EXAXXION
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Di Kenichi Sonoda ho letto solo due opere: una è questa, l’altra è "Gun smith cats" entrambe lette su Kappa Magazine. Ma se "Exaxxion" mi ha subito colpito ci sono voluti anni per capire che "Gun smith cats" non è spazzatura.
Ma non mi addentro di più sulle gattine e vado subito a parlare di "Exaxxion": cos’è? Un real robot? Un super robot alla Go Nagai? Uno shojo robot? Un po’ tutte queste cose: ci sono grandi argomenti che vengono trattati come la guerra delle informazioni o la crudeltà della guerra con i danni che possono provocare i buoni combattendo. Ma i riofardiani sono cattivi? O sono cattivi solo i vertici? Il generale Sheka, i suoi collaboratori, i ministri del Pianeta Madre… è difficile non pensare che i trucchi per rendere la Terra colonia non siano stati usati anche altrove e che molti riofardiani in fondo lo sappiano e siano preparati a ciò… ma l’autore ci narra dell’altro, cioè che i civili di Riofard si trovavano bene con i terrestri e adesso sono confusi, che ci può essere odio fra le razze e guerra, ma ci può essere anche amore e pace.
Poi ci possono essere il solito fan service di ragazze pin-up rappresentato dallo staff tutto femminile di Hosuke Kano o la ragazzina piatta messa li solo per il “piacere” di Hoichi ma di fatto queste sono solo divagazioni, cose in più per il gradimento del pubblico… e poi anche gli eroi sono di carne e hanno bisogno di svago.
Il manga parla anche di politica, intesa come l’arte di ingannare e di aumentare i propri privilegi. Tali sono le figure di Hosuke Kano e Sheka, pronti entrambi a passare su centinaia di migliaia di morti per arrivare ad uno scopo: governare la Terra senza intromissioni. Entrambi sono ambiziosi e pronti a sfruttare le occasioni a usare le carte in mano, a sacrificare i pezzi della scacchiera.
Ricapitoliamo, una bella trama, disegni non disprezzabili anche se lontani dal virtuosismo di altri autori, carina se letta un episodio al mese ma molto più bella se letta tutta di un fiato: ho recuperato dagli scatoloni i vari numeri di Kappa Magazine e questa è una delle opere che più mi ha colpito.
Mi riservo in seguito di recensire "Calm Breaker", "Potenkin", "Mokka", "Victoria" ecc.
Di Kenichi Sonoda ho letto solo due opere: una è questa, l’altra è "Gun smith cats" entrambe lette su Kappa Magazine. Ma se "Exaxxion" mi ha subito colpito ci sono voluti anni per capire che "Gun smith cats" non è spazzatura.
Ma non mi addentro di più sulle gattine e vado subito a parlare di "Exaxxion": cos’è? Un real robot? Un super robot alla Go Nagai? Uno shojo robot? Un po’ tutte queste cose: ci sono grandi argomenti che vengono trattati come la guerra delle informazioni o la crudeltà della guerra con i danni che possono provocare i buoni combattendo. Ma i riofardiani sono cattivi? O sono cattivi solo i vertici? Il generale Sheka, i suoi collaboratori, i ministri del Pianeta Madre… è difficile non pensare che i trucchi per rendere la Terra colonia non siano stati usati anche altrove e che molti riofardiani in fondo lo sappiano e siano preparati a ciò… ma l’autore ci narra dell’altro, cioè che i civili di Riofard si trovavano bene con i terrestri e adesso sono confusi, che ci può essere odio fra le razze e guerra, ma ci può essere anche amore e pace.
Poi ci possono essere il solito fan service di ragazze pin-up rappresentato dallo staff tutto femminile di Hosuke Kano o la ragazzina piatta messa li solo per il “piacere” di Hoichi ma di fatto queste sono solo divagazioni, cose in più per il gradimento del pubblico… e poi anche gli eroi sono di carne e hanno bisogno di svago.
