Nonostante i tentativi chi parla a nome delle compagnie di convincere gli altri che la situazione è quella che è, e che nonostante gli importanti introiti non ci si possa permettere di migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, [...]. Quindi, si può fare, ed lo si sta facendo, nonostante ciò che sostengono altre compagnie.

Qui vorrei fare una critica a chi dice che la colpa è della pirateria se gli stipendi degli animatori sono bassi, quando in realtà c'è un problema sociale che non si vuole affrontare.

Leggevo giusto in questi giorni che sono state annunciate delle proposte di lavoro per cercare staff che possa lavorare a Spy x Family ed altri anime.

Se mi paghi bene imparo il lavoro... questo è quello che pensa un uomo comune quando deve decidere cosa fare. Poi si si deve essere dotati ma non tutti sentono la missione di fare l'animatore a tutti i costi

Reportage interessante e molto veritiero

Riepilogando sempre più serie che spingono verso la qualità e studi che prima pagavano 2 lire per Cut che alzano le paghe a 3 lire per Cut e si aspettano che gente venga a lavorare da loro, si fila tutto.

anche paghe raddoppiate o triplicate rispetto al solito non renderanno quei progetti appetibili per gli animatori.

0 moltiplicato per qualsiasi numero farà sempre 0.

Pagano troppo poco, non si campa di sola aria neanche in Giappone. Se riescono a far andare via anche appassionati la vedo grama.

Qui vorrei fare una critica a chi dice che la colpa è della pirateria se gli stipendi degli animatori sono bassi, quando in realtà c'è un problema sociale che non si vuole affrontare.

Questo l'ho sentito dire raramente, è più comune sentire che se noi non ci guardiamo gli anime legalmente non arrivano soldi agli studi e le serie o non continuano o calano di qualità...si.

Semmai la responsabilità del pubblico sta secondo me in altro, perché c'è un problema di fondo se uno degli studi che maggiormente cerca di combattere questa situazione, Ufotable, si deve subire palate di insulti proprio per questo (poi però tra una critica e l'altra le animazioni di Demon Slayer son piaciute eh, coerenza).

I PROBLEMI DELL'INDUSTRIA DELL'ANIMAZIONE: TROPPI PROGETTI PER POCO PERSONALE

Da ignorante quale sono, le soluzioni possono essere due:
- o meno progetti,
- o più personale,

e per come sono fatto io, propenderei per la prima.
Ma questa è solo la mia opinione.

e per come sono fatto io, propenderei per la prima.
Ma questa è solo la mia opinione.

Dipende da cosa vuoi ottenere di preciso. Avere meno serie? Beh ok, ma non vedo che vantaggio ci sia come detto agli animatori non interessa quante serie ci siano al momento tanto vanno dove c'è gente che conoscono di già perchè tanto la paga è sempre quasi la stessa. Far pagare di più gli animatori? Non è questo il modo e meno serie non significa meno lavoro per loro e paghe più alte.
Far avere abbastanza animatori per ogni serie? Di nuovo non vedo quale vantaggio abbia l'utente/animatore se poi si è arrivati a questa situazione perché l'industria è insostenibile e si è sempre basata sullo sfruttamento.

Troppe serie (dimenticabili), troppo in fretta.

Boh, (da profano in materia) mi sentirei di suggerire investimenti maggiori nella formazione del settore ma soprattutto una rimodulazione dei progetti in termini quantitativi/qualitativi e di struttura. Mi viene in mente ad esempio quanto accaduto negli anni alle serie TV americane che, per sostenerne la qualità e rientrare nei budget hanno diminuito il numero di episodi a stagione e rallentato i ritmi di produzione (tipo una stagione ogni 2 anni). Tuttavia mi rendo conto che parliamo di lavori molto diversi e con problematiche poco o per nulla sovrapponibili ma, il punto è che se determinati ritmi raggiunti non sono più sostenibili, occorre rallentare la macchina (o cambiarla) se non si vuole andare a sbattere. Inoltre gli artisti andrebbero rivalutati conferendo loro importanza e centralità nel sistema produttivo. Voglio dire, stiamo parlando del prodotto "anime giapponesi" conosciuti, apprezzati e consumati in tutto il mondo contribuendo (insieme a tante altre cose) a rendere il paese così esclusivo ed osannato.

Boh, (da profano in materia) mi sentirei di suggerire investimenti maggiori nella formazione del settore ma soprattutto una rimodulazione dei progetti in termini quantitativi/qualitativi e di struttura. Mi viene in mente ad esempio quanto accaduto negli anni alle serie TV americane che, per sostenerne la qualità e rientrare nei budget hanno diminuito il numero di episodi a stagione e rallentato i ritmi di produzione (tipo una stagione ogni 2 anni). Tuttavia mi rendo conto che parliamo di lavori molto diversi e con problematiche poco o per nulla sovrapponibili ma, il punto è che se determinati ritmi raggiunti non sono più sostenibili, occorre rallentare la macchina (o cambiarla) se non si vuole andare a sbattere. Inoltre gli artisti andrebbero rivalutati conferendo loro importanza e centralità nel sistema produttivo. Voglio dire, stiamo parlando del prodotto "anime giapponesi" conosciuti, apprezzati e consumati in tutto il mondo contribuendo (insieme a tante altre cose) a rendere il paese così esclusivo ed osannato.

Per formare il personale prima devi avercelo. Gli studi non assumono e lavorano principalmente a freelence, che inevitabilmente devono formarsi da soli. Il paragone con le serie americane invece non regge, se allo staff non gli dai paghe e tempi giusti la serie non te la fanno, mentre gli anime, che piaccia o meno, rimangono prodotti a basso budget fatti da un pugno di appassionati con spirito di sacrificio...