Io l'ho presa. Contenuto a parte, sono rimasta delusa dalla cartaccia su cui l'hanno stampata. Mi aspettavo una carta un po' meglio come nei volumetti normali, invece é proprio una cartaccia, come se fosse una rivista usa e getta e non da collezione
Io l'ho presa. Contenuto a parte, sono rimasta delusa dalla cartaccia su cui l'hanno stampata. Mi aspettavo una carta un po' meglio come nei volumetti normali, invece é proprio una cartaccia, come se fosse una rivista usa e getta e non da collezione
Avranno voluto ricreare un effetto Jump.
Quanto odio per ragazzi che si ispirano al Giappone (sfido io ci siamo cresciuti) e per una rivista che sperimenta un modello di vendita simile a quello giapponese... da parte di un sito di fan del fumetto e dell' animazione giapponese, tra l'altro
Quanto odio per ragazzi che si ispirano al Giappone (sfido io ci siamo cresciuti) e per una rivista che sperimenta un modello di vendita simile a quello giapponese... da parte di un sito di fan del fumetto e dell' animazione giapponese, tra l'altro
Ispirare non vuol dire copiare. Pure male tra l'altro. I retini base di Clip studio stanno ancora gridando vendetta.
Quanto odio per ragazzi che si ispirano al Giappone (sfido io ci siamo cresciuti) e per una rivista che sperimenta un modello di vendita simile a quello giapponese... da parte di un sito di fan del fumetto e dell' animazione giapponese, tra l'altro
Ispirare non vuol dire copiare. Pure male tra l'altro. I retini base di Clip studio stanno ancora gridando vendetta.
Tutti iniziano copiando qualcun altro e se non gli si da il tempo e la possibilità di migliorarsi non arriveranno mai ad avere un stile proprio
Quanto odio per ragazzi che si ispirano al Giappone (sfido io ci siamo cresciuti) e per una rivista che sperimenta un modello di vendita simile a quello giapponese... da parte di un sito di fan del fumetto e dell' animazione giapponese, tra l'altro
Ispirare non vuol dire copiare. Pure male tra l'altro. I retini base di Clip studio stanno ancora gridando vendetta.
Tutti iniziano copiando qualcun altro e se non gli si da il tempo e la possibilità di migliorarsi non arriveranno mai ad avere un stile proprio
Di nuovo no, puoi iniziare copiando ( tutti lo fanno ) ma quando si parla di opere professionali non puoi permetterti di essere un mero clone, altrimenti meriti di essere giudicato come tale. E soprattutto parliamo pure di una rivista che dovrebbe lanciare i " manga italiani " pubblicando le opere più mediocri che sono riuscite a trovare. Non per dire ma della stessa identica casa editrice c'è Somewhere we belong ( che tra l'altro esce il primo marzo quindi potevi pure fargli pubblicità ) che non è di certo l'opera della vita ( anzi ) ma almeno tenta di creare qualcosa di interessante. Una protagonista che non ricalca lo stereotipo della ragazzina figa che in realtà viene fatta passare come brutta, retini messi con più criterio e copertine e font come Dio comanda. Ed il disegno è mediocre a dir poco eh, con vignette messe a belin di cane però dai, potrebbe nel tempo e con l'esperienza portare a qualcosa di buono.
Andando a studiare in Giappone e, se già posseggono una scuola italiana, esercitandosi per anni ed anni nel riuscire a trovare il giusto equilibrio e creare un proprio stile. Persino Mirka Andolfo si è sempre ispirata ai manga dopotutto.Capisco il tuo punto di vista, ma ripeto, se non si dà un' opportunità quando potranno migliorare?
Capisco il tuo punto di vista, ma ripeto, se non si dà un' opportunità quando potranno migliorare?
Capisco il tuo punto di vista, ma ripeto, se non si dà un' opportunità quando potranno migliorare?
Continuando a lavorare per conto proprio fino a quando non si è ad un livello quantomeno presentabile, lavorando come assistente o facendo l'inchiostratore. Di Meo ha fatto da assistente a Mirka Andolfo prima di fare la prima storia di Topolino, e lo ha fatto come inchiostratore di un altro autore Disney ( Surroz) è poi passato a fare gli sfondi di questo fino ad arrivare ad un livello di roba pubblicabile ( che di per sè non vuol dire buono ma come ho detto presentabile ). Lo ripeto ancora, retini basic di Clip Studio.
Andando a studiare in Giappone e, se già posseggono una scuola italiana, esercitandosi per anni ed anni nel riuscire a trovare il giusto equilibrio e creare un proprio stile. Persino Mirka Andolfo si è sempre ispirata ai manga dopotutto.Capisco il tuo punto di vista, ma ripeto, se non si dà un' opportunità quando potranno migliorare?
Beh però aspetta, qui il discorso cambia ancora. Se uno è bravo e riesce a creare un proprio stile ben venga. Se invece non puoi permetterti una scuola e da solo non ci riesci cambi mestiere, in qualunque ambito...Quindi il mondo del fumetto deve essere elitario ed esclusivo e se non hai lavorato già coi fumetti o non hai studiato all' estero non puoi farne parte? E tutti quegli altri che potrebbero farne parte, ma che non hanno i mezzi o le conoscenze vanno esclusi a prescindere? Non può essere un progetto come questo il campo di studio dove farli crescere e migliorare?
Eh la bellezza di un fumetto parte da quanto siano ricercati i retini del resto
Quindi il mondo del fumetto deve essere elitario ed esclusivo e se non hai lavorato già coi fumetti o non hai studiato all' estero non puoi farne parte?