Il manga parla anche di politica, intesa come l’arte di ingannare e di aumentare i propri privilegi. Tali sono le figure di Hosuke Kano e Sheka, pronti entrambi a passare su centinaia di migliaia di morti per arrivare ad uno scopo: governare la Terra senza intromissioni. Entrambi sono ambiziosi e pronti a sfruttare le occasioni a usare le carte in mano, a sacrificare i pezzi della scacchiera.
Ricapitoliamo, una bella trama, disegni non disprezzabili anche se lontani dal virtuosismo di altri autori, carina se letta un episodio al mese ma molto più bella se letta tutta di un fiato: ho recuperato dagli scatoloni i vari numeri di Kappa Magazine e questa è una delle opere che più mi ha colpito.
Mi riservo in seguito di recensire "Calm Breaker", "Potenkin", "Mokka", "Victoria" ecc.
Se i primi capitoli di questo titolo mi avevano catturato, mi è bastato proseguire per 3/4 volumetti per accorgermi che il mio interesse stava scemando, tanto che gli ultimi numeri sono quasi stati un peso da finire. Devo classificare Exaxxion come una delusione, in quanto l’incipit mi aveva davvero coinvolto.
La Terra viene contattata dai fardiani, una razza aliena che dopo il first contact offre un’equa condivisione di risorse e conoscenze. Il loro approccio amichevole e pacifico nasconde una strategia che ricorda omeriane imprese, ma questa volta il cavallo ha sembianze ben più tecnologiche e l’agiatezza che porta non può che essere accolta a braccia aperte dall’umanità. Il pianeta, infettato dalla tecnologia aliena, risulta completamente vulnerabile quando i fardiani decidono di avviare la fase due del loro piano, dichiarando la Terra una loro colonia, dando prova della loro forza e dell’ormai incapacità terrestre di opporsi al loro giogo. Tutto sembrerebbe perduto se non fosse che non tutti gli umani avevano accolto gli alieni a braccia aperte e, fra questi, uno scienziato ha sviluppato di nascosto una terribile arma in grado di contrastarli e in pratica costringe suo nipote, Hoichi, a pilotarla.
Ci troviamo quindi di fronte ad un eroe involontario, che suo malgrado si vede investito di responsabilità che non vorrebbe avere. Se inevitabilmente all’inizio viene trasportato dagli eventi, si ritrova poi davanti alle conseguenze delle sue azioni, con un conteggio non indifferenti di danni collaterali, fra i quali pesa più di tutti la vita di molti innocenti. Inizia inoltre una vera e propria guerra mediatica fra gli invasori e il nonno di Hoichi, con il nostro protagonista che viene dipinto prima come eroe, poi come terrorista.
Quella Fardiana non è comunque un’invasione mirata alla distruzione del pianeta, si tratta di una sorta di colonialismo e quindi è loro interesse che questo avvenga senza grossi spargimenti di sangue, tuttavia proprio l’intervento dell’Exaxxion li porta a dover calcare la mano. Qual è il costo della libertà? Hoichi sta facendo la cosa giusta? Può permettersi davvero di titubare? Non sarebbe meglio gettarsi tutti questi scrupoli alle spalle e cedere alle lusinghe e alle allettanti offerte del nonno, che potrebbe offrigli tutto quello che vuole?
Questa parte iniziale è davvero ben pensata: ci troviamo davanti ad una situazione abbastanza realistica, il ritmo è ottimo e la storia sembra filare in modo eccellente, rimanendo sempre interessante ed incalzante.
Già altre volte avevo avuto a che fare con Kenichi Sonoda e spesso mi sono trovato fra le mani manga che in alcune parti avevo trovato splendidi, mentre in altre mi annoiavano pesantemente. Ho sperato che non accadesse anche con Exaxxion, ma sfortunatamente ad un certo punto anche lui inizia a perdersi a causa di eventi e spiegazioni che rompono la fluidità della lettura. Sonoda si fa catturare dal mondo da lui stesso creato, inizia a divagare in modo eccessivo e a fornisce lunghe spiegazioni tecniche su tecnologie e strategie che dal mio punto di vista risultano superflue e soprattutto frammentano la narrazione, rallentano il ritmo e complicano in modo artificioso gli eventi, che poi vengono chiusi in modo non propriamente coerente, almeno secondo la mia opinione.
