Il problema è che restano tutt'ora opere di nicchia, quando vedremo un personaggio lgbt+ non macchietta e non stereotipato nel manga shonen del momento allora le cose saranno davvero cambiate
Non come lo schifo di un certo Oda in OP che con Iva e company ha mischiato orientamento sessuale, identità di genere e drag in modo imbarazzante e ignorante
Non come lo schifo di un certo Oda in OP che con Iva e company ha mischiato orientamento sessuale, identità di genere e drag in modo imbarazzante e ignorante
I manga, ma in generale qualsiasi opera come quelle qui prese in esame, esistono per coinvolgere e divertire i potenziali utenti fruitori delle storie, non per diventare propaganda politica parziale e pamphlet di questa o quella dottrina. Peraltro le tematiche che citi sono sempre erroneamente spiegate senza alcuna base scientifica e reale ed in assenza di qualsiasi volontà di confronto dai medesimi promotori delle stesse.
Questa latente volontà di piegare forzatamente, con prepotenza e supponenza, ogni nicchia della società ad illogiche visioni sicuramente non può far bene al mercato editoriale e cinematografico. E' pertanto consigliabile apprezzare le storie, come quella presa in esame ed One Piece medesimo, come tante altre, invece di cercare la politica in ogni frangente. Tanto è chiaro che il mercato commercia prodotti a tema 2SLGBTQIA+ solo per cercare soldi e senza alcun interesse all'illogicità delle questioni.
Il problema è che restano tutt'ora opere di nicchia, quando vedremo un personaggio lgbt+ non macchietta e non stereotipato nel manga shonen del momento allora le cose saranno davvero cambiate
Non come lo schifo di un certo Oda in OP che con Iva e company ha mischiato orientamento sessuale, identità di genere e drag in modo imbarazzante e ignorante
Attento a criticare One Piece, qui è pieno di bambinetti che ti affosseranno di dislike perché hai parlato male dell'autore del loro fumetto per ragazzini preferito, benché quello che hai detto sia vero e il personaggio da te citato è uno stereotipo ambulante e imbarazzante. Forse un giorno succederà quello che ti sei auspicato, ma solo quando qualcuno ci proverà, avrà successo commerciale e diventerà una moda da emulare perché commercialmente valida, non perché ci sia voglia di esplorare o rispettare il tema LGBTQ. Specie in una rivista come Shonen Jump, che è votata solo a tirare fuori successi commerciali da continuare e spremere fino allo schifo.
Mi sembra ci sia stata grande attenzione sia da parte di Ryohei Suzuki che rimarca come la società abbia trattato questa minoranza come se non esistesse e l'esempio che fa, quello della presenza ignorata in ogni classe, ricordo che colpì tantissimo la mia classe del liceo (era tipo il 1991 o 1992, quando ci fu fatto notare), sia parte di Daishi Matsunaga che mi sembra aver affrontato la scelta del cast in modo e pragmatico e attento. Grazie mille per questo articolo: per le interviste e per la disamina iniziale che mi ha ricordato quanto lunga sia la mia lista!
Comunque il + è stato aggiunto proprio per evitare di continuare a mettere lettere nuove all'ormai consolidato acronimo lgbt, non capisco il continuo allungamento del nome
Perchè sarebbe da fascisti omofobi e transfobi il negare l'opportuna rappresentazione di questa o quella nicchia di auto-proclamatosi individui rispetto alle altre. Partendo da LGB, tutte le restanti lettere sono state addossate forzatamente e la stessa bandiera si è ingigantita a dismisura. Ognuno vuole la propria, ultra-personalizzata identità per distinguersi e potersi appropriare indebitamente di questa o quell'altra cultura. Ad esempio, il nuovo 2S non si accetta nell'identità Q. A questo punto si possono aggiungere anche P, S, N ed altre, tanto per completare lo spettro che nulla ha a che fare con la propria identità o la libertà di amare.
Se si avesse maggior rispetto ed accettazione di sé stessi quale prodotto della natura, cosa che peraltro viene ripetuta incessantemente alle ragazze adolescenti nei temi anoressia o sovrappeso, ovvero anche nelle tematiche ambientali e di contrasto al cambiamento climatico, trattando sempre dell'aberrazione dell'essere umano che si sente in grado di piegare la natura biologica alla propria volontà, non ci sarebbe alcuna necessità di declamare con tanta violenza ideologie prive di fondamenti scientifici ed appropriarsi di una bandiera, di parole e di lettere dell'alfabeto.
Per chi apprezza il tema 2SLGBTQIA+, oltre all'opera descritta nell'articolo, tanto vale guardarsi anche il documentario del 2022 "What is a Woman". Anch'io preferirei che i prodotti in tema dipingessero la realtà della situazione e non personaggi basati su stereotipi di una determinata parte politica; a titolo di esempio, One Piece, tralasciando i poteri shounen, ripropone senza errori in forma di manga la realtà tangibile delle situazioni proprio per coinvolgere maggiormente i lettori.
Il problema è che restano tutt'ora opere di nicchia, quando vedremo un personaggio lgbt+ non macchietta e non stereotipato nel manga shonen del momento allora le cose saranno davvero cambiate
Non come lo schifo di un certo Oda in OP che con Iva e company ha mischiato orientamento sessuale, identità di genere e drag in modo imbarazzante e ignorante
ammetto dia verti dato un dislike ma non perchè hai criticate onepiece che nemmeno seguo, ma perchè il tuo commento esclude tutte le opere lgbt e considera "degne" di considerazione, almeno così l'ho interpretato io, solo "lo shonen del momento" e onepiece. Mi sembra una cosa estremamente riduttiva e, in un certo senso "cieca".
