Legendz
Legendz fu il primo manga che lessi, non conoscevo ancora il genere e quindi mi introdusse in questo fantastico mondo, ma a parte questo non vedo altri meriti da attribuirgli.
Il protagonista della storia è Ken Kazaki, un ragazzino che a causa del continuo trasferirsi da una città all'altra non riesce a farsi degli amici e quindi passa il tempo a giocare a Legendz, un gioco elettronico che permette di allevare una creatura per poi scontrarsi con quella degli altri in veri e propri combattimenti. La creatura di Ken è un drago alato chiamato Shiron.
La trama è molto banale, procede in modo lineare, senza colpi di scena e senza nulla di interessante; anche l'idea sa comunque di visto e rivisto; insomma, la solita storia di scontri fra mostri in cui il protagonista non potrà mai perdere. Non esistono praticamente personaggi secondari e quei pochi che ci vengono presentati sono paragonabili a delle comparse, senza carattere, senza un perché; anche il protagonista non dice nulla, non trasmette emozioni di alcun tipo. Durante i quattro volumi ci vengono presentate delle gag che inizialmente risultano anche accettabili ma diventano ripetitive già dal secondo volume.
Unica nota positiva è il disegno, che seppur non fantastico risulta pulito e di facile comprensione, adatto per un manga di questo di genere.
In conclusione, nonostante mi abbia fatto avvicinare al mondo dei manga è un' opera che non mi sento di consigliare per nessun motivo: trama banale e inesistente, personaggi non caratterizzati e noiosi.
Il protagonista della storia è Ken Kazaki, un ragazzino che a causa del continuo trasferirsi da una città all'altra non riesce a farsi degli amici e quindi passa il tempo a giocare a Legendz, un gioco elettronico che permette di allevare una creatura per poi scontrarsi con quella degli altri in veri e propri combattimenti. La creatura di Ken è un drago alato chiamato Shiron.
La trama è molto banale, procede in modo lineare, senza colpi di scena e senza nulla di interessante; anche l'idea sa comunque di visto e rivisto; insomma, la solita storia di scontri fra mostri in cui il protagonista non potrà mai perdere. Non esistono praticamente personaggi secondari e quei pochi che ci vengono presentati sono paragonabili a delle comparse, senza carattere, senza un perché; anche il protagonista non dice nulla, non trasmette emozioni di alcun tipo. Durante i quattro volumi ci vengono presentate delle gag che inizialmente risultano anche accettabili ma diventano ripetitive già dal secondo volume.
Unica nota positiva è il disegno, che seppur non fantastico risulta pulito e di facile comprensione, adatto per un manga di questo di genere.
In conclusione, nonostante mi abbia fatto avvicinare al mondo dei manga è un' opera che non mi sento di consigliare per nessun motivo: trama banale e inesistente, personaggi non caratterizzati e noiosi.
Il protagonista di questo manga è Ken Kazaki: un ragazzo vivace, allegro, solare e con tanta tanta voglia di giocare e divertirsi. Vive con la nonna in una roulotte e cambia città molto spesso. Per questo motivo non riusciva a farsi degli amici. Fino a quando non è entrato in possesso di un congegno elettronico, chiamato Talispod, che permette di addestrare e allevare una creatura mistica, nel suo caso Shiron un drago alato. Partendo da questa idea iniziale l'autore fa scontrare e combattere le vare creature mistiche ed i loro padroni. La trama è semplicemente banale.
Il disegno come voto meriterebbe un 8 e mezzo, quasi 9, perchè è veramente ben fatto e va a migliorare capitolo dopo capitolo! Esso rappresenta un grandissimo punto a favore. Il punto a sfavore che fa crollare a picco il manga è la trama. Ciò che manca al manga è un idea di base solida e anche un pizzico originale. È infatti un tipico shonen che si basa sul grandissimo successo di Dragon Ball.
La storia si presenta immatura (nel senso che è pensata per una fascia di pubblico da circa 14 anni in giù) ma con un idea di base come quella presentata all'interno del manga non si poteva certo far di più.
Sono presenti nella storia delle gag simpatiche che porteranno il lettore a sorridere varie volte ma alcune diventeranno molto noiose e daranno noia quando ripetute all'infinito... specialmente nel quarto volume le gag aumentano e diventano un numero eccessivo e danno quasi fastidio.
