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Horizont

Volumi letti: 14/16 --- Voto 8,5
"Saint Seiya Next Dimension" è un manga sequel canonico del celebre manga Saint Seiya, scritto e disegnato da Masami Kurumada.
La storia si svolge in due periodi temporali diversi, nel 20° secolo dopo la sconfitta di Hades nella guerra sacra, è nel passato nel XVIII secolo, dove ci viene mostrata l'inizio della guerra sacra contro Hades di quel periodo, e dove conosciamo Tenma di Pegasus, Alone, Suikyo, i 12 Gold Saint del 18° secolo, il Gran Sacerdote, il tredicesimo Gold Saint leggendario di Ofiuco, Atena di quel periodo, ecc, è altri personaggi, tra cui Pandora, Hades, diversi Spectres di quel periodo, ecc
La storia principale verte sul viaggio nel tempo nel passato di Saori, Shun, Shiryu, Hyoga, Ikki (tutti i personaggi principali dello storico manga di Saint Seiya) per salvare la vita di Seiya dalla maledizione della spada di Hades.
All'inizio del manga facciamo la conoscenza anche di personaggi come la Dea della Luna Artemide, l'Angelo Toma, il dio ancestrale del tempo Chronos....ecc, è ci viene mostrato la parte iniziale del monte Olimpo.
(Alcuni di questi nuovi personaggi di Next Dimension gli rivedremo in due manga spinoffs : Saintia Sho e Episode G Assassin, un legame tra queste opere, voluto sicuramente dagli autori per cementare e unire queste opere specifiche).

Questo manga ha la caratteristica di essere interamente a colori, un fattore che non accade spesso tra i manga, anzi normalmente i manga in generale per questione di costi sono in bianco e nero con solo alcune pagine a colori.
"Saint Seiya Next Dimension" invece è interamente colorato, è i suoi colori sono tutti ben utilizzati e arricchiscono la visione.

Molti dei personaggi nuovi di "Saint Seiya Next Dimension" sono molto simili a quelli del manga storico di Saint Seiya, per esempio Tenma è un giovane ragazzo coraggioso, che incarna lo spirito del suo successore Seiya.
I 12 Gold Saint del 18° tutti con i loro specifici poteri e ben caratterizzati, assomigliamo nel carattere quasi tutti ai loro successori del 20° secolo, ecc.
Il Gold Saint di Ofiuco Asclepio/ Odisseo è altro gran bel personaggio molto ben caratterizzato in diversi volumi.

Le situazioni e le atmosfere di "Saint Seiya Next Dimension" sono molto simili a quelle del manga classico di Saint Seiya, sopratutto ricorda la parte della scalata delle 12 case dello Zodiaco, i luoghi, gli avvenimenti, le atmosfere, i combattimenti, ecc ricordano tutti molto Saint Seiya classico.
La storia è ricca di combattimenti, molti dei quali non sono particolarmente lunghi, ma alcuni si, tanti combattimenti quindi, con colpi di scena e moltissime tecniche segrete incredibili in puro stile Saint Seiya.
I 6 personaggi storici inoltre vengono tutti approfonditi ulteriormente con nuove vicende e combattimenti che li riguardano in prima persona.

"Saint Seiya Next Dimension" è un manga che farà felici tutti i fans della serie classica. La storia ha le stesse atmosfere e i personaggi sono perfettamente in linea con quelli dell'opera madre di Saint Seiya, ha una trama avvincente, i personaggi principali sono ben caratterizzati e le atmosfere sono quelle che hanno reso Saint Seiya un grande classico mondiale tra i manga.


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atreides

Volumi letti: 4/16 --- Voto 5
La storia riparte da dove si era fermata quasi vent'anni fa: Ades sconfitto, Seiya in coma (qualcuno potrebbe dire finalmente) e la Saga dei Cieli alle porte.
Sicuramente parlare di un'opera lontana dal concludersi è rischioso, ma ci proviamo.
Storia, sceneggiatura e disegni sono insufficienti; non c'è ritmo, adrenalina, caratterizzazione dei personaggi, neanche quelli storici. I disegni sono quanto di più semplice e amatoriale si possa pensare: Kurumada è ai minimi storici sia in fatto di idee che in chiave artistica. La lettura è lenta e quasi imbarazzante, non si capisce se siamo di fronte a un'opera di Kurumada o a un'opera di qualche fan che sta provando a dare una propria visione sul continuo della storia. Per non parlare di situazioni quasi surreali, come per esempio

SPOILER

la scena in cui Tenma, Dohko e Sion vengono salvati dagli sgherri di Ades dal pony di Tenma – sì, esatto, dal pony, che si chiama Pegasus. Qui mi sono detto: “Kurumada ci sta prendendo per i fondelli”. Oppure la scena in cui Shun si trova nuovamente ad affrontare l'illusione della casa dei Gemelli e non sa cosa fare, nonostante abbia già vissuto un'esperienza identica.

FINE SPOILER

Sembra che tutto quello che i Saint di bronzo, per ora solo quelli apparsi, hanno vissuto precedentemente non abbai influito sulla loro esperienza, che siano tornati ai tempi della guerra galattica con un potere ridotto ai minimi termini.
Nonostante Kurumada stia cercando di creare un po' di misteri e pathos, il ritmo non parte; manca l'interesse, la curiosità di sfogliare le pagine e di attendere le nuove uscite. Non sembra che si stia leggendo Saint Seiya, in quanto la sua prima caratteristica era quello di inchiodare il lettore alla storia e di innamorarsi dei personaggi che venivano caratterizzati divinamente.
Mi viene il dubbio che anche Kurunmada non abbia veramente interesse per questa storia, e neanche ispirazione. Man mano che si va avanti nella lettura sembra di toccare con mano la mancanza totale di inventiva e di voglia di cimentarsi su questo progetto da parte dell'autore. Dalle pagine del manga sembra trasudi la necessità di fare questi albi per forza e non per piacere.
Forse i ragazzi di Nonciclopedia hanno ragione nell'incipit della pagina dedicata a Next Dimension: in sintesi il caro Maestro aveva bisogno di un po' di palanche e ha deciso di sfruttare ancora una volta la sua vera gallina della uova d'oro.

