A Beloved Wife
Commedia matrimoniale dolceamara (più amara che dolce) di stampo semi autobiografico. Introdotto dalla voce off del protagonista, il film narra le vicende e le vicissitudini di Gota, sceneggiatore cinematografico emergente in attesa dell’occasione buona per far decollare la propria carriera (ma questa sembra non arrivare mai), frustrato sessualmente e schiavizzato da una moglie arcigna e velenosa che lo tratta continuamente come uno zerbino. Nel tentativo di risollevare le sue sorti professionali e coniugali, Gota ha l’infelice idea di trascinare moglie e figlia in un disastroso viaggio sull’isola di Shikoku, nella Prefettura di Kagawa, in cerca di ispirazione per il suo lavoro. Il film è tutto imperniato sull’umorismo caustico dei dialoghi al vetriolo e sull’esasperante rapporto di coppia fra i due protagonisti, in perenne equilibrio instabile che sembra dover esplodere da un momento all’altro. Il viaggio (che ci fa godere degli scorci turistici affacciati sul Mare interno di Seto) diventa così un percorso di iniziazione, una prova a ostacoli da superare per recuperare un matrimonio alla deriva, la cui salvezza dipende dalle sorti di una sceneggiatura e in definitiva dagli umori del produttore di turno.