Ma ripescare anche da anime del passato? sono certo che molti classici sono pressoché sconosciuti al pubblico occasionale di cui si parla...
Anche a livello di fandom è una cosa percepibile, dieci anni fa eravamo veramente una nicchia, oggi capita di sentire qualcuno parlare degli anime più mainstream nei posti più inaspettati
il 4,7% della domanda da parte degli spettatori riguardava gli anime, mentre solo il 3,2% delle produzioni rientrava in questa categoria e di conseguenza ad essere soddisfatta
Il problema per me è un altro, ovvero che l'anime fan medio non ha neanche la più pallida idea di quanta roba esca nell'effettivo. Gente che guarda 5 anime all'anno se va bene che gioisce quando Netflix annuncia tot serie "yeee più anime da vedere", ma nel frattempo mica va a recuperare il restante 99% di roba già presente che non ha visto... E da qui nascono cose come quelle sentite recentemente dal colosso stesso: "Noi facciamo 80 serie sperando che 2 o 3 vadano bene". Il pubblico vuole essere praticamente imboccato con la mainstreammata di turno di cui parlare a scuola, perché non è in grado di scegliersi cosa guadare da solo o farlo solo per il gusto di farlo. Ovviamente questo si applica principalmente allo streaming estero, ma il concetto immagino sia quello anche per il mercato interno...
Io gli anime li vedo ovunque e compro pure l'home video quando necessario. Che poi è un bene che la piattaforma con più anime e maggiormente aggiornata non conti nulla?"Il pubblico vuole essere praticamente imboccato con la mainstreammata di turno di cui parlare a scuola" E cosa ci sarebbe di male nel cercare una serie solo per il gusto di avere un argomento di cui parlare tra amici? L'animazione non può rimanere una passione da e per persone autistiche(per scelta eh), anzi quelli che la pensano come te non hanno la minima influenza nello share ("Crunchyroll e Funimation rispettivamente col 3.5% e il 2.7%.")
Anche a livello di fandom è una cosa percepibile, dieci anni fa eravamo veramente una nicchia, oggi capita di sentire qualcuno parlare degli anime più mainstream nei posti più inaspettati
Più che altro ho notato che la qualità degli anime nell'ultimo periodo ne ha risentito molto, pure produzioni di case famose non sono all'altezza dei loro prodotti precedenti.
ma l'importante è che non perda la sua natura e non imiti i prodotti occidentali per raggiungere questo pubblico. A noi amanti di anime e manga piacciono proprio per il loro stile inconfondibile.
Ma ripescare anche da anime del passato? sono certo che molti classici sono pressoché sconosciuti al pubblico occasionale di cui si parla...
Ma ripescare anche da anime del passato? sono certo che molti classici sono pressoché sconosciuti al pubblico occasionale di cui si parla...
Stavo pensando la stessa cosa. Ci saranno migliaia di anime da vedere, tra cui ce ne sono anche di poco conosciuti ma molto belli. Non vedo perchè si debba per forza vedere quelli nuovi e mettere sotto pressione i produttori.
Ma ripescare anche da anime del passato? sono certo che molti classici sono pressoché sconosciuti al pubblico occasionale di cui si parla...
Stavo pensando la stessa cosa. Ci saranno migliaia di anime da vedere, tra cui ce ne sono anche di poco conosciuti ma molto belli. Non vedo perchè si debba per forza vedere quelli nuovi e mettere sotto pressione i produttori.
I grandi numeri vengono fatti dal pubblico occasionale. Il fan probabilmente si va anche a vedere la serie degli anni 90 mezza sconosciuta, ma per l’appunto fa parte di una bolla ben precisa.
Il pubblico occasionale è tale proprio perché certe cose non le guarda.
Poi non vedo neanche tutta questa correlazione tra “forzare i produttori” e il pubblico occasionale occidentale che si guarda la serie del momento su Netflix o Hulu, il 90% di quello che esce in quella stagione tanto non se lo vede lo stesso (le percentuali di Funimation e Crunchyroll ne sono un esempio)
Non ho capito il tuo ragionamento. Dici che il pubblico occasionale non ha esigenze particolari e guarda solo le serie che gli vengono proposte.
E io sto dicendo che il consigliare una serie vecchia non funziona con il pubblico occasionale, che proprio non entra in contatto con gli anime in questo modo.Stiamo dicendo proprio di proporre al pubblico non necessariamente serie nuove, ma anche serie più datate ma comunque belle che il pubblico occasionale guarderebbe comunque.
Ma ripescare anche da anime del passato? sono certo che molti classici sono pressoché sconosciuti al pubblico occasionale di cui si parla...
In Italia sulla tv generalista si pescano fin troppo spesso robe del passato non tanto prossimo, tranne quelle 2/3 serie su Italia 2.
