1 or W
Un'altra piacevole raccolta di piccole storie, che si differenzia da Rumic Short e Theater perchè qui viene meno l'intenzione 'umanistica', ossia il voler fare una piccola panoramica di situazioni umane che spingano alla riflessione. In qualche caso questa intenzione si intravede ancora, ma stavolta lo scopo della raccolta è l'intrattenimento puro e semplice, con l'autrice che affronta, bene, il genere commedia virato verso toni malinconici-fantastici-romantici, già abilmente affrontati nelle sue serie lunghe, che d'altronde sembrano avere proprio in alcune di queste storie almeno una parte delle proprie radici. Se proprio si volessero trovare dei difetti, bisogna dire che lo stile della Takahashi negli episodi più vecchi risulta ancora un pò acerbo, quindi stona con quello delle storie realizzate quando la nostra è ormai maturata. Inoltre l'autrice ha realizzato delle storie molto leggere, quindi simpatiche da leggere ma non certo destinate ad essere memorabili. Ma in generale è comunque una raccolta che può risultare godibile per tutti.
1 or W è una raccolta di racconti autoconclusivi disegnata dalla celebre Rumiko Takahashi, autrice di molti famosi manga come Lamù, Maison Ikkoku, Ranma 1/2 e InuYasha. Pubblicata nel 1998, è il frutto del lavoro di quasi vent'anni dell'autrice e ciò è riscontrabile nel diverso stile e tratto del disegno tra una storia e l'altra. Edita anche in Italia, la sua peculiarità sta nel fatto che viene letta da destra verso sinistra.
All'interno di questa raccolta si alternano nove diverse storielle con protagonisti sempre differenti, che saranno coloro che ispireranno i suoi lavori successivi. Il tema ricorrente in ogni storia è la presenza dell'elemento soprannaturale: si passa da fantasmi, a personificazioni di dei buddisti, fino alla trasformazione da uomo in cane, elemento che sarà presente in Ranma. I protagonisti sono quasi sempre studenti liceali che si trovano in mezzo a delle situazioni particolari da superare attraverso delle scelte bizzarre e divertenti che faranno sorridere.
La diversità tra i racconti è ciò che mi è piaciuto meno, infatti si passa da racconti davvero godibili (come Invito al takarazuka o Grandfather) ad altri che non si sono rivelati nemmeno interessanti (soprattutto La fine del mondo, veramente pessimo).
Tutto sommato, anche se forse questa raccolta è inferiore alle altre dell'autrice, 1 or W la considero comunque un'opera carina e semplice nella sua totalità e, per chi è fan della Takahashi, la consiglio senza riserva. Il mio voto dovrebbe essere un 6,5, ma lo arrotondo per eccesso in 7 visto il mio rispetto per chi l'ha disegnata.
All'interno di questa raccolta si alternano nove diverse storielle con protagonisti sempre differenti, che saranno coloro che ispireranno i suoi lavori successivi. Il tema ricorrente in ogni storia è la presenza dell'elemento soprannaturale: si passa da fantasmi, a personificazioni di dei buddisti, fino alla trasformazione da uomo in cane, elemento che sarà presente in Ranma. I protagonisti sono quasi sempre studenti liceali che si trovano in mezzo a delle situazioni particolari da superare attraverso delle scelte bizzarre e divertenti che faranno sorridere.
La diversità tra i racconti è ciò che mi è piaciuto meno, infatti si passa da racconti davvero godibili (come Invito al takarazuka o Grandfather) ad altri che non si sono rivelati nemmeno interessanti (soprattutto La fine del mondo, veramente pessimo).
Tutto sommato, anche se forse questa raccolta è inferiore alle altre dell'autrice, 1 or W la considero comunque un'opera carina e semplice nella sua totalità e, per chi è fan della Takahashi, la consiglio senza riserva. Il mio voto dovrebbe essere un 6,5, ma lo arrotondo per eccesso in 7 visto il mio rispetto per chi l'ha disegnata.
Una serie di racconti firmati Rumiko Takahashi in cui emerge nuovamente, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la grande capacità di "sua maestà" Rumiko di pescare il classicissimo coniglio dal cilindro con una frequenza incredibile.
Ho amato molto i lavori di questa autrice (come il 99% di noi immagino) che hanno segnato un'epoca e che i continuano a raccogliere consensi a venti-trent'anni dalla loro prima pubblicazione; ho amato, invece, molto meno i suoi tanti racconti brevi che di tanto in tanto sono stati pubblicati anche in Italia.
