Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio
“Uchuu Kyoudai” o come tradotto in italiano “Fratelli dello Spazio” è un seinen di Chuya Koyama iniziato nel 2007 ed ancora in corso su Morning, una delle più importanti riviste giapponesi, edita da Kodansha.
La storia è semplice parla di due fratelli che hanno giurato di andare nello spazio dopo aver avvistato un Ufo, quando il secondogenito Hibito ci riesce arrivando sulla luna. Anche il fratello maggiore che aveva rinunciato prova nuovamente a diventare astronauta.
Due sono i pregi di quest’opera: una sono le situazioni, in quanto sebbene improbabili sono possibili; due sono i personaggi secondari, tutti pieni di umanità, diversi e credibili.
Troviamo delle persone anziane che sognano ancora di diventare astronauti e cercano di superare gli ostacoli, persone basse, donne con forti motivazioni insomma una carrellata di personaggi simpatici ma non macchiette.
Non ci sono nemici anche se ci sono persone che si comportano come avversari del protagonista: ad esempio un dirigente della Nasa che vuole far quadrare i bilanci diminuendo le spese, ma non lo fa per cattiveria, è il suo lavoro ma il protagonista gli ricorderà che anche lui ha sognato lo spazio.
Ma chi è sto protagonista? Nonostante il molto spazio dedicato ad Hibito il protagonista è il fratello maggiore Mutta, il quale rappresenta gli uomini di mezza età che possono crearsi ancora un futuro.
Sono alcuni mesi che non esce più un nuovo episodio di questa serie: io ipotizzo che possa aver ricevuto delle critiche in quanto negli ultimi volumi era cresciuta l’importanza dei personaggi russi, dipinti anche loro in modo positivo mentre la guerra in Ucraina che sta coinvolgendo la Russia e sconvolgendo il mondo, rende la cosa poco digeribile ad alcuni.
Ricordo che non si può condannare un popolo per i suoi capi, così come l’arte è diversa dalla realtà. Nella fiction ho trovato Oda Nabunaga, Hideyoshi Toyotomi, Ieyasu Tokugawa dipinti ora come buoni ora come cattivi… i personaggi russi fittizi di Fratelli nello spazio sono dipinti come buoni e non si parla di com’è la Russia attuale, pur citandone piatti e tradizioni, spero che ciò non abbia portato problemi all’autore.
Per quanto riguarda il voto è nove, ma devo ammettere che sebbene è ancora in corso, ho pensato per molti volumi di dare un dieci.
Ho trovato però alcune forzature, dovute probabilmente al voler allungare la storia, un dilatarsi di alcune situazioni…. Insomma non voglio fare spoiler ma l’ultimo volume è totalmente ingiustificato anche se non annoia: il problema sono le tempistiche… insomma se volete lo spoiler chiedetemelo in privato.
La storia è interessante, veloce e ben disegnata. Voto? Nove.
La storia è semplice parla di due fratelli che hanno giurato di andare nello spazio dopo aver avvistato un Ufo, quando il secondogenito Hibito ci riesce arrivando sulla luna. Anche il fratello maggiore che aveva rinunciato prova nuovamente a diventare astronauta.
Due sono i pregi di quest’opera: una sono le situazioni, in quanto sebbene improbabili sono possibili; due sono i personaggi secondari, tutti pieni di umanità, diversi e credibili.
Troviamo delle persone anziane che sognano ancora di diventare astronauti e cercano di superare gli ostacoli, persone basse, donne con forti motivazioni insomma una carrellata di personaggi simpatici ma non macchiette.
Non ci sono nemici anche se ci sono persone che si comportano come avversari del protagonista: ad esempio un dirigente della Nasa che vuole far quadrare i bilanci diminuendo le spese, ma non lo fa per cattiveria, è il suo lavoro ma il protagonista gli ricorderà che anche lui ha sognato lo spazio.
Ma chi è sto protagonista? Nonostante il molto spazio dedicato ad Hibito il protagonista è il fratello maggiore Mutta, il quale rappresenta gli uomini di mezza età che possono crearsi ancora un futuro.
Sono alcuni mesi che non esce più un nuovo episodio di questa serie: io ipotizzo che possa aver ricevuto delle critiche in quanto negli ultimi volumi era cresciuta l’importanza dei personaggi russi, dipinti anche loro in modo positivo mentre la guerra in Ucraina che sta coinvolgendo la Russia e sconvolgendo il mondo, rende la cosa poco digeribile ad alcuni.
Ricordo che non si può condannare un popolo per i suoi capi, così come l’arte è diversa dalla realtà. Nella fiction ho trovato Oda Nabunaga, Hideyoshi Toyotomi, Ieyasu Tokugawa dipinti ora come buoni ora come cattivi… i personaggi russi fittizi di Fratelli nello spazio sono dipinti come buoni e non si parla di com’è la Russia attuale, pur citandone piatti e tradizioni, spero che ciò non abbia portato problemi all’autore.
Per quanto riguarda il voto è nove, ma devo ammettere che sebbene è ancora in corso, ho pensato per molti volumi di dare un dieci.
Ho trovato però alcune forzature, dovute probabilmente al voler allungare la storia, un dilatarsi di alcune situazioni…. Insomma non voglio fare spoiler ma l’ultimo volume è totalmente ingiustificato anche se non annoia: il problema sono le tempistiche… insomma se volete lo spoiler chiedetemelo in privato.
La storia è interessante, veloce e ben disegnata. Voto? Nove.
Che dire?!
Trama unica, avvincente, ricca di sorprese e mai scontata.
Personaggi dal risvolto psicologico a dir poco sorprendente, che ti portano ad un coinvolgimento emotivo che solo un manga come questo può darti.
Si inserisce senza alcun dubbio tra i seinen migliori di sempre, per diversi motivi: a partire dalla trama, passando per il disegno, fino al ritmo narrativo intenso, ricco di colpi di scena, ma soprattutto <b>coinvolgente</b>, perchè se dovessi descrivere con una parola quest'opera sarebbe questa senza ombra di dubbio.
Commozione, felicità, sospensione, ansia, rabbia... si prova tutto questo stando semplicemente di fronte ad una pagina di mera carta.
Con questo manga Chuya Koyama si afferma come mangaka di altissimo livello e non posso far altro che sperare nella continuazione di questo magnifico lavoro, e nella creazione di tanti altri, che comprerei ad occhi chiusi.
Per quanto riguarda l'opera in se non c'è altro da dire. Assolutamente da leggere.
L'edizione della planet manga molto buona: sovracopertina eccezionale, prime due pagine a colori (dal volume 13 in poi), eccezion fatta per l'inchiostro che spesso rimane sulle dita.
Trama unica, avvincente, ricca di sorprese e mai scontata.
Personaggi dal risvolto psicologico a dir poco sorprendente, che ti portano ad un coinvolgimento emotivo che solo un manga come questo può darti.
Si inserisce senza alcun dubbio tra i seinen migliori di sempre, per diversi motivi: a partire dalla trama, passando per il disegno, fino al ritmo narrativo intenso, ricco di colpi di scena, ma soprattutto <b>coinvolgente</b>, perchè se dovessi descrivere con una parola quest'opera sarebbe questa senza ombra di dubbio.
Commozione, felicità, sospensione, ansia, rabbia... si prova tutto questo stando semplicemente di fronte ad una pagina di mera carta.
Con questo manga Chuya Koyama si afferma come mangaka di altissimo livello e non posso far altro che sperare nella continuazione di questo magnifico lavoro, e nella creazione di tanti altri, che comprerei ad occhi chiusi.
Per quanto riguarda l'opera in se non c'è altro da dire. Assolutamente da leggere.
L'edizione della planet manga molto buona: sovracopertina eccezionale, prime due pagine a colori (dal volume 13 in poi), eccezion fatta per l'inchiostro che spesso rimane sulle dita.
"Uchu kyodai - Fratelli nello spazio" è un manga, scritto ed illustrato da Chuya Koyama, dal quale sono nati un adattamento cinematografico ed una serie animata.
Hibito e Mutta Nanba sono due fratelli, entrambi appassionati di spazio, che da piccoli si promettono solennemente di diventare astronauti. Se il più piccolo, forte delle proprie convinzioni, riesce ad avverare il proprio sogno, non si può dire lo stesso del maggiore.
Mutta, crescendo, prende coscienza di quanto possa essere difficile essere selezionato per andare nello spazio, abbandonando definitivamente il suo più grande desiderio. Quando però suo fratello minore sta per diventare il primo giapponese a calcare il suolo lunare, in Mutta scatta una molla e decide di dare una svolta alla sua vita, seguendo le orme del fratello.
Questo fumetto è stato un'autentica sorpresa. Mai e poi mai avrei pensato di trovarmi a leggere qualcosa di tanto articolato ed equilibrato.
"Uchu kyodai" parte alla grande, ma la cosa che sorprende è che più si va avanti più riesce a migliorarsi. Non solo gli avvenimenti narrati riescono ad essere sempre più avvincenti, ma anche la gestione dei personaggi non fa che evolversi costantemente. Ce ne vengono presentati sempre di nuovi e tutti hanno una personalità convincente e realistica. Ognuno di essi è perfettamente inserito nella struttura narrativa dell'opera e viene approfondito attraverso un'introspezione psicologica complessa.
A rendere questo lavoro davvero accattivante, però, ritengo sia la capacità di Koyama di non prendersi mai troppo seriamente, garantendo sempre una lettura scorrevole e costellata di gag esilaranti. Ciò non vuol dire che manchino i momenti tristi, toccanti e una buona dose di tensione, che impreziosiscono ancor più questo gioiellino e lo rendono un prodotto davvero completo.
Di grande impatto sono poi i flash-back, che l'autore utilizza con una precisione da vero sceneggiatore. Non solo aiutano a comprendere meglio la psicologia dei personaggi, agevolando il coinvolgimento del lettore, ma sono soprattutto una inesauribile fonte di emozioni.
I disegni sono estremamente particolari ed originali. Se da un lato il tratto sembrerebbe essenzialista, dall'altro si nota una grande attenzione per i particolari. Espressioni e movimenti, anche se spesso goffi ed accentuati, riescono sempre a cogliere nel segno, in grado di elargire sempre grandi emozioni.
L'edizione della Star Comics è molto curata. Le sovraccoperte sono translúcide, creando un effetto molto particolare, e la carta è di ottima fattura.
Hibito e Mutta Nanba sono due fratelli, entrambi appassionati di spazio, che da piccoli si promettono solennemente di diventare astronauti. Se il più piccolo, forte delle proprie convinzioni, riesce ad avverare il proprio sogno, non si può dire lo stesso del maggiore.
Mutta, crescendo, prende coscienza di quanto possa essere difficile essere selezionato per andare nello spazio, abbandonando definitivamente il suo più grande desiderio. Quando però suo fratello minore sta per diventare il primo giapponese a calcare il suolo lunare, in Mutta scatta una molla e decide di dare una svolta alla sua vita, seguendo le orme del fratello.
Questo fumetto è stato un'autentica sorpresa. Mai e poi mai avrei pensato di trovarmi a leggere qualcosa di tanto articolato ed equilibrato.
"Uchu kyodai" parte alla grande, ma la cosa che sorprende è che più si va avanti più riesce a migliorarsi. Non solo gli avvenimenti narrati riescono ad essere sempre più avvincenti, ma anche la gestione dei personaggi non fa che evolversi costantemente. Ce ne vengono presentati sempre di nuovi e tutti hanno una personalità convincente e realistica. Ognuno di essi è perfettamente inserito nella struttura narrativa dell'opera e viene approfondito attraverso un'introspezione psicologica complessa.
A rendere questo lavoro davvero accattivante, però, ritengo sia la capacità di Koyama di non prendersi mai troppo seriamente, garantendo sempre una lettura scorrevole e costellata di gag esilaranti. Ciò non vuol dire che manchino i momenti tristi, toccanti e una buona dose di tensione, che impreziosiscono ancor più questo gioiellino e lo rendono un prodotto davvero completo.
Di grande impatto sono poi i flash-back, che l'autore utilizza con una precisione da vero sceneggiatore. Non solo aiutano a comprendere meglio la psicologia dei personaggi, agevolando il coinvolgimento del lettore, ma sono soprattutto una inesauribile fonte di emozioni.
I disegni sono estremamente particolari ed originali. Se da un lato il tratto sembrerebbe essenzialista, dall'altro si nota una grande attenzione per i particolari. Espressioni e movimenti, anche se spesso goffi ed accentuati, riescono sempre a cogliere nel segno, in grado di elargire sempre grandi emozioni.
L'edizione della Star Comics è molto curata. Le sovraccoperte sono translúcide, creando un effetto molto particolare, e la carta è di ottima fattura.
Che il mondo dell'editoria sia abnormemente cresciuto nell'ultimo lustro, è una dato evidente sotto gli occhi di tutti. Per "dato evidente" mi riferisco alla quotidiana possibilità di scelta che un qualsiasi lettore ha davanti a scaffali di edicole o fumetterie: serie che vedono per la prima volta la luce in Italia, accostate a prodotti ben rodati che da anni sono improrogabili appuntamenti mensili, fratelli più prossimi di quelle (costose) riedizioni che, oscillando tra retrò e vintage, fanno leva su sentimenti nostalgici. Dinanzi ad una tale caotica opzionalità editoriale, il lettore, indistintamente dal suo grado di esperienza, finisce per smarrirsi. Non è più il tempo delle "poche"e qualitativamente ottime serie che esigue (solo di numero) case editrici lanciavano sul mercato, quando seguire tutto era più una necessità di lettura che un fatto di moda: o prendevi la maggior parte dei manga (o fumetti) disponibili o leggevi relativamente poco. Evitando di approfondire questa tematica, nella quale avrei posizione contraria rispetto alla maggioranza dei lettori, vale la pena puntualizzare la più grave conseguenza della suddetta apertura editoriale: non si sa più cogliere il prodotto di qualità.