Dal punto di vista grafico il disegno soddisfa completamente i miei gusti, anche se non amo il fanservice che Sonoda offre con abbondanza al lettore, visto che a mio parere va a cozzare con una trama che potrebbe risultare ben più tesa e coinvolgente. Sono inoltre presenti diversi siparietti divertenti, che ho gradito decisamente di più.
Exaxxion mi fa infine tornare in mente un telefilm di qualche anno fa, Earth Final Conflict, con il quale presenta marcate analogie.
Per concludere, mi sono trovato a leggere un’opera che mi era piaciuta un sacco e che speravo mi accompagnasse verso una fine all’altezza, ma che sfortunatamente ha iniziato a balbettare e incepparsi sul più bello, tradendo la fiducia e le aspettative che avevo accumulato.
La Terra viene contattata dai fardiani, una razza aliena che dopo il first contact offre un’equa condivisione di risorse e conoscenze. Il loro approccio amichevole e pacifico nasconde una strategia che ricorda omeriane imprese, ma questa volta il cavallo ha sembianze ben più tecnologiche e l’agiatezza che porta non può che essere accolta a braccia aperte dall’umanità. Il pianeta, infettato dalla tecnologia aliena, risulta completamente vulnerabile quando i fardiani decidono di avviare la fase due del loro piano, dichiarando la Terra una loro colonia, dando prova della loro forza e dell’ormai incapacità terrestre di opporsi al loro giogo. Tutto sembrerebbe perduto se non fosse che non tutti gli umani avevano accolto gli alieni a braccia aperte e, fra questi, uno scienziato ha sviluppato di nascosto una terribile arma in grado di contrastarli e in pratica costringe suo nipote, Hoichi, a pilotarla.
Ci troviamo quindi di fronte ad un eroe involontario, che suo malgrado si vede investito di responsabilità che non vorrebbe avere. Se inevitabilmente all’inizio viene trasportato dagli eventi, si ritrova poi davanti alle conseguenze delle sue azioni, con un conteggio non indifferenti di danni collaterali, fra i quali pesa più di tutti la vita di molti innocenti. Inizia inoltre una vera e propria guerra mediatica fra gli invasori e il nonno di Hoichi, con il nostro protagonista che viene dipinto prima come eroe, poi come terrorista.
Quella Fardiana non è comunque un’invasione mirata alla distruzione del pianeta, si tratta di una sorta di colonialismo e quindi è loro interesse che questo avvenga senza grossi spargimenti di sangue, tuttavia proprio l’intervento dell’Exaxxion li porta a dover calcare la mano. Qual è il costo della libertà? Hoichi sta facendo la cosa giusta? Può permettersi davvero di titubare? Non sarebbe meglio gettarsi tutti questi scrupoli alle spalle e cedere alle lusinghe e alle allettanti offerte del nonno, che potrebbe offrigli tutto quello che vuole?
Questa parte iniziale è davvero ben pensata: ci troviamo davanti ad una situazione abbastanza realistica, il ritmo è ottimo e la storia sembra filare in modo eccellente, rimanendo sempre interessante ed incalzante.
Già altre volte avevo avuto a che fare con Kenichi Sonoda e spesso mi sono trovato fra le mani manga che in alcune parti avevo trovato splendidi, mentre in altre mi annoiavano pesantemente. Ho sperato che non accadesse anche con Exaxxion, ma sfortunatamente ad un certo punto anche lui inizia a perdersi a causa di eventi e spiegazioni che rompono la fluidità della lettura. Sonoda si fa catturare dal mondo da lui stesso creato, inizia a divagare in modo eccessivo e a fornisce lunghe spiegazioni tecniche su tecnologie e strategie che dal mio punto di vista risultano superflue e soprattutto frammentano la narrazione, rallentano il ritmo e complicano in modo artificioso gli eventi, che poi vengono chiusi in modo non propriamente coerente, almeno secondo la mia opinione.
Dal punto di vista grafico il disegno soddisfa completamente i miei gusti, anche se non amo il fanservice che Sonoda offre con abbondanza al lettore, visto che a mio parere va a cozzare con una trama che potrebbe risultare ben più tesa e coinvolgente. Sono inoltre presenti diversi siparietti divertenti, che ho gradito decisamente di più.
