Il manga non lo conosco, ma voglio fare una critica seria alla comunità LGBT.
A me tutte queste classificazioni (Aromantico, Intersessuale e "sottogeneri") farebbero veramente sentire strano, più che speciale.
C'è davvero bisogno di fare distinzione tra un etero e un intersessuale tanto da classificarli come fossero specie animali?
Io potrei anche rispecchiarmi nella descrizione di "aromantico", ma mi fa ribrezzo anche solo il pensiero di essere considerato "differente", perché io non mi considero diverso né da un etero né da un trans né da un gay
Il manga non lo conosco, ma voglio fare una critica seria alla comunità LGBT.
A me tutte queste classificazioni (Aromantico, Intersessuale e "sottogeneri") farebbero veramente sentire strano, più che speciale.
C'è davvero bisogno di fare distinzione tra un etero e un intersessuale tanto da classificarli come fossero specie animali?
Io potrei anche rispecchiarmi nella descrizione di "aromantico", ma mi fa ribrezzo anche solo il pensiero di essere considerato "differente", perché io non mi considero diverso né da un etero né da un trans né da un gay
Il manga non lo conosco, ma voglio fare una critica seria alla comunità LGBT.
A me tutte queste classificazioni (Aromantico, Intersessuale e "sottogeneri") farebbero veramente sentire strano, più che speciale.
C'è davvero bisogno di fare distinzione tra un etero e un intersessuale tanto da classificarli come fossero specie animali?
Io potrei anche rispecchiarmi nella descrizione di "aromantico", ma mi fa ribrezzo anche solo il pensiero di essere considerato "differente", perché io non mi considero diverso né da un etero né da un trans né da un gay
Più che altro secondo me è inutile cercare di dare tutte queste definizioni: la sessualità è uno spettro, punto. Una volta ero con degli amici (maschi) e uno di loro ha tirato fuori un profilo facebook di una persona che conosceva; ci sono stati vari apprezzamenti sul fisico della suddetta prima della rivelazione che era, a tutti gli effetti, un maschio androgino. Ora, avendo provato attrazione fisica per una persona dello stesso sesso questo vuol dire che non sono etero ma bisessuali/bicuriosi, nonostante nel resto della loro vita siano sempre stati attratti unicamente da donne? Dobbiamo inventare un termine per le persone "attratte da un sesso, ma una volta è capitato anche dall'altro"? Secondo me è inutile metterci addosso etichette quando ognuno è diverso e ce ne vorrebbe una per ogni persona al mondo. Dovremmo semplicemente imparare a non criticare il prossimo per ciò che gli piace o meno, e a non etichettare come "strano/sbagliato" tutto quello che non rispecchia le nostre esperienze.Le tue sono domande legittime. La comunità LGBT tuttavia non propone classificazioni per sentirsi speciale, bensì per cercare in primo luogo di far capire di non "essere invisibile."
Più che altro secondo me è inutile cercare di dare tutte queste definizioni: la sessualità è uno spettro, punto. [...] Secondo me è inutile metterci addosso etichette quando ognuno è diverso e ce ne vorrebbe una per ogni persona al mondo. Dovremmo semplicemente imparare a non criticare il prossimo per ciò che gli piace o meno, e a non etichettare come "strano/sbagliato" tutto quello che non rispecchia le nostre esperienze.Le tue sono domande legittime. La comunità LGBT tuttavia non propone classificazioni per sentirsi speciale, bensì per cercare in primo luogo di far capire di non "essere invisibile."
Il fatto è che secondo me tutte queste distinzioni servono solo a renderci più “diversi”, a far vedere le altre persone come aliene e incomprensibili, quando in realtà si hanno probabilmente molte più cose in comune di quanto si pensi.Sono proprio le ultime righe che hai scritto il cuore del problema. Almeno finche le discriminazioni in materia sessuale esisteranno, alcune definizioni restano importanti.
Il fatto è che secondo me tutte queste distinzioni servono solo a renderci più “diversi”, a far vedere le altre persone come aliene e incomprensibili, quando in realtà si hanno probabilmente molte più cose in comune di quanto si pensi.Sono proprio le ultime righe che hai scritto il cuore del problema. Almeno finche le discriminazioni in materia sessuale esisteranno, alcune definizioni restano importanti.
