Dan Gu
Confesso di aver iniziato quest'opera con parecchie aspettative e non tutte purtroppo sono state rispettate, vuoi per la trama un pò confusa o per il disegno che, seppur molto buono, è lontano dall'essere "bellissimo".
La trama racconta di una storia di ribellione e guerra in cui le vendette e i combattimenti la faranno da padrone, e dove si muoveranno numerosi personaggi con cambi di alleanze e colpi di scena che renderanno il tutto abbastanza interessante. Troveremo guerrieri con capacità sovraumane (detti anche prescelti) a cui verrà data la caccia, uomini senza scrupoli che passeranno al miglior offerente, e naturalmente tanti guerrieri specializzati nelle arme più varie come spadoni, fruste, lance ecc.
Come detto però la trama, seppur possa essere interessante, risulta anche un pochino confusa, con salti temporali o eventi spiegati senza la dovuta attenzione; nota di merito per i protagonisti, tutti abbastanza ben caratterizzati e con le proprie peculiarità, con alcuni in grado di staccare gli altri come ad esempio Batu, gigantesco guerriero che conosceremo sin dall'inizio.
Ho usato la parola protagonisti proprio perché ho fatto fatica a capire chi fosse effettivamente il protagonista principale di quest'opera, visto che la storia non segue mai solo un personaggio ma ci sono passaggi e approfondimenti su uno od un'altro personaggio abbastanza spesso, il che può essere una cosa sia buona che cattiva, dipende forse dai punti di vista, ma per me ha rappresentato un'altro punto a sfavore il fatto di non essere riuscito a empatizzare abbastanza con qualcuno per ritenerlo il protagonista indiscusso.
I disegni si presentano ben fatti, soprattutto considerando che è la prima opera dell'autore, ma non li ho trovati come detto così grandiosi come qualcuno ha scritto, si fanno apprezzare ma mostrano un po' il fianco in alcuni chara design (a volte ci ho messo un po' per capire se qualcuno fosse un uomo o una donna) e, cosa più grave, in diversi combattimenti, dove si fa veramente fatica a seguire l'azione e capire bene cosa sta succedendo.
Come detto "Dan Gu" non è sicuramente un'opera perfetta, ma se cercate qualcosa dove non manchino bei combattimenti fatti con una gran varietà di armi (queste invece tutte ben disegnate), personaggi comunque interessanti e una storia che, seppur con alcuni difetti, si riesce a far apprezzare, e considerando anche la non eccessiva lunghezza dell'opera (9 volumi), allora questa è un'opera che può fare per voi.
La trama racconta di una storia di ribellione e guerra in cui le vendette e i combattimenti la faranno da padrone, e dove si muoveranno numerosi personaggi con cambi di alleanze e colpi di scena che renderanno il tutto abbastanza interessante. Troveremo guerrieri con capacità sovraumane (detti anche prescelti) a cui verrà data la caccia, uomini senza scrupoli che passeranno al miglior offerente, e naturalmente tanti guerrieri specializzati nelle arme più varie come spadoni, fruste, lance ecc.
Come detto però la trama, seppur possa essere interessante, risulta anche un pochino confusa, con salti temporali o eventi spiegati senza la dovuta attenzione; nota di merito per i protagonisti, tutti abbastanza ben caratterizzati e con le proprie peculiarità, con alcuni in grado di staccare gli altri come ad esempio Batu, gigantesco guerriero che conosceremo sin dall'inizio.
Ho usato la parola protagonisti proprio perché ho fatto fatica a capire chi fosse effettivamente il protagonista principale di quest'opera, visto che la storia non segue mai solo un personaggio ma ci sono passaggi e approfondimenti su uno od un'altro personaggio abbastanza spesso, il che può essere una cosa sia buona che cattiva, dipende forse dai punti di vista, ma per me ha rappresentato un'altro punto a sfavore il fatto di non essere riuscito a empatizzare abbastanza con qualcuno per ritenerlo il protagonista indiscusso.
I disegni si presentano ben fatti, soprattutto considerando che è la prima opera dell'autore, ma non li ho trovati come detto così grandiosi come qualcuno ha scritto, si fanno apprezzare ma mostrano un po' il fianco in alcuni chara design (a volte ci ho messo un po' per capire se qualcuno fosse un uomo o una donna) e, cosa più grave, in diversi combattimenti, dove si fa veramente fatica a seguire l'azione e capire bene cosa sta succedendo.
