Ripeto, le etichette non mi interessano, non mi danno fastidio, ma sono cose che inventano i critici per incasellare cose, persone, artisti, generi e quan'altro, ma spesso sono riduttive o fuorvianti, ma serviranno anche quelle. Le allusioni di cui parli ci saranno, ci sono, ma mi sembrano davvero una cosa minima e non preponderante e di pochissima importanza, mi è sempre sembrato solo un gioco inconsistente, perchè dovrei dare tanta importanza alla cosa? Cambia il messaggio che voleva dare la Ikeda? Non credo. Che Oscar è ambigua, lo sappiamo tutti, ma è pure ovvio che lo sia; una donna cresciuta ed educata come un uomo, che si comporta da uomo, fa un lavoro da uomo in un epoca in cui le donne non avevano nessuna voce in capitolo, è abbastanza normale che si ritrovi in conflitto con la sua natura femminile e faccia fatica a trovare un equilibrio, mi sembra del tutto verosimile. La frase che tu riporti, non la ricordo e mi sembra del tutto estrapolata dal suo contesto, se anche fosse vera; Oscar non manca mai di rispetto verso Maria Antonietta, forse la giustifica anche troppo, e questo è forse il più grosso errore che mi sento d'imputarle. Per il resto, quando Oscar lascia le guardie reali, ha motivazioni molto personali, ma sicuramente, il momento coincide con l'inizio di una sua 'ribellione' per quanto inconscia, al sistema, passami il termine. Se tu noti cosa la Ikeda voleva farne di Maria Antonietta, una sorta di femminista, - mi spiace, non la vedo in questi termini, per quanto l'opera possa esserlo - con Oscar ha creato un personaggio molto più moderno; che gli sia venuta per caso, tutto è possibile, poi Dezaki ha fatto il resto, per me affinando perfino certe caratteristiche.
Utente153071
- 2 anni fa
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Una ribellione giustificata in termini affrettati e scritti male, e infatti pur apprezzando dezaki in Kanashimi No Belladonna non è un mistero che, a mio avviso, al contrario di tanti che lo esaltano qui, la seconda parte da lui diretta sia quella che, in generale, meno apprezzo. E comunque in Oscar non ho visto nessuna giustificazione particolare di Maria Antonietta, anzi tutto il contrario. Detto ciò, sono io a chiedermi a questo punto che versione hai visto...quella italiana? no, perché le allusioni Yuri sono continue, non sono un "tanto per". Ed è proprio il fatto che non si producano in nulla che mi fa ampiamente deludere di Oscar e mi impedisce di vederci altro che non un personaggio ficcato a forza a pretendere di "essere forte" ma poco altro. Con tutte quelle che le perdono le bave dietro, non ci voleva tanto a fare diventare una delle possibili liason lesbiche che poteva avere qualcosa di più reale e tangibile se effettivamente la si voleva al 1000% protagonista ed indipendente. Lo ha fatto Ikuhara con Shoujo Kakumei Utena e la sua protagonista ricalcata da Oscar, lo si poteva fare alla stessa maniera...
Ho visto l'edizione italiana. Ma dove sono tutte quelle che le sbavano dietro, a parte Rosalie, l'unica che potrebbe avere gli atteggiamenti di cui parli? Le altre non sono altro che comparse, dame di corte spesso convinte che sia davvero un uomo, almeno nel manga originario. Che sia in grado di affascinare le donne è una caratteristica del personaggio, ma perchè questo deve trasformarla in una lesbica, a tutti i costi? Non si può legare l'indipendenza o la forza morale di un personaggio alle sue inclinazioni sessuali, non vedo nessun nesso tra le due cose, ma se sei rimasto deluso da questo, non posso farci nulla. Non faccio paragoni con Utena, perchè non conosco l'anime, per quanto ho sentito che è ispirata alla figura di Oscar, ma se anche Oscar non fosse la protagonista, la cosa non sminuisce il valore che ha come figura volitiva, che fa scelte autonome. Comunque, personalmente Oscar la preferisco etero... e non la ritengo debole per aver scelto André, che ripeto non è certo un uomo vecchio stampo, misogino o maschilista; lei fino all'ultimo secondo della sua vita ha la forza di restare fedele a se stessa e a ciò in cui crede, ai suoi valori di giustizia. Se non è forza questa, non so cosa lo sia.
Oscar è un grande personaggio, molto reale nella sua forza e debolezza, una vera donna realizzata magnificamente. Che sia protagonista, uno dei personaggi principali, ma fosse stata anche una comparsa (e non è il caso) tutto dipende dalla caratterizzazione data.
Mikasa Ackerman e Hange Zoe alla fine le ho odiate, un vero peccato.
Non vedo, fra le tante, la mia Rei Ayanami o la mitica Misato... ma sono tante a mancare...
Anche Hange? Come mai?
@MG10 Scusa leggo in ritardo, senza fare spoiler alcune sue scelte sul finale sono discutibili, mentre all'inizio come personaggio mi era piaciuto tanto e condividevo il suo agire ("follie" a parte, ma faceva parte del personaggio).
Le allusioni di cui parli ci saranno, ci sono, ma mi sembrano davvero una cosa minima e non preponderante e di pochissima importanza, mi è sempre sembrato solo un gioco inconsistente, perchè dovrei dare tanta importanza alla cosa?
Cambia il messaggio che voleva dare la Ikeda? Non credo.
Che Oscar è ambigua, lo sappiamo tutti, ma è pure ovvio che lo sia; una donna cresciuta ed educata come un uomo, che si comporta da uomo, fa un lavoro da uomo in un epoca in cui le donne non avevano nessuna voce in capitolo, è abbastanza normale che si ritrovi in conflitto con la sua natura femminile e faccia fatica a trovare un equilibrio, mi sembra del tutto verosimile.
La frase che tu riporti, non la ricordo e mi sembra del tutto estrapolata dal suo contesto, se anche fosse vera; Oscar non manca mai di rispetto verso Maria Antonietta, forse la giustifica anche troppo, e questo è forse il più grosso errore che mi sento d'imputarle. Per il resto, quando Oscar lascia le guardie reali, ha motivazioni molto personali, ma sicuramente, il momento coincide con l'inizio di una sua 'ribellione' per quanto inconscia, al sistema, passami il termine.
Se tu noti cosa la Ikeda voleva farne di Maria Antonietta, una sorta di femminista, - mi spiace, non la vedo in questi termini, per quanto l'opera possa esserlo - con Oscar ha creato un personaggio molto più moderno; che gli sia venuta per caso, tutto è possibile, poi Dezaki ha fatto il resto, per me affinando perfino certe caratteristiche.