Non può essere un progetto come questo il campo di studio dove farli crescere e migliorare?
se poi non riescono a trovare autori di valore falliranno come sono falliti
poi co puoi mettere un sistema di valutazione che ti da la possibilità di capire chi intercetta meglio I gusti del pubblico.
Nel 2014 sul sito si diceva come tutto questo non avrebbe potuto avere mai successo, come iniziative per promuoverli fossero inutili.
Intanto nel silent manga, concorso GIAPPONESE, diversi italiani hanno avuto piazzamenti importantissimi tra i quali anche ALESSIA VIVENZIO presente in questa rivista, ma vabbè ne capisce più un utente medio che fa fanart di Kim Possibile che i giudici giapponesi, no?
Io l'ho detto che le opere abbiano difetti, che l'opera di Viva mi sia piaciuta poco per X motivi ma da qui a dire che gli autori qui presenti non siano capaci e non meritino di presenziare qui (poi parlando di retini di una tavola, perché la maggior parte di chi critica l'albo manco lo ha letto) vuol dire nulla.
Gli editori francesi e spagnoli prendono i nostri autori e in alcuni casi le opere. Gente criticatissima ha avuto modo di lavorare direttamente in Giappone.
Dal 2014 che do spazio agli autori, dal 2014 che ci sono questi commenti, dal 2014 che il movimento italiano ha sempre più successo non solo in Italia ma a livello internazionale.
Non si tratta di non criticare le opere, perché sono il primo ad averle criticate TUTTE ma parlare come se fossero i primi cretini presi dalla strada. Che poi possono fare schifo ma qui si parla dall'alto di competenze tecniche che semplicemente non-si-hanno.
I discorsi sullo stile sono semplicemente sbagliati, discorsi che manco i giapponesi fanno e che anzi premiano gli italiani.
Dite che una cosa non vi piace e vi fa schifo, ma per il resto sono commenti basati sul nulla senza che possano avere nessun valore più alto.
Ripeto che se uno è bravo e riesce a creare un suo stile ben venga, ma per me è il movimento che è concettualmente sbagliato. L'arte è tutta collegata, dovrebbe essere ovvio e sacrosanto che ci siano influenze manga nei fumetti italiani, come i manga li hanno avuti dalla Disney dopotutto, ma allora perché chiamarli "manga italiani"? Se prendi Sahaam è praticamente a metà con un normalissimo fumetto italiano, non dico che non possa pubblicarlo, ma "manga italiano" non vuol dire nulla, altrimenti ci abbassiamo al "Tezuka Disney d'Oriente" o a far nascere inutili distinzioni come "comic/graphic novel", alimentando quello che sempre più spesso sento: manga>fumetto. Il manga è uno stile? Forse in parte, ma la distinzione è tanto soggettiva. Se prendi un Avatar o un Lady Bug? Ho sentito spesso dire che il secondo doveva essere un anime perché disegnato a mano...quindi ora che è in 3D non lo è? Una katana o il saké hanno processi/preparazioni specifiche, quindi ha senso, all'estero, identificarli per questi e non per pura nazionalità. Una parola deve prima di tutto essere oggettiva. I giapponesi non fanno questi discorsi proprio perché per loro pure ZeroCalcare fa manga.Nel 2014 sul sito si diceva come tutto questo non avrebbe potuto avere mai successo, come iniziative per promuoverli fossero inutili.
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Dite che una cosa non vi piace e vi fa schifo, ma per il resto sono commenti basati sul nulla senza che possano avere nessun valore più alto.
Per chi non lo sapesse, FMA35 è odiata da più o meno tutti gli autori italiani manga (anche nomi grandi, sì) perché è dal 2014 (o era il 2015) che sputa veleno su praticamente chiunque, è bello perché lei è riuscita ad unire autori di diverse case editrici abbracciati contro di lei in tutti questi anni, e pure di scuole del fumetto.
Intanto nel silent manga, concorso GIAPPONESE, diversi italiani hanno avuto piazzamenti importantissimi tra i quali anche ALESSIA VIVENZIO presente in questa rivista, ma vabbè ne capisce più un utente medio che fa fanart di Kim Possibile che i giudici giapponesi, no?
Gli editori francesi e spagnoli prendono i nostri autori e in alcuni casi le opere. Gente criticatissima ha avuto modo di lavorare direttamente in Giappone.
Dal 2014 che do spazio agli autori, dal 2014 che ci sono questi commenti, dal 2014 che il movimento italiano ha sempre più successo non solo in Italia ma a livello internazionale.
Alex, prova a vendere 'sto Manga Vibe in Giappone e poi ne riparliamo, ok?
Dai commenti sto capendo che l'idea di base non era malvagia, e avete saputo dare anche consigli su come migliorare il tutto.
Per chi non lo sapesse, FMA35 è odiata da più o meno tutti gli autori italiani manga (anche nomi grandi, sì) perché è dal 2014 (o era il 2015) che sputa veleno su praticamente chiunque, è bello perché lei è riuscita ad unire autori di diverse case editrici abbracciati contro di lei in tutti questi anni, e pure di scuole del fumetto.
Ok che FMA35 non passa inosservata quando scrive, ma sto gossippone potevi evitarlo o dirlo dalla d'Urso, non qui, e il fatto che sia stato scritto dallo staff rende il tutto un po' cringe.
Siete liberissimi di criticare Manga Vibe, ma pensare di essere qualcuno che possa dire chi in Italia può fare manga e chi non può farlo: NO non potete.
E questo per sostenere il fatto che nessuno sta dicendo che i giapponesi sono i più bravi o i manga siano più difficili da disegnare...