Come detto "Dan Gu" non è sicuramente un'opera perfetta, ma se cercate qualcosa dove non manchino bei combattimenti fatti con una gran varietà di armi (queste invece tutte ben disegnate), personaggi comunque interessanti e una storia che, seppur con alcuni difetti, si riesce a far apprezzare, e considerando anche la non eccessiva lunghezza dell'opera (9 volumi), allora questa è un'opera che può fare per voi.
Ho acquistato «Dan Gu» con le migliori intenzioni, e seppur abbia scelto di ampliarne il voto in favore della sua vecchiaia, non riesco ad attribuirgli più di un 5, né a consigliarlo a qualcuno che cerchi un fumetto che abbia, effettivamente, una [solida] storia da raccontare. Al di fuori di un discreto disegno, bello quanto confusionario, e di una spropositata quantità di mazzate e vagabondaggio, i quali ritengo essere gli unici aspetti che si possa voler trovare e quindi apprezzare in «Dan Gu», temo che questo manhwa non abbia davvero nulla da offrire.
Perché ritengo che sia fatto male? Tanto per cominciare: la trama.
-A volerla esprimere in maniera elegante, «Dan Gu» parla di una stirpe di guerrieri dalle facoltà sovraumane, detti: 'prescelti', che tenta di sfuggire ad uno sterminio ordito da chi li ritiene pericolosi.
-A voler essere onesti, «Dan Gu» parla di: mazzate.
Il che ci può stare, specie perché fino al quinto volume questo mix di botte e vagabondaggio ha anche senso, nonostante la storia ci venga spiegata in una maniera pessima ed attraverso dialoghi che confonderebbero anche un sordo (o un cieco, nel caso del lettore). Ma da una certa in poi, in particolare da metà sesto volume, diventa davvero insostenibile. Dialoghi su dialoghi privi di significato e tradotti in italiano in una maniera ancor più incomprensibile; combattimenti (che dovrebbero essere il punto forte - se non l'unica cosa buona - di questo manhwa) in cui non capisci chi le stia prendendo, chi le stia dando, se quella trave sia caduta da un edificio o per opera dello spirito santo, visto che stavano combattendo da tutt'altra parte e, soprattutto, personaggi incomprensibili. Nelle scelte, nei dialoghi e soprattutto nel ruolo che ricoprono: in 9 volumi - che peraltro volano, specie quando rinunci all'idea di capirci qualcosa - «Dan Gu» è stato in grado di farmi cambiare almeno (sottolineo: almeno) tre volte opinione su chi fosse realmente il protagonista, e non sono neanche sicuro di averlo capito [e manco me ne preoccupo]. Quando leggi un fumetto, una volta abbandonata l'idea di capirci qualcosa, una volta abbandonata l'idea che tale opera ti possa offrire una storia decentemente narrata, terminare la lettura diventa un'impresa, anche quando i restanti volumi ce li hai già pronti sulla scrivania, anche quando questi sono solo tre. Purtroppo «Dan Gu» non fa eccezione.
Ma... C'è un 'ma'. Un tratto [di disegno] originale, copertine superbe, atmosfera 'desertica' e personaggi quantomeno 'belli da guardare': se state acquistando «Dan Gu» per puro intrattenimento, senza nessuna pretesa, senza che necessitiate una bella storia, allora forse questo 'giornalino' può fare per voi. Ma come manhwa, a mio avviso, decisamente no.
Perché ritengo che sia fatto male? Tanto per cominciare: la trama.
-A volerla esprimere in maniera elegante, «Dan Gu» parla di una stirpe di guerrieri dalle facoltà sovraumane, detti: 'prescelti', che tenta di sfuggire ad uno sterminio ordito da chi li ritiene pericolosi.
-A voler essere onesti, «Dan Gu» parla di: mazzate.
