E le vendite fisiche del 45 giri? In cavalleria?
E le vendite fisiche del 45 giri? In cavalleria?
Bella domanda. Secondo il libro di Guido Racca sulle classifiche di vendita di TV Sorrisi e Canzoni, Cristina ha piazzato 25 brani in quella classifica, ma tra questi non c'è Occhi di gatto. Considera che quel brano era in svariate compilation, quindi magari le persone preferivano comprare quelle anziché il singolo.
Purtroppo FIMI certifica con Oro, Platino e Diamante solo i risultati ottenuti dal 1 Gennaio 2009 (anche per gli album, per cui viene conteggiato anche il supporto fisico) e purtroppo questo penalizza non poco i vecchi dischi.
E le vendite fisiche del 45 giri? In cavalleria?
Bella domanda. Secondo il libro di Guido Racca sulle classifiche di vendita di TV Sorrisi e Canzoni, Cristina ha piazzato 25 brani in quella classifica, ma tra questi non c'è Occhi di gatto. Considera che quel brano era in svariate compilation, quindi magari le persone preferivano comprare quelle anziché il singolo.
Purtroppo FIMI certifica con Oro, Platino e Diamante solo i risultati ottenuti dal 1 Gennaio 2009 (anche per gli album, per cui viene conteggiato anche il supporto fisico) e purtroppo questo penalizza non poco i vecchi dischi.
Si Cristina D'Avena è un caso abbastanza atipico perché i suoi album non vengono ristampati. Il libro di cui parli credo di conoscerlo, ne possedevo un edizione di fine anni '80... ne esistono altri?
Una curiosità: "Occhi di Gatto", assieme a "Kiss me Licia", è ad oggi il suo brano più ripubblicato sulle varie compilation fisiche con ben 32 ripescaggi! Immagina tutti quelli che negli anni hanno acquistato gli album magari solo per questa sigla... a quest'ora nel libro dei Guinness ci sarebbero nell'ordine i Beatles, Michael Jackson e la banda Occhi di Gatto
la vedrei bene in un duetto con rocco
la vedrei bene in un duetto con rocco
con tutti questi meno cavolo quanti moralisti del c....
ci ha pure invogliato facendo foto abbracciati assieme
Sigla memorabole ma non le darei così tanto lustro. L'anime non valeva un granchè. C'era di meglio, all'epoca.
E vero però che all'epoca c'erano tantissime belle sigle... Capita futuro, Capitan Harlock, Galaxy Express, Goldrake, Sampei, Mister Baseball... poi tutto fu appaltato a Mediaset e complice la mancanza di concorrenza la qualità scese...Sigla memorabole ma non le darei così tanto lustro. L'anime non valeva un granchè. C'era di meglio, all'epoca.
In parte è vero, nel senso che, a mio avviso, questo è uno dei casi in cui la sigla è forse più amata e ricordata del cartone stesso, che infatti non è tra i più ricordati e discussi tra gli appassionati.
La sigla però il lustro se lo merita tutto perché basta accennare mezzo secondo perché mezza Italia la riconosca.
E vero però che all'epoca c'erano tantissime belle sigle... Capita futuro, Capitan Harlock, Galaxy Express, Goldrake, Sampei, Mister Baseball... poi tutto fu appaltato a Mediaset e complice la mancanza di concorrenza la qualità scese...Sigla memorabole ma non le darei così tanto lustro. L'anime non valeva un granchè. C'era di meglio, all'epoca.
In parte è vero, nel senso che, a mio avviso, questo è uno dei casi in cui la sigla è forse più amata e ricordata del cartone stesso, che infatti non è tra i più ricordati e discussi tra gli appassionati.
La sigla però il lustro se lo merita tutto perché basta accennare mezzo secondo perché mezza Italia la riconosca.
Probabilmente il libro a cui fai riferimento era quello di Dario Salvatori, ma lì se non ricordo male, veniva fatta una sorta di media delle chart dell'epoca.