Exaxxion mi fa infine tornare in mente un telefilm di qualche anno fa, Earth Final Conflict, con il quale presenta marcate analogie.
Per concludere, mi sono trovato a leggere un’opera che mi era piaciuta un sacco e che speravo mi accompagnasse verso una fine all’altezza, ma che sfortunatamente ha iniziato a balbettare e incepparsi sul più bello, tradendo la fiducia e le aspettative che avevo accumulato.
Ad una rapida analisi della storia recente della narrativa robotica giapponese è facile notare come le opere più significative ed in grado di apportare le maggiori innovazioni e rivoluzioni al genere siano principalmente rintracciabili nel settore dell'animazione più che del fumetto. Che ciò sia un puro caso o una diretta conseguenza della maggiore idoneità del medium animato a narrare i titoli mecha – i cui combattimenti ricordiamo essere estremamente difficili da rendere in modo chiaro su carta – è indubbio che siano ben pochi i fumetti robotici degni di nota. Tra questi merita sicuramente un accenno il manga oggetto della seguente recensione, <b>EXAXXION</b>, di <i>Kenichi Sonoda</i>.
L'incipit della storia a prima vista è classico che più non si potrebbe e vede un normale ragazzo, Hoichi Kano, ritrovarsi all'improvviso alla guida dell'ultimo baluardo della razza umana contro un invasore alieno. Quest'ultimo baluardo altri non è che un robot gigante, l'EXAXXION, ed il suo progettista è il nonno di Hoichi, uno degli scienziati più geniali della terra. Ci troviamo quindi dinanzi all'ennesimo clone di uno dei grandi capostipiti del genere, <i>Mazinger Z</i> di <i>Go Nagai</i>? La risposta è no, o almeno “non del tutto”.
È noto ai più come il genere mecha sia usualmente suddiviso in due filoni distinti: i <i>super robot</i>, “figli di Mazinger”, che si basano spesso su una contrapposizione archetipica e spesso idealizzata tra robot e mostri giganti invincibili, e i <i>real robot</i>, “figli di Gundam”, che ricercano invece un maggior realismo nel background della vicenda. All'interno di questa non certo netta divisione, <i>Sonoda</i> riesce nella non facile, oltre che raramente tentata, creazione di un <b>super robot in un contesto real</b>. Che l'EXAXXION sia un super robot, su questo non vi è dubbio alcuno. Ritrovato dal nonno di Hoichi in alcuni scavi archeologici e prodotto con una tecnologia estremamente più avanzata di quella umana, il robot di Hoichi è talmente potente da mandare nel panico gli stessi comandanti nemici. E questo porta con se anche il classico dilemma amletico che pervade la narrativa disegnata giapponese, da <i>Mazinger</i> a <i>Devilman</i>, e più indietro ancora fino al <i>Tetsujin 28-Go</i> e lo stesso <i>Tetsuwan Atom</i>: come i suoi predecessori, anche Hoichi deve scegliere tra diventare un dio o un demone, usare il potere concessogli dal robot per divenire un salvatore o per trasformarsi in un distruttore.
Ma l'estremo realismo con cui <i>Sonoda</i> narra tutta la vicenda impedisce una scelta facile ad Hoichi, tra il nero e il bianco prevale il grigio, un grigio opaco, pieno di dubbi e incertezze, che lascia adito a rimpianti e ripensamenti. Il primo motivo d'incertezza sono i nemici. Non ci troviamo qui di fronte al classico attacco inaspettato del nemico alieno, bensì scopriamo che gli invasori, i fardiani, si sono inseriti gradualmente e pacificamente nella società terrestre nell'arco di circa un decennio, occupando ruoli pubblici e facendo amicizia con i terrestri, in cambio dello sfruttamento di una parte delle loro superiori conoscenze tecnologiche. Solo dopo aver acquisito stabilità, ridotti all'impotenza gli eserciti terrestri e ottenute le principali cariche politiche mondiali, questi annunceranno al mondo il loro vero intento: rendere la Terra una colonia di Riofard. Ed ecco quindi entrare in scena il nonno di Hoichi e l'EXAXXION, l'unica speranza per l'umanità. Ma fin da subito <i>Sonoda</i> gioca su questa dicotomia, mostrandoci come i due schieramenti siano tutt'altro che uniti. Alcuni dei civili fardiani hanno stretto amicizia con i terrestri, ignari del vero scopo del loro governo, e si sentono ora da un lato dispiaciuti e dall'altro impauriti delle possibili rappresaglie dei terrestri. Ma anche questi ultimi sono ben lungi dall'essere uniti: alcuni vorrebbero ribellarsi ma hanno troppa paura per l'incolumità loro e dei propri cari, altri preferiscono la pace seppure sotto schiavitù ad una violenta e logorante guerra, mentre altri semplicemente decidono di opporsi con tutte le loro forze.
