Kuragehime - La principessa delle meduse
Tsukimi Kurashita è una otaku delle meduse che ha deciso di trasferirsi a Tokyo, per intraprendere una carriera da illustratrice. Dimora presso l'Amamizukan, un condominio storico abitato da altre otaku come lei, però con passioni molto diverse tra loro. Si fanno chiamare amars ovvero le monache, dato che hanno deciso di vivere senza aver bisogno degli uomini, vietandogli così l'accesso all'edificio. Un giorno Tsukimi incontra una misteriosa ragazza bellissima che salva la vita alla sua amata medusa Kurara, per ringraziarla del gesto la lascia dormire all'Amamizukan per quella notte, per scoprire poi, il giorno dopo che la ragazza in realtà è un uomo travestito. L'entrata in scena di Kuranosuke, l'uomo vestito da donna, con un amore sfrenato per la moda, cambierà la vita delle amars per sempre. Venendo da due mondi completamente diversi, all'inizio le amars faranno fatica ad accettare la presenza insistente di Kuranosuke, che dovrà ogni volta vestirsi da donna per non farsi scoprire. Dopo che però il loro amato condominio verrà messo in pericolo da un progetto di risviluppo del quartiere che prevede una sua demolizione, le amars guidate da Kuranosuke faranno l'impossibile per poterlo salvare, affrontando le loro paure del mondo esterno.
Tutte queste protagoniste rappresentano perfettamente le classiche otaku, con l'autostima sotto terra e l'ossessione per le loro passioni e nient'altro. Per loro l'amamizukan è un oasi di pace dove poter essere loro stesse, facendosi mantenere dai genitori, evitano in tutti i modi il mondo esterno. Con il tempo mi sono molto affezionata a tutte loro: Mayaya con l'ossessione delle cronache dei tre regni; Bamba con i treni, Chieko con le bambole tradizionali, Jiji con gli uomini maturi e la protagonista Tsukimi con le meduse. Kuranosuke invece è il loro contrario, consapevole del suo fascino e grande manipolatore, vedrà nelle amars l'unione di una famiglia che non ha mai avuto. Sarà davvero fondamentale per smuoverle dalla loro disperata situazione. Ho apprezzato molto la narrazione della storia, molto spesso Tsukimi e Kuranosuke racconteranno la storia parlando con le loro madri, che entrambi hanno perso in giovane età. La madre di Tsukimi per colpa di una malattia, invece la madre di Kuranosuke si è dovuta allontanare da lui perchè non poteva mantenerlo.
Una delle parti migliori di questo manga sono senz'altro le scenette comiche: da quelle riguardanti le varie fissazioni delle Amars, a quelle super demenziali per finire ai svariati riferimenti alla cultura pop giapponese, apprezzabili anche da chi ne conosce poco. Penso infatti che questo sia il manga più divertente che abbia letto finora. Ma questo non è solo un manga comico, anche di crescita da parte di tutti i protagonisti anche quelli secondari, tutti con una caratterizzazione eccezionale. Ho apprezzato molto che l'autrice molto spesso ci tenesse ad evidenziare i difetti dei personaggi, senza fare sconti a nessuno, infatti non ho mai sopportato i protagonisti esageratamente buonisti e perfetti.
I disegni li ho trovati perfettamente armonizzati con la storia, con uno stile rotondeggiante diverso dal classico giapponese, ma ogni scena è realizzata perfettamente, dalle comiche a quelle piene di sentimenti che ti fanno battere il cuore. Ho ammirato molto la versatilità e l'abilità nella realizzazione della storia.
Purtroppo questo manga è passato molto inosservato qui in Italia, per colpa della serializzazione che in alcuni anni ha visto solo 1 o 2 volumi per volta. E forse uno stile diverso dal solito ha portato molti a non prenderlo in considerazione. Io continuo a sperare in altre pubblicazioni di questa talentuosa autrice e sono comunque contenta di sapere che in patria e in america ha avuto un notevole successo, assolutamente meritati.
Da questo manga è stata tratta una breve serie animata di 11 episodi che copre solo i primi 5 volumi con un finale molto buttato lì. Lo consiglio comunque a chi vuole avvicinarsi a quest'opera senza impegno.
Alla fine assegno a questo manga un 9.5, so che farò molta fatica a trovare un'altro josei alla sua altezza, e le Amars mi rimarranno nel cuore ancora per molto tempo. Non assegno un 10 pieno per alcuni dettagli della storia che mi hanno fatto storcere il naso e anche per la serializzazione che sarebbe potuta essere migliore. Lo consiglio molto agli amanti della comicità, ma anche alle ragazze e alle donne che amano le storie dolci.