Concordo che il giappone sia un paese iper conservatore, su mille mila aspetti e quant'altro, però paragoniamolo un attimo all'italia. siamo davvero più tolleranti? Mi spiego in italia numericamente, quante sono le opere lgbt italiane? Non intendo importate/tradotte, ma realizzate in italia? Hai definito che le opere in giappone sono macchiette estereotipate... bhè da noi +è anche peggio. Opere di nicchia.. onestamente mi sembra una nicchia alquanto vasta considerato il numero di opere che vengono offerte su tutti i media: manga, anime, cinema, e televisione. Non commettiamo l'errore di pensare che quello che arriva qui, sia tutto quello che viene prodotto là.
Permettimi di tornare un attimo sul concetto di "manga shonen del momento". Domanda perchè dovrebbe avere come protagonista un esponente lgbt?, o meglio perchè quello dovrebbe essere il punto distintivo e caratterizzante. Sarà perchè per me l'orientamento e i gusti di una persona non sono poi così diversi dal colore degli occhi o dei capelli, per cui inserire forzatamente una tematica perchè sì un po' mi infastidisce, ma non per la tematica, ma perchè spesso al vera finalità è "vedete come siamo bravi e aperti?". Ma se la tematica vi entra (se non perchè è il punto focale dell'opera) in modo naturale l'apprezzo infinitamente di più
Il problema è che restano tutt'ora opere di nicchia, quando vedremo un personaggio lgbt+ non macchietta e non stereotipato nel manga shonen del momento allora le cose saranno davvero cambiate
Non come lo schifo di un certo Oda in OP che con Iva e company ha mischiato orientamento sessuale, identità di genere e drag in modo imbarazzante e ignorante
@Isshino E' vero che prendendo solo shonen il campo si restringe parecchio, ma comunque da una veloce ricerca ci sarebbero Ymir in Attack on Titan, Tooru Mutsuki in Tokyo Ghoul (sicuramente fuori di testa, ma almeno non stereotipata), Ryo Asuka in Devilman Crybaby, Dio Brando in Jojo, Laurent Thierry in The Great Pretender, Yoruichi Shihoin e Soi Fon in Bleach, Quanxy in Chainsaw Man (che è anche l'unico personaggio che mi piace dell'opera) e Aru Akise in Mirai Nikki
Il manga e il fumetto in generale non sono solo opera di mero intrattenimento ma noi la riteniamo un' espressione di Cultura. Come tale ha anche il compito di sensibilizzare avvicinando, tramite un media adatto ad essere fruito con facilità, a tematiche importanti. Questa è la linea editoriale che ha AnimeClick, questo credo sia il pensiero di tanti che amano il manga, l' animazione e i film. Dire che deve limitarsi solo al divertimento fine a se stesso è una visione piuttosto parziale del tutto, che poi nessuno vi vieta di fruire solo di quello
Il manga e il fumetto in generale non sono solo opera di mero intrattenimento ma noi la riteniamo un' espressione di Cultura. Come tale ha anche il compito di sensibilizzare avvicinando, tramite un media adatto ad essere fruito con facilità, a tematiche importanti. Questa è la linea editoriale che ha AnimeClick, questo credo sia il pensiero di tanti che amano il manga, l' animazione e i film. Dire che deve limitarsi solo al divertimento fine a se stesso è una visione piuttosto parziale del tutto, che poi nessuno vi vieta di fruire solo di quello
Vi rendete conto che mi avete cancellato un commento in cui facevo solo notare che l'argomento di quest'articolo fosse politico dicendomi che il mio commento è contro le regole della community perché parla di politica e non si può parlare di politica su Animeclick? Non ho insultato nessuno, né affermato che il fumetto sia SOLO intrattenimento. Quello che hai descritto è un'azione politica: utilizzare il giornalismo culturale per influenzare le opinioni dei lettori. Potrete anche bannarci e censurarci tutti, ma continueremo a pensare e dire che non vogliamo propaganda politica nelle nostre news sul fumetto. Arrivederci, da un utente iscritto da 15 anni.
Il manga e il fumetto in generale non sono solo opera di mero intrattenimento ma noi la riteniamo un' espressione di Cultura. Come tale ha anche il compito di sensibilizzare avvicinando, tramite un media adatto ad essere fruito con facilità, a tematiche importanti. Questa è la linea editoriale che ha AnimeClick, questo credo sia il pensiero di tanti che amano il manga, l' animazione e i film. Dire che deve limitarsi solo al divertimento fine a se stesso è una visione piuttosto parziale del tutto, che poi nessuno vi vieta di fruire solo di quello
Vi rendete conto che mi avete cancellato un commento in cui facevo solo notare che l'argomento di quest'articolo fosse politico dicendomi che il mio commento è contro le regole della community perché parla di politica e non si può parlare di politica su Animeclick? Non ho insultato nessuno, né affermato che il fumetto sia SOLO intrattenimento. Quello che hai descritto è un'azione politica: utilizzare il giornalismo culturale per influenzare le opinioni dei lettori. Potrete anche bannarci e censurarci tutti, ma continueremo a pensare e dire che non vogliamo propaganda politica nelle nostre news sul fumetto. Arrivederci, da un utente iscritto da 15 anni.