Guglielmo di Ockham, scriveva: "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Qui il "necessario" è stato ampiamente superato. E lo si capisce dalla più banale delle risposte data alla più banale delle domande fatta a chi ha già letto un manga che siamo indecisi ad acquistare: in primis, difficilmente si vuol sapere come il lettore l'ha trovato, ma non evitiamo il classico "di che parla?". Puntualmente il nostro virtuale interlocutore non mancherà nel trovare più di un parallelismo con almeno tre - quattro manga ben noti, sentenziando infine la fatidica esclamazione: "E' una copia di …". Dimostrazione che il "necessario" è stato superato.
Attenzione. Il difficoltoso compito di trovare prodotti di qualità non dipende dalla mancanza di originalità creativa delle schiere di mangaka, che a discapito delle vendite è perennemente in crescita. Ciò che manca è l'originalità nello sfruttare l'originalità creativa. I colpi di scena a fine capitolo non bastano più ad un richiamo a lunga gittata. C'è bisogno di un narrare che sia equamente coinvolgente di pagina in pagina. Una decina di titoli, o poco più, hanno retto questo ritmo negli ultimi anni. Tra questi, ben adagiato sul trono che merita, scettro in mano, c'è anche Uchu Kyodai - Fratelli nello Spazio.
Stanislaus Joyce, fratello del più illustre James, scriveva: "È terribile avere un fratello maggiore più intelligente. Raramente mi viene riconosciuta un po' di originalità". E' una sinossi tanto scheletrica quanto efficace di Uchu Kyodai - Fratelli nello Spazio, seppur diverso il grado di maggioranza tra fratelli. "Fratelli nello Spazio", dove lo spazio galattico è "solo" il contorno di un affiatato e moderno racconto famigliare. Un rapporto che ha sfamato generazioni intere di letterati, a tratti oscuro, dal millenario richiamo storicistico: sia la storia sacra che quella civile del mondo nel quale viviamo, cominciano con un fratricidio (Caino e Abele & Romolo e Remo). Palese, dunque, la responsabilità che Chuya Koyama, autore del manga, ha avuto sulle sue spalle nello scegliere la tematica da trasporre in versione cartacea, pur seguendo esiti di sviluppo totalmente differenti dalla consuetudine storica.
Mutta Nanba, uomo sulla trentina dall'aria menefreghista, ha sempre avuto un sogno, che continua a coltivare: mettere piede sulla Luna. E' un'implicita promessa fatta all'unica persona che non provi apatia nei suoi confronti, il fratello minore Hibito. Ma il non aver mai avuto un veritiero appoggio emotivo da parte di due genitori avulsi alle esigenze del primogenito spinge Mutta, demotivato e pessimista, a riporre nell'armadio il sogno di diventare astronauta. Oltre il danno, la beffa: il fratello Hibito, che ha continuato a perseverare, è diventato il primo giapponese inserito in una missione di sbarco sulla Luna. Sarà la competizione nei confronti del fratello, che spingerà Mutta a sfidare le sue paure e a tentare di concretizzare ciò che sembra essere una chimera.
Per sommi capi, tutto inizia così. Un primo punto di forza, in simbiosi con la narrazione, è la sua polisemia: non si deve necessariamente scavare nel profondo per apprezzare ogni singola vignetta del manga, ma se lo si fa, si è veramente proiettati in un mondo parallelo del quale siamo anche noi in parte artefici, ponendo le colonne dell'interpretazione a sostegno del soffitto narrativo. Basterebbe questo per comprare tutti i volumetti finora usciti, perché manifesta una facilità di comprensione della storia commista a divertimento e coinvolgimento. Non a caso uso quest'ultimo termine, che è forse l'aspetto più propriamente penetrante del lavoro di Koyama, il "coinvolgimento". Piccola parentesi. Una delle critiche più abusate nell'ultimo decennio che ha investito, con botto sonoro, il mondo del fumetto/manga nelle sue varianti più generiche, è la totale piattezza dei personaggi che animano le storie. O meglio, il non riuscire a caratterizzarne più di un paio in un unico racconto, rendendo tutti gli altri solo marionette di cartapesta che si muovono su un macchinoso sfondo teatrale, seppur immediatamente riconoscibili. Uchu Kyodai sembra essersi vaccinato ed ha evitato questa brutta influenza. Nel procedere della storia, infatti, compariranno dozzine di personaggi che non saranno mai del tutto fini a se stessi, ma che contribuiranno, come in un puzzle, a montare l'Io dei due poli (Mutta e Hibito), e nel farlo manifesteranno anche la loro più intima essenza. Ed è qui che scatta il coinvolgimento. E' statisticamente improbabile non trovare almeno una sfaccettatura caratteriale in comune con i Tipi (per utilizzare un termine di pura critica letteraria) che ronzano introno ai due fratelli Nanba, dato che ci sarà un intrecciarsi di esperienze di vita da far impallidire anche la più complessa struttura dei romanzi di formazione tedeschi. Si finisce per affezionarsi a quegli esserini di carta e china e a riflettere con e come loro.
Trovare, oggi, esempi di conservatorismo artistico parlante di progresso è cosa rara e alquanto inusuale. Pochi i casi lampanti in cui ciò è accaduto, Tezuka su tutti. Per alcuni tratti artistici Uchu Kyodai ricalca il modo di concepire la pagina tipicamente tezukiana: la tavola è articolata in modo che essa esprima l'atmosfera della scena nella sua interezza. Ci sono lavori come il ben noto Tintin dove, per ovvi motivi di derivazione pittorica fiamminga, tutto si svolge "nelle" vignette. In Uchu Kyodai tutto si svolge "fuori" le vignette, che sono solo unità minime di un mosaico paurosamente articolato. Ma forse, l'elemento più prorompente del disegno di Koyama è quello di rendere veritiero il "movimento soggettivo". In un lavoro che tende al realismo, come questo, difficilmente si scorgono tratti simbolici (non essendo simbolica la realtà stessa che si cerca di dipingere) e ciò rende ancora più ardua l'immedesimazione soggettiva. Sostituendo l'astrazione iconica che preferiva uno sguardo dall'esterno, Koyama riesce, però, ad inserisce direttamente il lettore nelle fasi di movimento emotive con un disegno pulito, seppur a tratti traballante. Al contrario, un elemento che avrebbe potuto incentivare è la presenza di tavole a doppia pagina, che si sarebbero meglio prestate per sottolineare dati momenti del racconto.
Se dopo tutto questo disquisire non si è ancora certi su un possibile acquisto di Uchu Kyodai - Fratelli nello Spazio, ricordo che ha vinto il premio per il "miglior manga" nella categoria generale al 56esimo Shogakukan Manga Award (2010) e il Kodansha Manga Award (2011), succedendo a predecessori più che illustri e che ha ricevuto una trasposizione in Anime e in film Live-Action (2012).
Consiglio di un lettore assiduo: comprate Uchu Kyodai - Fratelli nello Spazio. Punto.
Guglielmo di Ockham, scriveva: "Non moltiplicare gli elementi più del necessario". Qui il "necessario" è stato ampiamente superato. E lo si capisce dalla più banale delle risposte data alla più banale delle domande fatta a chi ha già letto un manga che siamo indecisi ad acquistare: in primis, difficilmente si vuol sapere come il lettore l'ha trovato, ma non evitiamo il classico "di che parla?". Puntualmente il nostro virtuale interlocutore non mancherà nel trovare più di un parallelismo con almeno tre - quattro manga ben noti, sentenziando infine la fatidica esclamazione: "E' una copia di …". Dimostrazione che il "necessario" è stato superato.
Attenzione. Il difficoltoso compito di trovare prodotti di qualità non dipende dalla mancanza di originalità creativa delle schiere di mangaka, che a discapito delle vendite è perennemente in crescita. Ciò che manca è l'originalità nello sfruttare l'originalità creativa. I colpi di scena a fine capitolo non bastano più ad un richiamo a lunga gittata. C'è bisogno di un narrare che sia equamente coinvolgente di pagina in pagina. Una decina di titoli, o poco più, hanno retto questo ritmo negli ultimi anni. Tra questi, ben adagiato sul trono che merita, scettro in mano, c'è anche Uchu Kyodai - Fratelli nello Spazio.
Stanislaus Joyce, fratello del più illustre James, scriveva: "È terribile avere un fratello maggiore più intelligente. Raramente mi viene riconosciuta un po' di originalità". E' una sinossi tanto scheletrica quanto efficace di Uchu Kyodai - Fratelli nello Spazio, seppur diverso il grado di maggioranza tra fratelli. "Fratelli nello Spazio", dove lo spazio galattico è "solo" il contorno di un affiatato e moderno racconto famigliare. Un rapporto che ha sfamato generazioni intere di letterati, a tratti oscuro, dal millenario richiamo storicistico: sia la storia sacra che quella civile del mondo nel quale viviamo, cominciano con un fratricidio (Caino e Abele & Romolo e Remo). Palese, dunque, la responsabilità che Chuya Koyama, autore del manga, ha avuto sulle sue spalle nello scegliere la tematica da trasporre in versione cartacea, pur seguendo esiti di sviluppo totalmente differenti dalla consuetudine storica.
Mutta Nanba, uomo sulla trentina dall'aria menefreghista, ha sempre avuto un sogno, che continua a coltivare: mettere piede sulla Luna. E' un'implicita promessa fatta all'unica persona che non provi apatia nei suoi confronti, il fratello minore Hibito. Ma il non aver mai avuto un veritiero appoggio emotivo da parte di due genitori avulsi alle esigenze del primogenito spinge Mutta, demotivato e pessimista, a riporre nell'armadio il sogno di diventare astronauta. Oltre il danno, la beffa: il fratello Hibito, che ha continuato a perseverare, è diventato il primo giapponese inserito in una missione di sbarco sulla Luna. Sarà la competizione nei confronti del fratello, che spingerà Mutta a sfidare le sue paure e a tentare di concretizzare ciò che sembra essere una chimera.
Per sommi capi, tutto inizia così. Un primo punto di forza, in simbiosi con la narrazione, è la sua polisemia: non si deve necessariamente scavare nel profondo per apprezzare ogni singola vignetta del manga, ma se lo si fa, si è veramente proiettati in un mondo parallelo del quale siamo anche noi in parte artefici, ponendo le colonne dell'interpretazione a sostegno del soffitto narrativo. Basterebbe questo per comprare tutti i volumetti finora usciti, perché manifesta una facilità di comprensione della storia commista a divertimento e coinvolgimento. Non a caso uso quest'ultimo termine, che è forse l'aspetto più propriamente penetrante del lavoro di Koyama, il "coinvolgimento". Piccola parentesi. Una delle critiche più abusate nell'ultimo decennio che ha investito, con botto sonoro, il mondo del fumetto/manga nelle sue varianti più generiche, è la totale piattezza dei personaggi che animano le storie. O meglio, il non riuscire a caratterizzarne più di un paio in un unico racconto, rendendo tutti gli altri solo marionette di cartapesta che si muovono su un macchinoso sfondo teatrale, seppur immediatamente riconoscibili. Uchu Kyodai sembra essersi vaccinato ed ha evitato questa brutta influenza. Nel procedere della storia, infatti, compariranno dozzine di personaggi che non saranno mai del tutto fini a se stessi, ma che contribuiranno, come in un puzzle, a montare l'Io dei due poli (Mutta e Hibito), e nel farlo manifesteranno anche la loro più intima essenza. Ed è qui che scatta il coinvolgimento. E' statisticamente improbabile non trovare almeno una sfaccettatura caratteriale in comune con i Tipi (per utilizzare un termine di pura critica letteraria) che ronzano introno ai due fratelli Nanba, dato che ci sarà un intrecciarsi di esperienze di vita da far impallidire anche la più complessa struttura dei romanzi di formazione tedeschi. Si finisce per affezionarsi a quegli esserini di carta e china e a riflettere con e come loro.
Trovare, oggi, esempi di conservatorismo artistico parlante di progresso è cosa rara e alquanto inusuale. Pochi i casi lampanti in cui ciò è accaduto, Tezuka su tutti. Per alcuni tratti artistici Uchu Kyodai ricalca il modo di concepire la pagina tipicamente tezukiana: la tavola è articolata in modo che essa esprima l'atmosfera della scena nella sua interezza. Ci sono lavori come il ben noto Tintin dove, per ovvi motivi di derivazione pittorica fiamminga, tutto si svolge "nelle" vignette. In Uchu Kyodai tutto si svolge "fuori" le vignette, che sono solo unità minime di un mosaico paurosamente articolato. Ma forse, l'elemento più prorompente del disegno di Koyama è quello di rendere veritiero il "movimento soggettivo". In un lavoro che tende al realismo, come questo, difficilmente si scorgono tratti simbolici (non essendo simbolica la realtà stessa che si cerca di dipingere) e ciò rende ancora più ardua l'immedesimazione soggettiva. Sostituendo l'astrazione iconica che preferiva uno sguardo dall'esterno, Koyama riesce, però, ad inserisce direttamente il lettore nelle fasi di movimento emotive con un disegno pulito, seppur a tratti traballante. Al contrario, un elemento che avrebbe potuto incentivare è la presenza di tavole a doppia pagina, che si sarebbero meglio prestate per sottolineare dati momenti del racconto.
Se dopo tutto questo disquisire non si è ancora certi su un possibile acquisto di Uchu Kyodai - Fratelli nello Spazio, ricordo che ha vinto il premio per il "miglior manga" nella categoria generale al 56esimo Shogakukan Manga Award (2010) e il Kodansha Manga Award (2011), succedendo a predecessori più che illustri e che ha ricevuto una trasposizione in Anime e in film Live-Action (2012).