Il personaggio principale è l'unico caratterizzato bene gli altri invece non vengono approfonditi dall'autrice e rimangano tantissime comparse e zero co-protagonisti.
Il manga non ci trasmette emozioni ma ci fa solo trascorrere allegramente il tempo grazie alla sua lettura. A fine lettura rimani con l'amaro in bocca perchè i disegni sono ottimi ma la trama non convince per nulla.
Il voto finale è quindi 5.
Il disegno come voto meriterebbe un 8 e mezzo, quasi 9, perchè è veramente ben fatto e va a migliorare capitolo dopo capitolo! Esso rappresenta un grandissimo punto a favore. Il punto a sfavore che fa crollare a picco il manga è la trama. Ciò che manca al manga è un idea di base solida e anche un pizzico originale. È infatti un tipico shonen che si basa sul grandissimo successo di Dragon Ball.
La storia si presenta immatura (nel senso che è pensata per una fascia di pubblico da circa 14 anni in giù) ma con un idea di base come quella presentata all'interno del manga non si poteva certo far di più.
Sono presenti nella storia delle gag simpatiche che porteranno il lettore a sorridere varie volte ma alcune diventeranno molto noiose e daranno noia quando ripetute all'infinito... specialmente nel quarto volume le gag aumentano e diventano un numero eccessivo e danno quasi fastidio.
Il personaggio principale è l'unico caratterizzato bene gli altri invece non vengono approfonditi dall'autrice e rimangano tantissime comparse e zero co-protagonisti.
Il manga non ci trasmette emozioni ma ci fa solo trascorrere allegramente il tempo grazie alla sua lettura. A fine lettura rimani con l'amaro in bocca perchè i disegni sono ottimi ma la trama non convince per nulla.
Il voto finale è quindi 5.
Legendz è una serie composta da quattro volumi creata da Rin Hirai e disegnata da Makoto Haruno portato in Italia da Star Comics al prezzo di 3.30 euro.
Ho particolarmente a cuore questa serie dato che è stata la prima che ho completato. La serie non è male dato che contiene diversi elementi positivi, il principale essendo lo stile di disegno.
La trama è simile a quella di diversi altri manga, parlo soprattutto della parte iniziale, ma l'autore è comunque stato molto bravo a spiegare le regole del gioco Legendz, infatti il titolo prende proprio spunto dal gioco su cui ruota tutta la serie.
I personaggi del manga sono molto curati, soprattutto la figura del protagonista che è molto carismatico, ma anche il resto dei personaggi della serie, chi più chi meno, sono ben fatti e molto curati.
L'edizione di Star Comics non è niente di che, infatti non ha sovraccoperte e non sono presenti tavole a colori ma il prezzo è contenuto.
Consiglio questo manga a chi vuole leggere una serie di soli quattro volumi ma comunque molto gradevole.
Ho particolarmente a cuore questa serie dato che è stata la prima che ho completato. La serie non è male dato che contiene diversi elementi positivi, il principale essendo lo stile di disegno.
La trama è simile a quella di diversi altri manga, parlo soprattutto della parte iniziale, ma l'autore è comunque stato molto bravo a spiegare le regole del gioco Legendz, infatti il titolo prende proprio spunto dal gioco su cui ruota tutta la serie.
I personaggi del manga sono molto curati, soprattutto la figura del protagonista che è molto carismatico, ma anche il resto dei personaggi della serie, chi più chi meno, sono ben fatti e molto curati.
L'edizione di Star Comics non è niente di che, infatti non ha sovraccoperte e non sono presenti tavole a colori ma il prezzo è contenuto.
Consiglio questo manga a chi vuole leggere una serie di soli quattro volumi ma comunque molto gradevole.
Legendz è un manga interessante che a differenza di molte altre opere del suo genere, riesce a dilettare il lettore, senza sconvolgerlo, ma comunque divertendolo.
La storia ha un incipit piuttosto interessante: nel ventunesimo secolo tra i giovani spopola un gioco, a metà strada tra i tamagotchi e i pokèmon, nel quale, grazie a particolari strumenti (Talispod), i concorrenti fanno combattere tra loro creature leggendarie come Yeti e Draghi.
Un giovane di nome Ken Kazaki, il quale viaggia per il mondo in roulotte insieme a sua nonna, è convinto che i legendz (tale è il nome sia del gioco che delle creature) provino dei sentimenti e insieme al suo amico Shiron, un drago del vento, cerca sempre nuove sfide per potersi fare tanti amici e allenarsi.