Onestamente, per quanto abbia amato la saga, di fronte a questa nuova serie mi sento un po' come un amante tradito: ho atteso per lustri che la saga ripartisse per cosa? Per trovarmi di fronte a tutto ciò? La mia non è più rabbia, che ho covato per molto tempo nei confronti di Kurumada, ma oramai solo tanta amara delusione.
Per il momento il voto è 5, e solo perché si parla di Saint Seiya. In realtà quest'opera non meriterebbe nessun voto.
Il mio rammarico è che quel giorno che Kurumada finì la saga di Ades non abbia subito iniziato la Saga dei Cieli. Abbandonare un'opera e riprenderla dopo circa vent'anni difficilmente può generare i fasti del passato.

Consigliato solo ai fan delle serie. Per i neofiti consiglio solo la vera saga, quella che Kurumada scrisse negli anni '80 e che ci fece innamorare del mondo dei Saint.

Lost!

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Lost!

Volumi letti: 4/16 --- Voto 6
<b>Attenzione, possibili spoiler</b>

È dai tempi dell'ultimo volume edito dalla defunta Granata Press che attendevo un ritorno di Saint Seiya, e dopo vari spin-off in cui Masami Kurumada ci ha messo solo il nome finalmente ecco qualcosa di suo. Next Dimension è arrivato. Ma ne valeva la pena?
In realtà ancora dico di sì, ma è amareggiante come Kurumada pecchi di originalità. Le situazioni sono sempre le stesse e qui rasentano il ridicolo. Un esempio spicciolo che mi viene in mente (dato che l'ho letto da poco) è Shun che, trovandosi a dover di nuovo attraversare la casa dei Gemelli, non capisce bene cosa sta accadendo. Eh? Mi sono perso qualcosa? Non era forse lo stesso Shun nella serie classica ad aver smascherato l'illusione?
E questo è solo un esempio, ce ne sono tanti altri che non starò qui ad elencare e per evitare altri spoiler.
Il disegno non è maturato per niente ma, anzi, forse lo trovo peggiorato. Le tavole risultano ancora più piatte e meno dinamiche. I colori utilizzati (al computer, chiaro) non esaltano e tantomeno mi sembrano così originali. Il fascino dei Gold Saint è andato perduto, almeno al momento. Non indossano i mantelli, e vabbè, ma pure quello contribuiva al loro fascino, donando a questi personaggi quell'aspetto più regale (?) rispetto agli altri. Ma non è, naturalmente, solo per questo motivo. Bensì risultano piatti e liquidati in due pagine almeno al momento (ma dubito, data la mole di nuovi personaggi introdotti, che riesca a riprenderli).
Arrivato al quarto volume credo di aver capito (non leggo spoiler, quindi potrei dire una baggianata e star sbagliando alla grande) che questo Next Dimension non sia nient'altro che il trampolino di lancio per quella che doveva essere la Saga dei Cieli, che è andata però perduta, ma dato che nell'ultimo volume uscito (in Italia) viene introdotto uno degli Angeli mi viene naturale pensare che sia così.
Se così fosse, questo sequel/prequel (è il caso di dire che è praticamente sia l'uno che l'altro) potrebbe risultare piacevole ed interessante. Questo sempre se Kurumada non decide di fossilizzarsi troppo su Hades che, diciamocelo, ha fatto il suo corso; ora c'è bisogno di qualcosa di nuovo e mi pare piuttosto improbabile che Zeus, il padre degli Dei, ancora non si sia sentito nemmeno nominare.
Tenma ha lo spessore di una pozzanghera e così come i Gold Saint (come già detto) che hanno lo spessore di un hamburger.
I Bronze principali (al momento gli unici che si sono visti sono Ikki, Shun e Hyoga) risultano pieni di sé e privi di quella caratterizzazione che tanto ci aveva affascinato negli anni '90 (a parte Shun che è diventato ancora più lamentoso).
In definitiva non sento di dargli un voto del tutto negativo - si tratta pur sempre di Saint Seiya - ma non posso neanche promuoverlo a pieni vuoti. Non mi sento neanche di consigliarlo se non ai veri fan della serie, ma piuttosto spero che Kurumada si sbrighi (se passasse a farlo in b/n sarei anche più contento, magari con capitoli e volumetti più succulenti, dato che la storia va avanti a rallentatore), perché di questo passo questo Next Dimension durerà qualche decade.


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demone dell'oscurità

Volumi letti: 4/16 --- Voto 10
Il manga in questione si pone l'obiettivo di essere la vera e unica continuazione dell'opera kurumadiana "Saint Seiya” e, quindi, lontana da ogni "desiderio terreno" da parte di fan e autore di dover per forza inserire altri spin-off e piccoli dettagli al solo scopo di "allungare il brodo", dato che ogni cosa è stata già vista e rivista con il manga e l'anime della serie classica degli anni '80 e '90.

Questa serie offre degli spunti interessanti su un particolare che non sempre viene trattato con un manga di una certa rilevanza narrativa come Saint Seiya, difatti è il parallelismo temporale-narrativo che qui fa da protagonista in tutte le vicende narrate.

Si capisce subito che il personaggio di Saori (Lady Isabel nella edizione italiana ) abbia un compito assai importante, molto più di quello ricoperto da Seiya in tutto il resto dell'opera, essendo l'ago della bilancia tra le epoche narrate, colei che ridarà stabilità al sistema temporale sotto la tirannia di Chrono e che riporterà la speranza salvando lei stessa coi suoi paladini la vita di Seiya in pericolo fin dalla conclusione del capitolo Elisio.

La bellezza dei disegni e dei particolari sono ancora più evidenti grazie al sistema della quadricromia con cui è stato colorato tutto il manga, dando quel tono moderno di cui la serie aveva effettivamente bisogno, ed è l'unico accorgimento artistico evoluto di cui Kurumada doveva servirsi, altro che gli altri sistemi mediatici usati alla rinfusa negli ultimi prodotti tv dell'ultimo decennio!

