quando i personaggi di un manga si dicono "ti amo", la loro storia finisca.
quando i personaggi di un manga si dicono "ti amo", la loro storia finisca.
E appunto basta farla finire in quel punto, mica è un reato, ovviamente non è detto neanche che serva per forza ma, in alcuni contesti, male non avrebbe fatto.
Personalmente ho abbandonato questa autrice proprio a seguito del finale di Ranma. Solo in Maison Ikoku i personaggi si parlano apertamente. Negli altri, proprio a causa della totale incapacità dei personaggi di esprimersi con sincerità, è tutto un susseguirsi di incomprensioni che non portano a nulla se non a far allungare la storia di 50 numeri lasciando il personaggio immaturo. Proprio per questo ho scelto di non seguire più questa autrice.
Ma.... a Maison Ikkoku, Kyoko il suo amore lo confessa, nero su bianco, solo con altre parole, e sono parole bellissime.
Cmq io capisco la Takahashi. Non solo nelle sue opere, ma nel mondo d'intrattenimento generalmente, pensate a quante volte abbiamo visto discorsi tipo "se il protagonista fosse stato diretto nelle sue intenzioni, il film non sarebbe successo". Eh, proprio per dare sfogo alla storia che i personaggi ogni tanto agiscono in certi modi e la Takahashi lo ha spiegato molto bene. Tuttavia, lei lo fa in un modo abbastanza convincente, ai suoi personaggi si possono anche perdonare certi errori, perché sono conseguenze di varie situazioni e dei rispettivi caratteri.
Intendere il "ti amo" come la fine non mi trova molto d'accordo...il "ti amo" è solo l'inizio... tenere vivo l'amore è molto più difficile che conquistarlo...i fraintendimenti, le gelosie e gli equivoci possono esserci anche dopo, quindi c'è sempre materiale da raccontare, anche per un manga...
Intendere il "ti amo" come la fine non mi trova molto d'accordo...il "ti amo" è solo l'inizio... tenere vivo l'amore è molto più difficile che conquistarlo...i fraintendimenti, le gelosie e gli equivoci possono esserci anche dopo, quindi c'è sempre materiale da raccontare, anche per un manga...
(io personalmente non ho mai letto/guardato Ranma per la “storia d’amore”, ma anche per la ricerca di Ranma nel recuperare la propria identità e l’ho abbandonato proprio perché questo elemento dopo un po’ si perde per stare dietro ai battibecchi di Ranma/Akane).
In Maison Ikkoku le è riuscito bene, in altri meno. Comunque tutti manga bellissimi, l'unico che non sto leggendo è Mao
Io da bimbo di 3-4 anni fino ai 10 pensavo che Ranma girasse tutto dietro alla storia d'amore e al tornare normale. Ci sono rimasto malissimo quando qualche anno fa nel 2012-2013 finii l'anime e recuperai un po' il manga e capii che non era così, ed erano solo espedienti narrativi.
Alla fine le do ragione: che certi personaggi finiscano insieme, è già evidente dal primo volume o episodio dell’anime e in molti casi la storia d’amore è solo una parte della storia (io personalmente non ho mai letto/guardato Ranma per la “storia d’amore”, ma anche per la ricerca di Ranma nel recuperare la propria identità e l’ho abbandonato proprio perché questo elemento dopo un po’ si perde per stare dietro ai battibecchi di Ranma/Akane). In particolare poi per Maison Ikkoku e Inuyasha quelle due parole sono superflue e sarebbero un modo troppo sbrigativo per terminare dei rapporti che si costruiscono non solo tramite “il corteggiamento”, ma per tutte le vicissitudini della storia. Quindi approvo la scelta della sensei
E fu così scoprimmo che Rumiko Takahashi è in realtà il nome d'arte di Pina Sinalefe.
Rumiko Takahashi: E' solo un mio pensiero, ma ho come l'impressione che, quando i personaggi di un manga si dicono "ti amo", la loro storia finisca. Perciò, ritengo che sia importante non dire "ti amo" a parole.