Anche l'EXAXXION non aiuta molto in tal senso; ben lontano dagli ideali eroici di cui si fa araldo, ogni volta che scende in campo causa danni pari, se non superiori, a quelli dei suoi nemici. Ad ogni suo passo distrugge strade ed edifici e i suoi attacchi laser causano devastanti contraccolpi in cui perdono la vita centinaia se non migliaia di persone. Ed è questa una delle cause della confusione del suo pilota, della sua frustrazione iniziale. Hoichi si chiede se sia davvero lui un eroe, se stia davvero perseguendo il bene dell'umanità, se non sia invece un assassino, un distruttore, lui che ha scelto di sacrificare migliaia di suoi simili per danneggiare i fardiani.
Purtroppo per Hoichi, la risposta è tutto fuorché scontata, anche e soprattutto a causa di un elemento che <i>Sonoda</i> introduce nel suo racconto, spingendosi più in là di tutti i suoi precedessori nella strada del real robot: la guerra d'informazione. Ancora più che gli scontri tra mecha, a farla da padrone in <b>EXAXXION</b> sono i tentativi del nonno di Hoichi e dei comandanti tarsiani di ottenere il favore dell'opinione pubblica. Si crea dunque una vera propria guerra mediatica, con giornali e televisioni in primo piano. Da un lato vi sono i tarsiani, che sfruttano il controllo totale dei media ufficiali per divulgare video e discorsi propagandistici creati al computer che mettano in cattiva luce l'EXAXXION e il suo pilota, dall'altro c'è il gruppo del nonno di Hoichi, che cerca, tramite la diffusione libera su internet o hackerando i principali network pubblici, di screditare i suoi accusatori e istigare i terrestri alla rivolta, ovviamente facendo anch'egli ricorso ad ogni trucco o menzogna necessari allo scopo.
È normale quindi che sia Hoichi che i normali cittadini si ritrovino spiazzati, indecisi, sovraccaricati in poco tempo da una marea di notizie tra loro contrastanti, incapaci di discernere tra verità e notizie censurate e modificate ad arte.
É anche difficile trovare un vero e proprio protagonista in <b>EXAXXION</b>, dal momento che durante la storia ci vengono presentati numerosi punti di vista: civili e militari, tarsiani e terrestri, colpevoli e innocenti, ognuno dei quali ci permette di vedere tutta la situazione in un modo completamente nuovo, come tanti pezzi di un puzzle che, se completato, ci da un quadro crudo e vivido della guerra e della realtà.
Per stemperare la tensione <i>Sonoda</i> inserisce spesso numerosi elementi comici nella narrazione, primo fra tutti l'entourage del nonno di Hoichi. Tutta la squadra che opera dietro l'EXAXXION è infatti composta tra giovani e formose donzelle innamorate del nonno di Hoichi, il quale di certo non si fa problemi nel cercare di soddisfarle in tutti i modi. Ogni momento è buono per andare a fare il bagno tutti insieme comodamente nella piscina della base, anche mentre Hoichi sta combattendo una dura battaglia all'interno dell'EXAXXION.
Da un punto di vista grafico <b>EXAXXION</b> soffre meno di molti suoi simili nella gestione dei combattimenti tra robot, in parte per uno stile di disegno estremamente pulito e comprensibile, in parte non incentrandosi esclusivamente sulle battaglie ma anche su scene di vita quotidiana; ottime anche le (non certo rare) vignette ecchi incentrate sulle pin-up tettute del numeroso harem del nonno di Hoichi.