Quest'ennesima raccolta è forse migliore delle altre in quanto accanto a storielline decisamente bruttine (vedi ad esempio la storia su prediche e patate) ce ne sono altre decisamente migliori e decisamente godibili (ho apprezzato molto, ad esempio, quella su amore e dieta). Qualcuno potrebbe affermare che ciò è perfettamente normale, in fondo qualsiasi autore alterna produzioni belle ad altre meno belle; ciò in effetti non costituisce un motivo valido per spiegare la mia antipatia verso questi "corti". La spiegazione è che spesso più che opere originali troviamo personaggi e situazioni cloni di personaggi e situazioni presentati in altre opere, quindi come lettura risulta essere un po' monotona. Non ho controllato con esattezza la datazione di ogni singolo lavoro breve; ma so (perché l'ho letto in giro molto tempo fa) che questa situazione non è affatto casuale in quanto Rumiko creava queste opere brevi al fine di abbozzare nuove idee da utilizzare in lavori di maggiore importanza. L'intento è lodevole ed ha portato a risultati eccellenti; ciò non toglie che personalmente mi annoio sempre un po' nel leggere questa sorta di "bozze".
Ad ogni modo, ripeto, questa raccolta è una delle migliori che ho letto finora e alcune storie mi hanno strappato più di un sorriso. Decisamente queste meriterebbero un voto a parte; ma dovendo giudicare il lavoro nel complesso non posso che assegnargli una semplice sufficienza.
Ho amato molto i lavori di questa autrice (come il 99% di noi immagino) che hanno segnato un'epoca e che i continuano a raccogliere consensi a venti-trent'anni dalla loro prima pubblicazione; ho amato, invece, molto meno i suoi tanti racconti brevi che di tanto in tanto sono stati pubblicati anche in Italia.
Quest'ennesima raccolta è forse migliore delle altre in quanto accanto a storielline decisamente bruttine (vedi ad esempio la storia su prediche e patate) ce ne sono altre decisamente migliori e decisamente godibili (ho apprezzato molto, ad esempio, quella su amore e dieta). Qualcuno potrebbe affermare che ciò è perfettamente normale, in fondo qualsiasi autore alterna produzioni belle ad altre meno belle; ciò in effetti non costituisce un motivo valido per spiegare la mia antipatia verso questi "corti". La spiegazione è che spesso più che opere originali troviamo personaggi e situazioni cloni di personaggi e situazioni presentati in altre opere, quindi come lettura risulta essere un po' monotona. Non ho controllato con esattezza la datazione di ogni singolo lavoro breve; ma so (perché l'ho letto in giro molto tempo fa) che questa situazione non è affatto casuale in quanto Rumiko creava queste opere brevi al fine di abbozzare nuove idee da utilizzare in lavori di maggiore importanza. L'intento è lodevole ed ha portato a risultati eccellenti; ciò non toglie che personalmente mi annoio sempre un po' nel leggere questa sorta di "bozze".
Ad ogni modo, ripeto, questa raccolta è una delle migliori che ho letto finora e alcune storie mi hanno strappato più di un sorriso. Decisamente queste meriterebbero un voto a parte; ma dovendo giudicare il lavoro nel complesso non posso che assegnargli una semplice sufficienza.
Volume unico formato da 9 racconti. In 1 or W troviamo: Shoko che vuole dimagrire per far colpo sull'amato senpai, Shiro che cerca di avere una vita normale nonostante si trasformi in cane nei momenti meno opportuni, una coppia di sposini che cerca di arraffare un'eredità, una singolare lotta preghiere Vs patate, un nonno che farebbe qualunque cosa per accontentare la fidanzata, lo spirito di una vecchia che possiede il nipote pur di andare a teatro, Miyamoto che deve vincere una sfida a kendo per salvare la manager del club, Hinako che cerca la vera madre per i locali malfamati di Tokyo e un club di rugby incapace di vincere.
Questo volume possiede uno stile scanzonato e leggero, una lettura ideale per farsi due risate e questo deve bastare perché altro non offre, mancano personaggi che si possano definire carismatici e non posso dire di aver trovato qualche storia che mi sia rimasta particolarmente nel cuore, però se si apprezza l'umorismo tipico della Takahashi non potrà non piacere.
Questo volume possiede uno stile scanzonato e leggero, una lettura ideale per farsi due risate e questo deve bastare perché altro non offre, mancano personaggi che si possano definire carismatici e non posso dire di aver trovato qualche storia che mi sia rimasta particolarmente nel cuore, però se si apprezza l'umorismo tipico della Takahashi non potrà non piacere.
