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Shirubia-san

Volumi letti: 13/13 --- Voto 9
Lei, Mizutani Shizuku,adora studiare e il suo scopo è di ottenere un lavoro che le permetta di guadagnare tanti soldi.
E' indifferente al resto del mondo,in quanto è determinata a raggiungere il suo obiettivo; ma Haru Yoshida entrerà improvvisamente nella sua vita,trasformandola.
Lui, un ragazzo irriverente, solare, impulsivo, dotato di grande intelligenza. Ha delle maniere abbastanza rudi, ma questo non lo fermerà dal farsi degli amici.
La loro non è una banale storia shoujo come si potrebbe pensare, è fatta di alti e bassi, incomprensioni.
Il lettore si troverà a seguire i personaggi nelle loro vicissitudini, a vederli crescere atraverso le paure, le delusioni, la solitudine ma riusciranno ad alzarsi ancora,insieme.
Una storia diversa da quanto possiamo aspettarci da una commedia d'amore, ci sono scene esilaranti ma anche scene profonde che ci fanno comprendere le difficoltà e le preoccupazioni riguardo ad un futuro incerto.
Nonostante la storia ruoti intorno ad Haru e Shizuku, i loro amici sono probabilmente la parte principale del manga. Ci insegnano a non arrenderci mai, a perseverare nel nostro obiettivo e ad essere franchi con noi stessi e le nostre emozioni. Lo consiglio a tutti coloro che vogliono immedesimarsi in una storia di liceali /universitari, condividere gioie e dolori e, chissà, magari qualcuno dalle loro avventure imparerà anche qualcosa!

Jasmine

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Jasmine

Volumi letti: 13/13 --- Voto 8
"My Little Monster" ("Il mio vicino mostro" se si prendesse il titolo come in originale) è un manga shoujo di ambientazione scolastica con una spruzzata d'umorismo, che è stato pubblicato in Italia dalla GP Manga. Dovendo dare un voto complessivo all'opera completa (tenendo in considerazione anche il tredicesimo volume, più che altro una specie di spin-off esplicativo di alcuni avvenimenti appena accennati nel corso degli ultimi dei dodici volumi precedenti, nonché atto a svelare come si sarebbero evolute alcune vicende interpersonali anni dopo la fine del liceo), penso di poter dare un bell'otto.
I disegni sono a mio avviso belli, la trama è scorrevole e, nonostante appartenga alla categoria shoujo, non è melodrammatica, ma anzi offre una lettura leggera e simpatica. Ci sono alcuni tòpoi immancabili di questa categoria di manga, ma sono trattati velocemente, con umorismo, e senza crear troppi problemi e aprire troppe seconde trame e così complicare una storia che di per sé è molto semplice dall'inizio alla fine (non banale, ma sicuramente neanche straordinaria): i personaggi sono naturali e finalmente la protagonista non ha problemi cronici ad esprimere ciò che pensa, ma non è neanche un'innaturale supereroina (anche lei avrà i suoi momenti di titubanza e difficoltà, ma la storia non cadrà mai nella tristezza/pesantezza lasciando col fiato sospeso tra un volume e l'altro). I personaggi secondari, come i principali, sono ben caratterizzati e ognuno ha il proprio ruolo serio-comico (anche i personaggi più assurdi non risultano mai esasperanti come invece accade spesso nelle romcom nipponiche). Molto apprezzabili sono sicuramente anche i disegni degli ambienti e interni ed esterni.
La lunghezza è giusta, non si tratta né di qualcosa di allungato né di qualcosa di troppo spedito e innaturale nei tempi: tutto avviene in modo credibile (è ovvio che le coincidenze sono presenti - ma d'altronde la vita è piena di cose che ci si ostina a chiamare "coincidenze", no? E spesso sono proprio questi accadimenti a condizionare maggiormente le nostre scelte e farci realizzare qualcosa riguardo noi stessi e il nostro rapporto col mondo circostante, altrimenti non daremmo loro neanche tutto questo peso ripensandoci dopo anni).
Come accennato, si tratta di un fumetto che parte dalla realtà scolastica (tutto ha inizio a causa di uno studente assente da scuola)… e stavolta la scuola è realistica: il problema principale della protagonista è infatti lo studio, e sarà proprio lo studio ad avvicinarla a vari altri personaggi.
Ci sono scenette molto carine.
Concludo dando una votazione a singoli aspetti dell'opera al di là del voto complessivo.
9 al disegno, che è chiaro e riesce a trasmettere la minima variazione espressiva; mi sto chiedendo se non debba andare direttamente al 10, ma temo di non riuscire a farlo per un attaccamento al modo di disegnare di un'altra mangaka (della quale non scrivo il nome perché non mi sembra giusto farlo qui).
10 alla caratterizzazione dei personaggi: chi ha detto che una storia leggera e scorrevole debba essere anche piatta? Per fortuna Robico ci aiuta a sfatare questa convinzione (d'altronde io stessa vado sempre a scegliermi gli shoujo con le pinze, per così dire).
8 alla trama, che sì è abbastanza lineare, ma che presenta qualche svelamento del passato a tempo debito e senza stravolgere ogni minima parte dell'equilibrio raggiunto fino ad un momento prima (viziaccio che Robico non ha contratto).
7 all'edizione italiana: possibile che debbano esserci pezzi di fumetto (e quindi parole) tagliate e uno debba andare ad indovinare? Ho riscontrato questo problema una volta già inoltrata nel manga, ma poi me lo sono dovuta portare dietro fino alla fine.

