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Turboo Stefo

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
The Legend of Zelda è sempre stato un gioco per “solitari”, non per scelta ma perché era difficile implementare in questa tipologia di videogiochi una modalità multiplayer, ma dopo numerosi anni la Nintendo a sorpresa inserisce questa modalità fondendola con la storia principale, creando così un prodotto atipico non solo per la saga, ma per tutto il panorama video ludico dove raramente veniva richiesta tanta collaborazione, senza contare il geniale sistema di controllo. Ma qui si parla della trasposizione cartacea, sarà riuscito l’abile duo conosciuto con lo pseudonimo di Akira Himekawa a realizzare un prodotto altrettanto atipico ma intrigante?

Un demone imprigionato da secoli sotto un sigillo sta per risvegliarsi e durante la cerimonia per contrastarlo appare un Link ombra che rapisce la principessa Zelda. L’unica speranza è che Link prenda la Quadrispada e la usi per re-imprigionare il demone come moltissimi anni prima, ma accade l’inaspettato: la magia di cui è intrisa la spada scinde Link in quattro individui, diversi per colore e carattere, dovranno riuscire a collaborare per ricaricare la Quadrispada e sigillare nuovamente il demone, salvando così l’amata principessa e l’intera Hyrule.
La storia procede linearmente, senza intoppi, punti lasciati in ombra o sezioni sbrigative, nel complesso è un lavoro ben svolto che lascia comprendere bene la storia senza obbligare il lettore a inutili riflessioni per comprendere meglio il tutto prima del tempo, e sfrutta bene il poco spazio per dare una buona varietà di diverse avventure senza comprimerle troppo. Però così è evidente il fatto che viene penalizzato il senso di avventura che come in altre controparti cartacee delle avventure di Link.

Il punto forte è evidentemente l’atipico carattere di Link, spocchioso e presuntuoso, che si discosta di molto dal classico eroe al quale si è abituati, inoltre i quattro personaggi saranno ottimamente caratterizzati e diversificati in modo da poterli riconoscere facilmente dopo breve tempo, e regalando anche divertenti gag nate dagli inevitabili contrasti di idee.
La coppia Akira Himekawa ha curato innumerevoli manga dedicati a Zelda, e dopo le prime opere dove troneggiava lo stile personale lentamente hanno cominciato ad adottare sempre più lo stile di ogni opera reinterpretandolo solo quanto basta, e qui ne abbiamo un altro chiaro esempio dove lo stile pupazzoso e chiaramente deformed dell’opera originale viene rispettato, variandolo leggermente solo per necessita estetiche e funzionali.

Peccato che come sempre il lato migliore dei disegni è sempre quello che si vede di meno, ovvero le scene simboliche con Zelda e le Damigelle, dominate da un tratto morbido e dolce, e le tavole dominate da giochi di chiaroscuro dove i mostri si possono mostrare in tutta la loro cattiveria.
Un plauso va fatto per l’arduo compito di differenziare i Link nonostante non ci siano i colori. Per riconoscerli basta affidarsi (oltre all’ottima caratterizzazione come già detto) agli occhi, ogni personaggio avrà un taglio caratteristico che sottolinea la sua natura, invece i retini usati per differenziarli saranno difficili da ricordare e dimenticheremo in fretta gli accostamenti di questi ultimi.

Un manga consigliato a chi cerca un Link diverso dal solito ma permeato dallo stesso senso di bontà che aleggia su tutte le sue avventure, in una che risulta divertente come poche altre. Anche se non rispecchia perfettamente la magia dell’opera originale riesce comunque ad interpretarla bene.


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Lybra

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Senza infamia e senza lode, questa è l'unica cosa che mi verrebbe da dire di questo ennesimo fumetto di Zelda.
Al pari delle altre opere di Zelda disegnate da Himekawa la storia è estremamente banale, vincolata ovviamente dal plot originale dei videogames e da un'eccessiva ristrettezza dell'opera, dovuta chissà se a fattori editoriali o altro.
Resta il fatto che le vicende dei nostri Link multipli si svolgono in maniera frettolosa, tralasciando dettagli importanti e saltando a piè pari tutti i dungeon o il recupero di oggetti importanti che de facto sono le basi, le fondamenta dell'RPG, e quindi in parte anche della struttura stessa di Zelda.
Per il resto se vi piacciono i fantasy classici con ambientazioni medioevali questo titolo farà al caso vostro, anche se c'è di meglio, va ribadito.In alternativa è comunque consigliato ai superfan dei videogame, perché comunque è sempre Link che combatte le oscurità e per un appassionato basta questo.

L'edizione è la classicissima della J-Pop: prezzo giustificato... o forse no, perché questa storia così vuota e rapida forse meritava sì questa edizione, ma non 11,80€ di spesa.