Fare approfondimento culturale approfittando di una ricorrenza quale il mese del pride ti da fastidio? Non aprire questi articoli. E' da anni che noi parliamo di questi argomenti in abito fumetto, animazione e notizie sul Giappone e non smetteremo. Non siamo solo "un sito che parla di cartoni e fumetti" come ci hai descritto, siamo da anni in prima fila su molte tematiche
Fare approfondimento culturale approfittando di una ricorrenza quale il mese del pride ti da fastidio? Non aprire questi articoli.
E io ho scritto che da persona BI gli unici contenuti che riesco ancora a leggere sono quelli Giapponesi perché non inzeppano qualsiasi storia con certe tematiche. Ti ha dato fastidio il mio pensiero? Devo evitare di leggere e commentare? Viviamo in democrazia l'ultima volta che ho controllato.
Fare approfondimento culturale approfittando di una ricorrenza quale il mese del pride ti da fastidio? Non aprire questi articoli.
E io ho scritto che da persona BI gli unici contenuti che riesco ancora a leggere sono quelli Giapponesi perché non inzeppano qualsiasi storia con certe tematiche. Ti ha dato fastidio il mio pensiero? Devo evitare di leggere e commentare? Viviamo in democrazia l'ultima volta che ho controllato.
Ma che fastidio ti da un'intervista a un regista giapponese? Se non ti interessa non lo aprire e basta, ad altri interessa. Proprio perchè viviamo in democrazia si da la possibilità di scelta di contenuti.
In questa occasione si parla del cinema giapponese, con un approfondimento verso un aspetto in particolare. L’articolo, difficile da realizzare, ben analizza ed espone una realtà, magari ancora poco conosciuta. Per quanto oggettivamente sia valido non è detto che soggettivamente trovi interesse, riscontro positivo nei tanti utenti, siamo tutti diversi.
Ben vengano articoli del genere, a chi interessa sarà felice di leggerli e magari commentare. A chi non interessa ovviamente c’è tanto altro.
I vostri pareri generali sull’argomento, per quanto sicuramente interessanti, sarebbero più attinenti alle notizie più generiche. So quanto sia facile andare fuori contesto in questi casi. Cerchiamo di attenerci semplicemente all'articolo, grazie.
Fare approfondimento culturale approfittando di una ricorrenza quale il mese del pride ti da fastidio? Non aprire questi articoli. E' da anni che noi parliamo di questi argomenti in abito fumetto, animazione e notizie sul Giappone e non smetteremo. Non siamo solo "un sito che parla di cartoni e fumetti" come ci hai descritto, siamo da anni in prima fila su molte tematiche
Ok, basta essere coerenti. Vi definite attivisti, tutto lecito. Ma allora non mi cancellate un commento perché "Parlare di argomenti politici è vietato dalle regole della community Staff Moderazione". Dite piuttosto: "si può parlare di politica ma solo seguendo l'impostazione ideologica della redazione". Se lo aveste detto apertamente, non avrei detto nulla e me ne sarei andato su un altro sito. Invece avete mentito sulla giustificazione della censura del mio commento.
Qui siamo tutti amanti di cartoni animati e/o fumetti, perché hai preso la mia descrizione del sito come un insulto? Parlare di cartoni animati e di fumetti significa condividere una forma di arte e intrattenimento con altre persone con gli stessi interessi, non c'è nulla di male. Questo certo, lo credevo finché tu, in quanto moderatore, non hai ammesso che la linea editoriale del sito non è (più) parlare e fare informazione a riguardo di questa forma d'arte, ma principalmente fare attivismo politico. A quanto pare, oggigiorno, è più importante dividere con l'attivismo politico una comunità variegata che si sarebbe altrimenti unita per un interesse culturale condiviso. E la chiamano inclusività.
Fare approfondimento culturale approfittando di una ricorrenza quale il mese del pride ti da fastidio? Non aprire questi articoli.
E io ho scritto che da persona BI gli unici contenuti che riesco ancora a leggere sono quelli Giapponesi perché non inzeppano qualsiasi storia con certe tematiche. Ti ha dato fastidio il mio pensiero? Devo evitare di leggere e commentare? Viviamo in democrazia l'ultima volta che ho controllato.
Ma che fastidio ti da un'intervista a un regista giapponese? Se non ti interessa non lo aprire e basta, ad altri interessa. Proprio perchè viviamo in democrazia si da la possibilità di scelta di contenuti.
Ma sei serio? Non mi ha dato nessun fastidio. Ho letto l'articolo, ho letto i commenti e ho commentato a mia volta. Praticamente mi stai dicendo che devo leggere e commentare solo se non propongo una opinione in contrasto con l'articolo. Ti rendi conto che è censura?
Quindi fare un articolo sul cinema giapponese che tocca tematiche Queer è fare attivismo politico. Non so se vi siete resi conto che esiste una importante sezione live action e che da tempo parliamo di cinematografia del Sol levante in tutti gli aspetti Non sono un moderatore, sono io direttore editoriale del sito cmq
Non siamo solo "un sito che parla di cartoni e fumetti" come ci hai descritto, siamo da anni in prima fila su molte tematiche
Questo dovrebbe portare rapidamente al prendere atto che la libera condivisione di idee anche contrastanti, su qualsiasi piattaforma, può solo far bene e valorizzare i punti di forza e debolezza delle idee di ciascun utente.