A portare in Italia <b>EXAXXION</b> in edizione monografica è <b>GP Publishing</b>, in un'edizione da fumetteria a 5,90. Quest'edizione fa parte della prima tornata di titoli annunciati dall'editore subito dopo la sua nascita e pertanto presenta ancora alcuni dei difetti successivamente corretti nei titoli più recenti. Se da un lato la carta scelta è più che buona, garantendo un'estrema flessibilità dell'albo e una trasparenza della tavole sufficientemente limitata, la qualità di stampa risulta purtroppo altalenante, con campiture nere non sempre ben rese e sporadici effetti moirè. Non sono presenti pagine a colori o approfondimenti di sorta – ad esclusione di un breve editoriale introduttivo nel primo volume ad opera di <i>Andrea Baricordi</i> – ed il tutto è avvolto in una canonica sovracopertina opaca.
In <b>EXAXXION</b> c'è un po' di <i>Mazinger Z</i>, un po' di <i>Gundam</i>, un po' di <i>Macross</i>, un po' di <i>Gunbuster</i>... ed anche un po' di <i>Silent Mobius</i> e di <i>Bubblegum Crisis</i>. <i>Kenichi Sonoda</i> ci confeziona quindi un ottimo titolo che, seppur attingendo a piene mani dalla tradizione robotica antecedente, è in grado di trovare un proprio equilibrio e una propria originalità, spingendosi anche più in là della maggior parte dei suoi predecessori. Consigliato a chiunque cerchi un mecha non banale con un background realistico e tematiche estremamente attuali, nel suo incentrarsi sulla manipolazione delle informazioni e sul controllo dell'opinione pubblica.
L'incipit della storia a prima vista è classico che più non si potrebbe e vede un normale ragazzo, Hoichi Kano, ritrovarsi all'improvviso alla guida dell'ultimo baluardo della razza umana contro un invasore alieno. Quest'ultimo baluardo altri non è che un robot gigante, l'EXAXXION, ed il suo progettista è il nonno di Hoichi, uno degli scienziati più geniali della terra. Ci troviamo quindi dinanzi all'ennesimo clone di uno dei grandi capostipiti del genere, <i>Mazinger Z</i> di <i>Go Nagai</i>? La risposta è no, o almeno “non del tutto”.
È noto ai più come il genere mecha sia usualmente suddiviso in due filoni distinti: i <i>super robot</i>, “figli di Mazinger”, che si basano spesso su una contrapposizione archetipica e spesso idealizzata tra robot e mostri giganti invincibili, e i <i>real robot</i>, “figli di Gundam”, che ricercano invece un maggior realismo nel background della vicenda. All'interno di questa non certo netta divisione, <i>Sonoda</i> riesce nella non facile, oltre che raramente tentata, creazione di un <b>super robot in un contesto real</b>. Che l'EXAXXION sia un super robot, su questo non vi è dubbio alcuno. Ritrovato dal nonno di Hoichi in alcuni scavi archeologici e prodotto con una tecnologia estremamente più avanzata di quella umana, il robot di Hoichi è talmente potente da mandare nel panico gli stessi comandanti nemici. E questo porta con se anche il classico dilemma amletico che pervade la narrativa disegnata giapponese, da <i>Mazinger</i> a <i>Devilman</i>, e più indietro ancora fino al <i>Tetsujin 28-Go</i> e lo stesso <i>Tetsuwan Atom</i>: come i suoi predecessori, anche Hoichi deve scegliere tra diventare un dio o un demone, usare il potere concessogli dal robot per divenire un salvatore o per trasformarsi in un distruttore.