Diciamo che fin dalla sua prima produzione, questo titolo doveva essere l'unico e il solo a rappresentare la degna continuazione e conclusione dell'opera, a svantaggio di tutte le altre penose uscite mediatiche che ci sono state in questi primi anni del nuovo millennio.

L'unico neo di cui quest'opera è dotato sono le uscite al pubblico, viene pubblicato in maniera molto lenta e macchinosa, però l'attesa e l'elevato prezzo dei volumetti valgono tale "sacrificio". Dunque ve ne consiglio la visione e una lettura più accurata col passare delle volte in cui vedrete questo continuo mescolarsi di figure che riecheggiano grandi scontri e maledizioni divine, e che per la conclusione di questo manga, nello sperare che venga portato a termine quanto prima, Atena ci sia propizia, e che Kurumada lasci perdere gli altri inutili progetti per dedicarsi a quest'opera che sia in Giappone che nel nostro Paese, ed anche in altre parti del mondo, è già , a mio avviso, un mezzo bestseller!

Un solo consiglio, compratelo e leggetelo!


 1
tsuna x-burner

Volumi letti: 2/16 --- Voto 4
“Saint Seiya: Next Dimension” è uno shounen manga scritto da Masami Kurumada , precedente autore di Saint Seiya e molte altre opere, portato in Italia da J-pop al costo 6 euro in 2 formati.
Saint Seiya è un brand di grande successo, ma nello stesso tempo cosi tanto rimpastato da essere diventato anche noioso e brutto, infatti è cosi che considero “Saint Seiya: Next Dimension”.

Ma partiamo dalla storia che viene considerata il sequel del precedente “Saint Seiya”: questa volta la trama si incentra sulla precedente guerra sacra tra Hades ed Atena, avvenuta circa duecentoquaranta anni prima, ma questa si collega in modo molto stretto con i cavalieri di bronzo che tutti noi conosciamo al termine della loro sacra guerra conto Hades.
In questa nuova storia oltre a ritrovare i cavalieri di bronzo che conosciamo troveremo anche il precedente cavaliere di Pegasus, Tenma, che per ritrovare il suo amico Alone, scelto per ospitare il sovrano degli inferi, diventerà cavaliere.
Sotto molti punti di vista quest'opera è sotto la sufficienza già partendo dalla storia, infatti vengono inseriti i viaggi temporali, ma fin qui tutto bene; il vero problema è che si passa da un tempo all'altro in modo troppo brusco, inoltre in questo modo vengono a formarsi 2 storie parallele che vengono gestite entrambe in modo scandaloso e superficiale.

I personaggi penso siano tra le cose peggiori, prima di tutto su questo punto di vista ci sono delle incongruenze con la precedente storia in quanto vengono cambiati alcuni cavalieri d'oro che in teoria dovevano essere sempre gli stessi. Inoltre qua hanno poca personalità e non danno nessuna emozione (anche se sono presenti personaggi già conosciuti e ciò significa che sono stati rovinati in questo caso).

Poi abbiamo il disegno e qui non so cosa dire perché veramente orrendo, si vede che il disegno è quasi esclusivo dei suoi assistenti e poco dell'autore. Per capire la bruttezza del disegno basti vedere i personaggi che molte volte hanno la testa affossata nel corpo senza collo, oppure da una tavola all'altra cambiano fisionomia, oppure i volti che oltre tutto non esprimono molte emozioni. Inoltre io ero curioso di vedere il volume tutto a colori, be' questo rende il volume solo più pesante in quanto da una tavola all'altra i colori delle pareti, delle armature e così via cambia e non può succedere.

Infine la cosa che mi ha fatto seriamente innervosire, che è colpa della J-pop, è che alcune parole come le armature o per i colpi vengono date subito sotto le loro traduzioni e questo rende la lettura veramente faticosa; infatti se questa scelta può essere utile in Giappone qua in Italia è completamente inutile e fastidiosa (per esempio le armature vengono dette Cloth e subito sotto viene messo sacre vesti e tu non sai che cavolo leggere).
Per concludere per me questo nuovo Saint Seiya è completamente da bocciare sotto tutti i punti di vista, e lo consiglierei solo ai grandi fan che vogliono conoscere il seguito.


 1
Reyka Michaelis

Volumi letti: 2/16 --- Voto 3
<b>[Possibili spoiler.]</b>

Assolutamente la peggior opera di Masami Kurumada. La storia riprende brevemente quella di Lost Canvas, anche se seguita da un punto di vista differente, e nasce insieme a quest'ultima, ma sembra essere contraddittoria e non avere neanche una logica con cui far svolgere gli eventi.

La storia passa dal presente al passato in modo troppo brusco; inoltre la cara Saori, che ha occhi solo per Seiya, come al solito, praticamente odiata da quasi tutti gli altri dei dell'Olimpo a causa del suo amore per l'umanità, viene cacciata anche dalla sorella Artemide quando le chiede di aiutarla a tornare indietro nel tempo. Ovviamente così facendo mette in pericolo la vita degli altri cavalieri, ma non sembra che se ne preoccupi poi tanto.

I disegni poi sono pessimi, specialmente in confronto a quelli del Lost Canvas.
Comprandolo avevo sperato in qualcosa di più. Veramente una gran delusione, sconsigliatissimo.


 2
avv.

Volumi letti: 2/16 --- Voto 10
Se non fosse che Kurumada sa bene come districarsi nei viaggi spazio-tamporali, inventandosi cose stranissime o addolcendo la pillola di errori madornali (in cui, stiamo certi, cadrà) a cui siamo abituati, specie nella trasposizione in anime, direi che nel raccontarci cosa succederà a Seiya si sta ingarbugliando la lingua da solo! Però io ritengo che finora la matassa sia sì ingarbugliata, ma anche appassionante, ed è questo quello che conta, no?

Darei un bel voto anche ai disegni, siamo lontani dal dire che Kuru ha imparato a disegnare, però almeno ha capito che le forme femminili ben fatte tirano. Se imparasse a disegnare i maschietti con altrettanta finezza sarebbe gradito, anche se non potrà mai nemmeno imitare Araki.
Il mio voto è 10, sì, è affettivo, lo merita solo per il fatto che ha riportato in vita eroi che erano cristallizzati per sempre in quella frase finale scritta nell'ultimo volumetto di vent'anni fa.