Restando proprio nel tema dell'articolo, è ben noto che la stessa comunità 2SLGBTQIA+ pecca di un'eccessiva tendenza a rinchiudersi in sé stessa e divenire una camera stagna d'eco, non per timore di rappresaglie ma per timore di confronto con idee differenti.
Questo aggrava ulteriormente la fisiologica condizione di isolamento geo-politico e culturale che pervade in Italia le tematiche, come questa, fomentate o alimentate dal mondo aglosassone; non tanto a causa di un'arretratezza mentale o culturale dell'italiano medio, quanto in base al dilagante pressapochismo ed ignoranza dei mass media e dei politici italiani che fin troppo spesso cercano di tradurre forzatamente o imporre le novità anglosassoni in modo totalmente decontestualizzato, illogico e privo di qualsiasi riferimento utile alla cittadinanza, solo in base ad un'idea glorificata delle nazioni estere.
Questa tendenza all'imitazione non ragionata, al copia/incolla ed all'importazione senza controlli di tematiche e dibattiti da parte dei mass media, chiaramente si ripercuote anche sul settore editoriale o cinematografico locali in assenza di filtri o confronto. Anche il Giappone ne soffre identicamente, celebrando tematiche estere totalmente decontestualizzate che alla fine dei conti, come già è visibile, possono unicamente portare a squilibri sociali inattesi e non voluti.
Limitare la visione, le discussioni o le produzioni, anche di articoli informativi, ad una sola visione unificata ed in assenza di confronto, chiaramente ne atrofizza qualsiasi possibilità di crescita e valorizzazione. Tutto finisce in una camera d'eco auto-generante, in cui persone tendezialmente affini si trovano momentaneamente per ripetersi le medesime prese di posizione e punti di vista, in assenza di approfondimenti o contestualizzazione.
A questo punto non dovrebbero neanche esistere le recensioni, potendo anche questo sovvertire l'ordine imposto dei dibattiti.
L'assenza di spazi dedicati per parlare apertamente di tematiche più ampie, permettendo agli utenti di condividere le proprie opinioni in modo civile, chiaramente limita qualsiasi piattaforma, forum o sito che dir si voglia.
Come è possibile anelare a non essere identificati solo come "un sito che parla di cartoni e fumetti", se le ulteriori tematiche di maggiore rilevanza sociale e culturale sono trattate solo sfiorando in modo tangenziale o tra le righe negli articoli, in riferimento a qualche prodotto quale anime e manga, "cartoni e fumetti", oppure in annunci condivisi dalla medesima redazione senza alcun confronto libero con l'utenza esterna?
Volendo trattare tematiche più ampie e rilevanti a livello socio-culturale e di diritti civili, è chiaramente necessario aprirsi all'esterno in modo ampio e libero; altrimenti si resta in una camera d'eco a farsi i complimenti in una traiettoria decrescente di coinvolgimento e disinteresse complessivo non condivisa dal mondo reale.
Ritengo sia sempre utile riflettere su questo; il restare a parlarsi a vicenda tra persone sempre allineate non è mai proficuo ed alla fine porta solo a convincersi di concetti e posizioni totalmente errati per cui la Storia stessa ne dimostrerà l'illogicità.
Uno dei motivi per i quali trovo estremamente affascinanti molti aspetti della cultura giapponese e del suo "entertainment" (dunque manga, anime, libri, live action, tv o altro che essi siano) è la capacità che i prodotti lì confezionati hanno nel riuscire a farmi arrivare determinati sentimenti e introspezioni. Non sto dicendo naturalmente che il resto del mondo non faccia cultura né che non mi interessi (anzi, il confronto tra le varie culture e posizioni è un aspetto che mi intriga ancor più), quanto piuttosto che secondo me c'è un certo modo in Giappone di fare analisi psicologica su determinati temi che a me arriva dritto al cuore.
Personalmente mi sono avvicinata pian piano alle tematiche lgbt in generale attraverso un BL "atipico", che inconsapevolmente mi ha aperto gli occhi su un universo di cui ero totalmente all'oscuro e ignorante, e di cui dal mio Paese Italia non avevo appreso praticamente nulla. Sempre a livello personale, mi spiace vedere come in Giappone il mondo della politica sembri non avere a cuore per nulla (se non a livello più locale) la progressione dei diritti civili in quest'ambito), ma nello stesso tempo mi rasserena vedere invece come la realtà nella società sia diversa e sia molto mutata, grazie a manga, anime, cinema, attivisti e compagnia bella. Quando, un po' di tempo fa, avevo letto queste frasi così forti, così semplici e così belle da parte di Ryohei Suzuki sul tema, ho pensato che sarebbe stato importante farle riecheggiare fin dall'altra parte del mondo; e quando poi dunque il film è stato scelto nel programma del Far East ospitandone a Udine persino il regista, ho ritenuto che fosse un'occasione unica, davvero da non perdere.
Da attore e uomo sensibile qual è, vedere Suzuki in Egoist è stato davvero appagante (per il mio cuoricino di fujoshi ma non solo), e poter vedere quale sia oggi la realtà "ben più arcobaleno" anche in certi manga o prodotti cinematografici credo sia una bella conquista. Non perché si debba elevare in qualche modo la cultura queer, ma perché solo una maggiore conoscenza genera comprensione e abbatte una discriminazione che non ha davvero senso di essere. Poi, rimane indubbio che anche quando pubblicate in Italia, o diffuse in streaming nel caso di drama o film, opere strettamente LGBT rimangono la nicchia della nicchia della nicchia, con pochissime eccezioni spesso borderline. E dunque, a maggior ragione, quando c'è la possibilità di raccontarne più diffusamente, ci piace farlo e dibatterne qui
Subito dopo aver letto l'articolo (molto interessante tra l'altro, soprattutto visto che voglio avvicinarmi alla cinematografia giapponese) ho scorso i commenti velocemente e purtroppo non sono sorpresa da alcuni commenti, ovvero:
Le persone LGBT+ sono "politica".