Il che ci può stare, specie perché fino al quinto volume questo mix di botte e vagabondaggio ha anche senso, nonostante la storia ci venga spiegata in una maniera pessima ed attraverso dialoghi che confonderebbero anche un sordo (o un cieco, nel caso del lettore). Ma da una certa in poi, in particolare da metà sesto volume, diventa davvero insostenibile. Dialoghi su dialoghi privi di significato e tradotti in italiano in una maniera ancor più incomprensibile; combattimenti (che dovrebbero essere il punto forte - se non l'unica cosa buona - di questo manhwa) in cui non capisci chi le stia prendendo, chi le stia dando, se quella trave sia caduta da un edificio o per opera dello spirito santo, visto che stavano combattendo da tutt'altra parte e, soprattutto, personaggi incomprensibili. Nelle scelte, nei dialoghi e soprattutto nel ruolo che ricoprono: in 9 volumi - che peraltro volano, specie quando rinunci all'idea di capirci qualcosa - «Dan Gu» è stato in grado di farmi cambiare almeno (sottolineo: almeno) tre volte opinione su chi fosse realmente il protagonista, e non sono neanche sicuro di averlo capito [e manco me ne preoccupo]. Quando leggi un fumetto, una volta abbandonata l'idea di capirci qualcosa, una volta abbandonata l'idea che tale opera ti possa offrire una storia decentemente narrata, terminare la lettura diventa un'impresa, anche quando i restanti volumi ce li hai già pronti sulla scrivania, anche quando questi sono solo tre. Purtroppo «Dan Gu» non fa eccezione.
Ma... C'è un 'ma'. Un tratto [di disegno] originale, copertine superbe, atmosfera 'desertica' e personaggi quantomeno 'belli da guardare': se state acquistando «Dan Gu» per puro intrattenimento, senza nessuna pretesa, senza che necessitiate una bella storia, allora forse questo 'giornalino' può fare per voi. Ma come manhwa, a mio avviso, decisamente no.
Un manwha strepitoso!
Da dove cominciare?... Meglio dal principio: ero all'inizio della mia passione manga e, detto fra noi, non ci capivo una cippa di manga! Acquistai Dan Gu per la sua copertina fighissima, lo lessi tutto d'un fiato immerso in quei paesaggi desertici ma dove la tensione si palpava perfino dalle pagine e.... lo trovai confusionale.
Un annetto dopo decisi di dargli una seconda opportunità e subito mi resi conto del peccato di "gioventù" commesso in precedenza. Ho acquistato tutti i volumi in una volta e l'ho letto come se non ci fosse un domani!
Ma ora parliamo di lui, di Dan Gu: è un manwha che si focalizza su uno scenario di ribellione, guerra, combattimento e alleanze che spostano il peso della bilancia ora da un lato ora dall'altro. Dell'aspetto della guerra mi ha colpito un altro particolare: l'attenzione alle varie tattiche da utilizzare...cioè per capirci non è una guerra a buttare le mani n'do coglio coglio!
Per quanto riguarda l'arco di tempo che il manwha ricopre questo è abbastanza lungo...in nove tanbook sono descritti una decina di anni (o guù di lì). Anche in questo caso, però, l'autore non commette alcun errore: le analessi (i salti temporali) sono inserite al momento giusto e non lasciano buchi in cui ti chiedi cosa sia successo in quel periodo.
I personaggi, infine, sono grandiosi! Tutti ben caratterizzati, tutti da adorare, amare, odiare...
In definitiva un manwha bellissimo, in cui tutti sono parte fondamentale di un enorme mosaico, tutti granelli di sabbia di quell'enorme deserto in cui si stende la regione del Kukai (terra in cui si svolgono le vicende).
Consigliato agli amanti del genere e non, una delle più belle letture in cui ci si possa scontrare!
Una nota di merito va poi al finale: gli ultimi tanbook sono un climax di emozioni come è giusto che sia ma il finale....uno se non il più bello che abbia mai letto. E ciliegina sulla torta la nota dell'autore che probabilmente lavorerà ancora sul progetto Dan Gu...
Unica nota negativa che non influisce sul voto, anzi è scritta qui solo perché a me non piace è la lettura all'occidentale. Per il resto tutto sublime, anche l'edizione Flashbook.
Da dove cominciare?... Meglio dal principio: ero all'inizio della mia passione manga e, detto fra noi, non ci capivo una cippa di manga! Acquistai Dan Gu per la sua copertina fighissima, lo lessi tutto d'un fiato immerso in quei paesaggi desertici ma dove la tensione si palpava perfino dalle pagine e.... lo trovai confusionale.
Un annetto dopo decisi di dargli una seconda opportunità e subito mi resi conto del peccato di "gioventù" commesso in precedenza. Ho acquistato tutti i volumi in una volta e l'ho letto come se non ci fosse un domani!