 2
whitestrider

Volumi letti: 3/16 --- Voto 6
<b>ATTENZIONE: lievi spoilers!</b>

Recentemente ho preso il primo numero della nuova serie di Saint Seiya, felice come un bimbino piccolo del ritorno dei suoi eroi della fanciullezza! Purtroppo ho potuto notare che Kurumada con il Next Dimension ha perso definitivamente la sua verve creativa (che pure era largamente presente in Bt'x, altro suo notevole lavoro): infatti il maestro in questa nuova serie non fa altro che ripetere ed applicare le vicende e gli stereotipi già visti nella serie di Hades (ad esempio, la morte di Aldebaran, il grande sacerdote che vuole uccidere Atena, la scalata degli specter alle 12 case...), e le cose sembrano peggiorare con il continuare dei volumi (ho dato una sbirciata fino al volume 4 giapponese).

Bisogna dire che oggettivamente alcune trovate di Saint Seiya sono state geniali (le armature, il cosmo, il settimo senso, la mitologia greca, i colpi speciali...), altre un po' meno (il fatto che il colpo segreto di un cavaliere non può funzionare 2 volte su un nemico, le mille resurrezioni in extremis dei 5 saint di Atena, Atena che viene quasi sempre rapita dal nemico o è in pericolo di vita...), ma con questa nuova serie Kurumada dimostra di non aver imparato la lezione, e di aver portato il fumetto giapponese ad un alto livello di "manierismo", roba che nemmeno Detective Conan.

Il problema di fondo è che i fan che leggevano Saint Seiya negli anni '90 continueranno a comprare il nuovo manga, anche fosse una schifezza improponibile (cosa che avviene anche per Berserk, Bastard, Alita, Angel Heart - City Hunter 2...) solo per la voglia di continuare a leggere le avventure dei propri beniamini. Come si dice, Kurumada si è adagiato sugli allori, e continua a vivere del successo meritato avuto negli anni precedenti. Ben magra consolazione, i primi volumi di Next Dimension sono tutti a colori: splendida confezione, ma la sostanza dov'è?

Megagirl

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Megagirl

Volumi letti: 1/16 --- Voto 9
La prima volta che ho preso in mano Next Dimension la prima cosa che mi ha impressionata è la colorazione, una gran bella nota positiva di questo manga, difatti avere un manga tutto a colori è una cosa che accade davvero molto raramente. Poi piano piano, leggendo i vari capitoli, anche la storia mi ha catturata. Certo, ancora siamo ancora agli inizi e molte cose ci dovranno ancora essere rivelate, quindi aspetto con impazienza il tomo 2, ma da quel che ho letto (se escludiamo alcune lacune qua e là), questo Next Dimension mi ha piacevolmente convinta; certo è anni luce da manga di alto calibro, ma io l'ho comunque trovato più che positivo.


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Minako85

Volumi letti: 2/16 --- Voto 5
Come recensire il Next Dimension? Non è facile. Le premesse dell'opera erano un po' fumose, perché pareva essere iniziato come una storia parallela al Lost Canvas, che trattava la guerra sacra passata, generando grandi dubbi e litigi su quale fosse il passato "vero" e quale l'universo alternativo. Poi, non so se intenzionalmente o perché spinto dall'entusiasmo, Kurumada lo ha reso una sorta di seguito della serie classica, cosa che non può che fare piacere ad una fan storica come me, che era rimasta un po' delusa dalla fine del manga classico, così aperta e generica. Cosa che fra l'altro rende anche più contestualizzabili le due opere "gemelle".
Tuttavia la realizzazione non convince appieno. L'idea del viaggio nel passato è una bella novità, una cosa nuova, ma Kurumada non riesce a sfruttarla appieno.

<b>ATTENZIONE SPOILERS!</b>
Gli eventi nel passato si riducono presto ad una fotocopia di quelli del manga classico, con una ennesima corsa per le 12 case dei protagonisti per affrontare i cavalieri d'oro. Il cavaliere del Toro muore persino in modo molto simile alla serie classica. L'ho già visto, grazie! Non mi serve un manga fotocopia, voglio qualcosa di nuovo!
Dal lato del "presente" le cose non vanno troppo meglio. Kurumada inserisce altre divinità ma non le caratterizza. Crono è una sorta di nebulosa che si comporta da ragazzino dispettoso che rimasterizza i telomeri di Saori (orrore biologico!) così, tanto per; Artemide si arrabbia, piange e poi si fa fare fessa dalla sua aiutante che improvvisamente diventa il nuovo nemico, per un motivo abbastanza stupido, poi; e l'introduzione di una specie di guerriero angelico non è stata ancora spiegata. Va bene tacere sul passato di un personaggio, ma almeno spiegarci a che divinità appartiene?

Dal lato dei personaggi, Kurumada non riesce a risollevare Saori neanche in questo caso. Viene fatta fessa da tutti: da Artemide che la calcioruota via dal suo tempio dopo averle dato l'informazione che la manderà verso la morte, e poi da Crono che la riduce ad una neonata. Cosa che poi non la cambia più di tanto: inutile era, inutile rimane.
I gold saint del passato non fanno gran che: Shon e Dohko, ritratti come giovani e inesperti, paiono bronze alle prime armi e di fanno pestare da chiunque, altri sono traditori, altri non si capisce bene che utilità abbiano e muoiono in due capitoli... No, non ce la faccio ad essere convinta.
<b>FINE SPOILER</b>

Dal lato grafico lo stile di Kurumada è quello che è, non si può certo definire bello né proporzionato, bisogna non darci troppo peso. I colori sono una bella novità, ma non possono salvare dei disegni che brutti sono e brutti rimangono. Apprezziamo comunque lo sforzo.

