Bisogna inoltre capire se la paga degli assistenti viene retribuita a parte dall'editore o detratta dai guadagni dei mangaka (mi pongo la domanda poiché ci sono alcuni autori che lavorano senza, come Masamune Shirow - ma immagino ci siano esempi più recenti che al momento ignoro).
Paga il mangaka. Ed in alcuni casi è compreso anche vitto ed alloggio ( Kishimoto ad esempio viveva anche con uno dei suoi assistenti ).
Immagino accadesse durante i primi anni di pubblicazione di Naruto
Due calcoli veloci in base ai dati forniti dall'articolo:
75,36 € a tavola
14 tavole (quantità media per chi pubblica settimanalmente)
75,36*14=1055,04 €
1055,04*4 (numero medio si settimane in un mese) = 4220,16 € mensili
Direi che chi pubblica settimanalmente non se la cava tanto male.
Il problema sorge per chi pubblica con cadenza più lenta come chi adatta le light novel di successo. Prendiamo ad esempio "Mushoku Tensei" che esce mensilmente con una media di 32 tavole a capitolo. 75,36*32=2411,52 €
Anche qui non è male, ma c'è chi pubblica in un mese solo 20 tavole e non c'è bisogno di fare calcoli per rendersi conto che la paga è bassa a fronte di varie spese fra cui le materie prime (che sia in digitale o in analogico, tavole grafiche, elettricità, chine e fogli hanno comunque un costo).
Bisogna inoltre capire se la paga degli assistenti viene retribuita a parte dall'editore o detratta dai guadagni dei mangaka (mi pongo la domanda poiché ci sono alcuni autori che lavorano senza, come Masamune Shirow - ma immagino ci siano esempi più recenti che al momento ignoro).
In poche parole, si, la paga è poca, soprattutto a fronte di alcune considerazioni come la mole di tankobon venduti dall'opera e le vendite di "correlati" (gadget, poster, royalties, ecc.) nel caso di opere di successo.
No, in Germania e in Francia sono aumentati di piu' del trenta percento per esempio. Storia simili per i paesi del Nord Europa e USA. Quindi no.In pratica come è successo in tutto il mondo occidentale per praticamente tutti i tipi di lavoro. Dagli anni 90 i salari non sono cresciuti se non in maniera molto marginale.
Due calcoli veloci in base ai dati forniti dall'articolo:
75,36 € a tavola
14 tavole (quantità media per chi pubblica settimanalmente)
75,36*14=1055,04 €
1055,04*4 (numero medio si settimane in un mese) = 4220,16 € mensili
Direi che chi pubblica settimanalmente non se la cava tanto male.
Il problema sorge per chi pubblica con cadenza più lenta come chi adatta le light novel di successo. Prendiamo ad esempio "Mushoku Tensei" che esce mensilmente con una media di 32 tavole a capitolo. 75,36*32=2411,52 €
Anche qui non è male, ma c'è chi pubblica in un mese solo 20 tavole e non c'è bisogno di fare calcoli per rendersi conto che la paga è bassa a fronte di varie spese fra cui le materie prime (che sia in digitale o in analogico, tavole grafiche, elettricità, chine e fogli hanno comunque un costo).
Bisogna inoltre capire se la paga degli assistenti viene retribuita a parte dall'editore o detratta dai guadagni dei mangaka (mi pongo la domanda poiché ci sono alcuni autori che lavorano senza, come Masamune Shirow - ma immagino ci siano esempi più recenti che al momento ignoro).
In poche parole, si, la paga è poca, soprattutto a fronte di alcune considerazioni come la mole di tankobon venduti dall'opera e le vendite di "correlati" (gadget, poster, royalties, ecc.) nel caso di opere di successo.
Bisogna ricordare infatti che in questi ultimi anni, oltre ad esserci stata una crescita delle vendite digitali dei manga, abbiamo potuto assistere a quello che possiamo definire “fenomeno Demon Slayer”. Infatti quest’opera, da sola, è riuscita con le sue vendite da record a risollevare il mercato dei manga cartacei nel periodo di piena pandemia
Sono d'accordo, ma viene "odiato" dagli appassionati perchè è assurdo che un opera mediocre come Demon Slayer venda così tanto, mentre altre opere molto piu' belle non se le caga nessuno.Bisogna ricordare infatti che in questi ultimi anni, oltre ad esserci stata una crescita delle vendite digitali dei manga, abbiamo potuto assistere a quello che possiamo definire “fenomeno Demon Slayer”. Infatti quest’opera, da sola, è riuscita con le sue vendite da record a risollevare il mercato dei manga cartacei nel periodo di piena pandemia
Lode a Demon Slayer. Non capisco perchè venga tanto odiato allora. Il mercato ha bisogno di questi mostri di successo.
