Life finds a way
Primo lungometraggio di lunghezza canonica per Watanabe che realizza un film personale e auto riflessivo su una crisi creativa, che diverte con la sua naturale vena comica e la fantastica colonna sonora indie punk dei Triple Fire, i quali ripropongono anche un brano di Tom Waits tratto da "Night on Earth" di Jim Jarmush. Una breve ma significativa parabola che parla delle vicissitudini dei cineasti, paragonati alla bistrattata cicala della favola classica. Dialoghi più o meno acuti sul cinema ricordano Nanni Moretti e le sue sfuriate contro i critici. Watanabe usa tutti gli elementi della sua grammatica filmica: la camera fissa, i viaggi in macchina, i soliloqui che diventano testimonianze dirette delle difficoltà economiche del regista, le nuvole di intermezzo e soprattutto la monotona ripetitività di gesti e situazioni quotidiane, con le loro impercettibili variazioni. Molto presenti in questo anarchico vagabondaggio narrativo le figure femminili nel ruolo di implacabili fustigatrici.