Quindi inserirle in un manga è "inculcare la propria ideologia", parlarne in un articolo è "parlare di politica". Ora non so se qualcuno leggerà questo commento, ma vorrei fare notare un paio di cose.
Punto 1) ma se non volete la ""politica"" nei vostri manga, perché mai leggete cose come Attack on Titan? Fullmetal Alchemist? Persino My Hero Academia tratta temi politici. È che a voi piace la politica solo quando riguarda quello che volete. Povertà? Ok. Guerra? Intrigante. Minoranze oppresse? Va bene, ma solo minoranze "inventate" tipo gente con poteri vs gente senza poteri. Personaggi LGBT+? Ah no, questo è troppo! È inculcare un'ideologia!
Punto 2) il punto 1 sarebbe da portare in campo se qualcuno chiedesse che uno shonen abbandonasse tutte le sue tematiche per parlare delle leggi sull'omofobia, per esempio. Quando mai è stato chiesto questo? Chiedere l'integrazione di personaggi queer è perché le persone queer esistono in questo mondo. Non è "politica" se un gruppo di persone vuole che gli sia concesso di esistere. E se avere un personaggio queer è fare politica, allora Sailor Moon tratta di politica e One Piece al confronto ha lo spessore di Baby Shark. Un qualsiasi yaoi o yuri sarebbe più profondo di un Berserk o un Monster perché lì sì che si tratta di vera ""politica"".
Smettete di dire che l'esistenza delle persone è un affare politico. Ci fate solo brutta figura.
(Ho paura che sto commento violi il regolamento perché mi sono infervorata, scusate staff di animeclick 😭)
Subito dopo aver letto l'articolo (molto interessante tra l'altro, soprattutto visto che voglio avvicinarmi alla cinematografia giapponese)
Grazie, innanzitutto. E per quanto riguarda la cinematografia giapponese siamo qui, quando vuoi. Non esitare a contattarmi in privato, al bisogno, per qualsiasi cosa (e premetto già: nessuna domanda è sciocca). Ti anticipo inoltre che nelle prossime settimane faremo una live a tema su Twitch "titoli LGBT" nell'ambito della cine/TV giapponese, pertanto se la cosa potesse essere di tuo interesse, ti prego di rimanere sintonizzata (oppure, di nuovo, in caso ci sentiamo via messaggio privato) ^^
ho scorso i commenti velocemente e purtroppo non sono sorpresa da alcuni commenti, ovvero: Le persone LGBT+ sono "politica". Quindi inserirle in un manga è "inculcare la propria ideologia", parlarne in un articolo è "parlare di politica". Ora non so se qualcuno leggerà questo commento, ma vorrei fare notare un paio di cose.
Punto 1) ma se non volete la ""politica"" nei vostri manga, perché mai leggete cose come Attack on Titan? Fullmetal Alchemist? Persino My Hero Academia tratta temi politici. È che a voi piace la politica solo quando riguarda quello che volete. Povertà? Ok. Guerra? Intrigante. Minoranze oppresse? Va bene, ma solo minoranze "inventate" tipo gente con poteri vs gente senza poteri. Personaggi LGBT+? Ah no, questo è troppo! È inculcare un'ideologia!
Punto 2) il punto 1 sarebbe da portare in campo se qualcuno chiedesse che uno shonen abbandonasse tutte le sue tematiche per parlare delle leggi sull'omofobia, per esempio. Quando mai è stato chiesto questo? Chiedere l'integrazione di personaggi queer è perché le persone queer esistono in questo mondo. Non è "politica" se un gruppo di persone vuole che gli sia concesso di esistere. E se avere un personaggio queer è fare politica, allora Sailor Moon tratta di politica e One Piece al confronto ha lo spessore di Baby Shark. Un qualsiasi yaoi o yuri sarebbe più profondo di un Berserk o un Monster perché lì sì che si tratta di vera ""politica"".
Smettete di dire che l'esistenza delle persone è un affare politico. Ci fate solo brutta figura. (Ho paura che sto commento violi il regolamento perché mi sono infervorata, scusate staff di animeclick 😭)
Il tuo post non viola nessun regolamento, quindi nessun problema. Anzi, grazie per aver offerto anche il tuo punto di vista sulla questione ^^
Non come lo schifo di un certo Oda in OP che con Iva e company ha mischiato orientamento sessuale, identità di genere e drag in modo imbarazzante e ignorante
I manga, ma in generale qualsiasi opera come quelle qui prese in esame, esistono per coinvolgere e divertire i potenziali utenti fruitori delle storie, non per diventare propaganda politica parziale e pamphlet di questa o quella dottrina.
Peraltro le tematiche che citi sono sempre erroneamente spiegate senza alcuna base scientifica e reale ed in assenza di qualsiasi volontà di confronto dai medesimi promotori delle stesse.
Questa latente volontà di piegare forzatamente, con prepotenza e supponenza, ogni nicchia della società ad illogiche visioni sicuramente non può far bene al mercato editoriale e cinematografico. E' pertanto consigliabile apprezzare le storie, come quella presa in esame ed One Piece medesimo, come tante altre, invece di cercare la politica in ogni frangente.