Tutte queste protagoniste rappresentano perfettamente le classiche otaku, con l'autostima sotto terra e l'ossessione per le loro passioni e nient'altro. Per loro l'amamizukan è un oasi di pace dove poter essere loro stesse, facendosi mantenere dai genitori, evitano in tutti i modi il mondo esterno. Con il tempo mi sono molto affezionata a tutte loro: Mayaya con l'ossessione delle cronache dei tre regni; Bamba con i treni, Chieko con le bambole tradizionali, Jiji con gli uomini maturi e la protagonista Tsukimi con le meduse. Kuranosuke invece è il loro contrario, consapevole del suo fascino e grande manipolatore, vedrà nelle amars l'unione di una famiglia che non ha mai avuto. Sarà davvero fondamentale per smuoverle dalla loro disperata situazione. Ho apprezzato molto la narrazione della storia, molto spesso Tsukimi e Kuranosuke racconteranno la storia parlando con le loro madri, che entrambi hanno perso in giovane età. La madre di Tsukimi per colpa di una malattia, invece la madre di Kuranosuke si è dovuta allontanare da lui perchè non poteva mantenerlo.
Una delle parti migliori di questo manga sono senz'altro le scenette comiche: da quelle riguardanti le varie fissazioni delle Amars, a quelle super demenziali per finire ai svariati riferimenti alla cultura pop giapponese, apprezzabili anche da chi ne conosce poco. Penso infatti che questo sia il manga più divertente che abbia letto finora. Ma questo non è solo un manga comico, anche di crescita da parte di tutti i protagonisti anche quelli secondari, tutti con una caratterizzazione eccezionale. Ho apprezzato molto che l'autrice molto spesso ci tenesse ad evidenziare i difetti dei personaggi, senza fare sconti a nessuno, infatti non ho mai sopportato i protagonisti esageratamente buonisti e perfetti.
I disegni li ho trovati perfettamente armonizzati con la storia, con uno stile rotondeggiante diverso dal classico giapponese, ma ogni scena è realizzata perfettamente, dalle comiche a quelle piene di sentimenti che ti fanno battere il cuore. Ho ammirato molto la versatilità e l'abilità nella realizzazione della storia.
Purtroppo questo manga è passato molto inosservato qui in Italia, per colpa della serializzazione che in alcuni anni ha visto solo 1 o 2 volumi per volta. E forse uno stile diverso dal solito ha portato molti a non prenderlo in considerazione. Io continuo a sperare in altre pubblicazioni di questa talentuosa autrice e sono comunque contenta di sapere che in patria e in america ha avuto un notevole successo, assolutamente meritati.
Da questo manga è stata tratta una breve serie animata di 11 episodi che copre solo i primi 5 volumi con un finale molto buttato lì. Lo consiglio comunque a chi vuole avvicinarsi a quest'opera senza impegno.
Alla fine assegno a questo manga un 9.5, so che farò molta fatica a trovare un'altro josei alla sua altezza, e le Amars mi rimarranno nel cuore ancora per molto tempo. Non assegno un 10 pieno per alcuni dettagli della storia che mi hanno fatto storcere il naso e anche per la serializzazione che sarebbe potuta essere migliore. Lo consiglio molto agli amanti della comicità, ma anche alle ragazze e alle donne che amano le storie dolci.
"Kuragehime" è probabilmente il miglior josei che abbia mai letto, e credo che davvero chiunque potrebbe apprezzarlo e dovrebbe leggerlo, cerchiamo di capire perché.
Tsukimi è un'otaku (una appassionata estrema) delle meduse e si è trasferita a Tokyo nella speranza di diventare una designer, speranza naufragata nel tempo a causa della sua scarsa determinazione e delle sue insicurezze. Tsukimi vive in un vecchio stabile storico, l'Amamizu-kan, assieme ad altre otaku che ha conosciuto su internet: l'otaku dei kimono Chieko, figlia della proprietaria dello stabile; l'otaku di storia cinese, la scalmanata Mayaya; l'otaku dei treni e l'otaku di uomini di mezza età.
Teoricamente le ragazze sono le assistenti di una misteriosa mangaka di yaoi che vive reclusa in una stanza dell'Amamizu-kan e che nessuno ha mai visto in faccia, ma in realtà sono delle NEET (cioè non lavorano, non studiano e non fanno tirocinio) mantenute dai soldi che i genitori mandano loro.
Un giorno Tsukimi vede in un negozio di animali una medusa messa assieme a una di una specie diversa e pericolosa per la sua salute. Preso tutto il suo coraggio la ragazza -che ha seri problemi a relazionarsi con gli altri- cerca di spiegare al ragazzo il problema; quest'ultimo infastidito dal comportamento di Tsukimi la spinge via, ma all'improvviso arriva una ragazza alla moda, truccatissima e super glamour, che interviene e aiuta Tsukimi.
Portata in salvo la medusa, Tsukimi e la ragazza misteriosa rientrano all'Amamizu-kan ma la mattina successiva la protagonista ha un'amara sorpresa: la bella ragazza infatti non è altro che un ragazzo che ha l'hobby di vestirsi da donna, quindi facendolo entrare Tsukimi ha infranto la prima regola dell'Amamizu-kan e cioè il divieto di portare uomini!
In questo modo inizia la strana amicizia di Tsukimi e le altre ragazze dell'Amamizu-kan e Kuranosuke, questo il nome del ragazzo, che continuerà tutto il tempo a fingersi una ragazza di fronte alle altre.