Mi spiace criticare quest'opera, ma non mi ha convinto. Non è nemmeno sufficiente per ora. Decisamente meglio il Lost Canvas, più lineare e diretto. Voto 5, perché è ancora all'inizio ed è comunque Saint Seiya. Fosse stato un altro manga gli avrei dato meno.

gold12

 1
gold12

Volumi letti: 1/16 --- Voto 8
Questo Next Dimension all'inizio sembra non molto interessante, poi, capitolo dopo capitolo, le vicende si fanno sempre più complesse ed articolate, mostrandoci cose nuove (a dire la verità anche cose vecchie e già viste) ma che catturano per la schiettezza e l'alternanza degli avvenimenti, che hanno un ritmo davvero elevato: non c'è un capitolo dove non succede qualcosa di nuovo. Dunque, un manga con una storia ben elaborata che ha un ottimo ritmo, ed anche se i disegni non sono eccezionali, il fatto di essere però tutto a colori lo rende senz'altro un buon prodotto anche per quanto riguarda la grafica.
Otto è il voto che mi sento di dare a questo manga, per me è "interessante" per un fan della saga.


 4
Rimdo

Volumi letti: 1/16 --- Voto 8
Partendo dal presupposto che ho letto il primo in italiano, e ho sbirciato negli altri due, il voto è un po' regalato.
Ma non posso fare altrimenti. I cavalieri dello Zodiaco interamente a colori! È fantastico, i disegni sono eccezionali, e i colori sono molto particolari. Unica pecca è la storia, ma da Kurumada non ci si può aspettare molto, dovrebbe fare un corso di sceneggiatura. Ma nel character design e nei disegni secondo me è uno dei migliori in assoluto.

La storia è sempre la stessa: combattimenti, aumento di cosmo, avversari che sembrano forti e diventano deboli, e viceversa, un po' monotona ormai. Ma l'effetto che si ha sfogliando questo volume è di meraviglia: è uno spettacolo per gli occhi. Per chi se ne intende di cinema, è come se i colori avessero subito una sorta di "color correction", sembra un qualcosa a metà fra un anime e un film. E per questo guadagna l'otto.

Lascerei perdere tutti i discorsi matematici legati ai cavalieri (più forti, meno forti, oro, non oro, spectres ecc, tutti discorsi da bimbiminkia dei forum che vanno avanti da 10 anni a scannarsi per stabilire qual è il cavaliere d'oro più forte o ad accanirsi contro i protagonisti come se fossero i più scarsi, quando invece alla fine fanno il didietro a tutti i personaggi esistenti nella serie) quest'opera va vista da spettatori, non da professori.


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Kotaro

Volumi letti: 1/16 --- Voto 8
<i>"Torneranno... tutti... in questo mondo straordinario... pieno di luce..."</i>

Terminava così, nel lontano 1990, il <i>grande sogno lungo cinque anni</i> di Masami Kurumada e del suo Saint Seiya, opera cardine dello shonen manga degli anni ’80 e dell’epos giapponese a fumetti.
Il manga, conclusosi prima che l’autore potesse narrare tutte le storie che aveva in mente per i suoi eroi in armatura, sarebbe tuttavia rimasto impresso nella mente dei suoi molti fans negli anni a venire, e la fama di Seiya e soci non sarebbe mai venuta meno, aiutata dalla produzione di modellini, videogiochi e di ben due spin off cartacei, di cui l’autore originale si sarebbe occupato solo in parte, curando i testi e lasciando ad altri l’onere di disegnarli: Saint Seiya: Episode G, prequel che narrava la giovinezza di Aiolia del Leone e la sua lotta contro i titani, ambientata qualche anno prima dell’inizio della serie originale; e Saint Seiya: The Lost Canvas – Meioh Shinwa, il cui fulcro è invece la lotta contro Ade avvenuta nel diciottesimo secolo, evento solo accennato nel lavoro di Kurumada.
È a quest’ultimo che si lega Saint Seiya: Next Dimension – Meioh Shinwa, terzo progetto legato agli eroi in armatura protetti dalle costellazioni che da una manciata d’anni a questa parte viene pubblicato in maniera discontinua per l’editore Akita Shonen e realizzato dall’autore originale, Masami Kurumada, in persona.
La storia, difatti, parrebbe quasi essere la stessa: la lotta dei Saint di Atena contro l’esercito di Ade, in un intervallo di tempo che si situa intorno al 1750. Da un lato Tenma, coraggioso guerriero di Atena protetto dalla costellazione del Pegaso. Dall’altro il suo migliore amico, il timido pittore Alone (Aron, nella traduzione italiana di The Lost Canvas), scelto per incarnare il signore della morte e quindi destinato ad affrontare l’amico di sempre.
Next Dimension e The Lost Canvas sembrano essere dunque collegati. Il progetto iniziale, difatti, prevedeva che le due opere affrontassero la narrazione dei medesimi eventi da due diverse prospettive, ma sono poi andate divergendo e Next Dimension, da prequel che era, parrebbe essersi trasformato nel seguito ufficiale della prima storia, come ci viene lasciato intendere nel corso dello stesso primo volumetto. Che sia il passo definitivo di quel percorso, già accennato col film Saint Seiya: Tenkai Hen Ouverture (qui citato), verso la fantomatica “Saga di Zeus” che l’autore avrebbe tanto voluto realizzare senza sinora esserci mai riuscito?

C’è una particolarità, che salta subito all’occhio sfogliando il primo volume dell’opera (di due sinora disponibili) recentemente uscito nel nostro paese per JPOP: il colore. Vanto dell’opera, che la differenzia da tutte le produzioni legate a Saint Seiya sinora pubblicate, è infatti la sua realizzazione interamente in quadricromia, ottenuta con l’ausilio della computer grafica.
Non si tratta certo del primo manga interamente a colori (pensiamo ad esempio a Dottor Slump colpisce ancora o a Cowa di Akira Toriyama), ma è senza dubbio un espediente originale che rende la lettura del volume molto piacevole.
Il disegno old-style di Masami Kurumada, da sempre discusso fra i lettori, è qui più semplificato rispetto all’evoluzione raggiunta negli ultimi volumi di Saint Seiya o in B’t X, opere nelle quali si avvaleva di retini elaborati che in Saint Seiya Next Dimension non sono stati usati, a favore della già citata colorazione interamente realizzata al computer. Questo rende i disegni più semplificati in realtà, cosa che potrebbe renderli sgradevoli a molti, ma fortunatamente arriva il colore a donare fascino e vivacità alle tavole. Il lettore più avvezzo al Saint Seiya originale, già pregusta i futuri combattimenti e colpi speciali con annesse costellazioni sullo sfondo, che sicuramente verranno impreziosite dall'aggiunta del colore.