1 or W è un volume unico che raccoglie alcune storie autoconclusive di Rumiko Takahashi. Nel volume l’elemento sovrannaturale la fa da padrone: fantasmi, spiriti, possessioni, scambio di corpi, Dei buddisti e trasformazioni in animale, quasi ogni storia ha almeno un elemento fantastico. A differenza di altri volumi di raccolte come Rumic Short o Rumic Theater, qui i protagonisti sono giovani ragazzi in età da liceo, caratterizzati forse un po’ superficialmente. Lo stile di disegno è altalenante per il semplice fatto che le storie sono state disegnate in un arco di tempo piuttosto lungo, e nel volume sono messe un po’ alla rinfusa. Si passa da storie recenti, in cui si può apprezzare il tratto dell’autrice con la bravura raggiunta negli ultimi anni, ad altre che corrispondono agli esordi, dove ovviamente peggiora, in alternanza per quasi tutto il volume.
Le storie sono comunque abbastanza divertenti e godibili, semplici ma non banali, nel pieno stile dell’autrice Takahashi. L’edizione italiana di Star Comics è buona, formato più grande, più pagine rispetto ai soliti standard e qualche pagina a colori.
Consigliato ai fan della Takahashi o a chi cerca un volume divertente da leggere senza impegno.
Le storie sono comunque abbastanza divertenti e godibili, semplici ma non banali, nel pieno stile dell’autrice Takahashi. L’edizione italiana di Star Comics è buona, formato più grande, più pagine rispetto ai soliti standard e qualche pagina a colori.
Consigliato ai fan della Takahashi o a chi cerca un volume divertente da leggere senza impegno.
Si potrebbe definire questo volume unico come una raccolta di “Storie di ordinaria follia”.
La mangaka Rumiko Takahashi le ha scritte in un arco di tempo piuttosto lungo, e ciò si ravvisa in maniera evidente nel diverso tratto grafico che ogni storia propone: si va ad esempio dal 1978 de <I>“La fine del mondo”</I>, il cui protagonista ricorda molto Ataru Moroboshi di Lamù (Uruseiyatsura) sia nel carattere che nell’aspetto, al 1994 di <I>“1 or W” </I>in cui i protagonisti non sono poi granché dissimili dalle rappresentazioni di Ranma e Akane (Ranma ½) degli ultimi volumetti dell’omonimo manga.
Si assiste così ad una sorta di balletto che intervalla diversi tipi di disegni, storie e protagonisti:
- <I>“Slim Kannon” </I>dipinge una liceale che vuole dimagrire per poter essere invitata dal suo senpai al ballo di fine anno. L’inusuale dieta, portata avanti da un coetaneo della ragazza, sarà a base di colpi di scalpello sulla statua della dea Kannon (o Kanzeon Bosatsu).
- <I>“Buono come un cane” </I>racconta di Inugoya, un liceale che si tramuta in cane ogni volta che perde sangue dal naso, e frequentare il club di boxe per amore della bella Momoko di certo non aiuta. Questa divertente storia, realizzata nel 1985, potrebbe senz’altro essere stata il prototipo dal quale la mangaka ha poi sviluppato il concept del famoso e successivo manga Ranma ½.
- <I>“Nonna o non nonna”</I>: quando un’amica di Noriko muore, la giovane prende il suo posto per ottenere l’eredità della ragazza e garantirle così delle degne esequie. Ma il fantasma della nonna incombe su Noriko e sul fidanzato di lei, per vegliare sulla nipote deceduta.
- <I>“La fine del mondo”</I> racconta di un dio, Miroku, estratto come un vegetale dalla terra; il giovane coltivatore di patate Daisuke Goro, tuttavia, mal sopporta la popolarità guadagnata da quest’ultimo e ingaggia così una demenziale sfida a colpi di show televisivi.
- In <I>“Grandfather” </I>apprendiamo che esiste un nonno, Gen, talmente in gamba da sfidare il nipote Tetsu a baseball per vincere la partita e ottenere così i soldi con i quali offrire appuntamenti all’attempata fidanzata.
- <I>“Invito al takarazuka” </I>rappresenta una delle storie più coinvolgenti e divertenti del volume. Ancora una volta, è un fantasma a seminare bizzarrie: in particolare, è la nonna di Masahiko, che dedicò la vita alla sua passione per gli spettacoli del teatro Takarazuka. E così il nipote, giovane rockettaro che ambisce al successo e che mal sopportava la passione della nonna, si ritrova a venir posseduto da quest’ultima suo malgrado.