Senza contare come mettere in giro questi termini come cose definite stia portando ad una sorta di “reverse gatekeeping”: ho visto gente criticare Megan Fox o altre celebrità perché “eh, sono stati insieme solo a persone del sesso opposto, allora non sono veramente bisessuali”, come se un bisessuale dovesse per forza alternarsi ogni volta che finisce una relazione. Puoi creare più definizioni possibili ma non ne avrai mai abbastanza per far sentire tutti “rappresentati”, finché le persone non capiranno che non è affar loro con che tipo di persone voglia o non voglia andare a letto qualcun altro la discriminazione ci sarà sempre.
È tutto lì il problema, che l’essere diversi sia una cosa da dover “giustificare” o “correggere”. Siamo tutti diversi, soprattutto nei gusti, e se ad una persona non piace chessò, la cioccolata, non viene messa sotto torchio come un essere alieno. Perché dev’essere così per la sessualità? Poi certo che è tutta una questione molto difficile da risolvere, soprattutto considerato che dopo più di cinquant’anni di movimenti c’è chi ancora non concepisce il concetto di omosessualità, ma secondo me tutto questo etichettare è muoversi “nella direzione sbagliata”. Poi come hai detto giustamente, a me non tange più di tanto il fatto che siano state inventate una cinquantina di parole, sono manco lo 0.01% di quelle che esistono, è solo una cosa sulla quale mi trovo in disaccordo e mi fa piacere discutere con persone che hanno opinioni diverse.Di contro, hanno passato la vita a sentirsi diverse, a non sapere come spiegarsi agli altri, subendo le pressioni della società a riguardo. Per quanto uno possa essere freddo e indipendente comunque è una cosa che subisci molto specie negli anni formativi... ma perché non hai un ragazzo e/o non ti interessa averlo? Ma perché non ti interessa il sesso? Ma che, davvero? Ma sei anormale? e via così a scuola, in famiglia, sul lavoro...
La sessualità è una componente talmente importante e onnipresente della vita di ogni individuo - a livello antropologico ci fondiamo letteralmente sopra il nostro tessuto sociale - che è impossibile schivare il problema. E se non sei perfettamente conforme alle aspettative di chi ti circonda è un costante non avere pace da nessuna parte, neanche - e soprattutto - dalle persone che ti vogliono bene e ti vogliono vedere felice... nel modo in cui, attenzione, sono felici loro. Che non è universale. Ma è difficile da spiegare quando si va a parlare di cose che dovrebbero essere inerentemente positive... ma come, il sesso è bello! L'amore è stupendo! Perché non dovresti desiderarlo? E se non hai le parole per rispondere neanche a te stesso, diventa un problema. Perché se non sai rispondere, se non sai... 'giustificarti' (non che ci sia nulla da giustificare ma a quel livello NON LO SAI), allora sei 'nel torto'. Sei 'sbagliato'.
Queste cose hanno delle conseguenze psicologiche che si trascinano per anni. E il non avere le parole per spiegarsi agli altri ti porta solo a sentirti strano, colpevole: se non sai spiegarti al tuo prossimo o non sai perché sei diverso, allora non puoi comunicare. E la comunicazione è tutto per un essere umano, anche per il più asociale degli eremiti.
È tutto lì il problema, che l’essere diversi sia una cosa da dover “giustificare” o “correggere”. Siamo tutti diversi, soprattutto nei gusti, e se ad una persona non piace chessò, la cioccolata, non viene messa sotto torchio come un essere alieno. Perché dev’essere così per la sessualità? Poi certo che è tutta una questione molto difficile da risolvere, soprattutto considerato che dopo più di cinquant’anni di movimenti c’è chi ancora non concepisce il concetto di omosessualità, ma secondo me tutto questo etichettare è muoversi “nella direzione sbagliata”. Poi come hai detto giustamente, a me non tange più di tanto il fatto che siano state inventate una cinquantina di parole, sono manco lo 0.01% di quelle che esistono, è solo una cosa sulla quale mi trovo in disaccordo e mi fa piacere discutere con persone che hanno opinioni diverse.Di contro, hanno passato la vita a sentirsi diverse, a non sapere come spiegarsi agli altri, subendo le pressioni della società a riguardo. Per quanto uno possa essere freddo e indipendente comunque è una cosa che subisci molto specie negli anni formativi... ma perché non hai un ragazzo e/o non ti interessa averlo? Ma perché non ti interessa il sesso? Ma che, davvero? Ma sei anormale? e via così a scuola, in famiglia, sul lavoro...