P. S. Kiss Me Licia é stato il suo piazzamento più alto su Sorrisi. Era arrivato sino al quarto posto ed era rimasto in chart per ben 26 settimane (maggior permanenza tra tutti i suoi brani). Ottimo risultato anche per Canzone dei Puffi e John e Solfami, entrambi arrivati fino all'ottavo posto e con 15 settimane di permanenza in chart.
la sigla è forse più amata e ricordata del cartone stesso, che infatti non è tra i più ricordati e discussi tra gli appassionati
poi tutto fu appaltato a Mediaset e complice la mancanza di concorrenza la qualità scese...
Probabilmente il libro a cui fai riferimento era quello di Dario Salvatori, ma lì se non ricordo male, veniva fatta una sorta di media delle chart dell'epoca.
P. S. Kiss Me Licia é stato il suo piazzamento più alto su Sorrisi. Era arrivato sino al quarto posto ed era rimasto in chart per ben 26 settimane (maggior permanenza tra tutti i suoi brani). Ottimo risultato anche per Canzone dei Puffi e John e Solfami, entrambi arrivati fino all'ottavo posto e con 15 settimane di permanenza in chart.
Guarda era un volume piccolo, scarnissimo, senza immagini e aveva la lista dei cantanti in ordine alfabetico e per ognuno la lista dei posizionamenti di album e singoli. Questi dati che citi c'erano tutti. Sembra bello il volume che hai linkato, non lo conoscevo. Ma ci sono le scansioni del Sorrisi o sono riportate in modo descrittivo?
Comunque volendo c'è anche il sito Hit-Parade Italia che contiene tutte le Top 10.
Il discorso di Mediaset e della qualità non l'ho fatto io, perciò per favore rispondi citando correttamente. Quella frase non l'ho scritta io.
Proprio NO cosa? A mio avviso la sigla è più famosa e ricordata del cartone stesso e questo non vuol dire che il cartone non è se lo ricorda nessuno ma che, quando tra appassionati si parla dei vecchi cartoni, dei personaggi, delle loro storie, Occhi di Gatto non è un argomento principe
Non riesci a ricordare il titolo di quel libro? Sono curioso.
Hit Parade Italia lo conosco. Non sono top 10 dell'epoca (tranne dove esplicitato), ma una media di tutte le chart dell'epoca (non solo i "big four", ma anche quelle minori tipo Ciao 2001 e Corrier Boy). La cosa non è che mi faccia impazzire, anche perché alcuni negozi erano nel campione di più classifiche (solo alcuni punti vendita erano in esclusiva) e ciò porta quindi a conteggiare dati degli stessi negozi più di una volta. In tempi recenti, Hit Parade Italia ha aggiunto anche l'airplay radiofonico.
Massimo rispetto per il lavoro che svolgono, ma preferisco tenere le varie liste separate, esattamente come lo erano all'epoca. E ovviamente, per quello che mi rifuarda, tengo in considerazione solo le quattro più accreditate. Mischiarli, per me, sarebbe come mescolare i risultati di Oricon con quelli di Soundscan Japan e Planet (o nel caso degli USA, di Billboard, Cash Box e Record World), correndo il rischio di dare più peso a certi negozi rispetto che ad altri, perché presi in esame da tutte e tre le chart.
Ecco la questione dei dati "incrociati" secondo me non va a viziare più di tanto la classifica (senza airplay naturalmente). Si presume che una società che voglia adottare una metodologia attendibile si rivolga ai punti vendita più grossi in modo da proiettare un campione rappresentativo il più possibile... il fatto è che i grossi store o anche distributori quelli sono, da lì ci passi per forza. Infatti se paragoni Billboard e Cash Box di una settimana a random le differenze sono minime, di poche posizioni e delle volte sono quasi identiche. E parliamo degli USA che sono un continente, figurati se adatti questo discorso al mercato italiano.
Io ricordo che nelle note a piè pagina del Sorrisi c'era sempre scritto "dati ottenuti su un campione di 400 punti vendita"... era quindi quella più completa? Perché di classifiche italiane fatte bene consideravo/conoscevo solo quella...
Bella canzone, ma non è la mia preferita della D'Avena.
Per un eccesso di nostalgia resto particolarmente affezionata alla prima canzone dei puffi!
