Spirit of Wonder
Si vede dal tratto che Kenji Tsuruta (classe 1961) si ispira al poco più anziano Yokinobu Hoshino (classe 1954) famoso autore di opere di SF, la più note delle quali è 2001 Nights del 1984.
L’opera di qui parleremo è di due anni successiva ed è dello stesso genere: science fiction!
Diciamolo pure quest’opera è un insieme di racconti, i più famosi dei quali riguardano miss China ma che sono tutti simili fra loro.
Troviamo in tutti degli scienziati pazzi… pazzi si ma non cattivi, sono geni incompresi alla ricerca di invenzioni, perlopiù che li portino in un altro mondo: può essere Alpha Centauri, Marte o la Luna.
Ma possono essere anche altre cose come i viaggi nel tempo o la scoperta di un tesoro sottomarino.
Spesso ci troviamo un assistente un po’ imbranato e una bella ragazza di lui innamorata.
Le storie sono interessanti anche se le poche spiegazioni pseudo scientifiche un po’ noiose, per fortuna non ce ne sono tante.
La cosa più bella? Che a un certo punto finisce… per carità non è brutto ma non crea nulla di nuovo, i disegni sono carini ma non speciali e Tsuruta non trova delle idee per allungare il brodo.
Tutti gli episodi pur essendo diversi un po’ si assomigliano.
Eppure andando a sfogliare le mie vecchie fanzine ho travato una recensione positiva su Lodoss magazine: la merita? Secondo me no, all’epoca si recensiva leggendo articoli su riviste americane o comunque straniere piuttosto che leggendo le opere ancora inedite in Occidente e secondo me questo è uno di quei casi.
Come ho detto con Spirit of wonder non è brutto ma manca quel qualcosa in più che trasforma un racconto in una perla, in opera di cui si vuol leggere il proseguo.
L’opera di qui parleremo è di due anni successiva ed è dello stesso genere: science fiction!
Diciamolo pure quest’opera è un insieme di racconti, i più famosi dei quali riguardano miss China ma che sono tutti simili fra loro.
Troviamo in tutti degli scienziati pazzi… pazzi si ma non cattivi, sono geni incompresi alla ricerca di invenzioni, perlopiù che li portino in un altro mondo: può essere Alpha Centauri, Marte o la Luna.
Ma possono essere anche altre cose come i viaggi nel tempo o la scoperta di un tesoro sottomarino.
Spesso ci troviamo un assistente un po’ imbranato e una bella ragazza di lui innamorata.
Le storie sono interessanti anche se le poche spiegazioni pseudo scientifiche un po’ noiose, per fortuna non ce ne sono tante.
La cosa più bella? Che a un certo punto finisce… per carità non è brutto ma non crea nulla di nuovo, i disegni sono carini ma non speciali e Tsuruta non trova delle idee per allungare il brodo.
Tutti gli episodi pur essendo diversi un po’ si assomigliano.
Eppure andando a sfogliare le mie vecchie fanzine ho travato una recensione positiva su Lodoss magazine: la merita? Secondo me no, all’epoca si recensiva leggendo articoli su riviste americane o comunque straniere piuttosto che leggendo le opere ancora inedite in Occidente e secondo me questo è uno di quei casi.
Come ho detto con Spirit of wonder non è brutto ma manca quel qualcosa in più che trasforma un racconto in una perla, in opera di cui si vuol leggere il proseguo.
La capacità di sorprenderti con la semplicità di raccontare. Tanti piccoli episodi dove la scienza è al servizio del racconto. Tsuruta racconta principalmente di sentimenti; del piacere della scoperta di piccoli geni per amore (forse). Il risultato è leggero e soffice e ci si stupisce per davvero quando con la leggerezza di una piuma le emozioni si adagiano nel nostro cuore. I disegni sono abbastanza caratteristici, dettagliati e pregevoli.