vivono, con chi, la loro relazione con altri essere umani, se hanno gatti e se tengono conto di ogni elemento della propria vita in rapporto al resto dell'universo.
Ed è cosi che ogni studio perde di valore e arriviamo a dire che il covid non esiste.
La peer review diventa obsoleta, il bias di conferma na cafonata e tutto finisce in persone che discutono del nulla perchè tutto è relativo.
Perdona il mio sfogo finale, ma davvero, non ho più l'età e la forza mentale per dibattere su un sito di animazione dei problemi di disparità di genere.
Sono qui perchè guardo anime e perchè trovo animeclick il miglior sito di informazione in questo ambito, non per altro, quindi scusami se non ti risponderò oltre ma è chiaro che posso portarti qualsiasi dato e fonte e altri mille studi che arrivano alle mie conclusioni ma non cambierà, almeno secondo me, totalmente nulla.
Io rimarrò con la mia idea arcaica e antica per cui esiste una disparità e bisogna trovare dei modi per arginarla.
Tu invece, e credo sia un ottimo riassunto delle tue argomentazioni:
"C'è disparità, indubbiamente (...) È un problema?"
@Miko Le quote rosa secondo me servono più a creare un abitudine che altro. Nel senso che molta gente non riconoscerà mai il valore delle donne (il classico "non può, non ne è capace") finché non le vedrà lavorare con i suoi occhi. Magari nel caso di sforzi fisici una donna dovrà impegnarsi di più, ma questo non significa che non sia in grado di svolgere il suo lavoro.
Cito un mio caso personale. Un giorno un anziano mentre mi vedeva lavorare é venuto da me e ha iniziato a dire delle cose del tipo "Povera te, ai miei tempi le signorine stavano a casa a fare i lavori di casa, invece a te ti tocca lavorare" (era tutto in dialetto in realta XD). Io non me la sono presa perché dal tono era palese che l'aveva detto con buone intenzioni, ma resta il fatto che lui provasse pena per me perché stavo facendo il lavoro di un uomo invece di stare a casa a fare i lavori da donna. Al giorno d'oggi le persone si sono ormai abituate a vedere le donne al lavoro (in Italia almeno, in Giappone sono più indietro) e si nota subito la differenza rispetto al modo di pensare degli anziani e questo cambiamento non sarebbe stato possibile senza le proteste.
Le proteste a volte sono esagerate (ma questo vale per QUALSIASI protesta che avviene in rete), ma sono necessarie in quanto sono l'unica cosa in grado di spingere le persone a discutere e trovare una soluzione. Per dire, se non ci fossero state le proteste femministe, noi donne oggi non potremmo nemmeno votare. Io mi chiedo tutt'ora quando cambierà il modo di pensare in alcuni paesi in cui le donne vengono considerate talmente sporche che è già tanto se possono far intravedere gli occhi dal loro burka. Paesi in cui se una donna (completamente coperta) viene violentata per strada, la colpa ricade su di lei, e questo perche la sola assenza di un organo geniale é sufficiente a non renderla più un essere umano. Funziona un po' come il lavoro: "Se nessuno parla evidentemente non c'è nessun problema".
Non capisci perchè, da come l'hai detto, sembra che tu dia per scontato che con le quote rosa vengano scelte delle donne a caso tanto per fare numero. Semplicemente, se prima erano più propensi ad assumere degli uomini, adesso dovranno assumere obbligatoriamente un numero minimo di donne e per assicurarsi che non siano delle incompetenti dovranno per forza fare una selezione e verificare che si tratti di donne che meritano quel posto di lavoro per il loro talento e impegno. Di conseguenza, le donne che vengono scelte se lo sono guadagnato e in questo modo non verranno scartate solo perchè si tratta di donne (il classico "potrebbe rimanere incinta"). Magari queste persone hanno studiato per anni maturando anche dottorati e si vedono cancellare dalla lista così, solo perchè potrebbero avere dei figli.Credo di capire cosa vuoi dire. Però permettimi la domanda. Se ti dà fastidio che l'anziano secondo te provasse pena per te, come se non fossi in grado di fare un certo lavoro, non dovrebbe darti ancora più fastidio sapere di ottenere una posizione lavorativa perché devi rientrare in una quota invece che poter dire di essertela guadagnata? Io è questa cosa che non capisco proprio.
Quasi tutti, o almeno in passato era così. Il cambiamento è stato possibile solo grazie alle lamentele e alle nuove leggi (che tu trovi ingiuste) e lo dimostra la differenza di mentalità tra gli anziani e i giovani di oggi.Sostieni che le quote servano per abituare le persone e che c'è molta gente che non riconoscerà il valore delle donne finché non le vedrà lavorare. Non sono d'accordo. Chi sono queste persone?
Lo dimostrano i dati e gli studi che sono fatti e che altri utenti hanno linkato. L'esempio più banale che ho fatto è quello sull'avere figli. Immagino tu non abbia mai notato la differenza tra un colloquio di lavoro di una donna e quello di un uomo (ovviamente no, non hanno motivo di fare a te certe domande). Nel caso non lo sapessi, molto spesso alle donne viene chiesto se hanno il fidanzato e se convivono. In un colloquio di lavoro, in cui dovresti inquadrare il carattere di una persona e le sue competenze, a cosa serve sapere se la persona che stai per assumere ha il fidanzato? Negare il lavoro ad una persona perchè potrebbe rimanere incinta è a tutti gli effetti un modo che impedisce ad una donna di progredire perchè vine letteralmente privata della possibilità di dimostrare le sue competenze.Come si è stabilito che ci siano delle persone (uomini secondo qualcuno) che hanno questo pregiudizio ad ogni livello di occupazione e che su questo pregiudizio agisce in modo sistematico impedendo il progredire di ogni donna?