La sessualità è una componente talmente importante e onnipresente della vita di ogni individuo - a livello antropologico ci fondiamo letteralmente sopra il nostro tessuto sociale - che è impossibile schivare il problema. E se non sei perfettamente conforme alle aspettative di chi ti circonda è un costante non avere pace da nessuna parte, neanche - e soprattutto - dalle persone che ti vogliono bene e ti vogliono vedere felice... nel modo in cui, attenzione, sono felici loro. Che non è universale. Ma è difficile da spiegare quando si va a parlare di cose che dovrebbero essere inerentemente positive... ma come, il sesso è bello! L'amore è stupendo! Perché non dovresti desiderarlo? E se non hai le parole per rispondere neanche a te stesso, diventa un problema. Perché se non sai rispondere, se non sai... 'giustificarti' (non che ci sia nulla da giustificare ma a quel livello NON LO SAI), allora sei 'nel torto'. Sei 'sbagliato'.
Queste cose hanno delle conseguenze psicologiche che si trascinano per anni. E il non avere le parole per spiegarsi agli altri ti porta solo a sentirti strano, colpevole: se non sai spiegarti al tuo prossimo o non sai perché sei diverso, allora non puoi comunicare. E la comunicazione è tutto per un essere umano, anche per il più asociale degli eremiti.
Sul fatto della comunità sono d’accordo, essere parte di un collettivo di persone simili a te è sempre un’esperienza piacevole e va incoraggiata, solo appunto non credo che perché questo succeda servano più definizioni dei semplici etero-, omo-, bi-, e asessuale: da “profano” ho l’impressione che tutte le altre siano raggruppabili nelle quattro principali con un po’ di flessibilità nei termini.
Darò un’occhiata se riesco, grazie dei consigli.Se ti interessa approfondire questi concetti ti consiglio tantissimo "Questo libro è trans" di Juno Dawson e "Ace: cosa ci rivela l'asessualità sul desiderio, la società e il significato del sesso" di Angela Chen prossimamente pubblicato da mondadori (ma è comorenanche in inglese). Sono entrambi due libri che sanno argomentare benissimo perché è necessario "non riassumere", molto meglio di quanto possa farlo io
Ti porto l'esperienza di due mie carissime amiche che hanno recentemente capito di essere ace.
Essere ace è una differenza. Non qualcosa per cui essere discriminati, ma sicuramente ti porta ad avere sentimenti e atteggiamenti che non si conciliano con le aspettative di vita della maggioranza (desiderare o avere contatti sessuali, facilità ad avere relazioni che poi portano a formare una famiglia, dei figli...)
Entrambe non sapevano cosa significasse la parola asessualità, gli era arrivata solo in due righe su trafiletti informativi e negli ultimi anni, non abbastanza per capire davvero. Di contro, hanno passato la vita a sentirsi diverse, a non sapere come spiegarsi agli altri, subendo le pressioni della società a riguardo. Per quanto uno possa essere freddo e indipendente comunque è una cosa che subisci molto specie negli anni formativi... ma perché non hai un ragazzo e/o non ti interessa averlo? Ma perché non ti interessa il sesso? Ma che, davvero? Ma sei anormale? e via così a scuola, in famiglia, sul lavoro...
La sessualità è una componente talmente importante e onnipresente della vita di ogni individuo - a livello antropologico ci fondiamo letteralmente sopra il nostro tessuto sociale - che è impossibile schivare il problema. E se non sei perfettamente conforme alle aspettative di chi ti circonda è un costante non avere pace da nessuna parte, neanche - e soprattutto - dalle persone che ti vogliono bene e ti vogliono vedere felice... nel modo in cui, attenzione, sono felici loro. Che non è universale. Ma è difficile da spiegare quando si va a parlare di cose che dovrebbero essere inerentemente positive... ma come, il sesso è bello! L'amore è stupendo! Perché non dovresti desiderarlo? E se non hai le parole per rispondere neanche a te stesso, diventa un problema. Perché se non sai rispondere, se non sai... 'giustificarti' (non che ci sia nulla da giustificare ma a quel livello NON LO SAI), allora sei 'nel torto'. Sei 'sbagliato'.
Queste cose hanno delle conseguenze psicologiche che si trascinano per anni. E il non avere le parole per spiegarsi agli altri ti porta solo a sentirti strano, colpevole: se non sai spiegarti al tuo prossimo o non sai perché sei diverso, allora non puoi comunicare. E la comunicazione è tutto per un essere umano, anche per il più asociale degli eremiti.
Scoprire cosa volesse dire la parola asessualità, avere all'improvviso un intero vocabolario per poter esprimere sé stessi, trovare grazie alle parole altre persone che vivono le tue stesse sensazioni, apprendere non solo di non essere 'il singolo tipo strambo del gruppo' ma un pezzetto di una comunità, poter andare alle manifestazioni e presentarsi come 'ciao, io sono xxx e sono taldetali'... è un riconoscimento di cui le persone hanno bisogno. E' difficile spiegare a parole, specie a chi non c'è passato, quale peso venga tolto dalle spalle, quale sollievo sia comprendere sé stessi in una maniera così intima e importante.