Consiglio di un lettore assiduo: comprate Uchu Kyodai - Fratelli nello Spazio. Punto.
Mi sono avvicinato a questo maga quasi per caso, attratto principalmente dalla mia passione per il genere fantascientifico e per la grande stima verso la Star Comics, e devo dire che dopo 17 numeri sto iniziando a pensare di avere fra le mani un capolavoro. Ma partiamo con la recensione vera e propria.
Per quanto riguarda il formato, come spesso accade per i volumetti della Star Comics non c'è nulla da eccepire, anzi, la copertina è davvero molto bella con l'effetto “sbarluccicoso”.
Il tratto del disegno è molto pulito e piacevole; nota di merito va alla cura nella rappresentazione dei volti, la quale rende al massimo le sensazioni e gli stati d'animo dei protagonisti.
Per quanto riguarda la storia si può affermare che non sia la principale protagonista. Mi spiego meglio: nonostante sia filante e non priva di colpi di scena ritengo che sia abbastanza lineare, difatti credo che il vero obbiettivo dell'autore non sia quello di raccontarci una storia avvincente, ma mostrarci i turbamenti e le relazioni più o meno complesse fra vari i personaggi... e la cosa gli riesce alla grande. Inoltre c'è da sottolineare che con la fantascienza questo manga non ha proprio niente a che fare, anzi, tutto il racconto risulta molto realistico.
Per concludere mi sento di consigliare questo manga a tutti, in particolar modo a chi cerca qualcosa di speciale e di diverso dal solito, assicurandovi che vi porterete a casa un vero gioiellino.
Per quanto riguarda il formato, come spesso accade per i volumetti della Star Comics non c'è nulla da eccepire, anzi, la copertina è davvero molto bella con l'effetto “sbarluccicoso”.
Il tratto del disegno è molto pulito e piacevole; nota di merito va alla cura nella rappresentazione dei volti, la quale rende al massimo le sensazioni e gli stati d'animo dei protagonisti.
Per quanto riguarda la storia si può affermare che non sia la principale protagonista. Mi spiego meglio: nonostante sia filante e non priva di colpi di scena ritengo che sia abbastanza lineare, difatti credo che il vero obbiettivo dell'autore non sia quello di raccontarci una storia avvincente, ma mostrarci i turbamenti e le relazioni più o meno complesse fra vari i personaggi... e la cosa gli riesce alla grande. Inoltre c'è da sottolineare che con la fantascienza questo manga non ha proprio niente a che fare, anzi, tutto il racconto risulta molto realistico.
Per concludere mi sento di consigliare questo manga a tutti, in particolar modo a chi cerca qualcosa di speciale e di diverso dal solito, assicurandovi che vi porterete a casa un vero gioiellino.
Hibito e Mutta Nanba son due fratelli che fin da piccoli sognano di diventare astronauti per poter poi andare sulla Luna. Passano gli anni e Hibito, il più giovane, è ormai pronto a diventare il primo giapponese a metter piede sul nostro satellite. Per Mutta il destino sembra aver riservato qualcosa di diverso: diventato ingegnere meccanico, lavora per un'azienda come designer. Un giorno, dopo aver tirato una testata al capo, viene licenziato. Non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni e forse il destino gli sta dando ora la possibilità di poterlo finalmente realizzare seguendo le orme del fratello.
Mutta è il maggiore dei due, eppure anche stavolta è diversi passi indietro rispetto a Hibito: dovrà farne di giganti per recuperare il terreno perduto, ma non sarà facile. Le prove che lo attendono per poter entrare nella Nasa sono numerose, così come i candidati. Tra centinaia solo sette o otto avranno il posto, e non è nemmeno detto che questo garantisca loro un viaggio nello spazio.
Uchu Kyodai è un manga appassionante, e le emozioni dei vari protagonisti ti coinvolgono tanto che a leggere il fumetto ci si scopre amanti dello spazio, e quasi si riesce a condividere il loro sogno. È questa la sua forza. L'umanità dei personaggi e la loro caratterizzazione perfetta permettono al lettore di sentirsi parte della storia, di vivere le loro emozioni, di gioire delle loro gioie e di soffrire dei loro drammi. Un manga semplicemente stupendo, che non posso che consigliare assolutamente a tutti gli appassionati o meno del genere.
Mutta è il maggiore dei due, eppure anche stavolta è diversi passi indietro rispetto a Hibito: dovrà farne di giganti per recuperare il terreno perduto, ma non sarà facile. Le prove che lo attendono per poter entrare nella Nasa sono numerose, così come i candidati. Tra centinaia solo sette o otto avranno il posto, e non è nemmeno detto che questo garantisca loro un viaggio nello spazio.
Uchu Kyodai è un manga appassionante, e le emozioni dei vari protagonisti ti coinvolgono tanto che a leggere il fumetto ci si scopre amanti dello spazio, e quasi si riesce a condividere il loro sogno. È questa la sua forza. L'umanità dei personaggi e la loro caratterizzazione perfetta permettono al lettore di sentirsi parte della storia, di vivere le loro emozioni, di gioire delle loro gioie e di soffrire dei loro drammi. Un manga semplicemente stupendo, che non posso che consigliare assolutamente a tutti gli appassionati o meno del genere.
Mi sono avvicinato a questo fumetto per la veste grafica particolare (non so perché ma le copertine bianche alla Ikigami, Bakuman e Homunculs attirano in particolar modo la mia attenzione), ma ogni volta che lo sfogliavo rimanevo un po' perplesso perché i disegni non sembravano eccelsi e perché mi pareva che non ci fosse assolutamente ritmo, lasciandomi immaginare che si trattasse di un manga piuttosto noioso. Quando mi sono finalmente deciso per l'acquisto sono rimasto invece piacevolmente sorpreso da un'opera che tocca un tema originale, di nicchia, e che sviluppa la sua trama in maniera interessante ed avvincente.
Devo dire che il modo con cui mi sono avvicinato a questo manga è esattamente quello che ho avuto con Bakuman - fumetti, cioè, che se sfogliati sembrano statici e che trattano tematiche interessanti ma forse un po' fuori da quelle che caratterizzano in genere i manga, ma che una volta iniziati ti tengono incollato alle pagine per sapere come si svilupperà la storia.
Combinazione vuole che stessi leggendo Uchu Kyodai proprio nei giorni in cui è scomparso il pioniere dei viaggi sulla luna, il grande Neil Armstrong, il che ha contribuito a lasciare in me un giudizio estremamente positivo sul questo manga, che ne riprende e cita la straordinaria impresa ambientando la storia in un credibile e vicino futuro, quando l'uomo sarà già andato alcune volte sulla luna e starà preparando l'esplorazione umana di Marte.
Lo stile grafico forse non è eccelso, ma lo trovo comunque gradevole, la tematica trattata è estremamente affascinante e il modo in cui si sviluppa la trama assolutamente interessante ed avvincente. I personaggi, poi risultano ben caratterizzati nei loro sogni e nelle loro debolezze.
Un manga di nicchia assolutamente consigliato a chi cerca qualcosa di diverso dal solito.
Devo dire che il modo con cui mi sono avvicinato a questo manga è esattamente quello che ho avuto con Bakuman - fumetti, cioè, che se sfogliati sembrano statici e che trattano tematiche interessanti ma forse un po' fuori da quelle che caratterizzano in genere i manga, ma che una volta iniziati ti tengono incollato alle pagine per sapere come si svilupperà la storia.
Combinazione vuole che stessi leggendo Uchu Kyodai proprio nei giorni in cui è scomparso il pioniere dei viaggi sulla luna, il grande Neil Armstrong, il che ha contribuito a lasciare in me un giudizio estremamente positivo sul questo manga, che ne riprende e cita la straordinaria impresa ambientando la storia in un credibile e vicino futuro, quando l'uomo sarà già andato alcune volte sulla luna e starà preparando l'esplorazione umana di Marte.
Lo stile grafico forse non è eccelso, ma lo trovo comunque gradevole, la tematica trattata è estremamente affascinante e il modo in cui si sviluppa la trama assolutamente interessante ed avvincente. I personaggi, poi risultano ben caratterizzati nei loro sogni e nelle loro debolezze.
Un manga di nicchia assolutamente consigliato a chi cerca qualcosa di diverso dal solito.
Quant'è difficile essere fratelli? Difficile, difficilissimo. Si cresce contendendosi cure e attenzioni dei genitori, si litiga per il possesso di un giocattolo o del telecomando per guardare il programma preferito in tv, si gareggia a distanza per ottenere i voti migliori a scuola, nello sport e nella vita.
Se poi si è fratelli o sorelle maggiori, è impossibile non sentire il peso della rivalità e della responsabilità: bisogna essere sempre un passo avanti, primeggiare su tutto e tutti, perché sarebbe davvero un grave disonore essere sorpassati dal più piccolo di casa.
Certo, non esistono solo liti e rivalità, perché in questo particolare rapporto esistono anche intesa, complicità e amore. Se poi si riesce a trovare un interesse, un sogno, che accomuni i fratelli, allora il legame che li unisce diventerà saldo e incorruttibile, capace di affrontare e superare le più ardue prove della vita.
Di tutto questo ne sanno qualcosa Mutta e Hibito Nanba, i due fratelli protagonisti del manga Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio, pubblicato nel 2008 da Chuya Koyama sulle pagine della rivista Morning dell'editore nipponico Kodansha. Le vicende "stellari" dei fratelli Nanba hanno avvinto così tanto il pubblico giapponese che la serie, oltre agli ottimi dati di vendita, ha ottenuto notevoli riconoscimenti anche da parte della critica, vincendo il 56° Premio Shogakukan nel 2011, e ottenendo ben due adattamenti nel corso del 2012, uno animato ad opera dello studio A-1 Pictures in onda su NNS, e uno cinematografico diretto da Yoshitaka Mori, con Shuri Oguri e Masaki Okada a vestire i panni dei fratelli protagonisti.
Mutta, il riccioluto fratello maggiore, e Hibito, l'"appuntito" fratello minore, sin da bambini condividono una grande passione per l'astronomia e, da quando videro qualcosa di simile ad un UFO sparire dietro la Luna, anche un sogno: diventare astronauti. Lo giurano solennemente a se stessi ma, si sa, non sempre i sogni si avverano per tutti.
Quando molti anni più tardi ritroviamo i nostri fratelli, scopriamo infatti che la sorte ha arriso solo ad uno di loro, il giovane Hibito, che presto diverrà il primo giapponese a mettere piede sulla Luna, mentre Mutta pare aver rinunciato da tempo al suo antico sogno di bambino, e per di più è stato appena licenziato dalla ditta in cui lavorava.
Solo, sfiduciato, disoccupato e segretamente roso dall'invidia nei confronti del fratello, Mutta pare avere davanti a sé un futuro tutt'altro che roseo. Almeno finché la famiglia non ci mette lo zampino, ed il nostro nevrotico protagonista si ritroverà improvvisamente convocato per il prossimo reclutamento di astronauti tra i civili indetto dalla JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency, l'Agenzia Aerospaziale Giapponese). Seppur dopo numerose indecisioni, Mutta riesce a riappacificarsi con le sue antiche aspirazioni, e affronta una dopo l'altra tutte le difficili prove che gli si pareranno davanti, mosso dal desiderio di essere un giorno il primo uomo ad atterrare su Marte, proprio come promise a Hibito quella notte di tanti anni fa.
Ovviamente Mutta non affronterà questo percorso da solo, ed anzi avrà modo di conoscere tante altre persone che, come lui, sognano di raggiungere le stelle, ognuna mossa da motivazioni e storie personali differenti.
Sta proprio nella caratterizzazione di questi personaggi secondari uno dei segreti del successo di questa serie. Lungi dall'imbastire una storia di stampo prettamente fantascientifico, come invece farebbe intuire il titolo - qualche leggero tocco sci-fi esiste, ma compatibilmente all'anno di ambientazione della storia, il 2025 - Chuya Koyama, più che sullo spazio, si concentra sugli aspetti umani della vita dei suoi astronauti o degli aspiranti tali, rivelandoci sapientemente tutti i retroscena personali e familiari che hanno spinto ciascuno di loro a d'imboccare questa via anziché un'altra.
Il lettore così, al termine di ogni flashback, finirà per parteggiare anche per quel tipo che sulle prime proprio non gli andava giù.
E tutto questo Koyama lo racconta con discrezione e delicatezza, senza eccedere nei drammi o esasperare le emozioni dei suoi personaggi, cercando piuttosto di mostrare una vena d'ironia, a volte malinconica, che alleggerisca l'atmosfera.
Ma è ovviamente nella caratterizzazione dei fratelli protagonisti, e di Mutta specialmente, che l'autore dà il meglio di sé.
Il maggiore dei fratelli Nanba è forse il più improbabile dei protagonisti che un manga possa avere. Scordiamoci i protagonisti sempre bellocci, fortunati, ottimisti e fiduciosi anche durante le peggiori tempeste: Mutta Nanba ne è l'esatto opposto. Non particolarmente bello né aitante, fisicamente spicca solo per la folta criniera ricciuta che tanta ilarità susciterà durante una delle prove preliminari alla JAXA - forse una delle migliori gag del manga sinora - e che ricopre una testa che sembra un laboratorio di creazione e sperimentazione delle più disparate nevrosi e fisime che possono affliggere un essere umano. E' impacciato, imbranato, insicuro, ossessionato dall'ordine e dalla sfortuna che, a suo dire, sembra perseguitarlo sin dal giorno della sua nascita, per non parlare delle donne: il suo amore per Serika Itou, come lui aspirante astronauta alla JAXA, è stato un vero colpo di fulmine, ma lei non sembra proprio essersi accorta dei suoi sentimenti, e d'altro canto il nostro a dichiararsi non ci pensa proprio. Come se non bastasse, è roso dalla competizione col fratello da cui è malamente uscito sconfitto e, sebbene ami profondamente Hibito, gran parte dell'atteggiamento disfattista che Mutta ha nei confronti della vita deriva proprio dalle cicatrici lasciategli da questo fallimento.