Complimenti Robico, ci sei piaciuta!


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alisa

Volumi letti: 13/13 --- Voto 10
Se per coincidenze astrali, un giorno vi imbatterete in My Little Monster (come è capitato alla sottoscritta) dimenticatevi completamente il mondo shoujo degli ultimi anni.
Dite addio alla classica eroina sentimentale, desiderosa di incontrare il fatale amore segnato dal destino. Mizutani (o meglio Mitti) come unico obbiettivo della sua esistenza, si è prefissata il raggiungimento di un milione di reddito annuo, e per ottenere tale cifra, la road-map stabilita prevede l'inevitabile percorso studio-università-lavoro. Non sono ammesse distrazioni, figurarsi un fidanzato. Compiti, test, esami scandiscono le giornate, diventando, involontariamente, la matrice che azionerà l'incontro con il protagonista, distante anni luce dal modello di principe azzurro inneggiato da folle estasiate di ammiratrici.
Yoshida rappresenta (senza tanti giri di parola) un caso umano da evitare, un ragazzo dal carattere impulsivo, bambinone e selvaggio. Insomma, l'anticristo dell'uomo ideale.
Le apparenze però ingannano, e oltre i pregiudizi, oltre alle immagini di facciata, ci si rende conto della disperata ricerca di affetto, bramato indistintamente da tutti i personaggi, desiderosi di incontrare quell'essere speciale, con il quale condividere i momenti di depressione o memorie buie del passato.

Finalmente, dopo "Le situazioni di Lui e Lei", un'altra storia imperniata sul tema della solitudine e dell'amicizia, argomento sovente bistrattato negli shoujo, alla stregua della peste bubbonica.
Per un'oscura ragione, il termine "amico" implica automaticamente un'illogica mutazione nel termine "sfigato", un'illogica trasformazione in un predente dal cuore infranto, reduce dalla calca dei reverse-harem o dal "Il triangolo no! Non l'ho avevo considerato!".
Anche in My Little Monster, ad un certo punto, si palesa la famigerata figura geometrica a tre lati, la storia però riesce a discostarsi dal consueto valzer di musi lunghi, gelosie nevrotiche e occhiatacce, per trasmettere vivamente quel sentimento magistralmente decantato da Cicerone ("Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno a cui comunicarla").

Infine, i momenti intensi sono alternati da spassosissime scenette comiche. In particolare ho adorato il tratto chiaro e spumeggiante della mangaka, soprattutto nella realizzazione delle faccine chibi, fra le quali spicca (ed è da incorniciare) la poker-face della protagonista.
Fidatevi, la visione dei codini impazziti, vale l'acquisto dei tredici volumetti, contraddistinti tra l'altro da un'originale copertina, atta ad evidenziare (con il collare da cane e la relativa catena) il work in progress della vicenda e l'evoluzione, la maturazione dei protagonisti.