L’edizione italiana a cura di JPOP è curata, maneggevole, solida e piacevole a vedersi; completa di succulenti extra come una bella art gallery finale e commenti dell’autore in quarta di sovraccoperta. Si rimane inoltre piacevolmente colpiti dal prezzo di copertina di soli 6 euro, che allontana quindi la paura di un costo esagerato, dovuto alla stampa a colori, che serpeggiava tra i fans dopo i primi comunicati. Una spesa decisamente modesta se rapportata alla qualità dei materiali utilizzati (carta patinata in primis), ma anche in virtù della periodicità diradata che attualmente mantiene la pubblicazione dell’opera in patria.

Questo primo numero è disponibile in doppia versione: con l'illustrazione di copertina originale, che mostra Seiya e ha un color oro dominante, o con una versione alternativa in cui è il nero a farla da padrone, visto che sulla cover campeggia il nemico, Ade. Aldilà della sovraccoperta comunque non c’è alcuna differenza né di prezzo né di contenuti fra le due versioni, quindi starà semplicemente al lettore scegliere quella che preferisce.
L’adattamento dei dialoghi e dei nomi segue alla lettera l’originale giapponese, senza tener conto delle molte modifiche apportate nel nostro paese nella versione televisiva dell’opera originale. Ci vengono quindi restituiti nomi come Seiya, Dohko, Shion, Alone, Pegasus Ryuuseiken, Specter, Saint o Cloth; ed anche il registro dei dialoghi non presenta aulicismi o classicismi, restando conforme a quanto visto nell’edizione italiana della prima storia a cura di Star Comics.

Da segnalare un paio di scelte opinabili in sede di adattamento, come un fugace “Meteore di Pegaso” di Lostcanvasiana memoria usato per tradurre “Pegasus Ryuuseiken” che, come ben sa chi studia il giapponese o ha letto l’edizione Star Comics, significa “Colpo (o pugno) delle meteore di Pegaso”. Difetto tutto sommato trascurabile, ma che fa un po’ storcere il naso ai puristi, visto anche il gran zelo nel proporre un’edizione fedelissima all’originale giapponese.
Zelo, questo, che ci porta al secondo aspetto dell’adattamento, ossia il famigerato “ruby”. Trattasi, in giapponese, di un sistema che permette di scrivere, sopra un dato carattere cinese, la sua lettura o, nella fattispecie, quella che l’autore vuole dargli. Nella versione originale le molte parole straniere usate per i nomi dei personaggi o delle tecniche, sono scritte con un ideogramma che ne traduce il significato in un termine più consono ai giapponesi, riportando sopra la lettura “straniera” datagli dall’autore in caratteri katakana. Si pensi ad esempio a “Saint”, che viene usato nel testo come lettura del carattere “Seitoshi” (sacro guerriero).
Una simile tecnica è stata usata anche dagli adattatori della versione italiana di Next Dimension, che dunque traducono termini come “Saint” o “Cloth” con “Sacro guerriero” o “Sacra veste”, riportando però i termini stranieri sopra questi. Il risultato di questo eccesso di zelo è, giocoforza, un reiterato appesantimento dei balloon, che riportano continuamente, ogni volta che appaiono nel testo, termini come “Saint”; “Gold Saint”, “Cloth” o “Surplice” sopra le loro traduzioni italiane. Il tutto, purtroppo, risulta alla lunga fastidioso e anche un po’ superfluo per un lettore italiano, e fa perdere qualche punto a quella che nel complesso si rivela una lettura molto scorrevole.

Questo primo numero di Saint Seiya: Next Dimension non è ancora esplicativo di ciò che sarà l’opera. Non sappiamo ancora, infatti, in che modo esattamente il passato di Tenma e il futuro di Seiya si incroceranno, ma da buoni fans di questi impavidi eroi in armatura non vediamo l’ora di scoprirlo.
La lettura di Saint Seiya: Next Dimension è un bel tuffo nel passato che ci permette di ritrovare, in una veste un po’ più moderna ma sempre riconoscibilissima, un gruppo di vecchi amici e il loro mai dimenticato “papà”, gettandoci con loro in nuove avventure.
Seiya e gli altri guerrieri della dea Atena sono dunque realmente tornati, mantenendo la loro promessa, <i>in un mondo straordinario, pieno di luce</i>, ma anche di colore.


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umbyfish

Volumi letti: 1/16 --- Voto 7
Saint Seiya: Next Dimension si presenta come il sequel ufficiale del capolavoro del maestro Kurumada, stavolta curato integralmente da lui stesso.

La storia riprende da qualche pagina prima della conclusione della precedente serie, ovvero a quando Hades ricorda di aver già visto un cavaliere di Pegasus nell'era mitologica, evento seguito dall'inizio di un flashback che dovrebbe fare chiarezza su cosa sia accaduto nella tanto citata Guerra Sacra a cui solo Dohko di Libra e Shion di Aries sono sopravvissuti, intrecciandosi poi con vero prologo della serie.
Per chi ha letto o segue la serie Lost Canvas arrivano le brutte notizie: anche se la vicenda trattata è la stessa, le due narrazioni in comune hanno solo gli elementi base, ovvero Libra e Shion giovani, un puro giovane nel quale si reincarna Hades e un cavaliere di Pegasus chiamato Tenma, per il resto la storia è radicalmente cambiata sin dalle prime vignette. Non aspettatevi quindi di rileggere la serie Lost Canvas disegnata da una mano diversa.

La prima cosa che salta all'occhio è di sicuro il disegno: Kurumada deve aver messo poco mano alle matite in questi anni, i tratti sono pari e a tratti anche peggiori dei disegni di 20 anni fa, facendo riflettere ancora una volta su come questo autore sia inciampato nel successo anche senza avere particolari doti artistiche.
Altra osservazione immediata va ai colori: tutta l'opera è presentata in quadricromia, avendo dalla prima all'ultima tutte le pagine a colori, cosa rara per un manga, scelta in questo caso giusta per mascherare la poca chiarezza nelle dinamiche che ha caratterizzato a tratti la serie precedente.