Un personaggio così umanamente imperfetto che è impossibile non immedesimarsi in lui.
Come in tutte le coppie di fratelli, il giovane Hibito è il perfetto contraltare di Mutta. Anzi, a dire del fratello, "gli manca una vite nella testa", un modo di dire giapponese per indicare quelle persone un po' strane e in apparenza sempre con la testa tra le nuvole. In effetti, da quel che ci ha narrato finora Koyama, il giovane "Samurai Boy", come viene soprannominato dai suoi colleghi della NASA, appare sempre placido, sereno, amichevole e un po' distratto, più incline all'azione e alla spontaneità, ma proprio per questo capace di grandi atti di eroismo, come quando, durante una missione esplorativa sulla Luna, rischia la vita per salvare un compagno.
Hibito nutre una profonda ammirazione e un grande rispetto nei confronti del fratello, senza il quale non sarebbe mai arrivato a Huston e di lì nel Mare della Tranquillità, e sembra essere l'unico a conoscere fino in fondo le sue reali capacità, ben più di Mutta stesso.
Per quanto riguarda il disegno, quello adottato da Koyama è abbastanza insolito e particolare, lontano dai canoni tipici del fumetto nipponico, pur mantenendo una sua originalità e riconoscibilità, e che tutt'al più potrebbe ricordare vagamente l'Harold Sakuishi di Beck.
Apparentemente il tratto non è particolarmente elegante o rifinito, ma è preciso e funzionale all'espressività che la recitazione dei personaggi richiede, ponendo l'accento più su di essi e le loro emozioni che sull'impatto grafico delle tavole, le quali presentano in ogni caso un'attenta regia e una certa cura nella resa degli sfondi. Lasciano ad esempio incantati i paesaggi lunari nei quali si muovono Hibito e compagni durante la missione sul nostro satellite, colmi di quel lirismo e quel fascino alieno che da sempre ci spingono a voler raggiungere le stelle.
A proposito di missioni spaziali, è ammirevole il lavoro documentazione compiuto dall'autore sulla vita degli astronauti in missione, ed infatti ogni dettaglio è ricostruito alla perfezione, che si tratti di una tuta, un rover o della lunga sequela di addestramenti e procedure standard cui gli astronauti devono sottoporsi quotidianamente.
L'edizione italiana di Uchu Kyodai è curata da Star Comics, che sinora ha pubblicato, all'interno della collana Must, 14 dei 18 volumi attualmente usciti in patria, all'allentante prezzo di 4,90€.
I volumi possono infatti vantare un ottimo rapporto qualità/prezzo; si presentano solidi e ben rilegati, nel complesso si sfogliano agilmente e son rivestiti da una speciale sovraccoperta olografica presente anche nell'edizione originale. Le pagine sono abbastanza bianche e senza trasparenze degne di nota, la qualità di stampa è buona, anche se l'inchiostro ha la fastidiosa tendenza a macchiare le dita. Un unico grosso difetto - una pagina ribaltata nel nono volume - è stato puntualmente risolto dalla Star Comics che ha da qualche tempo offerto la sostituzione gratuita dell'albo incriminato ai lettori.
Considerato il tema principale del manga, di certo non avrebbero guastato degli editoriali di approfondimento. Sarebbe stato senz'altro un valido pretesto per spiegare più diffusamente, e con un linguaggio più tecnico-scientifico, i vari argomenti trattati nel manga, o contesti e situazioni di contorno: quali siano ad esempio nella realtà le prove da superare per diventare astronauti e le incombenze da affrontare quotidianamente, sia a terra che in missione, o a che punto siano le ricerche per dei nuovi viaggi sulla Luna o la colonizzazione di Marte.
Ma anche se non ci fosse stato il contesto spaziale, e i fratelli fossero stati in cucina o in una scuola di clown, il risultato sarebbe rimasto invariato, poiché il cuore di questo manga batte nei sentimenti, nella capacità di affrontare con dignità le difficoltà e i drammi della vita, cercando di tramutarli in risorse per il futuro, nella bellezza dei ricordi d'infanzia, quando tutto sembrava possibile, nel voler credere nei propri sogni e nella possibilità di realizzarli, anche quando sembra troppo tardi, anche quando crediamo di averci rinunciato; anzi è proprio allora che bisogna trovare la forza di non arrendersi e riprendere il percorso lì dove lo avevamo lasciato.
Soprattutto, Uchu Kyodai è il manga che meglio rappresenta lo strano legame con quel tipo o quella tipa che forse un po' ci assomiglia o forse no, che magari proprio adesso ci sta accanto e con cui ci siamo contesi un po' del nostro spazio vitale e le attenzioni dei nostri cari, abbiamo litigato per delle sciocchezze, ma poi abbiamo fatto anche la pace, riprendendo a parlare dei nostri piccoli grandi sogni.
Se poi si è fratelli o sorelle maggiori, è impossibile non sentire il peso della rivalità e della responsabilità: bisogna essere sempre un passo avanti, primeggiare su tutto e tutti, perché sarebbe davvero un grave disonore essere sorpassati dal più piccolo di casa.
Certo, non esistono solo liti e rivalità, perché in questo particolare rapporto esistono anche intesa, complicità e amore. Se poi si riesce a trovare un interesse, un sogno, che accomuni i fratelli, allora il legame che li unisce diventerà saldo e incorruttibile, capace di affrontare e superare le più ardue prove della vita.
Di tutto questo ne sanno qualcosa Mutta e Hibito Nanba, i due fratelli protagonisti del manga Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio, pubblicato nel 2008 da Chuya Koyama sulle pagine della rivista Morning dell'editore nipponico Kodansha. Le vicende "stellari" dei fratelli Nanba hanno avvinto così tanto il pubblico giapponese che la serie, oltre agli ottimi dati di vendita, ha ottenuto notevoli riconoscimenti anche da parte della critica, vincendo il 56° Premio Shogakukan nel 2011, e ottenendo ben due adattamenti nel corso del 2012, uno animato ad opera dello studio A-1 Pictures in onda su NNS, e uno cinematografico diretto da Yoshitaka Mori, con Shuri Oguri e Masaki Okada a vestire i panni dei fratelli protagonisti.
Mutta, il riccioluto fratello maggiore, e Hibito, l'"appuntito" fratello minore, sin da bambini condividono una grande passione per l'astronomia e, da quando videro qualcosa di simile ad un UFO sparire dietro la Luna, anche un sogno: diventare astronauti. Lo giurano solennemente a se stessi ma, si sa, non sempre i sogni si avverano per tutti.
Quando molti anni più tardi ritroviamo i nostri fratelli, scopriamo infatti che la sorte ha arriso solo ad uno di loro, il giovane Hibito, che presto diverrà il primo giapponese a mettere piede sulla Luna, mentre Mutta pare aver rinunciato da tempo al suo antico sogno di bambino, e per di più è stato appena licenziato dalla ditta in cui lavorava.
Solo, sfiduciato, disoccupato e segretamente roso dall'invidia nei confronti del fratello, Mutta pare avere davanti a sé un futuro tutt'altro che roseo. Almeno finché la famiglia non ci mette lo zampino, ed il nostro nevrotico protagonista si ritroverà improvvisamente convocato per il prossimo reclutamento di astronauti tra i civili indetto dalla JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency, l'Agenzia Aerospaziale Giapponese). Seppur dopo numerose indecisioni, Mutta riesce a riappacificarsi con le sue antiche aspirazioni, e affronta una dopo l'altra tutte le difficili prove che gli si pareranno davanti, mosso dal desiderio di essere un giorno il primo uomo ad atterrare su Marte, proprio come promise a Hibito quella notte di tanti anni fa.
Ovviamente Mutta non affronterà questo percorso da solo, ed anzi avrà modo di conoscere tante altre persone che, come lui, sognano di raggiungere le stelle, ognuna mossa da motivazioni e storie personali differenti.
Sta proprio nella caratterizzazione di questi personaggi secondari uno dei segreti del successo di questa serie. Lungi dall'imbastire una storia di stampo prettamente fantascientifico, come invece farebbe intuire il titolo - qualche leggero tocco sci-fi esiste, ma compatibilmente all'anno di ambientazione della storia, il 2025 - Chuya Koyama, più che sullo spazio, si concentra sugli aspetti umani della vita dei suoi astronauti o degli aspiranti tali, rivelandoci sapientemente tutti i retroscena personali e familiari che hanno spinto ciascuno di loro a d'imboccare questa via anziché un'altra.
Il lettore così, al termine di ogni flashback, finirà per parteggiare anche per quel tipo che sulle prime proprio non gli andava giù.
E tutto questo Koyama lo racconta con discrezione e delicatezza, senza eccedere nei drammi o esasperare le emozioni dei suoi personaggi, cercando piuttosto di mostrare una vena d'ironia, a volte malinconica, che alleggerisca l'atmosfera.
Ma è ovviamente nella caratterizzazione dei fratelli protagonisti, e di Mutta specialmente, che l'autore dà il meglio di sé.
Il maggiore dei fratelli Nanba è forse il più improbabile dei protagonisti che un manga possa avere. Scordiamoci i protagonisti sempre bellocci, fortunati, ottimisti e fiduciosi anche durante le peggiori tempeste: Mutta Nanba ne è l'esatto opposto. Non particolarmente bello né aitante, fisicamente spicca solo per la folta criniera ricciuta che tanta ilarità susciterà durante una delle prove preliminari alla JAXA - forse una delle migliori gag del manga sinora - e che ricopre una testa che sembra un laboratorio di creazione e sperimentazione delle più disparate nevrosi e fisime che possono affliggere un essere umano. E' impacciato, imbranato, insicuro, ossessionato dall'ordine e dalla sfortuna che, a suo dire, sembra perseguitarlo sin dal giorno della sua nascita, per non parlare delle donne: il suo amore per Serika Itou, come lui aspirante astronauta alla JAXA, è stato un vero colpo di fulmine, ma lei non sembra proprio essersi accorta dei suoi sentimenti, e d'altro canto il nostro a dichiararsi non ci pensa proprio. Come se non bastasse, è roso dalla competizione col fratello da cui è malamente uscito sconfitto e, sebbene ami profondamente Hibito, gran parte dell'atteggiamento disfattista che Mutta ha nei confronti della vita deriva proprio dalle cicatrici lasciategli da questo fallimento.
Un personaggio così umanamente imperfetto che è impossibile non immedesimarsi in lui.
Come in tutte le coppie di fratelli, il giovane Hibito è il perfetto contraltare di Mutta. Anzi, a dire del fratello, "gli manca una vite nella testa", un modo di dire giapponese per indicare quelle persone un po' strane e in apparenza sempre con la testa tra le nuvole. In effetti, da quel che ci ha narrato finora Koyama, il giovane "Samurai Boy", come viene soprannominato dai suoi colleghi della NASA, appare sempre placido, sereno, amichevole e un po' distratto, più incline all'azione e alla spontaneità, ma proprio per questo capace di grandi atti di eroismo, come quando, durante una missione esplorativa sulla Luna, rischia la vita per salvare un compagno.
Hibito nutre una profonda ammirazione e un grande rispetto nei confronti del fratello, senza il quale non sarebbe mai arrivato a Huston e di lì nel Mare della Tranquillità, e sembra essere l'unico a conoscere fino in fondo le sue reali capacità, ben più di Mutta stesso.
Per quanto riguarda il disegno, quello adottato da Koyama è abbastanza insolito e particolare, lontano dai canoni tipici del fumetto nipponico, pur mantenendo una sua originalità e riconoscibilità, e che tutt'al più potrebbe ricordare vagamente l'Harold Sakuishi di Beck.
Apparentemente il tratto non è particolarmente elegante o rifinito, ma è preciso e funzionale all'espressività che la recitazione dei personaggi richiede, ponendo l'accento più su di essi e le loro emozioni che sull'impatto grafico delle tavole, le quali presentano in ogni caso un'attenta regia e una certa cura nella resa degli sfondi. Lasciano ad esempio incantati i paesaggi lunari nei quali si muovono Hibito e compagni durante la missione sul nostro satellite, colmi di quel lirismo e quel fascino alieno che da sempre ci spingono a voler raggiungere le stelle.
A proposito di missioni spaziali, è ammirevole il lavoro documentazione compiuto dall'autore sulla vita degli astronauti in missione, ed infatti ogni dettaglio è ricostruito alla perfezione, che si tratti di una tuta, un rover o della lunga sequela di addestramenti e procedure standard cui gli astronauti devono sottoporsi quotidianamente.
L'edizione italiana di Uchu Kyodai è curata da Star Comics, che sinora ha pubblicato, all'interno della collana Must, 14 dei 18 volumi attualmente usciti in patria, all'allentante prezzo di 4,90€.
I volumi possono infatti vantare un ottimo rapporto qualità/prezzo; si presentano solidi e ben rilegati, nel complesso si sfogliano agilmente e son rivestiti da una speciale sovraccoperta olografica presente anche nell'edizione originale. Le pagine sono abbastanza bianche e senza trasparenze degne di nota, la qualità di stampa è buona, anche se l'inchiostro ha la fastidiosa tendenza a macchiare le dita. Un unico grosso difetto - una pagina ribaltata nel nono volume - è stato puntualmente risolto dalla Star Comics che ha da qualche tempo offerto la sostituzione gratuita dell'albo incriminato ai lettori.
Considerato il tema principale del manga, di certo non avrebbero guastato degli editoriali di approfondimento. Sarebbe stato senz'altro un valido pretesto per spiegare più diffusamente, e con un linguaggio più tecnico-scientifico, i vari argomenti trattati nel manga, o contesti e situazioni di contorno: quali siano ad esempio nella realtà le prove da superare per diventare astronauti e le incombenze da affrontare quotidianamente, sia a terra che in missione, o a che punto siano le ricerche per dei nuovi viaggi sulla Luna o la colonizzazione di Marte.