Beh My Hero Academia 5 se lo stanno guardando tutti pirata, mica lo aspettano su Netflix, così come Bungou Stray Dogs, Food Wars e Jujutsu Kaisen. Oramai ho perso il conto della gente che mi ride in faccia quando dico che li guardo su Crunchyroll...Poi non vedo neanche tutta questa correlazione tra “forzare i produttori” e il pubblico occasionale occidentale che si guarda la serie del momento su Netflix o Hulu, il 90% di quello che esce in quella stagione tanto non se lo vede lo stesso (le percentuali di Funimation e Crunchyroll ne sono un esempio)
Ps. Come ho detto anche prima non sono le serie nuove che mancano, ma proprio la volontà del pubblico di guardarle (da noi ci metterei anche la mancanza dei doppiaggi cosa che non si applica negli USA), non siamo mai arrivati al punto in cui manca materiale da dare alla gente e allora riprendiamo serie storiche.
Beh My Hero Academia 5 se lo stanno guardando tutti pirata, mica lo aspettano su Netflix, così come Bungou Stray Dogs, Food Wars e Jujutsu Kaisen. Oramai ho perso il conto della gente che mi ride in faccia quando dico che li guardo su Crunchyroll...Poi non vedo neanche tutta questa correlazione tra “forzare i produttori” e il pubblico occasionale occidentale che si guarda la serie del momento su Netflix o Hulu, il 90% di quello che esce in quella stagione tanto non se lo vede lo stesso (le percentuali di Funimation e Crunchyroll ne sono un esempio)
4,7% della domanda da parte degli spettatori riguardava gli anime, mentre solo il 3,2% delle produzioni rientrava in questa categoria
L'utenza è fortunata se ogni stagione riesce a trovare uno o due anime degni di essere seguiti. Oramai la totalità delle stagioni è inondata da titoli anonimi e privi di valore.
Magari la qualità è cambiata solo in termini relativi non assoluti, una volta uscivano quattro titoli l'anno e due erano buoni, ora ne escono 100 e sempre solo 2 sono buoni.
Magari la qualità è cambiata solo in termini relativi non assoluti, una volta uscivano quattro titoli l'anno e due erano buoni, ora ne escono 100 e sempre solo 2 sono buoni.
Il mercato è cresciuto enormemente; con tutti i soldi che girano, potrebbero concentrarsi sulla qualità, invece inondano con una valanga di idiozie.
Netflix almeno segue una strategia vincente di rilasciare le serie complete, pertanto anticipando la produzione al rilascio sul mercato, invece di schiavizzare personale mal pagato per sfornare puntate settimanali.
che bello quando auguri alla gente di perdere il lavoro.Avessero interesse nell'industria, queste imprese troverebbero la dignità di astenersi da titoli inutili.
Magari la qualità è cambiata solo in termini relativi non assoluti, una volta uscivano quattro titoli l'anno e due erano buoni, ora ne escono 100 e sempre solo 2 sono buoni.
Il mercato è cresciuto enormemente; con tutti i soldi che girano, potrebbero concentrarsi sulla qualità, invece inondano con una valanga di idiozie.
Ma se tu intendi qualità tecnica è un conto e siamo d'accordo , nel senso che è solo un problema di budget: fanno 10 anime con il budget che normalmente servirebbe per 1, ed escono fuori 9 forse 10 schifezze. Se però mi parli di qualità di scrittura, allora il discorso è diverso perché diventa più un problema di scouting, cioè di andare a cercare nuovi autori che hanno una storia originale da raccontare e che e sappiano come narrarla, e temo che qui difficilmente ci schioderemo dai 2/3 prodotti di qualità l'anno.
che bello quando auguri alla gente di perdere il lavoro.
Qualità tecnica non coincide con il budget. Le serie migliori a livello tecnico non hanno più soldi da spenderci sopra.
Netflix impone tempi ancora più stretti del normale, motivo per cui molte delle loro serie sono realizzate in CGI. Inoltre dovresti ben sapere come sfruttamento e qualità non sono esattamente inversamente proporzionali, l'esempio più importante è forse Ghibli e recentemente lo stiamo vedendo con MAPPA. (E poi c'è KyoAni)Il tuo commento è ridicolo, fuorviante ed ignora completamente la realtà dei fatti. [...]
Ma ripescare anche da anime del passato? sono certo che molti classici sono pressoché sconosciuti al pubblico occasionale di cui si parla...
In Italia sulla tv generalista si pescano fin troppo spesso robe del passato non tanto prossimo, tranne quelle 2/3 serie su Italia 2.
Il problema è che si pescano sempre le stesse 10/12 serie che vengono riproposte in continuazione. Ci sono serie doppiate negli anni '80 che non si vedono più da trent'anni e non sono certo più brutte di Creamy o Pollon... poi ci sono titoli che in Giappone sono classici ed in Italia non sono mai arrivati, titoli che potrebbero stupirci...