- <I>“1 or W”</I>: il giovane Miyamoto vuol rinunciare al kendo perché il suo spigliato maestro pretende troppo impegno da lui; sfortuna vuole che un incidente in bici coinvolga lui, il maestro e la giovane Nagisa. Quest’ultima perde la vita, o meglio, diventa un fantasma incapace di tornare al proprio corpo, perché di quel corpo ha preso possesso il maestro di Kendo, con sommo orrore di Miyamoto. La via del Kendo diventa dunque l’unico modo a disposizione del giovane per rimettere i corpi al posto giusto.
- <I>“Happy talk”</I> racconta di una giovane che vuole rivedere la madre che l’abbandonò quand’era piccina; i quartieri a luci rosse in cui la madre lavora, però, non sono facili da attraversare per una ragazza, che si affida così ad un malcapitato detective ed a un curioso compagno di classe.
- <I>“La dea del rugby”</I>: non tutte le squadre liceali ottengono buoni risultati. Ma quando al Capitano giunge l’incitamento del fantasma della giovane Tsukiko, i risultati non sembrano più così impossibili da raggiungere.
Il volume presenta un formato corposo per pagine e dimensioni, oltre a fornire le pagine iniziali in vividi colori; a far da contraltare a queste note positive vi è l’assenza di una sovraccopertina e il senso di lettura ribaltato, ovvero all’occidentale.
Lo spiccato umorismo e la velata ironia con cui la mangaka miscela abilmente le storie fanno da collante al volume, del quale infatti risalta più la leggerezza dei suoi racconti che non la memorabilità degli stessi.
I ricorrenti fantasmi e spiriti presenti in molte delle storie costituiscono un elemento curioso e bizzarro, che riesce sempre a divertire in maniera molto semplice, pur senza proporre nulla di nuovo; altrettanto degni di nota sono i felici connubi tra generazioni diverse, rappresentate spesso da nonni e nipoti o da padri e figli. Pur presentando storie di indubbio divertimento, però, è nella giovane età di quasi tutti i protagonisti di questi corti che si osserva un difetto della raccolta: evitando di indagare più in là del consueto ambiente scolastico o para-scolastico, infatti, viene a mancare quel pizzico di interessante novità che rende altre raccolte dell’autrice sicuramente migliori. Pur senza raggiungere il livello di quest’ultime, tuttavia, la lettura si presenta perlopiù scorrevole, affaticata soltanto dall’altalenante qualità del disegno: si tratta di un effetto forse voluto o forse non percepito, ma è evidente che le storie più fresche siano quelle rappresentate da una contemporanea presenza di un buon tratto e di un buon racconto, connubio ottimamente realizzato in “1 or W” che forse non a caso intitola l’intero volume.
In sintesi, una raccolta leggera consigliata perlopiù a chi già apprezza Rumiko Takahashi e che magari difetta di questo volume nella propria collezione. In tal caso, il reperimento dello stesso è senz’altro fondamentale. Per tutti gli altri, si tratta di un volume senza troppe pretese, funzionale per chi cerca una lettura breve, non banale e anche divertente.
Voto 6,5 arrotondato a sette.
La mangaka Rumiko Takahashi le ha scritte in un arco di tempo piuttosto lungo, e ciò si ravvisa in maniera evidente nel diverso tratto grafico che ogni storia propone: si va ad esempio dal 1978 de <I>“La fine del mondo”</I>, il cui protagonista ricorda molto Ataru Moroboshi di Lamù (Uruseiyatsura) sia nel carattere che nell’aspetto, al 1994 di <I>“1 or W” </I>in cui i protagonisti non sono poi granché dissimili dalle rappresentazioni di Ranma e Akane (Ranma ½) degli ultimi volumetti dell’omonimo manga.
Si assiste così ad una sorta di balletto che intervalla diversi tipi di disegni, storie e protagonisti:
- <I>“Slim Kannon” </I>dipinge una liceale che vuole dimagrire per poter essere invitata dal suo senpai al ballo di fine anno. L’inusuale dieta, portata avanti da un coetaneo della ragazza, sarà a base di colpi di scalpello sulla statua della dea Kannon (o Kanzeon Bosatsu).
- <I>“Buono come un cane” </I>racconta di Inugoya, un liceale che si tramuta in cane ogni volta che perde sangue dal naso, e frequentare il club di boxe per amore della bella Momoko di certo non aiuta. Questa divertente storia, realizzata nel 1985, potrebbe senz’altro essere stata il prototipo dal quale la mangaka ha poi sviluppato il concept del famoso e successivo manga Ranma ½.
- <I>“Nonna o non nonna”</I>: quando un’amica di Noriko muore, la giovane prende il suo posto per ottenere l’eredità della ragazza e garantirle così delle degne esequie. Ma il fantasma della nonna incombe su Noriko e sul fidanzato di lei, per vegliare sulla nipote deceduta.
