Sono le sigle in italiano ad aver fatto il loro tempo in generale. Ormai vivono proprio di queste operazioni nostalgia. E va bene così onestamente, io penso che ogni tanto ne abbiamo bisogno.Sarò impopolare ma Vanni ha fatto il suo tempo, questa operazione nostalgia mi sa di canto del cigno.
A parer mio invece le sigle in italiano hanno molto più senso di esistere adesso che in passato: bene o male tutte le serie sono già disponibili in streaming quindi puoi benissimo scegliere di quale versione fruire, ed avere una sigla in italiano aiuta con la diffusione nel pubblico mainstream. Non siamo più nel periodo in cui ci si può lamentare che "era meglio la opening giapponese", perchè se vuoi sentire quella c'è benissimo internet.Sono le sigle in italiano ad aver fatto il loro tempo in generale. Ormai vivono proprio di queste operazioni nostalgia. E va bene così onestamente, io penso che ogni tanto ne abbiamo bisogno.
Mi piacerebbe prima o poi andare ad un suo concerto e comprarmi un suo album...ma questo mi sa tanto di effetto nostalgia....aspetterò di vedere cosa altro esce!
A parer mio invece le sigle in italiano hanno molto più senso di esistere adesso che in passato: bene o male tutte le serie sono già disponibili in streaming quindi puoi benissimo scegliere di quale versione fruire, ed avere una sigla in italiano aiuta con la diffusione nel pubblico mainstream. Non siamo più nel periodo in cui ci si può lamentare che "era meglio la opening giapponese", perchè se vuoi sentire quella c'è benissimo internet.
Mi piacerebbe prima o poi andare ad un suo concerto e comprarmi un suo album...ma questo mi sa tanto di effetto nostalgia....aspetterò di vedere cosa altro esce!
Più che l'album ti consiglio di andare ad un concerto: vedere centinaia di persone che cantano le sigle della propria infanzia è davvero una sensazione bellissima. E poi Vanni è molto bravo a tenere il palco
Aiuta eccome, così come c'è gente che inizia a seguire un anime per le opening c'è, in minor numero, chi lo fa con le sigle italiane. Prova aneddotica, ma conosco gente che ha iniziato MHA dopo aver sentito la sigla cantata al concerto di Vanni. Certo che non è un "problema" tenere la sigla originale, ma averne una in più sicuramente aiuta.Non sono d'accordo su questa affermazione. Non mi risulta ci siano prove che una sigla italiana aiuti la diffusione nel pubblico mainstream. Siamo cresciuti con le sigle delle sitcom americane in lingua originale (e testi a video non tradotti) e con alcuni anime con sigla originale nelle tv regionali e non credo sia stato un problema per qualcuno. Anzi, trovo più sensato non nascondere più le sigle originali al pubblico mainstream, in particolare ora che è un prodotto sdoganato, proprio per fargli conoscere come l'opera è stata presentata, nella sua interezza. Esattamente come ancora si fatica a fare con il contenuto dell'opera. La tv dovrebbe avere anche uno scopo educativo/divulgativo, non sostituire l'autorialità di chi il prodotto lo ha creato.
Credo che il discorso della "necessita" di una sigla italiana sia in parte dovuto ad un pregiudizio di chi gestiva certe reti, convinto che i bambini trovino problematica una lingua sconosciuta sia nei testi delle sigle che per i nomi giapponesi contenuti nelle opere (poi magari sanno l'intera rosa dei calciatori delle squadre di calcio che tra le varie nazionalità non sono certo più familiari), dall'altro dall'esigenza di creare merchandise da vendere, quindi album e quant'altro.
Per altro, se il lavoro sulle sigle fosse fatto con criterio e nel rispetto dell'opera potrebbe esserci anche qualche merito in questa operazione, ma sappiamo che non è così. Sia musica che testo non sono adatti al prodotto e spesso possono essere (o sono stati) interscambiati.
Il fatto che la sigla la si possa trovare su internet non toglie il fatto che magari la si vuole vedere contestualmente al prodotto. Il pubblico mainstream va anche esposto a questi contenuti, altrimenti non si cambierà mai registro.
Aiuta eccome, così come c'è gente che inizia a seguire un anime per le opening c'è, in minor numero, chi lo fa con le sigle italiane. Prova aneddotica, ma conosco gente che ha iniziato MHA dopo aver sentito la sigla cantata al concerto di Vanni. Certo che non è un "problema" tenere la sigla originale, ma averne una in più sicuramente aiuta.
Soprattutto perché che come ho già detto, sul discorso del rispetto siamo migliorati di eoni ed entrambe le sigle che ho citato sono molto più appropriate per le rispettive serie della media in passato. Anche l'ultima sigla di shippuden per quanto non rispecchi appieno la serie come testo è musicalmente valida.
Non sappiamo in che misura la sigla crei affluenza anche perché in tv non c'è mai stata scelta, è solo la presentazione di ciò che arriverà dopo.
Io sono di scuola più vecchia π .
Dai cavaliere del re ai superobot, fino ad arrivare alle prime di cristina d’avena.
Quelle mi sono sempre piaciute e ogni tanto le riascolto, queste più recenti insomma… ma sicuramente sarà l’effetto nostalgia per quando ero piccolo.
Anche perché adesso anime da millemila episodi alla One piece o naturo non riesco a guardarli.
