La leggenda dell'arcobaleno
I manga per ragazze, per molti anni, sono stati soprattutto manga per ragazzine, le quali non dovevano subodorare neppure l'esistenza della parola"sesso"(a differenza di oggi, con manga in cui lo si mette dappertutto, anche a rischio di rendere la storia meno credibile).
Lo Shojo sembrava guardare alle capitali occidentali come a un qualcosa di esotico, intellettualmente seducente e desiderabile, anche se in realtà ne mostrava ben poco, perché le autrici non potevano/volevano recarvisi di persona.
Anche l'epoca in cui spesso si ambientava la storia era l'ottocento, uno stile di vita che si può solo immaginare attraverso la lettura dei libri.
C'era ancora un mondo separato tra ragazzi e ragazze e, quando una bambina trasgrediva alle regole in un manga, era solo per metterne più in evidenza l'importanza.
C'è di buono, nel manga di quegli anni, l'aver dipinto in colori convincenti i sentimenti dei bambini,in modo simile a quanto è stato fatto in Jane Eyre, Il Giardino Segreto,La Piccola Principessa e in tanti altri classici occidentali per la gioventù.
Una giovanissima nobile di campagna ed un futuro conte verranno separati dalle convenienze sociali,ma il destino darà loro una seconda opportunità,rendendoli adulti e capaci delle loro decisioni.
I disegni sono simili ai più famosi "Sonata del Vento" e "Fostine", infatti l'autrice è sempre Chieko Hara.
Nel suo genere "La leggenda dell'arcobaleno" è un bellissimo shojo,ma lo sconsiglio a chi non è abituato a leggere storie realizzate negli anni 1970/1980.
Lo Shojo sembrava guardare alle capitali occidentali come a un qualcosa di esotico, intellettualmente seducente e desiderabile, anche se in realtà ne mostrava ben poco, perché le autrici non potevano/volevano recarvisi di persona.
Anche l'epoca in cui spesso si ambientava la storia era l'ottocento, uno stile di vita che si può solo immaginare attraverso la lettura dei libri.
C'era ancora un mondo separato tra ragazzi e ragazze e, quando una bambina trasgrediva alle regole in un manga, era solo per metterne più in evidenza l'importanza.
C'è di buono, nel manga di quegli anni, l'aver dipinto in colori convincenti i sentimenti dei bambini,in modo simile a quanto è stato fatto in Jane Eyre, Il Giardino Segreto,La Piccola Principessa e in tanti altri classici occidentali per la gioventù.
Una giovanissima nobile di campagna ed un futuro conte verranno separati dalle convenienze sociali,ma il destino darà loro una seconda opportunità,rendendoli adulti e capaci delle loro decisioni.
I disegni sono simili ai più famosi "Sonata del Vento" e "Fostine", infatti l'autrice è sempre Chieko Hara.
Nel suo genere "La leggenda dell'arcobaleno" è un bellissimo shojo,ma lo sconsiglio a chi non è abituato a leggere storie realizzate negli anni 1970/1980.
Questa è la mia prima recensione, perciò non uccidetemi per eventuali errori! Ho trovato questo manga per caso, curiosando qua e là su Google, in quei momenti in cui non puoi fare a meno di leggerne uno ma senza sapere quale scegliere. Il titolo prometteva bene, "La valle dell'arcobaleno", perciò mi sono decisa ad acquistarlo. Premetto con il dire che la storia è carinissima nonostante il genere "storico" non sia tra i miei preferiti (anche se certe persone potrebbero considerarla come la solita storiella vista e rivista). Non dico di essermi appassionata, poiché ho avuto modo di leggere fumetti migliori di questo, però credo che sia una serie di volumi leggera e che occupa il tempo in maniera non pesantissima. I disegni sono belli e molto dolci, e migliorano pagina per pagina, aumentando la voglia di passare alla successiva in un tempo più breve possibile. Un bel 7 per l'ennesimo manga shojo a fondo storico e del quale non vi pentirete della lettura.
Ho trovato la storia talmente noiosa che non sono riuscito a finire di leggerla tutta, e questo mi capita raramente, ma quando vedo che proprio non mi "intrippa", lascio perdere perché non mi va di spendere soldi per un manga che non mi piace. L'unica cosa bella sono i disegni, non c'è che dire, la Hara è davvero brava come illustratrice, ma la storia è scialbissima.
L'edizione è molto curata, ma purtroppo la trama non offre nulla di nuovo, potevano pubblicare qualche titolo "storico" molto più emozionante, come i manga inediti della Yamato o della Ikeda.
L'edizione è molto curata, ma purtroppo la trama non offre nulla di nuovo, potevano pubblicare qualche titolo "storico" molto più emozionante, come i manga inediti della Yamato o della Ikeda.