Tanto è chiaro che il mercato commercia prodotti a tema 2SLGBTQIA+ solo per cercare soldi e senza alcun interesse all'illogicità delle questioni.
Attento a criticare One Piece, qui è pieno di bambinetti che ti affosseranno di dislike perché hai parlato male dell'autore del loro fumetto per ragazzini preferito, benché quello che hai detto sia vero e il personaggio da te citato è uno stereotipo ambulante e imbarazzante.
Forse un giorno succederà quello che ti sei auspicato, ma solo quando qualcuno ci proverà, avrà successo commerciale e diventerà una moda da emulare perché commercialmente valida, non perché ci sia voglia di esplorare o rispettare il tema LGBTQ.
Specie in una rivista come Shonen Jump, che è votata solo a tirare fuori successi commerciali da continuare e spremere fino allo schifo.
Grazie mille per questo articolo: per le interviste e per la disamina iniziale che mi ha ricordato quanto lunga sia la mia lista!
Perchè sarebbe da fascisti omofobi e transfobi il negare l'opportuna rappresentazione di questa o quella nicchia di auto-proclamatosi individui rispetto alle altre. Partendo da LGB, tutte le restanti lettere sono state addossate forzatamente e la stessa bandiera si è ingigantita a dismisura. Ognuno vuole la propria, ultra-personalizzata identità per distinguersi e potersi appropriare indebitamente di questa o quell'altra cultura.
Ad esempio, il nuovo 2S non si accetta nell'identità Q. A questo punto si possono aggiungere anche P, S, N ed altre, tanto per completare lo spettro che nulla ha a che fare con la propria identità o la libertà di amare.
Se si avesse maggior rispetto ed accettazione di sé stessi quale prodotto della natura, cosa che peraltro viene ripetuta incessantemente alle ragazze adolescenti nei temi anoressia o sovrappeso, ovvero anche nelle tematiche ambientali e di contrasto al cambiamento climatico, trattando sempre dell'aberrazione dell'essere umano che si sente in grado di piegare la natura biologica alla propria volontà, non ci sarebbe alcuna necessità di declamare con tanta violenza ideologie prive di fondamenti scientifici ed appropriarsi di una bandiera, di parole e di lettere dell'alfabeto.
Per chi apprezza il tema 2SLGBTQIA+, oltre all'opera descritta nell'articolo, tanto vale guardarsi anche il documentario del 2022 "What is a Woman".
Anch'io preferirei che i prodotti in tema dipingessero la realtà della situazione e non personaggi basati su stereotipi di una determinata parte politica; a titolo di esempio, One Piece, tralasciando i poteri shounen, ripropone senza errori in forma di manga la realtà tangibile delle situazioni proprio per coinvolgere maggiormente i lettori.
ammetto dia verti dato un dislike ma non perchè hai criticate onepiece che nemmeno seguo, ma perchè il tuo commento esclude tutte le opere lgbt e considera "degne" di considerazione, almeno così l'ho interpretato io, solo "lo shonen del momento" e onepiece. Mi sembra una cosa estremamente riduttiva e, in un certo senso "cieca".
Concordo che il giappone sia un paese iper conservatore, su mille mila aspetti e quant'altro, però paragoniamolo un attimo all'italia. siamo davvero più tolleranti? Mi spiego in italia numericamente, quante sono le opere lgbt italiane? Non intendo importate/tradotte, ma realizzate in italia?
Hai definito che le opere in giappone sono macchiette estereotipate... bhè da noi +è anche peggio.
Opere di nicchia.. onestamente mi sembra una nicchia alquanto vasta considerato il numero di opere che vengono offerte su tutti i media: manga, anime, cinema, e televisione.
Non commettiamo l'errore di pensare che quello che arriva qui, sia tutto quello che viene prodotto là.
Permettimi di tornare un attimo sul concetto di "manga shonen del momento".
Domanda perchè dovrebbe avere come protagonista un esponente lgbt?, o meglio perchè quello dovrebbe essere il punto distintivo e caratterizzante. Sarà perchè per me l'orientamento e i gusti di una persona non sono poi così diversi dal colore degli occhi o dei capelli, per cui inserire forzatamente una tematica perchè sì un po' mi infastidisce, ma non per la tematica, ma perchè spesso al vera finalità è "vedete come siamo bravi e aperti?". Ma se la tematica vi entra (se non perchè è il punto focale dell'opera) in modo naturale l'apprezzo infinitamente di più
@Isshino E' vero che prendendo solo shonen il campo si restringe parecchio, ma comunque da una veloce ricerca ci sarebbero Ymir in Attack on Titan, Tooru Mutsuki in Tokyo Ghoul (sicuramente fuori di testa, ma almeno non stereotipata), Ryo Asuka in Devilman Crybaby, Dio Brando in Jojo, Laurent Thierry in The Great Pretender, Yoruichi Shihoin e Soi Fon in Bleach, Quanxy in Chainsaw Man (che è anche l'unico personaggio che mi piace dell'opera) e Aru Akise in Mirai Nikki
Persone che esistono e che dovrebbero essere sicure di potere vivere liberamente non sono "politics", ma minima decenza umana
Vi rendete conto che mi avete cancellato un commento in cui facevo solo notare che l'argomento di quest'articolo fosse politico dicendomi che il mio commento è contro le regole della community perché parla di politica e non si può parlare di politica su Animeclick? Non ho insultato nessuno, né affermato che il fumetto sia SOLO intrattenimento. Quello che hai descritto è un'azione politica: utilizzare il giornalismo culturale per influenzare le opinioni dei lettori. Potrete anche bannarci e censurarci tutti, ma continueremo a pensare e dire che non vogliamo propaganda politica nelle nostre news sul fumetto. Arrivederci, da un utente iscritto da 15 anni.