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LaMelina

Volumi letti: 13/13 --- Voto 7
"Come si dice? Quando uno sta male e gli amici gli portano i compiti… Boh! Ah, puoi chiamarmi Haru, eh? In fondo siamo amici!" Incomprensibile e spaventoso, fu questa l'impressione che Shizuku Mizutani ebbe al suo primo incontro col misterioso vicino di banco Haru Yoshida, che in seguito ad una furiosa lite con dei senpai il primo giorno di scuola era stato sospeso. Dopo un mese d'assenza, Shizuku viene incaricata dagli insegnanti di consegnare i compiti al minaccioso ribelle, ma riesce ad ottenere molto di più: il coniglio entrato per caso nella tana del lupo ne smuove l'olfatto e lo spinge ad uscire dal suo nascondiglio. Curioso, eccentrico, impetuoso, inavvicinabile, terrificante, Haru entra come un tifone nella vita della secchiona tutta presa dallo studio e dai voti scolastici e si insinua nello stile di vita tranquillo, posato, senza esasperazioni della ragazza. Ma Haru è un'esagerazione in ogni cosa che fa, una sorta di mina vagante dalle fattezze di un kaibutsu (怪物 mostro, scritto coi kanji di "cosa misteriosa"): alleva un pollo nel cortile della scuola, spara frasi sdolcinate con naturalezza, tiene comportamenti imbarazzanti in pubblico, cosa gli passi per la testa è di difficile comprensione, è violento e diffidente verso il prossimo. Ogni suo gesto o parola sconvolge il piccolo universo di Shizuku fatto di libri, formule matematiche e date storiche. E lei che non voleva farsi coinvolgere, si ritrova catapultata in un nuovo mondo, che richiede una nuova me, con nuove persone che diventeranno nuovi amici, con nuove esperienze che arricchiranno il suo bagaglio, con prime cotte, primi baci, prime dichiarazioni... "È stato Haru a cambiare il mio mondo": così la ragazza coi codini spiega a se stessa il sentimento che inizia a provare. Incapaci di instaurare un normale rapporto d'amicizia, i due sociopatici imbranati si avvicinano a piccoli passi alle persone che ruotano loro intorno, ricevendo dalle stesse cure e consigli, intraprendendo un percorso di crescita verso il mondo degli adulti, che li vede unirsi, allontanarsi, fraintendersi, respingersi, attrarsi, ferirsi, in una dolce e spumeggiante commedia d'amore...

Tonari no Kaibutsu-kun ("il mio vicino di banco è un mostro") è uno shōjo manga edito da Kōdansha di dodici volumetti più un tredicesimo speciale, pubblicato in Italia dal luglio del 2012 col titolo di My Little Monster dalla GP Publishing, in un'edizione singhiozzante e in alcuni punti piuttosto approssimativa, al prezzo accessibile di 4.40€. Poiché è passato per i primi tempi sotto silenzio, probabilmente in molti avranno conosciuto il manga grazie alla messa in onda dell'anime nella stagione autunnale del 2012, che ha dato un grosso impulso alle vendite anche qui in Italia. Ciononostante, Robico si è fatto/a spazio nel panorama shōjo italiano con freschezza e leggero umorismo, accompagnati da un disegno molto piacevole da guardare e uno stile coinvolgente. L'assenza di sfondi in alcune vignette all'inizio può infastidire, perché sembra quasi dettata dalla fretta; col tempo la si assume come peculiarità dell'autore, che spesso e volentieri in riquadri bianchi preferisce chiuderci i monologhi dei protagonisti o si sofferma solo sul primo piano dei personaggi eliminando ciò che c'è dietro. Non sono un'amante dei "senza sfondo" alla Tite Kubo, preferisco le vignette belle piene, però almeno il tutto è compensato da personaggi deliziosi ed espressivi. E in uno shōjo questo è l'importante! È molto carina l'idea delle copertine con Shizuku che porta al "guinzaglio" Haru, quasi a voler passare l'immagine di una donna forte che mette il collare a quel cerbero del suo uomo, per scioglierlo insieme solo alla fine!