Nonostante tutte queste note negative, Next Dimension è sicuramente un must per tutti gli appassionati di Saint Seiya, per coloro che, oltre alla storia scarna e ai disegni sotto tono, sono arrivati a concepire la grandezza di quest'opera: anche se i disegni sentono il peso degli anni, essendo analoghi ai precedenti, danno un senso di continuità all'opera, come se fosse stata messa in pausa e subito ripresa, per i puristi che hanno rinnegato gli spin off, rappresenta il continuo vero nato dalla mente di chi ha concepito il capolavoro che è stato Saint Seiya, con la possibilità di mettere la vera parola FINE alle avventure di Seiya & Co.

In conclusione, ad un sicuro 9-10 che ogni appassionato darebbe a questa nuova opera, oggettivamente non può che rasentare la sufficienza, per i disegni che faticano a stare a galla nell'ormai vastissimo panorama dei manga e una storia che presa ingrana poco e potrebbe anzi confondere chi vuole avvicinarsi all'opera, il voto finale quindi è tra 7 e 8.

Zactron

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Zactron

Volumi letti: 1/16 --- Voto 7
<b>[Attenzione, possibili lievi spoiler su vari titoli della saga.]</b>

Noto come sempre, e con fastidio, che i detratori integralisti delle serie originali cacciano fuori la testa dai loro covi e sputano su una serie che non cercano neanche di interpretare. Non nego che Next Dimension sia disegnato male, diretto male, con dialoghi poco incisivi, dotato di un tratto scarno e lento nello svilupparsi, ma non è un cattivo prodotto, e non è inferiore alle precedenti saghe. Siamo sinceri: Saint Seiya non è mai stata davvero una bella serie, ha avuto bei momenti, ma è stata spesso una serie blandamente stupida incentrata su combattimenti scarni e raccontati quasi sempre allo stesso modo, con nemici fatti quasi sempre secondo il medesimo stile, e dotato giusto di qualche plot twist decente. La serie di Hades ingrana con un ottimo doppio plot twist del falso tradimento e dell'armatura di Athena, senza contare quello di Shun... che si sprecano completamente in un Chapter Elysion pacco oltre ogni limite, con un Hades che non è nient'altro che l'ennesimo boss da buttare giù con un colpo in faccia, dietro la sua figura non c'è nulla di interessante, nei suoi discorsi o in quelli dei suoi generali si evince il niente più assoluto, come per Nettuno.
Ora kurumada tira fuori una saga che introduce il fattore dei viaggi nel tempo e probabilmente del destino, della predestinazione ed ineluttabilità degli eventi, nonché del ripetersi inevitabile di alcune situazioni, mettendo Shun di Andromeda da solo, senza compagni e senza Ikki, in un tempo estraneo e lontano dove non ha nemmeno Athena a cui appellarsi a dover sbrigare una situazione che probabilmente non potrà assolutamente risolvere a pugni.
Kurumada parte dalla semplice idea di salvare Seiya, e la espande per integrare l'idea di una storia che ha dei suoi meccanismi occulti, probabilmente incentrati sull'ambigua figura di Suikyo, ex Saint della coppa. E lo fa egregiamente, sfruttando il microambiente delle 12 case e sviluppandoci all'interno più storie che si intrecciano in una contemporaneità, che, anche se le abbiamo già viste, sono usate bene e denotano tanti piccoli dettagli che potrebbero sorprenderci non poco nei numeri a venire. In sintesi, l'autore ha cercato di scrivere una trama più coraggiosa ed insolita rispetto ai suoi standard, per quanto non abbia evoluto né tratto né direzione, ha alzato il tiro in fatto di storia. Se certi fan non apprezzano una serie che non sia nient'altro che "fai a botte con un tot di tizi dopo che ci siamo separati, scopri un certo X senso, evolvi armatura, picchia boss", consiglio loro di continuare a bruciarsi i soldi in Myth, chiudersi nei loro sgabuzzini a ricordarsi dei "bei tempi" e non rompere le scatole a kurumada che magari riesce anche a fare il suo mestiere meglio.


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Aquila_della_notte

Volumi letti: 1/16 --- Voto 7
Credo sia estremamente difficile riuscire a fare una recensione ad una serie ancora in corso e che ha, purtroppo, una grande lentezza nell'uscita dei capitoli settimanali dovuta alle pause dell'autore.
Evitando inutili spoiler e l'odiosa lotta tra i pro ed i contro dell'autore Masami Kurumada, mi limito solo ad esprimere una mia considerazione che approfondirò quando si avrà maggior materiale a disposizione.

Il manga inizia come ricordo di Hades, ricollegandosi direttamente ad uno degli ultimi capitoli della storia originale. Da quel ricordo, poi, si passa alla promozione a Gold Saint dei giovani Dohko e Shion per poi spostarsi al Saint di Pegasus di quell'era, ossia Tenma.

Superficialmente è facile etichettare quest'opera come carta straccia: i disegni non sono come gli ultimi della precedente saga di Hades e non a tutti può piacere l'uso del colore; la trama, proprio dovuta alla lentezza dell'autore, sembra non ingranare né coinvolgere chi è abituato ad un altro tipo di lettura riguardante il mondo Saint Seiya.

Purtroppo è difficile la valutazione quando si hanno altri riferimenti, soprattutto quando le scelte dell'autore originale vanno contro chi ha apprezzato queste altre storie (mi riferisco al Lost Canvas che tratta la medesima era ma in un contesto galattico completamente diverso).

Per mia fortuna non seguo Lost Canvas e del mondo dei Cavalieri dello Zodiaco sono fermo alla Storia Originale e posso guardare al Next Dimension con un occhio diverso e più distaccato. Non nego di nutrire speranze positive per questa nuova serie, soprattutto perchè si sta avviando alla tanto attesa saga di Zeus mettendo forse, nel frattempo, ordine alla continuity tra Lost Canvas e Next Dimension, e presentandoci nuovi avversari e delineando un futuro molto più roseo di quanto in realtà i detrattori dicono.