Ma ora parliamo di lui, di Dan Gu: è un manwha che si focalizza su uno scenario di ribellione, guerra, combattimento e alleanze che spostano il peso della bilancia ora da un lato ora dall'altro. Dell'aspetto della guerra mi ha colpito un altro particolare: l'attenzione alle varie tattiche da utilizzare...cioè per capirci non è una guerra a buttare le mani n'do coglio coglio!
Per quanto riguarda l'arco di tempo che il manwha ricopre questo è abbastanza lungo...in nove tanbook sono descritti una decina di anni (o guù di lì). Anche in questo caso, però, l'autore non commette alcun errore: le analessi (i salti temporali) sono inserite al momento giusto e non lasciano buchi in cui ti chiedi cosa sia successo in quel periodo.
I personaggi, infine, sono grandiosi! Tutti ben caratterizzati, tutti da adorare, amare, odiare...
In definitiva un manwha bellissimo, in cui tutti sono parte fondamentale di un enorme mosaico, tutti granelli di sabbia di quell'enorme deserto in cui si stende la regione del Kukai (terra in cui si svolgono le vicende).
Consigliato agli amanti del genere e non, una delle più belle letture in cui ci si possa scontrare!
Una nota di merito va poi al finale: gli ultimi tanbook sono un climax di emozioni come è giusto che sia ma il finale....uno se non il più bello che abbia mai letto. E ciliegina sulla torta la nota dell'autore che probabilmente lavorerà ancora sul progetto Dan Gu...
Unica nota negativa che non influisce sul voto, anzi è scritta qui solo perché a me non piace è la lettura all'occidentale. Per il resto tutto sublime, anche l'edizione Flashbook.
Mi sento di dare il mio primo dieci! Sì, perché quest'opera si merita senza dubbio tutto il mio rispetto e spero inoltre che così facendo possa incentivare le recensioni di queste opere "minori", i manwha coreani.
L'ambientazione è l'antica Corea dove la situazione politica viene scossa costantentemente dalle sommosse e da figure combattenti chiamati guerrieri prescelti, una stirpe di uomini portati per il combattimento da risultare quasi invincibili e per questo "pericolosi".
La vicenda ha come protagonisti Bato, Yaki e una serie di amici e non che si presenteranno lungo il loro viaggio e ai vari combattimenti.
La storia non è così banale come si può credere in un primo momento, vedrete vari colpi di scena e un puzzle da ricomporre, ma non voglio dirvi altro, anzi! Se cercate azione, combattimenti e un po' di colpi ben assestati questo è il manga... opss, manwha che fa per voi. Storia ben costruita, piacevole e coinvolgente al punto giusto.
Il design e la matita sono davvero ben curati, disegni sopra la media, il cui tratto risulta davvero sopraffino; una vera e propria goduria per gli occhi.
Impeccabile come sempre l'edizione della Flashbook.
Sono rimasta "amaramente" stupita nel vedere N/A sulla scheda, zero recensioni per questo manwha e mi son detta che così non poteva andare bene! Questa serie l'ho letta almeno tre anni fa, ma vi assicuro che a tutt'oggi risulta una delle letture che più ho apprezzato. Dopo tutto questo vi auguro buona lettura!
L'ambientazione è l'antica Corea dove la situazione politica viene scossa costantentemente dalle sommosse e da figure combattenti chiamati guerrieri prescelti, una stirpe di uomini portati per il combattimento da risultare quasi invincibili e per questo "pericolosi".
La vicenda ha come protagonisti Bato, Yaki e una serie di amici e non che si presenteranno lungo il loro viaggio e ai vari combattimenti.
La storia non è così banale come si può credere in un primo momento, vedrete vari colpi di scena e un puzzle da ricomporre, ma non voglio dirvi altro, anzi! Se cercate azione, combattimenti e un po' di colpi ben assestati questo è il manga... opss, manwha che fa per voi. Storia ben costruita, piacevole e coinvolgente al punto giusto.
Il design e la matita sono davvero ben curati, disegni sopra la media, il cui tratto risulta davvero sopraffino; una vera e propria goduria per gli occhi.
Impeccabile come sempre l'edizione della Flashbook.
Sono rimasta "amaramente" stupita nel vedere N/A sulla scheda, zero recensioni per questo manwha e mi son detta che così non poteva andare bene! Questa serie l'ho letta almeno tre anni fa, ma vi assicuro che a tutt'oggi risulta una delle letture che più ho apprezzato. Dopo tutto questo vi auguro buona lettura!