Ma volendo fare un discorso più completo, bisogna pensare anche e soprattutto al pubblico generalista (specialmente in TV). Quanto gliene importa al pubblico generalista di sentire una sigla originale giapponese? Quasi zero. È probabile invece che si ritroverà a canticchiare una sigla italiana, che sia creata da zero o che sia l'adattamento di un opening originale (scelta che mi piacerebbe venisse intrapresa più spesso).
Il doppiaggio stesso è "qualcosa di estraneo all'opera". Ed è necessario che ci sia per renderla più fruibile al pubblico mainstream. La sigla, al contrario, non è affatto necessaria, ma non lo è nemmeno quella giapponese. è quasi una forma di intrattenimento a sé stante (quanta gente sa a memoria e adora opening o sigle di serie che non ha mai guardato), ed influenza poco l'adattamento dell'opera stessa, quindi che questa venga "rimpiazzata" da una nostrana è molto più accettabile di cambi di nomi o addirittura di OST alla 4kids.Non sappiamo in che misura la sigla crei affluenza anche perché in tv non c'è mai stata scelta, è solo la presentazione di ciò che arriverà dopo. E trovo sia più corretto proporre allo spettatore il prodotto originale invece di fargli credere che quella che sente sia la vera sigla (spesso con grossi strafalcioni).
Poi se si vuole fare delle sigle amatoriali su web è un altro discorso.
Sicuramente è un discorso di gusti, ma il problema non sta in quello ma nell'associare qualcosa di estraneo all'opera. E spesso poco attinente.
Io non credo che la situazione sia migliorata, direi l'opposto. Con l'aggravante che con il tempo la cultura sugli anime è aumentata quindi non c'era più ragione di fare certe sigle con certi testi perché ci dovrebbe essere una consapevolezza diversa.
Ovviamente, ma non lo influenza nemmeno la sigla italiana.
Abbiamo tutti fatto parte del pubblico generalista. Quello che sostengo è che la presenza della sigla originale non influenzi in modo negativo l'interesse per un anime, così come non lo influenza la presenza di nomi giapponesi. Se la modifica la fai a monte semplicemente lo spettatore non ha scelta e soprattutto non lo esponi e non lo educhi a qualcosa di nuovo. Stai trasformando un prodotto intervenendo su ciò che hanno deciso gli autori. E questa scelta poi ce la portiamo dietro per anni.
Fermo restando che alcune stonature le si nota anche senza conoscere il prodotto originale.
Anche io comunque avrei preferito vedere sfruttata di più la possibilità di avere cover italiane delle originali giapponesi, se proprio è necessario avere una sigla italiana. Di esperimenti se ne fecero anche agli albori, tipo la sigla di Jeeg.
Il doppiaggio stesso è "qualcosa di estraneo all'opera". Ed è necessario che ci sia per renderla più fruibile al pubblico mainstream. La sigla, al contrario, non è affatto necessaria, ma non lo è nemmeno quella giapponese. è quasi una forma di intrattenimento a sé stante (quanta gente sa a memoria e adora opening o sigle di serie che non ha mai guardato), ed influenza poco l'adattamento dell'opera stessa, quindi che questa venga "rimpiazzata" da una nostrana è molto più accettabile di cambi di nomi o addirittura di OST alla 4kids.
E appunto come ho detto, la consapevolezza diversa c'è, visto che sigle come quella di MHA sono completamente attinenti alla serie, per quanto comunque rimangano in "stile vanni". Inoltre non c'è nemmeno bisogno che la sigla sia effettivamente attinente se vogliamo dirla tutta, una buona metà delle opening giapponesi anni 2000 non c'entra niente con la serie stessa.
Il doppiaggio non è necessario, esistono i sottotitoli. In un momento storico in cui qualcuno può scegliere e decide di guardare una serie doppiata dubito sia così tanto un purista da snobbare una sigla in italiano.Il doppiaggio è un male necessario per fruire dell'opera. L'idea dovrebbe essere di toccare il meno possibile. La sigla invece non c'è ragione di crearne un'altra e sostituirla a quella originale togliendo a tutti la possibilità di sentirla contestualmente alla visione dell'anime per cui è stata creata. Perché "accettare" una cosa che era possibile evitare?
Le sigle originali al di là dei testi e cosa dicono (non devono parlare strettamente della trama dell'anime) vengono scelte con un criterio. E spesso sono anche riprese all'interno dell'episodio. Mettendo una nostra sigla andiamo a smontare un pezzo di quello che è stato creato.
Non sono convinto poi che ci sia questa consapevolezza diversa: oggi si sanno cosa sono gli anime, si guarda al Giappone diversamente, ma si fanno comunque gli stessi errori di 20 anni fa. E le sigle sono ancora quelle, create nello stesso modo, con la stessa "tecnica", con le solite poche parole in rima e quando non c'è la rima due parole in inglese. E MHA non è diverso. È un appiattimento totale dell'offerta.
Anni fa ho assistito a un live (c'era anche la Pacotto), niente da dire sulla performace (non che ci voglia tanto talento visti i testi XD), e c'era anche chi era eccezionalmente "entusiasta" tra il pubblico, peccato che alla fine ho scoperto che erano animatori in incognito che facevano parte dello staff del posto...Più che l'album ti consiglio di andare ad un concerto: vedere centinaia di persone che cantano le sigle della propria infanzia è davvero una sensazione bellissima. E poi Vanni è molto bravo a tenere il palco
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