- <I>“La fine del mondo”</I> racconta di un dio, Miroku, estratto come un vegetale dalla terra; il giovane coltivatore di patate Daisuke Goro, tuttavia, mal sopporta la popolarità guadagnata da quest’ultimo e ingaggia così una demenziale sfida a colpi di show televisivi.
- In <I>“Grandfather” </I>apprendiamo che esiste un nonno, Gen, talmente in gamba da sfidare il nipote Tetsu a baseball per vincere la partita e ottenere così i soldi con i quali offrire appuntamenti all’attempata fidanzata.
- <I>“Invito al takarazuka” </I>rappresenta una delle storie più coinvolgenti e divertenti del volume. Ancora una volta, è un fantasma a seminare bizzarrie: in particolare, è la nonna di Masahiko, che dedicò la vita alla sua passione per gli spettacoli del teatro Takarazuka. E così il nipote, giovane rockettaro che ambisce al successo e che mal sopportava la passione della nonna, si ritrova a venir posseduto da quest’ultima suo malgrado.
- <I>“1 or W”</I>: il giovane Miyamoto vuol rinunciare al kendo perché il suo spigliato maestro pretende troppo impegno da lui; sfortuna vuole che un incidente in bici coinvolga lui, il maestro e la giovane Nagisa. Quest’ultima perde la vita, o meglio, diventa un fantasma incapace di tornare al proprio corpo, perché di quel corpo ha preso possesso il maestro di Kendo, con sommo orrore di Miyamoto. La via del Kendo diventa dunque l’unico modo a disposizione del giovane per rimettere i corpi al posto giusto.
- <I>“Happy talk”</I> racconta di una giovane che vuole rivedere la madre che l’abbandonò quand’era piccina; i quartieri a luci rosse in cui la madre lavora, però, non sono facili da attraversare per una ragazza, che si affida così ad un malcapitato detective ed a un curioso compagno di classe.
- <I>“La dea del rugby”</I>: non tutte le squadre liceali ottengono buoni risultati. Ma quando al Capitano giunge l’incitamento del fantasma della giovane Tsukiko, i risultati non sembrano più così impossibili da raggiungere.
Il volume presenta un formato corposo per pagine e dimensioni, oltre a fornire le pagine iniziali in vividi colori; a far da contraltare a queste note positive vi è l’assenza di una sovraccopertina e il senso di lettura ribaltato, ovvero all’occidentale.
Lo spiccato umorismo e la velata ironia con cui la mangaka miscela abilmente le storie fanno da collante al volume, del quale infatti risalta più la leggerezza dei suoi racconti che non la memorabilità degli stessi.
I ricorrenti fantasmi e spiriti presenti in molte delle storie costituiscono un elemento curioso e bizzarro, che riesce sempre a divertire in maniera molto semplice, pur senza proporre nulla di nuovo; altrettanto degni di nota sono i felici connubi tra generazioni diverse, rappresentate spesso da nonni e nipoti o da padri e figli. Pur presentando storie di indubbio divertimento, però, è nella giovane età di quasi tutti i protagonisti di questi corti che si osserva un difetto della raccolta: evitando di indagare più in là del consueto ambiente scolastico o para-scolastico, infatti, viene a mancare quel pizzico di interessante novità che rende altre raccolte dell’autrice sicuramente migliori. Pur senza raggiungere il livello di quest’ultime, tuttavia, la lettura si presenta perlopiù scorrevole, affaticata soltanto dall’altalenante qualità del disegno: si tratta di un effetto forse voluto o forse non percepito, ma è evidente che le storie più fresche siano quelle rappresentate da una contemporanea presenza di un buon tratto e di un buon racconto, connubio ottimamente realizzato in “1 or W” che forse non a caso intitola l’intero volume.
In sintesi, una raccolta leggera consigliata perlopiù a chi già apprezza Rumiko Takahashi e che magari difetta di questo volume nella propria collezione. In tal caso, il reperimento dello stesso è senz’altro fondamentale. Per tutti gli altri, si tratta di un volume senza troppe pretese, funzionale per chi cerca una lettura breve, non banale e anche divertente.
Voto 6,5 arrotondato a sette.
Ritengo questo volume unico un pezzo immancabile nella collezione di tutti i fan della Takahashi. Le storie raccontate sono tutte avvolte da quel velo di mistero e dalle atmosfere che solo la Takahashi riesce a creare. Molto bella la storia che da il titolo al volume, ovvero quella che vede come protagonisti una giovane promessa del kendo, il suo maestro e la manager del circolo.