Love Strikes!
Ero molto curioso di verificare che effetto avrebbe suscitato la trasposizione di un genere molto particolare come quello "harem" in una produzione cinematografica piuttosto che nella solita versione animata. I motivi per essere curiosi erano tanti: molto spesso il genere è stato accusato di far uso di ragazze troppo formose rispetto alla media giapponese, con colori di capelli surreali, di fare un uso sproporzionato del fanservice e di tutta un serie di altre allusioni a sfondo sessuale; il desiderio sessuale che susciterebbe nell'utenza viene così spesso additato come l'unica spiegazione possibile al proliferare ed al successo di certi titoli. In un film, però, ben difficilmente sarebbe possibile ricorrere a certi trucchi per cui consideravo la visione di questo titolo come una specie di test.
Peccato che "Love Strikes!" si è dimostrato non essere assolutamente un harem, a dispetto delle quattro ragazze presentate in copertina come corteggiatrici dello sfigato protagonista. In realtà la storia è del tipo "Lui ama lei ed è amato da un'altra"; troppo poco per definirlo harem.
E così la discussione su questo genere va spostata altrove. Ma, ovviamente, se da un lato questo è stato motivo di disappunto, dall'altro nulla toglie all'analisi di questo film il fatto che si sia dimostrato a tratti piacevole, a tratti meno.
Innanzitutto "Love strikes!" va vivamente sconsigliato a chi non ama vedere la narrazione sospesa da veri e propri videoclip in cui il protagonista canta e balla. Questi non sono troppi; ma è indubbio che la componente musicale in questo film è certamente massiccia.
Quanto alla trama, essa può essere definita come "l'amore ai tempi di twitter": Fujimoto, il protagonista è uno sfigato trentunenne ancora vergine. Inaspettatamente qualcuno comincia a rispondere ai suoi tweet: pensando si tratti di un uomo, lo invita a bere qualcosa fuori; scoprirà che si trattava invece di una bellissima ragazza di cui si innamorerà subito perdutamente. Lei, si mostra "molto" affettuosa con lui ma ha già un fidanzato. A invaghirsi di lui sarà invece una sua amica più anziana che comincerà a fargli timidamente la corte.
"Love strikes!" è una commedia adatta per una serata senza troppi pensieri ma, e lo dico da utente ancora abbastanza a digiuno in tema di live action e simili, spero non si riveli un modello di cinematografia nipponica. Certi provincialismi, infatti, ("sei una palla al piede" ad esempio) danno decisamente fastidio. Ad ogni modo si tratta di un prodotto allegro che a parte qualche pecca qua e là si fa guardare riuscendo talvolta a strappare qualche sorriso.
Peccato che "Love Strikes!" si è dimostrato non essere assolutamente un harem, a dispetto delle quattro ragazze presentate in copertina come corteggiatrici dello sfigato protagonista. In realtà la storia è del tipo "Lui ama lei ed è amato da un'altra"; troppo poco per definirlo harem.
E così la discussione su questo genere va spostata altrove. Ma, ovviamente, se da un lato questo è stato motivo di disappunto, dall'altro nulla toglie all'analisi di questo film il fatto che si sia dimostrato a tratti piacevole, a tratti meno.
Innanzitutto "Love strikes!" va vivamente sconsigliato a chi non ama vedere la narrazione sospesa da veri e propri videoclip in cui il protagonista canta e balla. Questi non sono troppi; ma è indubbio che la componente musicale in questo film è certamente massiccia.
Quanto alla trama, essa può essere definita come "l'amore ai tempi di twitter": Fujimoto, il protagonista è uno sfigato trentunenne ancora vergine. Inaspettatamente qualcuno comincia a rispondere ai suoi tweet: pensando si tratti di un uomo, lo invita a bere qualcosa fuori; scoprirà che si trattava invece di una bellissima ragazza di cui si innamorerà subito perdutamente. Lei, si mostra "molto" affettuosa con lui ma ha già un fidanzato. A invaghirsi di lui sarà invece una sua amica più anziana che comincerà a fargli timidamente la corte.
"Love strikes!" è una commedia adatta per una serata senza troppi pensieri ma, e lo dico da utente ancora abbastanza a digiuno in tema di live action e simili, spero non si riveli un modello di cinematografia nipponica. Certi provincialismi, infatti, ("sei una palla al piede" ad esempio) danno decisamente fastidio. Ad ogni modo si tratta di un prodotto allegro che a parte qualche pecca qua e là si fa guardare riuscendo talvolta a strappare qualche sorriso.