Tornerò a parlare del Next Dimension quando si avranno molti più elementi a disposizione e saranno usciti molti più capitoli, nel frattempo, gridare allo scandalo o alla bellezza totale è altamente sconsigliato.

Per quello che ho visto, per i nemici inseriti e per la direzione in cui si sta dirigendo la trama, il 7 è più che giustificato. Se la storia prosegue come sperato e Zeus verrà mostrato avremo tra le mani la conclusione alla storia che abbiamo sempre sperato.


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Yati89

Volumi letti: 1/16 --- Voto 2
Come si fa a recensire quest'opera? O meglio, come si fa a chiamare quest'opera Saint Seiya? Questo manga è opera dell'autore originale, Masami Kurumada, nato per pubblicizzare il Lost Canvas di cui doveva raccontare gli stessi eventi da un altro punto di vista. E' continuato a ritmi biblici creando una storia che non solo contraddice il manga classico, ma contraddice addirittura se stessa, con trovate ridicole e a tratti orripilanti. Il tratto dell'autore è al suo peggio, incapace di rispettare anche la sola prospettiva. Gli ultimi capitoli sembrano abbandonare la guerra del '700 per mostrarci la tanto agognata saga dei cieli, ma è ancora tutto da vedere. Questo manga è e rimane il peggiore mai dedicato a Saint Seiya, il fatto poi che sia opera dello stesso autore originale non può che farmelo scadere ancora di più. Sconsigliatissimo.


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SuperLuis

Volumi letti: 1/16 --- Voto 3
Saint Seiya: Next Dimension - Meiou Shinwa; il manga prequel/sequel di Kurumada-sensei.
Il Next Dimension nacque assieme al Lost Canvas per raccontare da due punti di vista differenti la Guerra Sacra del 1743, il primo raccontava quelli di Dohko e Sion, mentre il secondo quelli di Alone e Tenma; purtroppo dal terzo capitolo di Next Dimension, si è capito che i due manga fossero del tutto inconciliabili, accomunati solo dai nomi di alcuni personaggi. Per quanto riguarda il mio parare:

[<B>Attenzione Spoiler</B>]
Il voto è 3, sin dai primi capitoli siamo lontani dalla grande storia che era Saint Seiya, in solo 10 capitoli vi sono un oceano di contraddizioni ed errori vari (anche grossolani), partendo da fatti come:

-Un Tenma che non conosce nemmeno il cosmo, si ritrova un Pegasus Cloth V3 e un Crateris Cloth in due botti (Molto più piccoli di un Pandora Box, per precisare)
-Tenma non sapendo cosa fossero i Cloth, i Saints e il cosmo, avvertito da un pericolo che incombeva su Alone (nel frattempo aveva incontrato Pandora) si lancia in una battaglia contro gli Specters di Hades, dove fanno la comparsa Vermeer di Gryphon e Suikyo di Garuda, quest’ultimo era in precedenza il Silver Saint di Crateris (Coppa) nonché, maestro di Tenma che gli ha insegnato il cosmo e come si diventa Saints (una delle tante grandi contraddizioni)
-Un altro enorme errore (che va persino contro le stesse parole di Kurumada), è l’aspetto di molti “nuovi” personaggi, partendo da Suikyo e Vermeer. Kurumada molto tempo fa dichiarò che gli specters erano gli stessi di ogni Guerra Sacra dai tempi del mito, questo perché ogni volta che si risveglia la stella demoniaca in una persona, il corpo di questi cambia rendendolo uguale al corrispettivo mitologico; mentre i due Giudici apparsi sono ben altro che simili a quelli apparsi nella serie classica e in LC; ad esempio Vermeer ha un volto e colore di capelli diverso da quello di Minos.
Un altro errore su aspetto e simili riguarda i Saints, dal capitolo 13 compaiono 3 nuovi Gold Saints, Ox di Taurus, Izo di Capricornus e Shijima di Virgo; Anche qui Kurumada dichiarò che i Saints erano sempre gli stessi, in corpo e in spirito, ad ogni Guerra Sacra, ma per come accade ai Kyoto, anche questi 3 Golds sono differenti dalle controparti del manga originale, il più differente di tutti è Izo che, diversamente da Shura, è di chiare origini asiatiche porta i capelli lunghi legati e possiede un Excalibur a forma di Katana, gli altri due sono più o meno simili, a differenza di Shijima che ha i capelli rossi e Ox che ha i capelli corti.
-Un altro errore (tra i più brutti per me), è quello che il cavallo di Tenma, Pegasus (che originalità), fa fuori uno Skeleton con un calcio dentro la barriera al castello di Hades che dovrebbe uccidere chiunque non sia un servo del dio dell’oltretomba, ovviamente ai Saints più forti viene dimezzato solo il cosmo, ma qui stiamo parlando di un semplice cavallo...

L’ultima nota dolente, per me, è lo stile grafico, divenuto ben peggiore di quello usato nel primi capitoli del manga originale, sappiamo tutti che Kurumada non è un Michelangelo con i disegni, ma se controlliamo lo stile usato nella saga di Poseidon e Hades, era bellissimo; qui invece si son fatti una cinquantina di passi indietro.
All’inizio gli volevo dare 1, ma è pur sempre un'opera di Kurumada, che col manga originale mi ha fatto sognare. Nonostante questo, non posso dargli la sufficienza per una storia che rasenta il ridicolo fino a questo punto.
Spero solo che Masami Kurumada si faccia un esame di conoscenza e ricominci da 0 questa storia, lasciando stare la Guerra Sacra del 1743 per dedicarsi completamente alla Saga di Zeus, per dare una degna fine alla grande storia di Saint Seiya


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Orfeo della lira

Volumi letti: 1/16 --- Voto 9
Voto 9 (non 10 a causa dell'incostanza delle uscite dei capitoli) al vero continuo di Saint Seiya.
Nato come VERO racconto della vecchia guerra sacra contro Hades (il Canvas è da considerare un what if) si è trasformato anche nel racconto della serie dei cieli ovvero "tenkai hen" l'ultima saga sainseiyana.
Per chi è fan di vecchia data, come me, assolutamente da non perdere!