Esatto, questo rincorrere assolutamente solo produzioni moderne infischiandosene di grandi classici del passato, più o meno conosciuti, è ridicolo, noi cresciuti negli anni 80 non ci ponevamo questo problema quando sulle tv commerciali ci proponevano anime di tutte le epoche, li guardavamo a prescindere dalla data di produzione e molti di quelli più datati hanno fatto la storia.
Beh Sony tramite Aniplex è già tra i principali produttori/distributori di anime, quindi non credo cambierà molto.Il Giappone per ora tiene botta; ma le ingerenze dei colossi occidentali in termini di occidentalizzazione (aka banalizzazione) dei contenuti si fa sempre più pressante. L'acquisizione di Crunchyroll da parte di Sony potrà essere una salvezza, o anche il colosso nipponico si farà accecare dal luccichio verde del dollaro?
Ed anche è probabile l'arrivo per il futuro di ulteriori adeguamenti per migliorare le condizioni di lavoro degli animatori, rivelando dunque la tendenza delle imprese giapponesi di medie dimensioni a ridurre il troppo lavoro
Si spera tanto in questa cosa direi, sopratutto per la sostenibilità dell’industria
Non ho ancora capito di che media state parlando, parlate di rincorrere solo le produzioni moderne, ma nella tv tradizionale praticamente le serie animate stanno sparendo pian piano con soltanto Italia 2 che manda avanti un minimo la tradizione e online la gente si guarda quello che preferisce sulle piattaforme in streaming.
Come detto prima il pubblico occasionale si guarda le serie perchè vanno di moda e schifano il 90% di quello che viene fuori ogni anno, ma per quelle non si fanno crociate (parlo di Italia, ma credo che sia così ovunque anche vedendo i dati che vengono portati)
Poi per quanto riguarda i ragazzini degli anni 80 come hai detto te eravate forzati a vedere certi prodotti, grazie al cielo oggi non funziona così e la gente può scegliere cosa voler vedere senza che ci sia il palinsesto a dettare legge.
"non ci ponevamo questo problema quando sulle tv commerciali ci proponevano anime di tutte le epoche" Non ti poni il problema se la scelta non esiste semplice.
PS. farei notare che gli anime degli anni 80-70 in questo momento sono vecchi di 40/50 anni, ai tuoi tempi cosa guardavi con quell'età sulle spalle? Robe come Astroboy erano uscite 20 prima di quando hai cominciato a vedere i cartoni sulla tv lineare
il pubblico di massa che si guarda passivamente la tv è incollato su Italia 1 con i soliti dieci cartoni in loop, se per te è quello il pubblico occasionale spiegami dove si vedono i cartoni nuovi a discapito di quelli vecchi.Ma non sarà mai un pubblico di massa come quello che guarda passivamente la tv, sarà sempre di nicchia.
E' sbagliato guardare solo quello che va di moda, dimostra che si segue il gregge e non il proprio gusto personale.
Allora se parli di scelta sul web sconfinato ti dò ragione, ma non su pay tv in cui per quanto vasta è sempre una scelta limitata.
Anche, c'erano tanti anime anni 60/70 che arrivarono in Italia solo negli 80
Anche a livello di fandom è una cosa percepibile, dieci anni fa eravamo veramente una nicchia, oggi capita di sentire qualcuno parlare degli anime più mainstream nei posti più inaspettati
Diciamo anche che rispetto a 10-15 anni fa dove producevano pochi anime ma buoni, abbiamo avuto anche un'abbassamento di qualità impressionante e parlo della tendenza al bingewatching, al mordi-e-fuggi per poi passare alla prossima opera. Per fortuna le persone che frequento virtualmente non sono tutte come me e guardano 2-3 anime l'anno.
Io comunque terrei fuori le considerazioni sulle abitudini Italiane (TV, ecc) da questo discorso.
La popolarità degli anime nel mondo è praticamente raddoppiata rispetto a 10 anni fa (E molto del merito è dovuto al primo lockdown) raggiungendo il picco massimo che si sia mai registrato, come si sente dire spesso.
Ma in Italia no. Rispetto a 10 anni fa c'è stato un incremento in corrispondenza del primo lockdown, ma è un incremento che si è stabilizzato abbastanza in fretta ed ora si mantiene costante da un paio di anni, ma a livello di numeri non è stato raggiunto il picco massimo di popolarità mai registrato dagli anime in Italia, si sono stabilizzati a circa 3/4 quel dato.
Ci sono troppi isekai, troppi ecchi, troppe idol, troppi harem, troppa CGI e troppi fantasy sempliciotti e quando fanno una serie bella non la continuano quasi mai, a volte neanche quando il manga è già finito (e quando finisce dopo, l'anime non viene messo quasi mai al passo, a meno che non sia uno shonen di fama planetaria),
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Si spera tanto in questa cosa direi, sopratutto per la sostenibilità dell’industria