Si però bisogna anche vedere, quanto costa la vita in giappone; per esempio se il mangaka vive a Tokyo, e ci deve mettere affitto casa+affitto studio+paga di qualche assistente, alla fine i soldi finiscono subito!!
Gli assistenti li paga il mangaka, però oltre al pagamento delle tavole riceve il 10% del costo di copertina di ogni volume stampato ed il 15% di ogni volume digitale venduto, quindi i guadagni finali possono essere anche molto più alti, questo fa sì che una volta serializzato dipende molto da quanti volumi riesce a vendere.
Si però bisogna anche vedere, quanto costa la vita in giappone; per esempio se il mangaka vive a Tokyo, e ci deve mettere affitto casa+affitto studio+paga di qualche assistente, alla fine i soldi finiscono subito!!
Moltissimi mangaka vivono nello stesso ambiente in cui lavorano, di solito i classici appartamenti di pochi tatami che molte volte condividono con gli assistenti.
Resta comunque una miserie a fronte delle spese quotidiane fra cui cibo e materie prime.Gli assistenti li paga il mangaka, però oltre al pagamento delle tavole riceve il 10% del costo di copertina di ogni volume stampato ed il 15% di ogni volume digitale venduto, quindi i guadagni finali possono essere anche molto più alti, questo fa sì che una volta serializzato dipende molto da quanti volumi riesce a vendere.
Infatti chi vende bene anche senza fare numero esorbitanti come Gotōge con Demon Slayer riesce a vivere in modo almeno "dignitoso", il problema sono tutti gli altri che rappresentano la maggioranza di chi lavora nel settore e non vengono pagati come invece dovrebbero.
In realtà la paga negli studi professionali è misera assai. Gli operai specializzati guadagnano molto, ma molto più di noi. Anche diversi operai non specializzati, in realtà. Ormai abbiamo fatto il giro: con la scolarizzazione tutti sono diventati saputi e nessuno sa o vuole più lavorare con le mani, quindi i loro stipendi salgono.
In realtà è possibile, nel 1990 gli stipendi medi in Giappone erano 37 mila dollari, oggi 39 mila. Per fare due paragoni in Italia 1990=38 600 - 2019=40 000. USA 1990=46 000 - 2019=66 000 oppure UK 1990=33 000 - 2019=47 000 ancora la Corea 1990=21000 - 2019=42 000.Guadagnano ben più di un tirocinante Bonelli. Il quale non ha alcuna royalty sulle vendite o sul merchandising e finisce in una lobby di "vecchi" che si rimpallano i diritti.
Mi suona strano comunque, forse nel 1990 i guadagni erano un po' troppo alti? Che in 30 anni non ci sia stato alcun effetto di ricomputo mi pare un poco esagerato. I 75 euro a tavola di oggi nel 1990 a quanto equivalevano?
Guadagnano ben più di un tirocinante Bonelli. Il quale non ha alcuna royalty sulle vendite o sul merchandising e finisce in una lobby di "vecchi" che si rimpallano i diritti.
Guadagnano ben più di un tirocinante Bonelli. Il quale non ha alcuna royalty sulle vendite o sul merchandising e finisce in una lobby di "vecchi" che si rimpallano i diritti.
Guarda che giustamente nessun disegnatore ( e sceneggiatore, inchiostratore etc.) prende royalty su personaggi creati DA ALTRI. Ah, e per fare un volume della Bonelli ( dalle 60 alle 80 pagine, dipende dalla testata ) hai mesi di tempo, non una settimana per consegnare 15 pagine finite. Per questo generalmente non esistono contratti di esclusiva ( se non per le opere originali )ed un disegnatore ( e le altre professioni ) lavora per più case editrici contemporaneamente.
Si vede che l'offerta di mangaka tiene il passo con la domanda. Diventare mangaka è un sogno per molti quindi presumo che l'offerta resterà sempre al passo con la domanda. A ciò aggiungiamo che il Giappone è vittima come molti altri paesi industrializzati di quella che è chiamata zombificazione dell'economia, cioè di un forte controllo statale che, attraverso tasse, controllo centrale, forti iniezioni monetarie nel sistema, blocca iniziativa, concorrenza, ascensori sociali. Questo secondo i liberali.
Secondo i comunisti le case editrici sono capitalisti che si appropriano del surplus dei lavoratori ma non temete perché la caduta tendenziale del saggio di profitto determinerà la caduta dello stesso capitalismo.
Invece secondo i fascisti ci vorrebbe una bella dittatura ma non sanitaria perché per qualche ragione sanitaria non gli piace, forse preferiscono militare o forse preferiscono semplicemente che stiano al potere loro poi dittatura militare, sanitaria, aliena, va bene tutto.
Ecco questo é il quadro completo della situazione che tiene conto di tutti i punti di vista e di tutte le prospettive economico/politiche.
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Sicuramente non potrà neanche alzarsi, considerando quanta robaccia viene propinata sia in carta che in video.