dove fai un distinguo tra cosa si può dire e cosa non si può dire e chi lo decide?
Come si decide se la parola è tale da creare conseguenze anche tragiche nella vita reale
o dove c'è una reazione che invece ha altre cause?
Si rischia di spostare troppo la responsabilità senza trovare invece un bilanciamento nel peso che viene dato alle parole altri, in questo caso ai social.
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se 100 persone te dicono la stessa cosa una persona, soprattuto se non ha le "spalle larghe" può convincersi. che è lui il problema uno storico diceva: la frase “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità
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se 100 persone te dicono la stessa cosa una persona, soprattuto se non ha le "spalle larghe" può convincersi. che è lui il problema uno storico diceva: la frase “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità
La frase è attribuita a Goebbels.
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se 100 persone te dicono la stessa cosa una persona, soprattuto se non ha le "spalle larghe" può convincersi. che è lui il problema uno storico diceva: la frase “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità
La frase è attribuita a Goebbels.
Di fatto però non è la sua, puoi leggere di più qui: https://www.bufale.net/la-falsa-attribuzione-di-joseph-goebbels-sulla-bugia-che-se-ripetuta-diventa-verita/
Ricordo ancora la notizia su Hana Kimura, mi spiace tantissimo se ci ripenso...
È giustissimo che abbiano aumentato le pene contro i cyberbulli.
Manca un regolamento generale, e soprattutto la volontà di farlo rispettare, senza il quale c'è solo una giustizia verticale o il giustizialismo (proprio come nel manga A Silent Voice). Si, la legge può e deve punire i giovani che filmano le loro bravate su cellulare,atti contro le ragazze, contro i gay e i compagni sulla sedia a rotelle. E poi ci sono aziende famose e prestigiose che, quei filmati trovati su Internet (o filmati peggiori), li fanno cancellare. Quindi si stanno sottraendo prove allo scopo di mantenere la reputazione.
Ci dimentichiamo un po troppo spesso chi gestisce la giustizia on line. Queste aziende ormai hanno un potere decisionale che equivale a quello di un piccolo stato.
Consiglio di leggere anche un altro manga sul bullismo: "Life-vivere per vivere".
È un manga vecchiotto ma ne vale la pena.
Tra l'altro l'immagine di A silent voice mi fa pensare a come sarebbe stata la storia del protagonista con regole simili e senza avere opportunità di capire l'altra persona. Penso che non avremmo avuto una riabilitazione ed un lieto fine. Vero che non si tratta di social ma di vita reale, però il principio trovo sia lo stesso.
Credo che un problema maggiore sia il fatto che oggi ci si espone al mondo intero senza filtri con quello che ne consegue, mentre nella vita reale ci si sceglie le persone da avere vicine.
Ricordo ancora la notizia su Hana Kimura, mi spiace tantissimo se ci ripenso...
È giustissimo che abbiano aumentato le pene contro i cyberbulli.
Manca un regolamento generale, e soprattutto la volontà di farlo rispettare, senza il quale c'è solo una giustizia verticale o il giustizialismo (proprio come nel manga A Silent Voice). Si, la legge può e deve punire i giovani che filmano le loro bravate su cellulare,atti contro le ragazze, contro i gay e i compagni sulla sedia a rotelle. E poi ci sono aziende famose e prestigiose che, quei filmati trovati su Internet (o filmati peggiori), li fanno cancellare. Quindi si stanno sottraendo prove allo scopo di mantenere la reputazione.
Ci dimentichiamo un po troppo spesso chi gestisce la giustizia on line. Queste aziende ormai hanno un potere decisionale che equivale a quello di un piccolo stato.
Consiglio di leggere anche un altro manga sul bullismo: "Life-vivere per vivere".
È un manga vecchiotto ma ne vale la pena.
Sia in "A Silent Voice" che in "Life-vivere per vivere" era bullismo e non cyberbullismo e, anche se le conseguenze possono essere le stesse, sono ben diversi.
Nei dettagli di "Life-vivere per vivere" https://www.animeclick.it/manga/9684/life in "Genere" aggiungerei ANGOSCIA
Ho un dubbio da quando ho iniziato a sentir parlare di filmati di bullismo, pestaggi e bravate varie postati su internet: si fanno certe cose SOLO per postarli o si facevano anche prima? Ovvero, se non ci fossero internet e smartphone gli episodi sarebbero di meno?
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È giustissimo che abbiano aumentato le pene contro i cyberbulli.