Koi
Koi (Amore) è un volume che raccoglie otto storie a tema romantico scritte da Ageha Ohkawa, una dei membri del gruppo Clamp, e disegnate da Takeshi Okazaki.
Tale collaborazione è dovuta al fatto che le Clamp nel 1990 lavoravano come assistenti per Okazaki mentre lavorava al manga Elementalors.
Nelle otto storie del volume viene raccontato l’amore in varie forme, attraverso le storie di donne molto diverse tra loro che tramite il loro vissuto mostrano al lettore le conseguenze di tale sentimento, come ad esempio l’amare troppo, al punto da ricorrere a un gesto estremo per evitare la fine di tale amore, o il provare amore per una persona di cui non si conosce nulla, ma essere comunque felici di provare quel sentimento.
Con un po’ d’introspezione psicologica, le varie protagoniste troveranno il loro “modo di amare”.
Non c’è una vera trama, ma le storie delle varie ragazze sono intrecciate tra loro, in quanto ad esempio dalla prima protagonista si passa a una sua compagna di classe, poi alla professoressa, e continuando così si ritorna alla fine, alla prima ragazza che chiude il cerchio e il volume.
Il manga è molto breve, i dialoghi sono pochi, tutti incentrati sull’amore, essenziali ma introspettivi, che fanno riflettere il lettore.
I disegni sono buoni, nulla di particolareggiato, d’altronde il manga è davvero molto statico.
Immagino che il target di riferimento per questo manga sia un pubblico femminile.
A me ha detto abbastanza poco, alcuni concetti espressi li trovo un po’ forzati, come anche alcune riflessioni dei protagonisti, che per me non sono per nulla condivisibili.
Però è stata una lettura abbastanza interessante.
Tale collaborazione è dovuta al fatto che le Clamp nel 1990 lavoravano come assistenti per Okazaki mentre lavorava al manga Elementalors.
Nelle otto storie del volume viene raccontato l’amore in varie forme, attraverso le storie di donne molto diverse tra loro che tramite il loro vissuto mostrano al lettore le conseguenze di tale sentimento, come ad esempio l’amare troppo, al punto da ricorrere a un gesto estremo per evitare la fine di tale amore, o il provare amore per una persona di cui non si conosce nulla, ma essere comunque felici di provare quel sentimento.
Con un po’ d’introspezione psicologica, le varie protagoniste troveranno il loro “modo di amare”.
Non c’è una vera trama, ma le storie delle varie ragazze sono intrecciate tra loro, in quanto ad esempio dalla prima protagonista si passa a una sua compagna di classe, poi alla professoressa, e continuando così si ritorna alla fine, alla prima ragazza che chiude il cerchio e il volume.
Il manga è molto breve, i dialoghi sono pochi, tutti incentrati sull’amore, essenziali ma introspettivi, che fanno riflettere il lettore.
I disegni sono buoni, nulla di particolareggiato, d’altronde il manga è davvero molto statico.
Immagino che il target di riferimento per questo manga sia un pubblico femminile.
A me ha detto abbastanza poco, alcuni concetti espressi li trovo un po’ forzati, come anche alcune riflessioni dei protagonisti, che per me non sono per nulla condivisibili.
Però è stata una lettura abbastanza interessante.