La trama si evolve in modo semplice e lineare seguendo un percorso già visto e rivisto nel quale ai nostri protagonisti verrà affidato il compito di salvare il mondo.
I personaggi seguono anche loro i classici stereotipi ma nonostante questo l' autore riesce a caratterizzarli piuttosto bene.
Ma allora cosa rende questo manga un'opera da 7 se la trama e i personaggi non sono tutto questo granché?
Be' a salvare il tutto è la narrazione dell'autore, che io ho trovato molto appassionante: il ritmo del racconto non ha cali e rimane dinamico e incalzante. Inoltre, nonostante Legendz conti solo quattro albi, il finale non pare assolutamente forzato, se non per piccoli particolari.
Altro punto forte del manga è il tratto dell'autore che è perfettamente adatto al genere. Il disegno non risulta esteticamente magnifico ma essendo particolarmente pulito e semplice rende al meglio sia le scene d'azione che in quelle più calme grazie ad una buona espressività.
Altra lode va fatta al design dei Legendz che si discosta da quello che caratterizza i giochi di carte più recenti (con mostri enormi e minacciosi e guerrieri ultra-muscolosi) presentandoci uno stile più giocoso e semplice che mi ha molto colpito.
Tirando le somme possiamo affermare che Legendz sia un titolo non privo di difetti ma che, portando delle novità rispetto ai soliti manga del suo genere, risulta di buona fattura .
Un'ottima lettura per quei pomeriggi in cui non vogliamo nulla di impegnativo ma desideriamo semplicemente un titolo spensierato e giocoso.
La storia ha un incipit piuttosto interessante: nel ventunesimo secolo tra i giovani spopola un gioco, a metà strada tra i tamagotchi e i pokèmon, nel quale, grazie a particolari strumenti (Talispod), i concorrenti fanno combattere tra loro creature leggendarie come Yeti e Draghi.
Un giovane di nome Ken Kazaki, il quale viaggia per il mondo in roulotte insieme a sua nonna, è convinto che i legendz (tale è il nome sia del gioco che delle creature) provino dei sentimenti e insieme al suo amico Shiron, un drago del vento, cerca sempre nuove sfide per potersi fare tanti amici e allenarsi.
La trama si evolve in modo semplice e lineare seguendo un percorso già visto e rivisto nel quale ai nostri protagonisti verrà affidato il compito di salvare il mondo.
I personaggi seguono anche loro i classici stereotipi ma nonostante questo l' autore riesce a caratterizzarli piuttosto bene.
Ma allora cosa rende questo manga un'opera da 7 se la trama e i personaggi non sono tutto questo granché?
Be' a salvare il tutto è la narrazione dell'autore, che io ho trovato molto appassionante: il ritmo del racconto non ha cali e rimane dinamico e incalzante. Inoltre, nonostante Legendz conti solo quattro albi, il finale non pare assolutamente forzato, se non per piccoli particolari.
Altro punto forte del manga è il tratto dell'autore che è perfettamente adatto al genere. Il disegno non risulta esteticamente magnifico ma essendo particolarmente pulito e semplice rende al meglio sia le scene d'azione che in quelle più calme grazie ad una buona espressività.
Altra lode va fatta al design dei Legendz che si discosta da quello che caratterizza i giochi di carte più recenti (con mostri enormi e minacciosi e guerrieri ultra-muscolosi) presentandoci uno stile più giocoso e semplice che mi ha molto colpito.
Tirando le somme possiamo affermare che Legendz sia un titolo non privo di difetti ma che, portando delle novità rispetto ai soliti manga del suo genere, risulta di buona fattura .
Un'ottima lettura per quei pomeriggi in cui non vogliamo nulla di impegnativo ma desideriamo semplicemente un titolo spensierato e giocoso.
A me è piaciuto molto questo manga, i personaggi sono molto simpatici, ma il mio preferito è Leo, il ragazzo biondo che è davvero un figo a mio parere. La trama è quella solita degli shonen: combattimenti, mostri e robe varie, ma comunque risulta una lettura piacevole. Il motivo per il quale ho messo a questo manga solo un 7 è perché la storia è troppo corta a mio parere, e la trama e il carattere dei personaggi sono poco approfonditi; questo fa rischiare al fumetto di trascendere nella banalità, secondo me questa storia meritava un maggior approfondimento.