Ma l'estremo realismo con cui <i>Sonoda</i> narra tutta la vicenda impedisce una scelta facile ad Hoichi, tra il nero e il bianco prevale il grigio, un grigio opaco, pieno di dubbi e incertezze, che lascia adito a rimpianti e ripensamenti. Il primo motivo d'incertezza sono i nemici. Non ci troviamo qui di fronte al classico attacco inaspettato del nemico alieno, bensì scopriamo che gli invasori, i fardiani, si sono inseriti gradualmente e pacificamente nella società terrestre nell'arco di circa un decennio, occupando ruoli pubblici e facendo amicizia con i terrestri, in cambio dello sfruttamento di una parte delle loro superiori conoscenze tecnologiche. Solo dopo aver acquisito stabilità, ridotti all'impotenza gli eserciti terrestri e ottenute le principali cariche politiche mondiali, questi annunceranno al mondo il loro vero intento: rendere la Terra una colonia di Riofard. Ed ecco quindi entrare in scena il nonno di Hoichi e l'EXAXXION, l'unica speranza per l'umanità. Ma fin da subito <i>Sonoda</i> gioca su questa dicotomia, mostrandoci come i due schieramenti siano tutt'altro che uniti. Alcuni dei civili fardiani hanno stretto amicizia con i terrestri, ignari del vero scopo del loro governo, e si sentono ora da un lato dispiaciuti e dall'altro impauriti delle possibili rappresaglie dei terrestri. Ma anche questi ultimi sono ben lungi dall'essere uniti: alcuni vorrebbero ribellarsi ma hanno troppa paura per l'incolumità loro e dei propri cari, altri preferiscono la pace seppure sotto schiavitù ad una violenta e logorante guerra, mentre altri semplicemente decidono di opporsi con tutte le loro forze.
Anche l'EXAXXION non aiuta molto in tal senso; ben lontano dagli ideali eroici di cui si fa araldo, ogni volta che scende in campo causa danni pari, se non superiori, a quelli dei suoi nemici. Ad ogni suo passo distrugge strade ed edifici e i suoi attacchi laser causano devastanti contraccolpi in cui perdono la vita centinaia se non migliaia di persone. Ed è questa una delle cause della confusione del suo pilota, della sua frustrazione iniziale. Hoichi si chiede se sia davvero lui un eroe, se stia davvero perseguendo il bene dell'umanità, se non sia invece un assassino, un distruttore, lui che ha scelto di sacrificare migliaia di suoi simili per danneggiare i fardiani.
Purtroppo per Hoichi, la risposta è tutto fuorché scontata, anche e soprattutto a causa di un elemento che <i>Sonoda</i> introduce nel suo racconto, spingendosi più in là di tutti i suoi precedessori nella strada del real robot: la guerra d'informazione. Ancora più che gli scontri tra mecha, a farla da padrone in <b>EXAXXION</b> sono i tentativi del nonno di Hoichi e dei comandanti tarsiani di ottenere il favore dell'opinione pubblica. Si crea dunque una vera propria guerra mediatica, con giornali e televisioni in primo piano. Da un lato vi sono i tarsiani, che sfruttano il controllo totale dei media ufficiali per divulgare video e discorsi propagandistici creati al computer che mettano in cattiva luce l'EXAXXION e il suo pilota, dall'altro c'è il gruppo del nonno di Hoichi, che cerca, tramite la diffusione libera su internet o hackerando i principali network pubblici, di screditare i suoi accusatori e istigare i terrestri alla rivolta, ovviamente facendo anch'egli ricorso ad ogni trucco o menzogna necessari allo scopo.
È normale quindi che sia Hoichi che i normali cittadini si ritrovino spiazzati, indecisi, sovraccaricati in poco tempo da una marea di notizie tra loro contrastanti, incapaci di discernere tra verità e notizie censurate e modificate ad arte.
É anche difficile trovare un vero e proprio protagonista in <b>EXAXXION</b>, dal momento che durante la storia ci vengono presentati numerosi punti di vista: civili e militari, tarsiani e terrestri, colpevoli e innocenti, ognuno dei quali ci permette di vedere tutta la situazione in un modo completamente nuovo, come tanti pezzi di un puzzle che, se completato, ci da un quadro crudo e vivido della guerra e della realtà.
