Fall In Love
Attaccati alla sedia senza scampo! Un titolo validissimo, con tanti punti di forza e pochissimi deboli.
Partiamo, per una volta, dai punti deboli. E’ vero, i costumi maschili sono piuttosto belli, e gli uomini in divisa sono un vero schianto. Ma sul serio. Però gli abiti femminili sono spesso piuttosto anonimi e cambiati abbastanza raramente, e questo è un peccato, perché si nota tantissimo. D'altronde, probabilmente dipende anche dal budget non proprio stellare, il che si riflette anche sulle ambientazioni, a volte non proprio immersive .
Ci sono, specialmente verso la fine, alcune situazioni piuttosto discutibili, in quanto a logica. E, soprattutto, c’è una pesante propaganda politica, della quale però non dovremmo lamentarci più di tanto, visto che nei film americani ce n’è altrettanta, se non di più (in effetti, mi dà molto fastidio anche quella).
Siamo a Shangai, nella tormentata Cina del 1926. Mu Wan Qing torna in patria, ufficialmente per riportarvi le ceneri della madre defunta, ma con lo scopo di avvicinarsi al padre, che non vede da molti anni, per scoprire i retroscena della separazione dei suoi genitori e della morte dei fratelli. La sua strada incrocia ben presto quella di Tan Xuan Lin, fresco di nomina a capo delle truppe insurrezionali, e di Xu Guang Yao, un altro militare, figlio di un ben più potente comandante. I due soldati sono su fronti opposti, ma questo non impedirà loro di fare amicizia e cercare di aiutare la ragazza a svelare il mistero. Nel fare ciò, scopriranno segreti e intrighi e la loro amicizia, in quel periodo burrascoso, sarà messa ben presto a dura prova.
Detto questo, si tratta di una serie che, per una volta, si svolge nella giusta lunghezza, spiegando quello che deve essere spiegato, ma senza dilungarsi in sotto-sotto trame e filler noiosissimi e inutili. E che storia! L’intrigo, i giochi di intelligenza e astuzia e, soprattutto, la tensione, mi hanno tenuta inesorabilmente incollata alla sedia. Ci sono stati un paio di episodi da infarto, ma tutta la serie si mantiene con costanza su un livello molto alto di interesse. Soprattutto, gli attori sono stati magnifici.
La protagonista Zhang Jing Yi (Wan Qing) è stata veramente brava, considerato poi che è giovanissima e all’epoca non aveva tanta esperienza sulle spalle. Successivamente, però, l’abbiamo vista protagonista in produzioni del calibro di Lighter & Princess e del recentissimo Blossoms in Adversity.
Anche il bellissimo Evan Lin, cantante e attore taiwanese, ha dato vita ad un personaggio molto credibile, specie tenendo conto che, anche lui, è molto giovane e ha partecipato soltanto a due drama (l’altro è Crush, un altro buon titolo).
I vari personaggi di contorno sono stati efficacemente presentati, compresi i cattivi della situazione. Un piccolo appunto: certe risate falsissime hanno disturbato un po’, ma i fruitori di drama, ambientati in qualsiasi periodo storico, sanno già trattarsi di un vezzo del luogo.
La vera anima della serie, però, non può che essere Chen Xing Xu, che già era stato protagonista in Good Bye, My Princess e The Legend of the Condor Heroes, e che poi girerà anche The Starry Love. Bello, sì, ma questo è decisamente il meno. La parola più adatta a descriverlo è “mattatore”. Complice un personaggio a tutto tondo, tutto sommato facile da amare pur con una partenza piuttosto dubbia, ha saputo interpretare con eccezionali sfumature tutte le sfaccettature del suo carattere complesso, spaziando dal deciso comandante al giovanotto scanzonato, passando per il disperatamente innamorato, l’amico fedele e molto altro. Soprattutto, il suo personaggio rimane umano pur possedendo un'intelligenza e un'astuzia quasi leggendari. Perché perfino lui, qualche volta, può essere colto di sorpresa e commettere sbagli.