Poi è logico che non vale per tutti. C'è chi è ace e non sente il bisogno di andare a manifestazioni, avere bandiere, imparare tutti i termini e le sfumature, semplicemente perché ha trovato la propria forza in altro, ma anche per loro sapere che c'è sempre una comunità a cui possono rivolgersi può essere fonte di sostegno. C'è chi di queste cose ha bisogno. E per il resto del mondo... non ti tange avere delle parole in più per descrivere le persone, quindi che problema c'è?
Non è mai divisivo comprendere meglio sé stessi. E' solo quando la si vuol vedere in quella maniera che lo diventa. La società non è crollata perché un giorno gli omosessuali hanno iniziato a chiamarsi come tali. L'essere umano è talmente tanto complicato che probabilmente di parole per descriversi ce ne vorranno sempre di più...
Da persona aroace, non avrei saputo spiegarlo meglio, grazie ♥
proprio per questo l'annuncio di questo manga mi è stato particolamente gradito, sono tematiche di studio recentissimo e quindi ogni materiale recente è benvenuto[...]appare ben meno immediata la comprensione di che cosa siano l'aromanticismo e l'asessualità.
Grazie per aver approfondito un mio punto di vista, mi ha permesso di avere un'idea più chiara sulla questione.
Grazie anche ai 12 non-mi-piace che hanno dato un enorme contributo alla discussione
@panssj leggerti è sempre un piacere (e mi ricordi pure che volevo ordinare alla libreria il libro di Juno Dawson)
[...] Se posso, entrambi i libri della Dawson sono ben fatti (questo libro è gay e questo libro è trans), ma anche l'altro libro che ho citato sulla questione Ace è veramente essenziale - e presto verrà tradotto dalla Mondadori quindi sarà disponibile ita!
Inoltre anche Loveless di Alice Oseman, pure se un romanzo per ragazzi, è una bellissima lettura per capire meglio il punto di vista di una persona ace e (ancor più raro) aromantica.
Infine anticipo che la prossima settimana (mercoledì 21 giugno ore 20:30) dedicheremo una live su Twitch a tema "drama/film in ambito LGBT",
Desidero anch'io ringraziare tantissimo @panssj per i bellissimi contributi che ha apportato in questa notizia, rendendola oserei dire un'occasione di scambio, di confronto e di crescita davvero esemplare.
Grazie anche per avermi ricordato che ho "questo libro è trans" della Dawson in wishlist ormai da troppo tempo U_U
A qusto proposito, proprio a riguardo di diversi passaggi sopra citati da @panssj, oltre ai libri già consigliati rinnovo l'opportunità di dare un'occhiata al drama Koi senu futari: date le premesse, ipotizzo che nei prossimi volumi il manga I want to be the wall alcuni aspetti aroace li "scansi" (non per mancanza di volontà ma per la piega che si presume intenda prendere la storia), mentre il drama tratta alcuni passaggi e vicende davvero illuminanti, da far male in un certo senso da quanto sono portati sullo schermo con trasparenza e onestà. Magari non è un drama per tutti (nel senso che stiamo parlando comunque della nicchia della nicchia), ma dopo Il Marito di mio fratello la NHK imho prosegue piuttosto bene nel suo intento "didattico" su questi temi, e sicuramente è una storia che può coinvolgere e stimolare la riflessione più di quanto non si possa pensare di primo acchito. Pertanto per chi fosse interessato a saperne di più su questi temi, lo consiglio davvero caldamente.
Infine anticipo che la prossima settimana (mercoledì 21 giugno ore 20:30) dedicheremo una live su Twitch a tema "drama/film in ambito LGBT", Koi senu futari sarà senz'altro uno di quelli in programma, dunque estendo l'invito per chi avesse piacere di proseguire il dibattito anche lì
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A me tutte queste classificazioni (Aromantico, Intersessuale e "sottogeneri") farebbero veramente sentire strano, più che speciale.
C'è davvero bisogno di fare distinzione tra un etero e un intersessuale tanto da classificarli come fossero specie animali?
Io potrei anche rispecchiarmi nella descrizione di "aromantico", ma mi fa ribrezzo anche solo il pensiero di essere considerato "differente", perché io non mi considero diverso né da un etero né da un trans né da un gay