Fare approfondimento culturale approfittando di una ricorrenza quale il mese del pride ti da fastidio? Non aprire questi articoli. E' da anni che noi parliamo di questi argomenti in abito fumetto, animazione e notizie sul Giappone e non smetteremo. Non siamo solo "un sito che parla di cartoni e fumetti" come ci hai descritto, siamo da anni in prima fila su molte tematiche
E io ho scritto che da persona BI gli unici contenuti che riesco ancora a leggere sono quelli Giapponesi perché non inzeppano qualsiasi storia con certe tematiche. Ti ha dato fastidio il mio pensiero? Devo evitare di leggere e commentare? Viviamo in democrazia l'ultima volta che ho controllato.
Ma che fastidio ti da un'intervista a un regista giapponese? Se non ti interessa non lo aprire e basta, ad altri interessa. Proprio perchè viviamo in democrazia si da la possibilità di scelta di contenuti.
Ben vengano articoli del genere, a chi interessa sarà felice di leggerli e magari commentare. A chi non interessa ovviamente c’è tanto altro.
I vostri pareri generali sull’argomento, per quanto sicuramente interessanti, sarebbero più attinenti alle notizie più generiche. So quanto sia facile andare fuori contesto in questi casi. Cerchiamo di attenerci semplicemente all'articolo, grazie.
Ok, basta essere coerenti. Vi definite attivisti, tutto lecito. Ma allora non mi cancellate un commento perché "Parlare di argomenti politici è vietato dalle regole della community Staff Moderazione". Dite piuttosto: "si può parlare di politica ma solo seguendo l'impostazione ideologica della redazione". Se lo aveste detto apertamente, non avrei detto nulla e me ne sarei andato su un altro sito. Invece avete mentito sulla giustificazione della censura del mio commento.
Qui siamo tutti amanti di cartoni animati e/o fumetti, perché hai preso la mia descrizione del sito come un insulto? Parlare di cartoni animati e di fumetti significa condividere una forma di arte e intrattenimento con altre persone con gli stessi interessi, non c'è nulla di male. Questo certo, lo credevo finché tu, in quanto moderatore, non hai ammesso che la linea editoriale del sito non è (più) parlare e fare informazione a riguardo di questa forma d'arte, ma principalmente fare attivismo politico. A quanto pare, oggigiorno, è più importante dividere con l'attivismo politico una comunità variegata che si sarebbe altrimenti unita per un interesse culturale condiviso. E la chiamano inclusività.
Ma sei serio? Non mi ha dato nessun fastidio. Ho letto l'articolo, ho letto i commenti e ho commentato a mia volta. Praticamente mi stai dicendo che devo leggere e commentare solo se non propongo una opinione in contrasto con l'articolo. Ti rendi conto che è censura?
Non sono un moderatore, sono io direttore editoriale del sito cmq
Questo dovrebbe portare rapidamente al prendere atto che la libera condivisione di idee anche contrastanti, su qualsiasi piattaforma, può solo far bene e valorizzare i punti di forza e debolezza delle idee di ciascun utente.
Restando proprio nel tema dell'articolo, è ben noto che la stessa comunità 2SLGBTQIA+ pecca di un'eccessiva tendenza a rinchiudersi in sé stessa e divenire una camera stagna d'eco, non per timore di rappresaglie ma per timore di confronto con idee differenti.
Questo aggrava ulteriormente la fisiologica condizione di isolamento geo-politico e culturale che pervade in Italia le tematiche, come questa, fomentate o alimentate dal mondo aglosassone; non tanto a causa di un'arretratezza mentale o culturale dell'italiano medio, quanto in base al dilagante pressapochismo ed ignoranza dei mass media e dei politici italiani che fin troppo spesso cercano di tradurre forzatamente o imporre le novità anglosassoni in modo totalmente decontestualizzato, illogico e privo di qualsiasi riferimento utile alla cittadinanza, solo in base ad un'idea glorificata delle nazioni estere.
Questa tendenza all'imitazione non ragionata, al copia/incolla ed all'importazione senza controlli di tematiche e dibattiti da parte dei mass media, chiaramente si ripercuote anche sul settore editoriale o cinematografico locali in assenza di filtri o confronto. Anche il Giappone ne soffre identicamente, celebrando tematiche estere totalmente decontestualizzate che alla fine dei conti, come già è visibile, possono unicamente portare a squilibri sociali inattesi e non voluti.
Limitare la visione, le discussioni o le produzioni, anche di articoli informativi, ad una sola visione unificata ed in assenza di confronto, chiaramente ne atrofizza qualsiasi possibilità di crescita e valorizzazione. Tutto finisce in una camera d'eco auto-generante, in cui persone tendezialmente affini si trovano momentaneamente per ripetersi le medesime prese di posizione e punti di vista, in assenza di approfondimenti o contestualizzazione.
A questo punto non dovrebbero neanche esistere le recensioni, potendo anche questo sovvertire l'ordine imposto dei dibattiti.