Quelle con il campione più ampio erano Musica e Dischi e TV Sorrisi e Canzoni (e in seguito anche FIMI). La Rai copriva molto meno, ma era cmq considerata tra le big. La Rai smise di pubblicare una classifica propria nel '94.
A partire da Luglio 2009, Fimi ha iniziato a coprire 3,000 punti vendita (poi diventati 3,400) eclissando la concorrenza di Musica e Dischi (che ha cmq continuato a pubblicare chart fino all' Estate del 2018, sebbene avesse ormai perso rilevanza). Sorrisi resistette perché utilizzava lo stesso provider di FIMI (prima Nielsen, poi GfK), incluso lo stesso campione. L'unica cosa che li distingueva è che mentre FIMI aveva chart separate per album di Artisti e compilation di Artisti Vari, Sorrisi li metteva insieme ed è stato così fino a Marzo 2016, quando Sorrisi smise di pubblicare classifiche proprie ed inizió a riportare pari pari quelle della FIMI così come erano suddivise.
A partire da Gennaio 2020, la classifica Artisti FIMI inizia ad ammettere anche le compilation, portando quindi alla chiusura della chart delle compilation. Di fatto, si torna ad avere una classifica complessiva dopo 4 anni di assenza, ma stavolta direttamente con il marchio FIMI, anziché quello di Sorrisi.
Praticamente l'unica classifica italiana che abbiamo oggi è la FIMI, che fa un conteggio generale (mai capita questa separazione delle compilation) che Sorrisi si limita a riportare settimanalmente. Ma sui punti vendita cosa considerano? Cos'è rimasto oggi? Le catene e gli store online?
Cosa ne pensi del conteggio degli streaming (tot. ascolti = 1 album)?
Riguardo FIMI, qui trovi il dettaglio dell'attuale metodologia:
https://www.fimi.it/top-of-the-music/nota-metodologica/nota-metodologica.kl#/nota-metodologica
Oddio, per i singoli ci può pure stare una conversione x stream = 1 download, ma per gli album è abbastanza tosta. Ogni tipologia di conteggio mi sembra sempre troppo approssimativa e potrebbe non rendere l'idea se un album è effettivamente popolare o se lo sono solo alcune tracce in esso contenute.
Riguardo FIMI, qui trovi il dettaglio dell'attuale metodologia:
https://www.fimi.it/top-of-the-music/nota-metodologica/nota-metodologica.kl#/nota-metodologica
Oddio, per i singoli ci può pure stare una conversione x stream = 1 download, ma per gli album è abbastanza tosta. Ogni tipologia di conteggio mi sembra sempre troppo approssimativa e potrebbe non rendere l'idea se un album è effettivamente popolare o se lo sono solo alcune tracce in esso contenute.
Interessante, tra le altre cose, che per il controllo geografico "se ad uno o più utenti unici corrispondono quantità elevate di acquisti dello stesso prodotto, tali vendite vengono considerate anomale"... forse dimenticano che ci sono dei fandom malati che si mettono d'accordo tra loro e fanno decine di acquisti dello stesso brano/album in una determinata settimana per farlo tornare in classifica!
Sul conteggio degli streaming per album c'è scritto che se eccede del 70% diventa automaticamente un singolo, quindi ci sta. Inoltre valgono solo gli ascolti da parte di utenti abbonati, per loro è come se lo comprassero (per gli artisti e le etichette un pò meno credo).
È proprio perché sanno che c'è il Fandom malato che cercano di prevenire brogli. L'obiettivo della classifica è indicare una lista di dischi più popolari del paese, ma se 40 persone si mettono d'accordo per spingere che ne so, Pippo Franco, per farlo rientrare nei piani alti della classifica, comprando 10 copie a testa di un suo album, FIMI fa bene a bloccarli, perché è un imbroglio a tutti gli effetti per spingere un artista.
Ricordo che decenni fa, la Rai squalificó i dischi di un'etichetta per x settimane (non ricordo se fosse la Warner) perché proprio la casa discografica aveva inviato delle persone a comprare un bel po' di dischi di certi artisti per farli salire in classifica, così che avessero più attenzione mediatica e la gente si sarebbe incuriosita. E li avevano mandati proprio nei negozi in cui erano certi sarebbero stati esaminati dalla Rai.