Ma anche se non ci fosse stato il contesto spaziale, e i fratelli fossero stati in cucina o in una scuola di clown, il risultato sarebbe rimasto invariato, poiché il cuore di questo manga batte nei sentimenti, nella capacità di affrontare con dignità le difficoltà e i drammi della vita, cercando di tramutarli in risorse per il futuro, nella bellezza dei ricordi d'infanzia, quando tutto sembrava possibile, nel voler credere nei propri sogni e nella possibilità di realizzarli, anche quando sembra troppo tardi, anche quando crediamo di averci rinunciato; anzi è proprio allora che bisogna trovare la forza di non arrendersi e riprendere il percorso lì dove lo avevamo lasciato.
Soprattutto, Uchu Kyodai è il manga che meglio rappresenta lo strano legame con quel tipo o quella tipa che forse un po' ci assomiglia o forse no, che magari proprio adesso ci sta accanto e con cui ci siamo contesi un po' del nostro spazio vitale e le attenzioni dei nostri cari, abbiamo litigato per delle sciocchezze, ma poi abbiamo fatto anche la pace, riprendendo a parlare dei nostri piccoli grandi sogni.
“Uchu Kyodai” è un manga di Chuuya Koyama, pubblicato in Giappone dalla Kodansha e portato in Italia dalla Star Comics.
Il manga è incentrato sulla rivalità tra due fratelli: Hibito e Mutta. Il primo è un famoso astronauta della Nasa mentre il secondo è un disoccupato, aspirante astronauta presso la JAXA. La storia narra le vicende di Mutta, che cerca di superare il fratello minore Hibito, diventando il primo astronauta a mettere piede su Marte.
Il manga è esilarante e ti prende sin dal primo capitolo. La storia è originale ed i personaggi, soprattutto i due fratelli, sono molto caratterizzati. Mutta, è il classico fratello maggiore. Difende sempre il fratellino e deve sempre essere migliore di lui. Hibito, invece, è il classico che deve studiare tanto ed impegnarsi per giungere a qualcosa, ma, essendo intraprendente, riesce a compiere il suo sogno e vede il fratello maggiore come obiettivo da superare.
L'unica pecca è il disegno. Se da una parte gli sfondi, il cibo, le macchine, insomma, tutte le cose non viventi, sono disegnate perfettamente, in modo maniacale, come in Death Note, i personaggi sembrano quasi trascurati. Soprattutto le figure femminili. Però, con questo stile di disegno atipico riesce a far risaltare perfettamente il carattere di Mutta.
L'edizione italiana è veramente bella e vale tutti i 4,90 euro che costa.
Consiglio quest'opera a tutti, perché è un manga che non può mancare nella vostra collezione!
Il manga è incentrato sulla rivalità tra due fratelli: Hibito e Mutta. Il primo è un famoso astronauta della Nasa mentre il secondo è un disoccupato, aspirante astronauta presso la JAXA. La storia narra le vicende di Mutta, che cerca di superare il fratello minore Hibito, diventando il primo astronauta a mettere piede su Marte.
Il manga è esilarante e ti prende sin dal primo capitolo. La storia è originale ed i personaggi, soprattutto i due fratelli, sono molto caratterizzati. Mutta, è il classico fratello maggiore. Difende sempre il fratellino e deve sempre essere migliore di lui. Hibito, invece, è il classico che deve studiare tanto ed impegnarsi per giungere a qualcosa, ma, essendo intraprendente, riesce a compiere il suo sogno e vede il fratello maggiore come obiettivo da superare.
L'unica pecca è il disegno. Se da una parte gli sfondi, il cibo, le macchine, insomma, tutte le cose non viventi, sono disegnate perfettamente, in modo maniacale, come in Death Note, i personaggi sembrano quasi trascurati. Soprattutto le figure femminili. Però, con questo stile di disegno atipico riesce a far risaltare perfettamente il carattere di Mutta.
L'edizione italiana è veramente bella e vale tutti i 4,90 euro che costa.
Consiglio quest'opera a tutti, perché è un manga che non può mancare nella vostra collezione!
Devo dire che con “Uchu Kyodai” sono partito in modo diffidente. In genere i seinen manga sono, diciamo, più soggetti a critica rispetto agli shonen, anche perché essendo appunto più adulti, i lettori di tali opere sono anche più pretenziosi (parlo in generale, o quanto meno io sono così). Ecco perché con l'acquisto di questo manga pensavo di aver fatto un errore, in quando l'astrologia ed in generale astronauti & co non sono un argomento che mi tocca più di tanto ed infatti pensavo proprio che non mi sarebbe piaciuto come fumetto.
Sono stato felicemente sorpreso e soprattutto felice nello scoprire che non è così.
Il fumetto è molto chiaro, i disegni molto belli, semplici e chiari da capire e i dialoghi sono di facile comprensione anche per chi, come me, è assolutamente ignorante in materia.
E poi c'è Mutta, un fottuto genio che mi fa pisciare di risate in ogni momento. E' una mente geniale (o così vuol far credere) e le sue trovate, coerenti o no, sono un surplus che tende a smorzare la tensione in certe occasioni o ad essere risolutivo quando l'occasione lo richiede (anche se a volte a fin troppa fortuna, ad esempio con la rapina).
Complessato, insicuro, maldestro e con il capello afro; descritto così potrà sembrare più uno sfigato piuttosto che il protagonista della storia, ma credetemi, già dalle prime pagine del fumetto non potrete fare a meno di apprezzarlo e di voler continuare a leggere le cavolate che tira fuori.
Tutto sommato come opera “Uchu Kyodai” merita un bel 9 come storia che, nonostante ritorni a dire non mi interessi più di tanto, è riuscito a tenermi con il fiato sospeso in più di un occasione (generalmente in tutte quelle dove Mutta stava per combinare un disastro annunciato :-) un bell'8 per quanto riguarda i disegni che, anche se non eccelsi, sono comunque belli e comprensibili.
Assegno un 8 pieno anche all'edizione italiana della Star Comics che, nonostante il prezzo fuori dagli schemi (anche se sovraccoperta e l'opera lo merita), ha svolto comunque un buon lavoro.
Ed infine un 10 con lode lo diamo al protagonista, sul quale non smetterò mai di decantarne le lodi (e le idiozie che si inventa). Straconsigliato a chiunque!
Sono stato felicemente sorpreso e soprattutto felice nello scoprire che non è così.
Il fumetto è molto chiaro, i disegni molto belli, semplici e chiari da capire e i dialoghi sono di facile comprensione anche per chi, come me, è assolutamente ignorante in materia.
E poi c'è Mutta, un fottuto genio che mi fa pisciare di risate in ogni momento. E' una mente geniale (o così vuol far credere) e le sue trovate, coerenti o no, sono un surplus che tende a smorzare la tensione in certe occasioni o ad essere risolutivo quando l'occasione lo richiede (anche se a volte a fin troppa fortuna, ad esempio con la rapina).
Complessato, insicuro, maldestro e con il capello afro; descritto così potrà sembrare più uno sfigato piuttosto che il protagonista della storia, ma credetemi, già dalle prime pagine del fumetto non potrete fare a meno di apprezzarlo e di voler continuare a leggere le cavolate che tira fuori.
Tutto sommato come opera “Uchu Kyodai” merita un bel 9 come storia che, nonostante ritorni a dire non mi interessi più di tanto, è riuscito a tenermi con il fiato sospeso in più di un occasione (generalmente in tutte quelle dove Mutta stava per combinare un disastro annunciato :-) un bell'8 per quanto riguarda i disegni che, anche se non eccelsi, sono comunque belli e comprensibili.
Assegno un 8 pieno anche all'edizione italiana della Star Comics che, nonostante il prezzo fuori dagli schemi (anche se sovraccoperta e l'opera lo merita), ha svolto comunque un buon lavoro.
Ed infine un 10 con lode lo diamo al protagonista, sul quale non smetterò mai di decantarne le lodi (e le idiozie che si inventa). Straconsigliato a chiunque!
“Uchu Kyodai- Fratelli nello spazio” è un seinen manga scritto da Chuuya Koyama e portato in Italia dalla Star Comics al costo di 4,90 euro.
Se volete un manga appassionante, che tratta di un argomento poco utilizzato e divertente allora state parlando di “Uchu Kyodai”.
Questo è un grande manga e sicuramente uno dei migliori seinen che abbia mai letto, infatti anche trattando di spazio fa vedere la crescita degli aspiranti astronauti (cosa poco vista nei manga); le difficoltà che devono passare e i sogni che ognuno di loro vuole realizzare impegnandosi con tutte le loro forz; ma vengono anche trattati molti altri argomenti come il rapporto fraterno, i problemi lavorativi e problemi famigliari.
Il manga si svolge nel 2025 e si incentra principalmente sulle vicende di Mutta Namba che, licenziato dalla ditta in cui lavorava, viene spinto dalla famiglia a partecipare alla selezione degli aspiranti astronauti indetta dalla JAXA (agenzia giapponese di esplorazione aerospaziale) per raggiungere il fratello, Hibito Namba, già astronauta e prossimo alla partenza per una missione lunare.
Namba alla fine parteciperà alle selezioni e dovrà affrontare diverse difficoltà incontrando compagni di avventura e veri e propri amici.
Un vero capolavoro, le vicende sono appassionanti e coinvolgenti con situazioni veramente esilaranti e a volte tragiche. I personaggi sono caratterizzati benissimo e ognuno a le sue fisse che molte volte sono veramente divertenti (che pensa sempre a mangiare, quello che vuole dimostrarsi sempre giovanile e cosi via).
I disegni mi piacciono moltissimo, si possono trovare delle imperfezioni nel tratto ma nel complesso vengono cancellati dal ritmo della storia.
L'edizione della Star comics è ottima ed è dotato di una sovraccoperta.
Per concludere consiglierei questo manga a tutti perché è un vero capolavoro.
Se volete un manga appassionante, che tratta di un argomento poco utilizzato e divertente allora state parlando di “Uchu Kyodai”.
Questo è un grande manga e sicuramente uno dei migliori seinen che abbia mai letto, infatti anche trattando di spazio fa vedere la crescita degli aspiranti astronauti (cosa poco vista nei manga); le difficoltà che devono passare e i sogni che ognuno di loro vuole realizzare impegnandosi con tutte le loro forz; ma vengono anche trattati molti altri argomenti come il rapporto fraterno, i problemi lavorativi e problemi famigliari.
Il manga si svolge nel 2025 e si incentra principalmente sulle vicende di Mutta Namba che, licenziato dalla ditta in cui lavorava, viene spinto dalla famiglia a partecipare alla selezione degli aspiranti astronauti indetta dalla JAXA (agenzia giapponese di esplorazione aerospaziale) per raggiungere il fratello, Hibito Namba, già astronauta e prossimo alla partenza per una missione lunare.
Namba alla fine parteciperà alle selezioni e dovrà affrontare diverse difficoltà incontrando compagni di avventura e veri e propri amici.
Un vero capolavoro, le vicende sono appassionanti e coinvolgenti con situazioni veramente esilaranti e a volte tragiche. I personaggi sono caratterizzati benissimo e ognuno a le sue fisse che molte volte sono veramente divertenti (che pensa sempre a mangiare, quello che vuole dimostrarsi sempre giovanile e cosi via).
I disegni mi piacciono moltissimo, si possono trovare delle imperfezioni nel tratto ma nel complesso vengono cancellati dal ritmo della storia.
L'edizione della Star comics è ottima ed è dotato di una sovraccoperta.
Per concludere consiglierei questo manga a tutti perché è un vero capolavoro.
Il primo volume mi è stato prestato da una mia amica, perché ero molto scettica sul comprare un seinen che parlava di astronauti, visto che non ho mai amato questo tipo di lavoro.. Quando sono arrivata all'ultima pagina del primo volume sono rimasta sbalordita tanto che il giorno dopo sono andata in fumetteria e ho recuperato tutti i volumi di "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio".
La location è varia, si parla del Giappone, dell'America e, come ci suggerisce il titolo, dello spazio.
Le premesse di questa storia sono poche e semplici, i due fratelli Mutta e Hibito Nanba fin da giovani avevano sognato di diventare astronauti insieme, crescendo con la smania che prima o poi quel momento sarebbe arrivato...
Ambientato in un futuro non tanto lontano da noi, Hibito Nunba, ventinove anni, è un astronauta pronto a partire per la luna mentre il fratello Mutta, trentadue anni, ha appena perso in lavoro e ne sta cercando uno nuovo. Inutile dire che sarà trascinato alla selezione per astronauti - mestiere che fin da giovane sognava - e dovrà superare numerose prove. Chissà se ce la farà...
Come già detto, è un seinen che lascia senza parole i lettori sia per le magnifiche tavole del sensei Koyama sia per l'intraprendenza e la suspence che questa storia ci regala. Non mancano di certo tavole che lasciano scappare una risata né che fanno riflettere il lettore regalandogli dei preziosi insegnamenti.
Un manga che ha tutte le caratteristiche del capolavoro, senza dubbio la storia dei due fratelli resterà nel cuore di molti.
La location è varia, si parla del Giappone, dell'America e, come ci suggerisce il titolo, dello spazio.
Le premesse di questa storia sono poche e semplici, i due fratelli Mutta e Hibito Nanba fin da giovani avevano sognato di diventare astronauti insieme, crescendo con la smania che prima o poi quel momento sarebbe arrivato...
Ambientato in un futuro non tanto lontano da noi, Hibito Nunba, ventinove anni, è un astronauta pronto a partire per la luna mentre il fratello Mutta, trentadue anni, ha appena perso in lavoro e ne sta cercando uno nuovo. Inutile dire che sarà trascinato alla selezione per astronauti - mestiere che fin da giovane sognava - e dovrà superare numerose prove. Chissà se ce la farà...