Il meno riuscito recente per me è Rinne
In effetti il finale di Ranma lascia l'amaro in bocca, con quel "Giocheranno i tempi supplementari" è ridicolo, non è mica una partita di calcio e dopo tanti volumetti nemmeno ai rigori era concesso, per fortuna che almeno la questione tra Ranma e la madre viene chiusa in maniera decente.
E fu così scoprimmo che Rumiko Takahashi è in realtà il nome d'arte di Pina Sinalefe.
Maccio aveva creato anche quest'altra perla che si incastra a pennello con Rumiko:Il meno riuscito recente per me è Rinne
Rinne è veramente noioso e frustrante. Pura agonia. Peggio dei filler di Bleach.
Avevo iniziato Mao, ma poi l'ho droppato per mancanza di interesse. È un clone di Inuyasha, ma senza le parti belle di Inuyasha.
Seguivo Ranma per la parte comica, però anch'io ho trovato il finale abbastanza pessimo. In primis, Kuno ancora in mezzo ai @@ fino alla fine.
Inoltre, non ho mai capito chi è stato il genio ad interrompere la serializzazione dell'anime a quei tempi.
Si era capito da tempo che la Takahashi pensasse qualcosa del genere, ma questo non mi aiuta affatto a digerire i suoi non finali. Ranma 1/2, all'epoca 53 volumetti (le sottilette Neverland) e poi???
Inoltre, non ho mai capito chi è stato il genio ad interrompere la serializzazione dell'anime a quei tempi.
Invece ricordo bene gli ottimi finali di due storie brevi, La viaggiatrice delle fiamme
In Fire tripper non si baciano semplicemente, ma si sposano! All'epoca vidi l'oav...molto bello, come pure la trasposizione dell'altro manga breve (il bersaglio che ride, anche detto La sposa demoniaca).Invece ricordo bene gli ottimi finali di due storie brevi, La viaggiatrice delle fiamme
La viaggiatrice delle fiamme era una sorta di prototipo di Inuyasha, eppure in un racconto così breve la Rumiko li fa subito baciare (i protagonisti maschile e femminile) nel giro di poche pagine, caratterialmente erano un pò come Ranma e Akane o Inuyasha e Kagome.
Invece ricordo bene gli ottimi finali di due storie brevi, La viaggiatrice delle fiamme
La viaggiatrice delle fiamme era una sorta di prototipo di Inuyasha, eppure in un racconto così breve la Rumiko li fa subito baciare (i protagonisti maschile e femminile) nel giro di poche pagine, caratterialmente erano un pò come Ranma e Akane o Inuyasha e Kagome.
In Fire tripper non si baciano semplicemente, ma si sposano! All'epoca vidi l'oav...molto bello, come pure la trasposizione dell'altro manga breve (il bersaglio che ride, anche detto La sposa demoniaca).Invece ricordo bene gli ottimi finali di due storie brevi, La viaggiatrice delle fiamme
La viaggiatrice delle fiamme era una sorta di prototipo di Inuyasha, eppure in un racconto così breve la Rumiko li fa subito baciare (i protagonisti maschile e femminile) nel giro di poche pagine, caratterialmente erano un pò come Ranma e Akane o Inuyasha e Kagome.
Vero, ma quella era una storia breve, non doveva andare avanti per 2000 puntate, quindi la Takahashi poteva permettersi (anzi: doveva) chiudere l'arco narrativo, così che avesse un senso compiuto.
In più, "La viaggiatrice delle fiamme" ha un tono molto più serio e meno scherzoso di un Inu Yasha o di un Lamù, è molto più simile a un episodio di "Ai confini della realtà". Le parti "comiche" propriamente dette sono pochissime, ergo ci sta bene mettere in campo sentimenti più seri.
"quando i personaggi di un manga si dicono "ti amo", la loro storia finisca" nel senso che si lasciano? XD
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In effetti è verissimo..
Soprattutto per Ataru Moroboshi nei confronti di Lamù