Non capisci perchè, da come l'hai detto, sembra che tu dia per scontato che con le quote rosa vengano scelte delle donne a caso tanto per fare numero. Semplicemente, se prima erano più propensi ad assumere degli uomini, adesso dovranno assumere obbligatoriamente un numero minimo di donne e per assicurarsi che non siano delle incompetenti dovranno per forza fare una selezione e verificare che si tratti di donne che meritano quel posto di lavoro per il loro talento e impegno. Di conseguenza, le donne che vengono scelte se lo sono guadagnato e in questo modo non verranno scartate solo perchè si tratta di donne (il classico "potrebbe rimanere incinta"). Magari queste persone hanno studiato per anni maturando anche dottorati e si vedono cancellare dalla lista così, solo perchè potrebbero avere dei figli.Credo di capire cosa vuoi dire. Però permettimi la domanda. Se ti dà fastidio che l'anziano secondo te provasse pena per te, come se non fossi in grado di fare un certo lavoro, non dovrebbe darti ancora più fastidio sapere di ottenere una posizione lavorativa perché devi rientrare in una quota invece che poter dire di essertela guadagnata? Io è questa cosa che non capisco proprio.
Quasi tutti, o almeno in passato era così. Il cambiamento è stato possibile solo grazie alle lamentele e alle nuove leggi (che tu trovi ingiuste) e lo dimostra la differenza di mentalità tra gli anziani e i giovani di oggi.Sostieni che le quote servano per abituare le persone e che c'è molta gente che non riconoscerà il valore delle donne finché non le vedrà lavorare. Non sono d'accordo. Chi sono queste persone?
Lo dimostrano i dati e gli studi che sono fatti e che altri utenti hanno linkato. L'esempio più banale che ho fatto è quello sull'avere figli. Immagino tu non abbia mai notato la differenza tra un colloquio di lavoro di una donna e quello di un uomo (ovviamente no, non hanno motivo di fare a te certe domande). Nel caso non lo sapessi, molto spesso alle donne viene chiesto se hanno il fidanzato e se convivono. In un colloquio di lavoro, in cui dovresti inquadrare il carattere di una persona e le sue competenze, a cosa serve sapere se la persona che stai per assumere ha il fidanzato? Negare il lavoro ad una persona perchè potrebbe rimanere incinta è a tutti gli effetti un modo che impedisce ad una donna di progredire perchè vine letteralmente privata della possibilità di dimostrare le sue competenze.Come si è stabilito che ci siano delle persone (uomini secondo qualcuno) che hanno questo pregiudizio ad ogni livello di occupazione e che su questo pregiudizio agisce in modo sistematico impedendo il progredire di ogni donna?
Ho letto anche il resto del messaggio, ma non rispondo perchè, dal momento che hai cercato di rigirare il discorso basandoti su cose che non ho mai detto, inizio a pensare che tu stia tentando di far dimenticare a chi legge ciò che ha appena letto in modo da poter stravolgere il significato delle frasi e rigirarle a tuo favore.
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Con quale ragionamento puoi mai immaginareche si "annullino" ? È come credere che una sentenza di colpevolezza per un caso di omicidio annulli il fatto stesso.
Si parla di bilanciare.
Le quote fanno parte di politiche a lungo termine , in Italia siamo poco abituati anche a questi tipi di pensieri. Il fine ultimo sarebbe quello di renderle obsolete, perché nella società e nel lavoro si sono annullate da sole.
Non è irrispettoso verso chi riesce con queste regole, anzi è segno di ascolto e comprensione delle storie di queste persone e su come sia stato difficile per loro , affinche le generazioni future non siano costrette ad incontrarle ancora ed ancora in un reiterarsi cieco e stupido. Discorsi da vecchietti lamentosi del tipo "ai miei tempi dovevi spaccarti la schiena per ..." sono inutili, perché il lavoro che si fa ora non è solo a nostro vantaggio immediato , ma per le generazioni future .
I congedi parentali da te citati sono nati sia per sgravare pesi da compiti tacitamente ritenuti femminili, sia in risposta al problema delle dimissioni in bianco nel caso di un'eventuale gravidanza. Dal punto di vista produttivo viene introdotto forzatamente un possibile calo ad una categoria , come quella maschile, rendendola meno favorevole all'assunzione rispetto a prima.
Il concetto di "meritocrazia" è viziato ( un po' come quello sulla "produttività" ). Perché si prende il meglio che il mercato ha da offrire e se hai una quota del 50% vuol dire che quelli esclusi per questo sistema di politiche sociali sono già da considerarsi meno meritevoli. L'azienda dovrebbe pensare perchè i candidati passati con le quote se sono estremamente meno preparati. Magari non sono in grado di attirare personale qualificato di quel genere. Potrebbe essere il contesto socio economico locale, quindi dovrebbe chiedere agl'enti di migliorare la formazione per queste categorie protette o iniziare a coltivarle il futuro personale. Ricordo che ci sono anche formazioni scadenti , ostacoli all'accesso per determinate materie proponendo forzatamente altri settori tra le cause nella disparità di genere.