Come già detto, è un seinen che lascia senza parole i lettori sia per le magnifiche tavole del sensei Koyama sia per l'intraprendenza e la suspence che questa storia ci regala. Non mancano di certo tavole che lasciano scappare una risata né che fanno riflettere il lettore regalandogli dei preziosi insegnamenti.
Un manga che ha tutte le caratteristiche del capolavoro, senza dubbio la storia dei due fratelli resterà nel cuore di molti.
Un eccellente seinen! Questo manga tratta la storia di due fratelli, Hibito e Mutta che crescono, in seguito ad un singolarissimo evento accaduto durante una sera della loro adolescenza, con un sogno: andare nello spazio per poter capire cosa era successo quella fatidica sera! Mutta, essendo il fratello maggiore, desidera sempre stare un passo avanti rispetto a suo fratello Hibito, per proteggerlo e per insegnargli tutto quello che un buon fratello maggiore dovrebbe insegnare.
Entrambi cresceranno e la vita ha fatto sì che per uno strano caso del destino, il fratello minore, diventato astronauta, abbia superato il maggiore, licenziato dall'azienda automobilistica per la quale lavorava in seguito ad una testata al proprio superiore. La vita però ha in serbo per Mutta nuove sorprese. Non appena Hibito sa del licenziamento di suo fratello fa di tutto per potergli far realizzare il sogno che un tempo era anche suo, e quindi farlo diventare un astronauta.
Da qui poi si svilupperà tutta la storia, in una maniera davvero scorrevole, con un disegno piacevole e contenuti davvero importanti! Le riflessioni sulla vita non mancano affatto, le paure e le debolezze umane vengono fuori proprio come nella vita reale una qualsiasi persone potrebbe sentirsi dovendo affrontare delle difficoltà. E' tutto tanto realistico quanto fantastico, ed è proprio questo che ha attirato la mia attenzione su questo manga così originale e bello. E' uno dei miei seinen preferiti, non posso far altro che consigliarlo a tutti gli amanti del genere! Buona lettura!
Entrambi cresceranno e la vita ha fatto sì che per uno strano caso del destino, il fratello minore, diventato astronauta, abbia superato il maggiore, licenziato dall'azienda automobilistica per la quale lavorava in seguito ad una testata al proprio superiore. La vita però ha in serbo per Mutta nuove sorprese. Non appena Hibito sa del licenziamento di suo fratello fa di tutto per potergli far realizzare il sogno che un tempo era anche suo, e quindi farlo diventare un astronauta.
Da qui poi si svilupperà tutta la storia, in una maniera davvero scorrevole, con un disegno piacevole e contenuti davvero importanti! Le riflessioni sulla vita non mancano affatto, le paure e le debolezze umane vengono fuori proprio come nella vita reale una qualsiasi persone potrebbe sentirsi dovendo affrontare delle difficoltà. E' tutto tanto realistico quanto fantastico, ed è proprio questo che ha attirato la mia attenzione su questo manga così originale e bello. E' uno dei miei seinen preferiti, non posso far altro che consigliarlo a tutti gli amanti del genere! Buona lettura!
Un seinen decisamente sopra la media, divertente e profondo allo stesso tempo. Della trama hanno gia' parlato altre recensioni, quello su cui mi voglio soffermare è il perfetto equilibrio che il mangaka è riuscito a trovare nella sua opera.
Parlo di equilibrio perchè, al contrario di altri manga similari, la trama riesce nell'intento di divertire il lettore, con battute e scene divertenti e mai volgari, ma allo stesso tempo i momenti profondi non mancano, inseriti in un contesto che ne moltiplica in modo esponenziale l'impatto emotivo.
Faccio un esempio pratico. Mentre leggevo alcune vignette del primo volume, non ho potuto fare a meno di ridere senza freni, non riuscivo a fermarmi. Poco dopo invece, sempre nello stesso volume, mi sono commosso, tutto questo in modo naturale, semplice. E' questa la forza di Uchu Kyodai : riesce a far pensare, commuove, diverte, tutto nel modo piu' naturale possibile, senza forzature da parte dell'autore.
Il disegno è particolare. Le figure dei personaggi sono leggermente allungate, c'è qualche sfondo bianco di troppo, ma per il resto davvero nulla da dire. In piu' le facce buffe di Mutta valgono da sole un voto elevato.
Insomma avete capito che ho adorato Uchu Kyodai, nel manga ho trovato quello che troppo spesso cercavo senza risultato : sentimento, ironia, emozioni. Il tutto ancorato a una trama mai banale e ricca di colpi di scena. Voto : 10.
Parlo di equilibrio perchè, al contrario di altri manga similari, la trama riesce nell'intento di divertire il lettore, con battute e scene divertenti e mai volgari, ma allo stesso tempo i momenti profondi non mancano, inseriti in un contesto che ne moltiplica in modo esponenziale l'impatto emotivo.
Faccio un esempio pratico. Mentre leggevo alcune vignette del primo volume, non ho potuto fare a meno di ridere senza freni, non riuscivo a fermarmi. Poco dopo invece, sempre nello stesso volume, mi sono commosso, tutto questo in modo naturale, semplice. E' questa la forza di Uchu Kyodai : riesce a far pensare, commuove, diverte, tutto nel modo piu' naturale possibile, senza forzature da parte dell'autore.
Il disegno è particolare. Le figure dei personaggi sono leggermente allungate, c'è qualche sfondo bianco di troppo, ma per il resto davvero nulla da dire. In piu' le facce buffe di Mutta valgono da sole un voto elevato.
Insomma avete capito che ho adorato Uchu Kyodai, nel manga ho trovato quello che troppo spesso cercavo senza risultato : sentimento, ironia, emozioni. Il tutto ancorato a una trama mai banale e ricca di colpi di scena. Voto : 10.
Guardando la trama ho pensato: "questo è uno di quei seinen pesanti da leggere", invece leggendo il primo volume mi sono ricreduto alla grande. Uchu Kyodai ti colpisce grazie alla sua scorrevolezza e comicità, il tutto accompagnato da personaggi ben caratterizzati, in particolare Mutta, il fratello maggiore: un vero e proprio mito! Sarà lui il principale protagonista delle gag e situazioni imbarazzanti.
Il tema trattato può sembrare "semplice", ma ti coinvolge appieno nella lettura, desiderando sempre il numero successivo.
Per gli amanti dei seinen è un titolo da non perdere. Sciogliete ogni dubbio: Uchu Kyodai è uno di quei manga da avere nella proprio libreria.
Al di là della trama c'è anche un'ottima edizione proposta dalla Star, 4 euro e 90 spesi non bene, ma benissimo. In conclusione: andate a comprare Uchu Kyodai,uno dei migliori seinen attualmente in giro.
Il tema trattato può sembrare "semplice", ma ti coinvolge appieno nella lettura, desiderando sempre il numero successivo.
Per gli amanti dei seinen è un titolo da non perdere. Sciogliete ogni dubbio: Uchu Kyodai è uno di quei manga da avere nella proprio libreria.
Al di là della trama c'è anche un'ottima edizione proposta dalla Star, 4 euro e 90 spesi non bene, ma benissimo. In conclusione: andate a comprare Uchu Kyodai,uno dei migliori seinen attualmente in giro.
Uchu Kyodai parte con una semplice trama che inizialmente non attira il lettore, ma che poi sa dare il meglio di sé nell'intreccio narrativo e nello sviluppo della storia. Mutta e Hibito, che sono nati rispettivamente nel 1994 e nel 1996, una notte scrutando il cielo vedono un ufo che viaggia ad alta velocità, e da lì decidono insieme che da grandi diventeranno due astronauti in grado di raggiungere la luna e Marte insieme. Ora siamo nel 2025, Mutta è un semplice progettista d'auto, mentre Hibito ha coronato il suo sogno, ed ora diventerà il primo astronauta che resterà sulla luna per un lungo periodo di tempo, mentre per Hibito la vita sorride, per Mutta invece occorre attraversare un periodo terribile visto che è stato licenziato ed ora si ritrova disoccupato e costretto a tornare a vivere con i suoi genitori. Tutto sembra girar male per Mutta fino a quando non riceve un'inaspettata telefonata dal fratello, che gli ricorda della promessa che i due si fecero da bambini. Da qui in poi per il fratello maggiore avrà inizio una serie di prove e avventure che come obiettivo finale vedono diventare Mutta un astronauta in grado di giungere fino a Marte.
Il manga ha una trama che seppure semplice è molto innovativa e realistica, inoltre si puç trovare una certa vena comica che accompagna Mutta anche nei momenti di tensione e suspance. In Giappone questa serie ha avuto un incredibile successo tanto che nel 2012 è prevista una versione film live action. Unica pecca forse è il disegno, che secondo me per essere un seinen è un po' troppo poco dettagliato e semplice.
In definitiva Uchu Kyodai è uno dei migliori titoli in circolazione, superiore a tanti altri seinen considerati capolavori, un vero must per ogni collezionista.
Il manga ha una trama che seppure semplice è molto innovativa e realistica, inoltre si puç trovare una certa vena comica che accompagna Mutta anche nei momenti di tensione e suspance. In Giappone questa serie ha avuto un incredibile successo tanto che nel 2012 è prevista una versione film live action. Unica pecca forse è il disegno, che secondo me per essere un seinen è un po' troppo poco dettagliato e semplice.
In definitiva Uchu Kyodai è uno dei migliori titoli in circolazione, superiore a tanti altri seinen considerati capolavori, un vero must per ogni collezionista.
Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio è un seinen scritto da Chuya Koyama.
Una sera i due fratelli Mutta e Hibito stavano ammirando le stelle quando scorsero in cielo un oggetto volante che secondo loro era un UFO; quella sera i due si promisero l'un l'altro che sarebbero andati nello spazio a qualsiasi costo. Dopo parecchi anni, nel 2025, Hibito è riuscito nell'impresa di diventare un astronauta mentre Mutta è finito a lavorare in una compagnia che produce automobili da cui successivamente è stato licenziato. Mentre Mutta è in cerca di lavoro riceve un mail da Hibito che lo incoraggia a non rinunciare il sogno di diventare un astronauta, e da qui cominciano le avventure di Mutta che cerca appunto di diventare un'astronauta.
Questo manga è distribuito in Italia dalla Star Comics ad un prezzo di 4.90€, che è un prezzo molto buono visto che i volumi sono leggermente più grandi rispetto a quelli "standard" e presentano anche una sovracopertina con un simpatico effetto olografico, l'unica pecca è che l'inchiostro macchia un po' troppo le dita.
Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio mi è piaciuto davvero molto. I disegni sono davvero ben fatti, non ci sono molti dettagli e il tratto è molto pulito, entrambe cose che a me piacciono. La storia anch'essa è molto interessante, divertente, originale e piacevole da leggere. I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto Mutta, il protagonista principale. Personalmente questo manga mi ha preso davvero molto, sicuramente lo continuerò e consiglio di comprarlo a tutti visto che solo così capirete che è un manga che vale davvero la pena di leggere e di tenere nella propria collezione.
Una sera i due fratelli Mutta e Hibito stavano ammirando le stelle quando scorsero in cielo un oggetto volante che secondo loro era un UFO; quella sera i due si promisero l'un l'altro che sarebbero andati nello spazio a qualsiasi costo. Dopo parecchi anni, nel 2025, Hibito è riuscito nell'impresa di diventare un astronauta mentre Mutta è finito a lavorare in una compagnia che produce automobili da cui successivamente è stato licenziato. Mentre Mutta è in cerca di lavoro riceve un mail da Hibito che lo incoraggia a non rinunciare il sogno di diventare un astronauta, e da qui cominciano le avventure di Mutta che cerca appunto di diventare un'astronauta.
Questo manga è distribuito in Italia dalla Star Comics ad un prezzo di 4.90€, che è un prezzo molto buono visto che i volumi sono leggermente più grandi rispetto a quelli "standard" e presentano anche una sovracopertina con un simpatico effetto olografico, l'unica pecca è che l'inchiostro macchia un po' troppo le dita.
Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio mi è piaciuto davvero molto. I disegni sono davvero ben fatti, non ci sono molti dettagli e il tratto è molto pulito, entrambe cose che a me piacciono. La storia anch'essa è molto interessante, divertente, originale e piacevole da leggere. I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto Mutta, il protagonista principale. Personalmente questo manga mi ha preso davvero molto, sicuramente lo continuerò e consiglio di comprarlo a tutti visto che solo così capirete che è un manga che vale davvero la pena di leggere e di tenere nella propria collezione.
"Ma è stupendo!", esclamai sbalordita dopo aver letto il primo numero di Uchu Kyodai.
Premetto che non sono un'appassionata di serie fantascientifiche e il genere sci-fi non mi ha mai interessato granché, ma caspita, questa serie mi ha letteralmente folgorata. Un manga che merita tutto il successo riscosso, e che continua ad incassare, essendo ancora in corso sulla rivista Morning della Kodansha.
In Italia è targato Star Comics col sottotitolo di "Fratelli nello spazio", venduto al prezzo economico di 4.90 euro a partire da Gennaio 2011. Presenta un'insolita sovraccoperta olografica, che comunque è presente anche nella versione originale. L'edizione italiana mi aggrada assai, anche se inizialmente avevo bocciato la copertina sbrilluccicosa: adesso la adoro! Inoltre il rapporto qualità/prezzo è equo.
I disegni sono abbastanza originali, semplici e stravaganti (la capigliatura afro è troppo cool) con degli sfondi ben curati e tavole realizzate alla perfezione.
Seguire il percorso formativo di Mutta per realizzare il suo ambitissimo sogno è incoraggiante, appassiona i lettori e non risulta mai scontato o noioso.