In altre occasioni, l'etichetta cercava di corrompere il negoziante per fargli dichiarare un venduto non effettivo. Questo perché prima del '95, qui in Italia, non avevamo ancora la rilevazione delle vendite tramite codici a barre per le classifiche, quindi le società intervistavano il negoziante al telefono. Oppure, come faceva S&G (che negli anni 80 e nella prima metà degli anni 90 compilava le chart vendite per Sorrisi) lo intervistava direttamente di persona, sul posto, così osservando gli scaffali poteva accorgersi se il venduto dichiarato era effettivo o meno. A prescindere da quale dei due metodi venisse utilizzato, le società di statistica mandavano cmq delle persone in borghese per controllare gli scaffali e vedere se il venduto dichiarato era effettivo.
Ricordo che prima dell'arrivo della rilevazione dei codici a barre (detto Point of Sales System o Sistema POS), i vari istituti di ricerca compivano un censimento di x negozi che dovevano rispondere a determinati requisiti. Ogni settimana, venivano estratti a sorte un numero di negozi da quel campione. In questo modo, l'etichetta e il Fandom accanito avrebbero avuto molte più difficoltà nel gonfiare le vendite, visto che potenzialmente i negozi intervistati potevano essere sempre diversi.
Riguardo gli stream per l'album, cmq rimane un discorso approssimativo, perché per assurdo se su 12 tracce, solo 6 vengono ascoltate, ti viene conteggiato lo stesso come album ascoltato.
La regola dell'"esclusione se si eccede del 70%" vale solo con il brano più ascoltato dell'album, come scritto nel regolamento. Anche perché non possono esserci due brani con il 70% di ascolto
Gli altri brani vengono contati regolarmente e i loro ascolti vengono suddivisi per 1,300.
Qua mi trovi in disaccordo. Ok, sono io che li ho battezzati "malati" però ai fini delle rilevazioni è un acquisto, punto. Che differenza c'é tra me e altri 100 che ci mettiamo d'accordo e scarichiamo 10 volte a testa Pippo Franco e 100 persone che non si conoscono tra loro e comprano Justin Bieber? Un conto è se vuoi analizzare la naturale evoluzione di un trend (gusti musicali in questo caso) ma se parliamo di numeri in base a cosa discrimini?
Ecco, qui no in quanto vi è una oggettiva falsificazione dei dati... il controllo dei borghesi sugli scaffali poi, proprio una variabile scientifica ^^'
Si ma allora qui avremmo un livello molto basso di attendibilità... Che fai, durante Sanremo estrai Napoli e al numero 1 ci vanno i neomelodici? (Esempio un pò estremo ma è per rendere l'idea)
Si infatti ho scritto "oltre il 70% diventa un singolo"... Mi è venuto in mente, visto che prima l'ho citato, che l'inverno scorso proprio Bieber ha invitato i suoi fans a mettere in loop il suo singolo su Spotify, lasciarlo andare e mettersi a nanna... Notaio che facciamo?
La chart è strutturata in quel modo perchè, prima ancora di essere un veicolo promozionale e di essere una sorta di trofeo per il fandom e l'artista stesso, è innanzitutto un indicatore per l'industria discografica. Grazie ad essa, identifica i gusti della massa, così da capire come e dove investire le proprie risorse e sempre grazie alle chart, vedono se il loro lavoro promozionale verso certi artisti sta sortendo il suo effetto.
Infatti, ci sono dei dati che vengono resi disponibili solo alle etichette previo pagamento. Ci sono casi in cui sono le stesse etichette a pagare il mantenimento delle classifiche.
Proprio per via di questa funzione primaria, la classifica non può essere solo una scazzottata tra fan o artisti.
Se i gusti sono quelli, lasciali scazzottare... per esempio è accertato da riviste scientifiche che chi si compra Sfera Ebbasta presenta evidenti disturbi... e che fai non lo conti?
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