Per stemperare la tensione <i>Sonoda</i> inserisce spesso numerosi elementi comici nella narrazione, primo fra tutti l'entourage del nonno di Hoichi. Tutta la squadra che opera dietro l'EXAXXION è infatti composta tra giovani e formose donzelle innamorate del nonno di Hoichi, il quale di certo non si fa problemi nel cercare di soddisfarle in tutti i modi. Ogni momento è buono per andare a fare il bagno tutti insieme comodamente nella piscina della base, anche mentre Hoichi sta combattendo una dura battaglia all'interno dell'EXAXXION.
Da un punto di vista grafico <b>EXAXXION</b> soffre meno di molti suoi simili nella gestione dei combattimenti tra robot, in parte per uno stile di disegno estremamente pulito e comprensibile, in parte non incentrandosi esclusivamente sulle battaglie ma anche su scene di vita quotidiana; ottime anche le (non certo rare) vignette ecchi incentrate sulle pin-up tettute del numeroso harem del nonno di Hoichi.
A portare in Italia <b>EXAXXION</b> in edizione monografica è <b>GP Publishing</b>, in un'edizione da fumetteria a 5,90. Quest'edizione fa parte della prima tornata di titoli annunciati dall'editore subito dopo la sua nascita e pertanto presenta ancora alcuni dei difetti successivamente corretti nei titoli più recenti. Se da un lato la carta scelta è più che buona, garantendo un'estrema flessibilità dell'albo e una trasparenza della tavole sufficientemente limitata, la qualità di stampa risulta purtroppo altalenante, con campiture nere non sempre ben rese e sporadici effetti moirè. Non sono presenti pagine a colori o approfondimenti di sorta – ad esclusione di un breve editoriale introduttivo nel primo volume ad opera di <i>Andrea Baricordi</i> – ed il tutto è avvolto in una canonica sovracopertina opaca.
In <b>EXAXXION</b> c'è un po' di <i>Mazinger Z</i>, un po' di <i>Gundam</i>, un po' di <i>Macross</i>, un po' di <i>Gunbuster</i>... ed anche un po' di <i>Silent Mobius</i> e di <i>Bubblegum Crisis</i>. <i>Kenichi Sonoda</i> ci confeziona quindi un ottimo titolo che, seppur attingendo a piene mani dalla tradizione robotica antecedente, è in grado di trovare un proprio equilibrio e una propria originalità, spingendosi anche più in là della maggior parte dei suoi predecessori. Consigliato a chiunque cerchi un mecha non banale con un background realistico e tematiche estremamente attuali, nel suo incentrarsi sulla manipolazione delle informazioni e sul controllo dell'opinione pubblica.
La banale storia personale del protagonista, con primo amore annesso necessario solo per fini sessuali, è l'unica parte scontata di questo bellissimo manga; la storia complessiva è ben delineata e realista, dimenticatevi il solito ragazzo che diventa un amatissimo eroe solo perché sale su un robot; stupenda la figura del nonno, assolutamente razionale e realista (scusate la ripetizione). Il finale non delude le aspettative.
Lo consiglio fortemente a tutti quelli che si chiedono perché quando il super eroe di turno abbatte un palazzo gli inquilini sono ancora felici e sorridenti.
Lo consiglio fortemente a tutti quelli che si chiedono perché quando il super eroe di turno abbatte un palazzo gli inquilini sono ancora felici e sorridenti.
Voto 7: Storia 8, ben costruita anche se rivediamo qualche déjà vu con altri manga... ma nel complesso non scontata.
Disegni 6, non molto appariscenti, ci sono molti altri titoli che sotto il punto di vista dello stile ci hanno viziato; il robot è bruttino.
Caratterizzazione dei personaggi: 7 sono ben definiti ma il protagonista è il classico allupato come il nonno, però si può lasciar correre. Per non parlare poi di come vengono trattate le colleghe del dottore e come si lasciano trattare... gag scontatissime.
Disegni 6, non molto appariscenti, ci sono molti altri titoli che sotto il punto di vista dello stile ci hanno viziato; il robot è bruttino.
Caratterizzazione dei personaggi: 7 sono ben definiti ma il protagonista è il classico allupato come il nonno, però si può lasciar correre. Per non parlare poi di come vengono trattate le colleghe del dottore e come si lasciano trattare... gag scontatissime.