Due fratelli che hanno un unico sogno: diventare astronauti e poter andare un giorno sulla luna. Questa è la promessa solenne che si fecero Mutta e Hibito Nanba da bambini, quando videro un UFO volare in cielo durante una notte d'estate. Una volta adulti, il destino ha voluto che il fratello minore, il biondo Hibito, realizzasse il sogno tanto bramato: è divenuto un astronauta a tutti gli effetti e sarà il primo giapponese a mettere piede sulla luna. D'altra parte, colui che ha abbandonato la prospettiva di andare allo spazio, Mutta, è stato licenziato dalla ditta per cui lavorava come designer di automobili. E ora? dovrà trovarsi un'altra occupazione, un altro lavoro che non lo appaga affatto. Intanto vive a casa dei genitori, in attesa che la situazione cambi. Invidioso ma anche fiero di essere il fratello maggiore di Hibito, il demotivato Mutta non può far altro che ammirarlo per essere riuscito a realizzare il "loro" sogno. Ma in fondo al cuore, spera di poter ancora diventare un astronauta, per quanto l'idea non lo entusiasmi più come un tempo, specie dopo l'immensa delusione di non essere riuscito a farcela prima di Hibito, perché voleva essere un esempio da lodare per il fratello minore.
Ma un giorno, finalmente, la fortuna sorride anche a Mutta! Riceve una lettera dalla Jaxa - dietro c'è lo zampino della madre e dello stesso Hibito, i quali hanno presentato il curriculum all'insaputa del protagonista -, in cui gli viene comunicato che è stato convocato per gli esami, forse forse la possibilità di partire per lo spazio si sta concretizzando! Ritorna ad essere entusiasta, come quand'era bambino.
Durante le selezioni minuziosissime, Mutta conoscerà altri aspiranti astronauti, tutti molto preparati e determinati.
La trama procede con un ritmo calzante, scorrevole, coinvolgente. Francamente non l'avrei mai detto, considerando il tema principale. E sì, mi ha piacevolmente sorpresa. I colpi di scena non mancano, le riflessioni nemmeno, è decisamente un'opera matura. Un albo lo si divora in un attimo.
Veniamo dunque ai personaggi: stima per Mutta! Mi fa morire, lo simpatizzo sì, perché pur essendo consapevole di essere una persona imperfetta, cinica, dall'aspetto bizzarro, pessimista e non particolarmente intelligente, sa essere autoironico, e anche quando si deprime lo fa a modo suo, riesce a strappare un sorriso ai lettori. Colpisce per il suo modo di ragionare, di parlare, di rapportarsi con gli altri, fa tutto questo in maniera disinvolta e convinta. Un protagonista che è impossibile da odiare. Neanche il fratello minore è da meno, nonostante sia il più serio tra i due (e diciamocelo, anche il più figo), in certi momenti è anche più spassoso del maggiore. Poi mi garba il fatto che non è il solito rapporto scontroso e colmo di odio che solitamente si vede nelle storie fra fratelli, della serie "io sono il più in gamba, e tu devi sprofondare". C'è competitività, soprattutto da parte di Mutta, ma non cattiveria, uno è il sostegno dell'altro, si spronano a vicenda dando il meglio di sé.
Nella prima parte dell'opera, la trama non si focalizza molto sul lato fantascientifico, dello spazio, ma più sui sentimenti di ciascun personaggio, anche di quelli secondari, tutti ben approfonditi e caratteristici.
Per i romanticoni come la sottoscritta, c'è anche una storia d'amore che spetta di evolversi, e ce n'è una già consolidata. Apprezzabile sotto il profilo dello slice of life, riconosco il talento dell'autore nel sapere unire più generi - commedia, fantascienza, quotidianità - in un maniera impeccabile e sorprendente. Divertente, interessante, emozionante: che manga straordinario.
Nel 2011 vince la trentacinquesima edizione del Kodansha Manga Award, assieme a Sangatsu no Lion di Chika Umino, altro seinen meritevole. Nello stesso anno, viene confermato un live action per Uchu Kyodai, con gli attori Shun Oguri e Masaki Okada.
In patria il manga ha raggiunto i ventotto albi, mi aspetto molto da questa fantastica opera.
Personalmente di difetti non ne ho riscontrati, perlomeno non ancora. Vedremo se i volumi successivi si manterranno allo stesso livello dei primi sette, finora si sta rivelando un seinen eccellente. Dai, speriamo! Non deluderci, oh Chuuya Koyama!
Metto le cinque stelle come in Ebay su fiducia. Ottimo. E speriamo che rimanga tale.
Premetto che non sono un'appassionata di serie fantascientifiche e il genere sci-fi non mi ha mai interessato granché, ma caspita, questa serie mi ha letteralmente folgorata. Un manga che merita tutto il successo riscosso, e che continua ad incassare, essendo ancora in corso sulla rivista Morning della Kodansha.
In Italia è targato Star Comics col sottotitolo di "Fratelli nello spazio", venduto al prezzo economico di 4.90 euro a partire da Gennaio 2011. Presenta un'insolita sovraccoperta olografica, che comunque è presente anche nella versione originale. L'edizione italiana mi aggrada assai, anche se inizialmente avevo bocciato la copertina sbrilluccicosa: adesso la adoro! Inoltre il rapporto qualità/prezzo è equo.
I disegni sono abbastanza originali, semplici e stravaganti (la capigliatura afro è troppo cool) con degli sfondi ben curati e tavole realizzate alla perfezione.
Seguire il percorso formativo di Mutta per realizzare il suo ambitissimo sogno è incoraggiante, appassiona i lettori e non risulta mai scontato o noioso.
Due fratelli che hanno un unico sogno: diventare astronauti e poter andare un giorno sulla luna. Questa è la promessa solenne che si fecero Mutta e Hibito Nanba da bambini, quando videro un UFO volare in cielo durante una notte d'estate. Una volta adulti, il destino ha voluto che il fratello minore, il biondo Hibito, realizzasse il sogno tanto bramato: è divenuto un astronauta a tutti gli effetti e sarà il primo giapponese a mettere piede sulla luna. D'altra parte, colui che ha abbandonato la prospettiva di andare allo spazio, Mutta, è stato licenziato dalla ditta per cui lavorava come designer di automobili. E ora? dovrà trovarsi un'altra occupazione, un altro lavoro che non lo appaga affatto. Intanto vive a casa dei genitori, in attesa che la situazione cambi. Invidioso ma anche fiero di essere il fratello maggiore di Hibito, il demotivato Mutta non può far altro che ammirarlo per essere riuscito a realizzare il "loro" sogno. Ma in fondo al cuore, spera di poter ancora diventare un astronauta, per quanto l'idea non lo entusiasmi più come un tempo, specie dopo l'immensa delusione di non essere riuscito a farcela prima di Hibito, perché voleva essere un esempio da lodare per il fratello minore.
Ma un giorno, finalmente, la fortuna sorride anche a Mutta! Riceve una lettera dalla Jaxa - dietro c'è lo zampino della madre e dello stesso Hibito, i quali hanno presentato il curriculum all'insaputa del protagonista -, in cui gli viene comunicato che è stato convocato per gli esami, forse forse la possibilità di partire per lo spazio si sta concretizzando! Ritorna ad essere entusiasta, come quand'era bambino.
Durante le selezioni minuziosissime, Mutta conoscerà altri aspiranti astronauti, tutti molto preparati e determinati.
La trama procede con un ritmo calzante, scorrevole, coinvolgente. Francamente non l'avrei mai detto, considerando il tema principale. E sì, mi ha piacevolmente sorpresa. I colpi di scena non mancano, le riflessioni nemmeno, è decisamente un'opera matura. Un albo lo si divora in un attimo.
Veniamo dunque ai personaggi: stima per Mutta! Mi fa morire, lo simpatizzo sì, perché pur essendo consapevole di essere una persona imperfetta, cinica, dall'aspetto bizzarro, pessimista e non particolarmente intelligente, sa essere autoironico, e anche quando si deprime lo fa a modo suo, riesce a strappare un sorriso ai lettori. Colpisce per il suo modo di ragionare, di parlare, di rapportarsi con gli altri, fa tutto questo in maniera disinvolta e convinta. Un protagonista che è impossibile da odiare. Neanche il fratello minore è da meno, nonostante sia il più serio tra i due (e diciamocelo, anche il più figo), in certi momenti è anche più spassoso del maggiore. Poi mi garba il fatto che non è il solito rapporto scontroso e colmo di odio che solitamente si vede nelle storie fra fratelli, della serie "io sono il più in gamba, e tu devi sprofondare". C'è competitività, soprattutto da parte di Mutta, ma non cattiveria, uno è il sostegno dell'altro, si spronano a vicenda dando il meglio di sé.
Nella prima parte dell'opera, la trama non si focalizza molto sul lato fantascientifico, dello spazio, ma più sui sentimenti di ciascun personaggio, anche di quelli secondari, tutti ben approfonditi e caratteristici.
Per i romanticoni come la sottoscritta, c'è anche una storia d'amore che spetta di evolversi, e ce n'è una già consolidata. Apprezzabile sotto il profilo dello slice of life, riconosco il talento dell'autore nel sapere unire più generi - commedia, fantascienza, quotidianità - in un maniera impeccabile e sorprendente. Divertente, interessante, emozionante: che manga straordinario.
Nel 2011 vince la trentacinquesima edizione del Kodansha Manga Award, assieme a Sangatsu no Lion di Chika Umino, altro seinen meritevole. Nello stesso anno, viene confermato un live action per Uchu Kyodai, con gli attori Shun Oguri e Masaki Okada.
In patria il manga ha raggiunto i ventotto albi, mi aspetto molto da questa fantastica opera.
Personalmente di difetti non ne ho riscontrati, perlomeno non ancora. Vedremo se i volumi successivi si manterranno allo stesso livello dei primi sette, finora si sta rivelando un seinen eccellente. Dai, speriamo! Non deluderci, oh Chuuya Koyama!
Metto le cinque stelle come in Ebay su fiducia. Ottimo. E speriamo che rimanga tale.
Uchu Kyodai, che dire se non "gran bel manga". Non ho idea del perché ho deciso di comprarlo, fosse solo per l'effetto olografico della copertina, ma una volta letto il primo volume non ho potuto fare a meno che comprarmi tutti gli altri usciti.
Non voglio parlare della trama dato che, come ho visto, è già stata esaurientemente descritta dai miei predecessori; quello che voglio dire sono puramente le mie impressioni a riguardo: "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio" mi è parso un titolo fresco, che si distacca da molti suoi simili per linearità e scorrevolezza. L'opera di introspezione psicologica dei personaggi avviene gradualmente in maniera molto limpida, senza l'utilizzo di frasi filosofeggianti ormai stereotipate. Non da poco conto la genuina ilarità che suscita questo titolo che mi costringe più volte a interrompere la lettura per alcuni secondi di pura risata.
Il mio giudizio finale vi state chiedendo? La domanda la faccio io a voi invece: "Perché non lo avete ancora comprato?"
Non voglio parlare della trama dato che, come ho visto, è già stata esaurientemente descritta dai miei predecessori; quello che voglio dire sono puramente le mie impressioni a riguardo: "Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio" mi è parso un titolo fresco, che si distacca da molti suoi simili per linearità e scorrevolezza. L'opera di introspezione psicologica dei personaggi avviene gradualmente in maniera molto limpida, senza l'utilizzo di frasi filosofeggianti ormai stereotipate. Non da poco conto la genuina ilarità che suscita questo titolo che mi costringe più volte a interrompere la lettura per alcuni secondi di pura risata.
Il mio giudizio finale vi state chiedendo? La domanda la faccio io a voi invece: "Perché non lo avete ancora comprato?"
Mutta Nanba Power! Fratelli nello spazio è stata una sorpresona per me. Preso quasi con riserva mi ha letteralmente stupito. Il merito di certo lo si può dare ad una trama originale che di per sé racchiude anche sentimento e amore verso una passione dei protagonisti. Una storia che può reggere dall'inizio alla fine che l'autore non cerca di accelerare ma che preferisce descrivere bene piuttosto che "il tutto subito". Il sogno, l'addestramento, gli esami, tutto in una ruota che al momento gira perfettamente. Il merito va anche a dei disegni ben curati, con discrete scenografie, personaggi definiti egregiamente tutti con delle loro caratteristiche particolari. Il merito va anche a delle belle gag esilaranti, a delle situazioni spassose. Il merito va anche alla Star Comics che ne fa una buona edizione ad un prezzo abbordabile con sopracoperta letteralmente spaziale.
Ma quello che è certo è che il merito va soprattutto a lui, il mitico Mutta Nanba. Uno dei protagonisti meglio caratterizzati degli ultimi tempi nei manga. Personaggio emblematico, divertente, il protagonista atipico per eccellenza. Vi aspettate il classico eroe dei due mondi che conquista lo spazio con muscoli, fisico e bellezza? Beh con lui vi sbagliate di grosso: impacciato, sudaticcio, bruttino, con una chioma ridicola. Devo dire che il 70/80% del merito di questo manga va a lui.
Lo consiglio vivamente a tutti, per farvi due belle risate, leggendovi un seinen particolare e a tratti anche riflessivo ed emozionante. Io comunque continuo a tifare per Mutta.
Ma quello che è certo è che il merito va soprattutto a lui, il mitico Mutta Nanba. Uno dei protagonisti meglio caratterizzati degli ultimi tempi nei manga. Personaggio emblematico, divertente, il protagonista atipico per eccellenza. Vi aspettate il classico eroe dei due mondi che conquista lo spazio con muscoli, fisico e bellezza? Beh con lui vi sbagliate di grosso: impacciato, sudaticcio, bruttino, con una chioma ridicola. Devo dire che il 70/80% del merito di questo manga va a lui.