Frizzante e divertente, My Little Monster è una commedia scolastica che ben si destreggia fra i cliché del suo genere d'appartenenza. È molto facile per uno shōjo d'ambientazione scolastica cadere negli stereotipi, soprattutto nello sviluppo della vicenda e nella caratterizzazione dei personaggi. Tuttavia, il punto forte del manga di Robico è proprio farsi beffe degli stessi luoghi comuni condendoli con una buona dose di umorismo. La diversità non sta tanto nella trama, perché il ragazzetto dal passato complicato e gli intrecci romantici con fraintendimenti, arrossamenti e arrabbiature li abbiano anche qui, ma nel modo di approcciarsi ad essa dei personaggi. Hanno tutti un carattere molto forte, quasi caricaturale, ricoprono ottimamente il ruolo che è stato affidato loro, sono talmente ben riusciti e simpatici da poter occupare interi capitoletti senza l'aiuto dei protagonisti. Il 13° volume è infatti uno special dedicato ai comprimari, sui quali l'interesse del lettore tende a posarsi spesso nel corso della storia. Una delle particolarità di My Little Monster è proprio quella di lasciarci affezionare un po' a tutti i personaggi, anche a quelli che sembrano inizialmente degli antagonisti per la coppia principale, e Robico riesce in ciò perché attribuisce una peculiarità ad ognuno di loro, rendendoli inconfondibili: così Yamaken, il rivale, che si perde per strada suscita ilarità; Yuzan, il fratello "cattivo", che si abbuffa di dolci per compensare la sua sbadataggine con le donne smuove tenerezza; Micchan e la sua aria da duro dal cuore buono conquistano l'animo da fanciulla di ogni lettrice; e via dicendo… Per non parlare dei protagonisti: Haru è inclassificabile e difficilmente lo si può associare agli altri maschietti da shōjo, sicuramente più maliziosi e pieni di sé, e lo stesso si può dire di Shizuku, la secchiona presa dallo studio a tal punto da raggiungere un livello di ingenuità nella costruzione dei rapporti sociali da renderla unica. Infine, è adorabile colei che si professa migliore amica di Mitti, soprannome che la dolcissima Natsume ha dato a Mizutani, che con la sua emotività e i suoi capricci, come il voler festeggiare insieme gli eventi importanti, tiene unito il gruppo. In altre parole, una parata di casinisti che non annoia mai!

Se questo è il punto di forza di Tonari no Kaibutsu-kun, è sotto un certo punto di vista anche la sua pecca. Potendo contare su una serie di personaggi secondari interessanti, tende a sviare l'attenzione dalla coppia principale, che diventa quasi essa stessa secondaria rispetto al resto. Probabilmente ciò è dovuto anche al fatto che fra Shizuku e Haru avvengono una serie di incomprensioni scatenanti eventi piuttosto simili fra loro e che quindi a lungo andare sembrano provocare la sensazione di "già visto". Un tira e molla prolungato dalla maturazione complessa dei protagonisti, che per venir fuori dal caratteraccio che hanno fanno una fatica enorme. D'altronde il manga ricopre un arco di tempo, quello adolescenziale, che è carico di indecisioni su chi siamo e su cosa vorremmo essere, con chi vorremmo stare, parlare, farci amare, su che ruolo vorremmo occupare nella società che ci ospita, ma anche di fragilità dovute all'inesperienza o di complessi cresciuti all'ombra di qualcuno, di timore di cambiarsi accompagnato dal desiderio di cambiare, di mancanza d'attenzioni ma pure di repulsioni delle stesse, in una lotta continua col mondo intero, omologato, zeppo di convenzioni e di doveri, che sembra non capire il moto interno che logora un giovane animo. Tonari no Kaibutsu-kun sposa bene questo romantico periodo, in cui petali dei sakura in fiore aprono l'anno scolastico dei liceali giapponesi, con la cerimonia d'ingresso, la paura dei test, la monotonia della routine che scalpita, l'assegnazione della classe e del compagno di banco… e se il compagno di banco è un vero e proprio "mostro", a cui piace chiamare un pollo col nome di una grande città nipponica, creare confusione, fare a botte, interpretare tutto quello che gli si dice attraverso un filtro caleidoscopico di follia che rasenta la genialità, ce ne sarà da vedere delle belle!