Una colonna sonora decisamente godibile completa questo magnifica serie che, probabilmente, in futuro riguarderò.
Partiamo, per una volta, dai punti deboli. E’ vero, i costumi maschili sono piuttosto belli, e gli uomini in divisa sono un vero schianto. Ma sul serio. Però gli abiti femminili sono spesso piuttosto anonimi e cambiati abbastanza raramente, e questo è un peccato, perché si nota tantissimo. D'altronde, probabilmente dipende anche dal budget non proprio stellare, il che si riflette anche sulle ambientazioni, a volte non proprio immersive .
Ci sono, specialmente verso la fine, alcune situazioni piuttosto discutibili, in quanto a logica. E, soprattutto, c’è una pesante propaganda politica, della quale però non dovremmo lamentarci più di tanto, visto che nei film americani ce n’è altrettanta, se non di più (in effetti, mi dà molto fastidio anche quella).
Siamo a Shangai, nella tormentata Cina del 1926. Mu Wan Qing torna in patria, ufficialmente per riportarvi le ceneri della madre defunta, ma con lo scopo di avvicinarsi al padre, che non vede da molti anni, per scoprire i retroscena della separazione dei suoi genitori e della morte dei fratelli. La sua strada incrocia ben presto quella di Tan Xuan Lin, fresco di nomina a capo delle truppe insurrezionali, e di Xu Guang Yao, un altro militare, figlio di un ben più potente comandante. I due soldati sono su fronti opposti, ma questo non impedirà loro di fare amicizia e cercare di aiutare la ragazza a svelare il mistero. Nel fare ciò, scopriranno segreti e intrighi e la loro amicizia, in quel periodo burrascoso, sarà messa ben presto a dura prova.
Detto questo, si tratta di una serie che, per una volta, si svolge nella giusta lunghezza, spiegando quello che deve essere spiegato, ma senza dilungarsi in sotto-sotto trame e filler noiosissimi e inutili. E che storia! L’intrigo, i giochi di intelligenza e astuzia e, soprattutto, la tensione, mi hanno tenuta inesorabilmente incollata alla sedia. Ci sono stati un paio di episodi da infarto, ma tutta la serie si mantiene con costanza su un livello molto alto di interesse. Soprattutto, gli attori sono stati magnifici.
La protagonista Zhang Jing Yi (Wan Qing) è stata veramente brava, considerato poi che è giovanissima e all’epoca non aveva tanta esperienza sulle spalle. Successivamente, però, l’abbiamo vista protagonista in produzioni del calibro di Lighter & Princess e del recentissimo Blossoms in Adversity.
Anche il bellissimo Evan Lin, cantante e attore taiwanese, ha dato vita ad un personaggio molto credibile, specie tenendo conto che, anche lui, è molto giovane e ha partecipato soltanto a due drama (l’altro è Crush, un altro buon titolo).
I vari personaggi di contorno sono stati efficacemente presentati, compresi i cattivi della situazione. Un piccolo appunto: certe risate falsissime hanno disturbato un po’, ma i fruitori di drama, ambientati in qualsiasi periodo storico, sanno già trattarsi di un vezzo del luogo.
La vera anima della serie, però, non può che essere Chen Xing Xu, che già era stato protagonista in Good Bye, My Princess e The Legend of the Condor Heroes, e che poi girerà anche The Starry Love. Bello, sì, ma questo è decisamente il meno. La parola più adatta a descriverlo è “mattatore”. Complice un personaggio a tutto tondo, tutto sommato facile da amare pur con una partenza piuttosto dubbia, ha saputo interpretare con eccezionali sfumature tutte le sfaccettature del suo carattere complesso, spaziando dal deciso comandante al giovanotto scanzonato, passando per il disperatamente innamorato, l’amico fedele e molto altro. Soprattutto, il suo personaggio rimane umano pur possedendo un'intelligenza e un'astuzia quasi leggendari. Perché perfino lui, qualche volta, può essere colto di sorpresa e commettere sbagli.
Una colonna sonora decisamente godibile completa questo magnifica serie che, probabilmente, in futuro riguarderò.