Lo consiglio vivamente a tutti, per farvi due belle risate, leggendovi un seinen particolare e a tratti anche riflessivo ed emozionante. Io comunque continuo a tifare per Mutta.
Avete presente quando si entra in fumetteria e sfogliando un manga che non si conosce viene voglia di comprarlo? Questo è il caso di Uchu Kyodai, divertente manga sullo spazio e sui sogni dei futuri astronauti.
Il protagonista è davvero il massimo con la sua stupidità, non integrale ma abbastanza per farci scappare qualche risata. Sogna di andare sulla luna e di essere davanti al fratello poiché essendo il maggiore vorrebbe proteggerlo. Il loro rapporto è uno dei punti forti del manga e anche se ho letto solo pochi numeri posso dire che è uno dei migliori che abbia mai letto, perciò gli do un 8. Il disegno è molto bello e mi ricorda Takeiko Inoue di Slam Dunk, soprattuto per le smorfie del protagonista.
Lo consiglio vivamente.
Il protagonista è davvero il massimo con la sua stupidità, non integrale ma abbastanza per farci scappare qualche risata. Sogna di andare sulla luna e di essere davanti al fratello poiché essendo il maggiore vorrebbe proteggerlo. Il loro rapporto è uno dei punti forti del manga e anche se ho letto solo pochi numeri posso dire che è uno dei migliori che abbia mai letto, perciò gli do un 8. Il disegno è molto bello e mi ricorda Takeiko Inoue di Slam Dunk, soprattuto per le smorfie del protagonista.
Lo consiglio vivamente.
Di norma recensisco quasi solo manga che mi sono piaciuti davvero tanto (a parte alcune eccezioni), ma non lo faccio di proposito; Uchu Kyodai è uno di questi manga; uno di quelli che, arrivato alla fine di ogni volume, fanno in modo che io mi domandi: "E ora? Come prosegue?"
Iniziamo la recensione contestualizzando l'opera: è un seinen di Chuuya Koyama serializzato in Giappone da Kodansha (nella rivista-contenitrice Weekly Morning) dal 2008 (e tuttora in corso di pubblicazione), ha vinto il primo premio alla cinquantaseiesima edizione dei Shogakukan Manga Awards ed è edito in Italia da Star Comics; è una commedia sentimentale e familiare, ma non solo.
La trama, già descritta da altri utenti, è la seguente. I fratelli Mutta (il maggiore) e Hibito (il minore) Nanba sin dalla più tenera età nutrono il desiderio di diventare astronauti e arrivare nello spazio insieme. Mutta è sempre stato più preciso e capace in ogni cosa rispetto a Hibito, principalmente perché è convinto che un fratello maggiore debba essere sempre un passo avanti rispetto al fratello minore, esserne d'esempio; tuttavia nell'anno 2025 le cose vanno diversamente da come i due si erano prefissati: Hibito è riuscito a diventare astronauta, e si sta esercitando negli States, alla NASA, per una missione a lunga permanenza sulla Luna, e ha così "superato" Mutta, il quale, licenziato dall'azienda in cui lavorava come ingegnere, si ritrova senza occupazione, e ormai ben lontano dal suo sogno. Mutta, in seguito ad alcune circostanze, si ritrova a dover affrontare i test della JAXA (agenzia giapponese di esplorazione aerospaziale), utili per diventare astronauta. Riuscirà a raggiungere il fratello negli U.S.A. e a realizzare il suo (loro) sogno? Sarà abbastanza combattivo? Crederà fino in fondo nelle sue capacità?
Che dire, i primi volumi di quest'opera mi hanno letteralmente appassionato tanto da farla diventare una delle mie preferite in questo periodo. La storia è spiegata in maniera enormemente fluida, scorrevole e piacevole. I temi trattati sono vari, alcuni dei quali piuttosto profondi (le delusioni della vita, i sogni, i rapporti fraterni, quelli lavorativi...), ma lascio a voi il piacere di scoprirli interamente. In Uchu Kyodai sono poi presenti molteplici scene veramente divertenti, che ci presentano attraverso una comicità talvolta amara, talvolta più serena, le difficoltà e anche le quotidianità della vita.
I disegni mi hanno colpito molto: seppur non troppo precisi e proporzionati, sono davvero chiari e puliti, adattissimi al genere e alle tematiche presentateci dal maestro Chuuya Koyama. L'edizione Star Comics è buona; 4,90 euro per circa 220 pagine a volume e sovraccoperta.
Infine vi consiglio vivamente Uchu Kyodai, perché se vi conquisterà anche solo una piccola parte di quanto abbia conquistato me, ciò sarà sufficiente per farvi innamorare di esso.
Iniziamo la recensione contestualizzando l'opera: è un seinen di Chuuya Koyama serializzato in Giappone da Kodansha (nella rivista-contenitrice Weekly Morning) dal 2008 (e tuttora in corso di pubblicazione), ha vinto il primo premio alla cinquantaseiesima edizione dei Shogakukan Manga Awards ed è edito in Italia da Star Comics; è una commedia sentimentale e familiare, ma non solo.
La trama, già descritta da altri utenti, è la seguente. I fratelli Mutta (il maggiore) e Hibito (il minore) Nanba sin dalla più tenera età nutrono il desiderio di diventare astronauti e arrivare nello spazio insieme. Mutta è sempre stato più preciso e capace in ogni cosa rispetto a Hibito, principalmente perché è convinto che un fratello maggiore debba essere sempre un passo avanti rispetto al fratello minore, esserne d'esempio; tuttavia nell'anno 2025 le cose vanno diversamente da come i due si erano prefissati: Hibito è riuscito a diventare astronauta, e si sta esercitando negli States, alla NASA, per una missione a lunga permanenza sulla Luna, e ha così "superato" Mutta, il quale, licenziato dall'azienda in cui lavorava come ingegnere, si ritrova senza occupazione, e ormai ben lontano dal suo sogno. Mutta, in seguito ad alcune circostanze, si ritrova a dover affrontare i test della JAXA (agenzia giapponese di esplorazione aerospaziale), utili per diventare astronauta. Riuscirà a raggiungere il fratello negli U.S.A. e a realizzare il suo (loro) sogno? Sarà abbastanza combattivo? Crederà fino in fondo nelle sue capacità?
Che dire, i primi volumi di quest'opera mi hanno letteralmente appassionato tanto da farla diventare una delle mie preferite in questo periodo. La storia è spiegata in maniera enormemente fluida, scorrevole e piacevole. I temi trattati sono vari, alcuni dei quali piuttosto profondi (le delusioni della vita, i sogni, i rapporti fraterni, quelli lavorativi...), ma lascio a voi il piacere di scoprirli interamente. In Uchu Kyodai sono poi presenti molteplici scene veramente divertenti, che ci presentano attraverso una comicità talvolta amara, talvolta più serena, le difficoltà e anche le quotidianità della vita.
I disegni mi hanno colpito molto: seppur non troppo precisi e proporzionati, sono davvero chiari e puliti, adattissimi al genere e alle tematiche presentateci dal maestro Chuuya Koyama. L'edizione Star Comics è buona; 4,90 euro per circa 220 pagine a volume e sovraccoperta.
Infine vi consiglio vivamente Uchu Kyodai, perché se vi conquisterà anche solo una piccola parte di quanto abbia conquistato me, ciò sarà sufficiente per farvi innamorare di esso.
Ho appena finito di leggere Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio, seinen pubblicato da Star Comics in una ottima edizione, sopratutto per il rapporto qualità/prezzo.
La storia è ambientata in un futuro prossimo (2025) e parla di due fratelli, che da bambini sognavano di diventare astronauti. Il minore, Hibito, riesce a raggiungere questo obiettivo, diventando addirittura il primo giapponese destinato ad una spedizione sulla luna. Il maggiore invece, Mutta, recentemente licenziato, non ha ancora trovato il suo scopo nella vita, barcamenandosi tra vari lavoretti. Eppure un giorno apre gli occhi (grazie sopratutto all'aiuto a distanza del fratello), si ricorda del suo sogno da bambino, e sopratutto il fatto che il fratello maggiore deve sempre essere avanti al minore per essere d'esempio. Iscritto dalla famiglia ai test di selezione per diventare astronauti nell'agenzia spaziale giapponese, in questo primo volume, Mutta si sottopone con impegno sempre crescente ai test preliminari, che spesso sono distruttivi e umilianti, riscoprendo se stesso.
Numerosi i momenti ironici, Mutta infatti è una vera sagoma, con la battuta sempre pronta, che vive la vita con una leggerezza invidiabile. Eppure anche solo nel primo volume cresce umanamente in maniera costante.
Questo seinen sembra promettere davvero bene, racchiudendo un realismo generale davvero invidiabile, un ritmo e una qualità di narrazione davvero di alto livello, e uno stile di disegno realistico, ma che non preclude ai personaggi una altissima espressività.
Personalmente ve lo consiglio, se non si perde per strada, diventerà davvero un bel titolo.
La storia è ambientata in un futuro prossimo (2025) e parla di due fratelli, che da bambini sognavano di diventare astronauti. Il minore, Hibito, riesce a raggiungere questo obiettivo, diventando addirittura il primo giapponese destinato ad una spedizione sulla luna. Il maggiore invece, Mutta, recentemente licenziato, non ha ancora trovato il suo scopo nella vita, barcamenandosi tra vari lavoretti. Eppure un giorno apre gli occhi (grazie sopratutto all'aiuto a distanza del fratello), si ricorda del suo sogno da bambino, e sopratutto il fatto che il fratello maggiore deve sempre essere avanti al minore per essere d'esempio. Iscritto dalla famiglia ai test di selezione per diventare astronauti nell'agenzia spaziale giapponese, in questo primo volume, Mutta si sottopone con impegno sempre crescente ai test preliminari, che spesso sono distruttivi e umilianti, riscoprendo se stesso.
Numerosi i momenti ironici, Mutta infatti è una vera sagoma, con la battuta sempre pronta, che vive la vita con una leggerezza invidiabile. Eppure anche solo nel primo volume cresce umanamente in maniera costante.
Questo seinen sembra promettere davvero bene, racchiudendo un realismo generale davvero invidiabile, un ritmo e una qualità di narrazione davvero di alto livello, e uno stile di disegno realistico, ma che non preclude ai personaggi una altissima espressività.
Personalmente ve lo consiglio, se non si perde per strada, diventerà davvero un bel titolo.
Bello, bello, bello. Non mi dilungo sulla trama, già ben descritta da chi mi ha preceduto; quindi mi dilungo subito sulle prime impressioni che ho avuto da questo primo contatto con Koyama, autore da me ignorato finora.
Non mi voglio esaltare troppo elogiando eccessivamente questo primo volume, per poi a fine serie dover scrivere un'altra recensione opposta a questa. L'autore ha un tratto molto particolare, che deve essere apprezzato, personalmente mi ci sono abituato in poche pagine, ma all'inizio non lo sopportavo proprio. La cosa migliore di tutto il manga è però la fluidità della narrazione, e di conseguenza la facilità di seguire lo svolgimento della storia, qualità che molti manga hanno perso nel tentativo di sviluppare storie troppo sofisticate e piene di colpi di scena. Quindi per queste due caratteristiche e per la bellezza della storia, per adesso Uchu Kyodai si merita un bell'otto, sperando in futuro di potergli confermare questo voto o alzarlo.
Non mi voglio esaltare troppo elogiando eccessivamente questo primo volume, per poi a fine serie dover scrivere un'altra recensione opposta a questa. L'autore ha un tratto molto particolare, che deve essere apprezzato, personalmente mi ci sono abituato in poche pagine, ma all'inizio non lo sopportavo proprio. La cosa migliore di tutto il manga è però la fluidità della narrazione, e di conseguenza la facilità di seguire lo svolgimento della storia, qualità che molti manga hanno perso nel tentativo di sviluppare storie troppo sofisticate e piene di colpi di scena. Quindi per queste due caratteristiche e per la bellezza della storia, per adesso Uchu Kyodai si merita un bell'otto, sperando in futuro di potergli confermare questo voto o alzarlo.
Ok, ho acquistato solo il primo volume ma devo proprio metterla, una recensione. Nonostante all'inizio fossi titubante nell'acquisto, devo ammettere che mi sono ricreduto. La storia mi piace, è raccontata bene e spesso strappa un sorriso. I due fratelli, poi, mi sono piaciuti molto (il maggiore molto di più, ma sarà che è un mio "coetaneo").
Comunque arriviamo alla trama: il primo volume racconta di due fratelli, Hibito e Mutta Nanba, e del loro sogno di andare nello spazio. Il problema è che, se il destino ha dato a Mutta (il minore) un occhio di riguardo, rendendolo un astronauta a 29 anni, non si può dire lo stesso del fratello maggiore, che, trentunenne, si trova invece licenziato all'inizio del volume a causa di un colpo alla Zidane dato al capo. Però Hibito, anche grazie all'aiuto dei genitori e del fratello, non si butta giù e tenta l'ammissione alla JAXA (la NASA giapponese). Non dico altro, ripeto solo che il volume è stato divertente e piacevole, e spero che continuerà su questa linea...vedremo i prossimi.
Comunque arriviamo alla trama: il primo volume racconta di due fratelli, Hibito e Mutta Nanba, e del loro sogno di andare nello spazio. Il problema è che, se il destino ha dato a Mutta (il minore) un occhio di riguardo, rendendolo un astronauta a 29 anni, non si può dire lo stesso del fratello maggiore, che, trentunenne, si trova invece licenziato all'inizio del volume a causa di un colpo alla Zidane dato al capo. Però Hibito, anche grazie all'aiuto dei genitori e del fratello, non si butta giù e tenta l'ammissione alla JAXA (la NASA giapponese). Non dico altro, ripeto solo che il volume è stato divertente e piacevole, e spero che continuerà su questa linea...vedremo i prossimi.