L'assenza di spazi dedicati per parlare apertamente di tematiche più ampie, permettendo agli utenti di condividere le proprie opinioni in modo civile, chiaramente limita qualsiasi piattaforma, forum o sito che dir si voglia.
Come è possibile anelare a non essere identificati solo come "un sito che parla di cartoni e fumetti", se le ulteriori tematiche di maggiore rilevanza sociale e culturale sono trattate solo sfiorando in modo tangenziale o tra le righe negli articoli, in riferimento a qualche prodotto quale anime e manga, "cartoni e fumetti", oppure in annunci condivisi dalla medesima redazione senza alcun confronto libero con l'utenza esterna?
Volendo trattare tematiche più ampie e rilevanti a livello socio-culturale e di diritti civili, è chiaramente necessario aprirsi all'esterno in modo ampio e libero; altrimenti si resta in una camera d'eco a farsi i complimenti in una traiettoria decrescente di coinvolgimento e disinteresse complessivo non condivisa dal mondo reale.
Ritengo sia sempre utile riflettere su questo; il restare a parlarsi a vicenda tra persone sempre allineate non è mai proficuo ed alla fine porta solo a convincersi di concetti e posizioni totalmente errati per cui la Storia stessa ne dimostrerà l'illogicità.
Personalmente mi sono avvicinata pian piano alle tematiche lgbt in generale attraverso un BL "atipico", che inconsapevolmente mi ha aperto gli occhi su un universo di cui ero totalmente all'oscuro e ignorante, e di cui dal mio Paese Italia non avevo appreso praticamente nulla. Sempre a livello personale, mi spiace vedere come in Giappone il mondo della politica sembri non avere a cuore per nulla (se non a livello più locale) la progressione dei diritti civili in quest'ambito), ma nello stesso tempo mi rasserena vedere invece come la realtà nella società sia diversa e sia molto mutata, grazie a manga, anime, cinema, attivisti e compagnia bella.
Quando, un po' di tempo fa, avevo letto queste frasi così forti, così semplici e così belle da parte di Ryohei Suzuki sul tema, ho pensato che sarebbe stato importante farle riecheggiare fin dall'altra parte del mondo; e quando poi dunque il film è stato scelto nel programma del Far East ospitandone a Udine persino il regista, ho ritenuto che fosse un'occasione unica, davvero da non perdere.
Da attore e uomo sensibile qual è, vedere Suzuki in Egoist è stato davvero appagante (per il mio cuoricino di fujoshi ma non solo), e poter vedere quale sia oggi la realtà "ben più arcobaleno" anche in certi manga o prodotti cinematografici credo sia una bella conquista.
Non perché si debba elevare in qualche modo la cultura queer, ma perché solo una maggiore conoscenza genera comprensione e abbatte una discriminazione che non ha davvero senso di essere.
Poi, rimane indubbio che anche quando pubblicate in Italia, o diffuse in streaming nel caso di drama o film, opere strettamente LGBT rimangono la nicchia della nicchia della nicchia, con pochissime eccezioni spesso borderline. E dunque, a maggior ragione, quando c'è la possibilità di raccontarne più diffusamente, ci piace farlo e dibatterne qui
Le persone LGBT+ sono "politica".
Quindi inserirle in un manga è "inculcare la propria ideologia", parlarne in un articolo è "parlare di politica". Ora non so se qualcuno leggerà questo commento, ma vorrei fare notare un paio di cose.
Punto 1) ma se non volete la ""politica"" nei vostri manga, perché mai leggete cose come Attack on Titan? Fullmetal Alchemist? Persino My Hero Academia tratta temi politici. È che a voi piace la politica solo quando riguarda quello che volete. Povertà? Ok. Guerra? Intrigante. Minoranze oppresse? Va bene, ma solo minoranze "inventate" tipo gente con poteri vs gente senza poteri. Personaggi LGBT+? Ah no, questo è troppo! È inculcare un'ideologia!
Punto 2) il punto 1 sarebbe da portare in campo se qualcuno chiedesse che uno shonen abbandonasse tutte le sue tematiche per parlare delle leggi sull'omofobia, per esempio. Quando mai è stato chiesto questo? Chiedere l'integrazione di personaggi queer è perché le persone queer esistono in questo mondo. Non è "politica" se un gruppo di persone vuole che gli sia concesso di esistere. E se avere un personaggio queer è fare politica, allora Sailor Moon tratta di politica e One Piece al confronto ha lo spessore di Baby Shark. Un qualsiasi yaoi o yuri sarebbe più profondo di un Berserk o un Monster perché lì sì che si tratta di vera ""politica"".
Smettete di dire che l'esistenza delle persone è un affare politico. Ci fate solo brutta figura.
(Ho paura che sto commento violi il regolamento perché mi sono infervorata, scusate staff di animeclick 😭)
Grazie, innanzitutto. E per quanto riguarda la cinematografia giapponese siamo qui, quando vuoi. Non esitare a contattarmi in privato, al bisogno, per qualsiasi cosa (e premetto già: nessuna domanda è sciocca). Ti anticipo inoltre che nelle prossime settimane faremo una live a tema su Twitch "titoli LGBT" nell'ambito della cine/TV giapponese, pertanto se la cosa potesse essere di tuo interesse, ti prego di rimanere sintonizzata (oppure, di nuovo, in caso ci sentiamo via messaggio privato) ^^
Il tuo post non viola nessun regolamento, quindi nessun problema. Anzi, grazie per aver offerto anche il tuo punto di vista sulla questione ^^
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