Gli do un bel 7, perché si poteva fare ancora di più dati i bei personaggi e ci sono alcuni punti sul finale che avrei voluto fossero sviluppati meglio, come il rapporto Haru/Yuzan/famiglia Yoshida, o la storia di Natsume e Sasayan. In ogni caso, se cercate una storia d'amore liceale spumeggiante, che vi strappa un paio di risate e vi conquista, è il manga giusto per voi!


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Darkarel

Volumi letti: 9/13 --- Voto 8
Incuriosita dal titolo e dalla copertina ho voluto dare uno sguardo a questo manga, ed ammetto che alla fine, volente o nolente, mi son letta tutti i volumetti disponibili! Non è un'opera d'arte e tanto meno è il mio stile, ma lascia incuriositi e di conseguenza, come le ciliegie, una pagina tira l'altra.
Cosa dire della trama? Molto ovvia e classica per un genere tendenzialmente femminile e giovane. Punto di forza sono, oltre alla caratterizzazione dei personaggi principali, anche lo spessore che prendono lungo la storia i due personaggi secondari. A volte proprio loro rendono la storia e lo svolgimento della vita quotidiana a scuola più verosimile, anzi, ad onor del vero sembrano più reali i personaggi secondari che non i protagonisti di questo manga. Altro punto importante è che la storia tra i due protagonisti si sviluppa ed evolve molto lentamente, seppur all'inizio sembra che sia tutto ormai sicuro, l'evoluzione dei loro pensieri è ben espressa e dovuta a punti di riflessione, questo però allo stesso tempo potrebbe portare il lettore a chiedersi quando mai i due decideranno di fare un passo in più.
Le scene divertenti si alternano a quelle drammatiche e la quotidianità che appare scontata fa maturare i vari personaggi.
Il disegno a mio giudizio col tempo migliora, l'autrice cerca di esprimersi anche con quello per quanto riguarda le situazioni, il tratto definito e delicato è presente solo in scene dove vi è un sentimento docile, dolce o che sta sbocciando, mentre tratti più marcati con disegni a volte anche più stilizzati vado a segnare scene di nervosismo, discussione o shock. Non essendo il mio genere non apprezzo completamente la mancanza di dettagli in certe occasioni seppur io ammetta che vi è molto potenziale, moltissimo.

Nel complesso do un 8 in quanto, fosse stato un manga innovativo avrebbe avuto di certo un volto più alto ma, nonostante ciò, questa storia riesce nell'arduo tentativo di non essere sempre e solo la solita storiella d'amore scolastica senza spessore.

Consigliato a coloro che amano il genere e che apprezzano le storie dove rimane tutto molto innocente.


 4
Celestite

Volumi letti: 6/13 --- Voto 7
Tonari no Kaibutsu-kun è sicuramente il classico shoujo insicuro e pieno di attese, dai risvolti forse ovvi ma ben voluti. Scorrevole, e straordinariamente capace di mantenere una certa lunghezza negli avvenimenti, quelle poche pagine disegnate di un capitolo solo possono impiegare più tempo del dovuto per essere letti, non per la comprensione difficile ma più per come i fatti sembrano durare più del previsto tanto da tenerti incollato al manga.

I disegni sono tipici di questo genere manga e ben definiti, così come l'ambientazione di ogni luogo è chiara. La trama è avvincente, il classico ragazzo tenebroso e lasciato in disparte che prova un sentimento morboso verso colei che le si è avvicinato senza troppi problemi (anche se da parte di lei c'era la più grande indifferenza). Pur avendolo trovato intrigante, è comunque una trama poco originale e già vista e rivista, inoltre l'ascesa dei fantomatici "rivali" non fanno smuovere più di tanto la lettura dai due protagonisti, viste le loro personalità e i sentimenti fervidi che hanno tra loro, seppur una parte di questi sia stata interessante, finora non ho visto una certa decisione sul sentimento che provano questi altri. Questa è una pecca che abbassa un poco l'aspettativa iniziale sui rivali in amore e sulla trama.

E' tuttavia un manga che consiglio a chi ama questo genere, e anche se la trama vi potrebbe far pensare ad una protagonista femminile boriosa, acida, o lenta, avrete una sua visione diversa quando imparerete a conoscerla.