Le cose si complicano quando un giorno Tsukimi, truccata e agghindata da Kuranosuke, incontra Shu, il fratellastro di quest'ultimo, vergine trentenne, che è il segretario di un importante politico. Shu si innamora all'istante di Tsukimi, ma vista la timidezza di entrambi, riuscirà il loro amore ad avere una possibilità?
Un ulteriore catastrofe si abbatte sull'Amamizu-kan dando via al cuore della storia, quando viene annunciata la demolizione dello stabile per il nuovo progetto di riqualificazione del quartiere.
Kuranosuke deciderà allora di guidare Tsukimi e le altre in una guerra sfrenata per difendere quella che è a tutti gli effetti la loro casa....
"Kuragehime" è un manga folle e unico, vediamone gli aspetti principali:
1) Il comparto grafico. I disegni dell'Higashimura sono meravigliosi: da un lato strizzano l'occhio ai manga per ragazze degli anni '70 e dall'altro sono accattivanti, moderni, essenziali e interessanti.
2) Le gag comiche. L'Higashimura costruisce un manga esilarante, i dialoghi sono intelligenti, acuti e pieni di sottintesi, riferimenti alla cultura moderna pop e alle fissazioni delle protagoniste.
Senza mai un momento di noia l'autrice ci mostra scene esilaranti al limite della demenzialità.
3) I sentimenti. In tutto ciò la comicità si unisce perfettamente ai momenti più seri, le scene romantiche tra Shu e Tsukimi riusciranno a farvi battere il cuore, così come la crescita interiore e il coraggio di Kuranosuke, sempre pronto a spronare le ragazze a superare i propri limiti, anche se non sempre riesce a essere onesto con sé stesso.
4) I personaggi. Nessun personaggio è inutile, ognuno è caratterizzato in modo dettagliato e mai banale, come l'autista Hanamori innamorato della sua Mercedes e la miriade di personaggi secondari che si alternano.
Da "Kuragehime" è stata tratta anche una serie animata deliziosa di 11 episodi, che riesce a cogliere in pieno il carattere del manga, il cui unico difetto è di essere finita troppo presto e di coprire solo una minima parte del manga (pare che in Giappone le vendite dei dvd siano andate male pregiudicando una possibile seconda serie, nonostante il successo del manga che è sempre ai primi posti nelle classifiche di vendita).
Male anche per l'edizione italiana, che esce con una periodicità fin troppo dilatata, sempre per il solito ritornello che "in Italia gli josei vendono poco". Probabilmente con un'edizione meglio pensata, con una sovraccoperta e qualche altro accorgimento, le cose sarebbero andate in maniera differente.
Tsukimi è un'otaku (una appassionata estrema) delle meduse e si è trasferita a Tokyo nella speranza di diventare una designer, speranza naufragata nel tempo a causa della sua scarsa determinazione e delle sue insicurezze. Tsukimi vive in un vecchio stabile storico, l'Amamizu-kan, assieme ad altre otaku che ha conosciuto su internet: l'otaku dei kimono Chieko, figlia della proprietaria dello stabile; l'otaku di storia cinese, la scalmanata Mayaya; l'otaku dei treni e l'otaku di uomini di mezza età.
Teoricamente le ragazze sono le assistenti di una misteriosa mangaka di yaoi che vive reclusa in una stanza dell'Amamizu-kan e che nessuno ha mai visto in faccia, ma in realtà sono delle NEET (cioè non lavorano, non studiano e non fanno tirocinio) mantenute dai soldi che i genitori mandano loro.
Un giorno Tsukimi vede in un negozio di animali una medusa messa assieme a una di una specie diversa e pericolosa per la sua salute. Preso tutto il suo coraggio la ragazza -che ha seri problemi a relazionarsi con gli altri- cerca di spiegare al ragazzo il problema; quest'ultimo infastidito dal comportamento di Tsukimi la spinge via, ma all'improvviso arriva una ragazza alla moda, truccatissima e super glamour, che interviene e aiuta Tsukimi.
Portata in salvo la medusa, Tsukimi e la ragazza misteriosa rientrano all'Amamizu-kan ma la mattina successiva la protagonista ha un'amara sorpresa: la bella ragazza infatti non è altro che un ragazzo che ha l'hobby di vestirsi da donna, quindi facendolo entrare Tsukimi ha infranto la prima regola dell'Amamizu-kan e cioè il divieto di portare uomini!
In questo modo inizia la strana amicizia di Tsukimi e le altre ragazze dell'Amamizu-kan e Kuranosuke, questo il nome del ragazzo, che continuerà tutto il tempo a fingersi una ragazza di fronte alle altre.
Le cose si complicano quando un giorno Tsukimi, truccata e agghindata da Kuranosuke, incontra Shu, il fratellastro di quest'ultimo, vergine trentenne, che è il segretario di un importante politico. Shu si innamora all'istante di Tsukimi, ma vista la timidezza di entrambi, riuscirà il loro amore ad avere una possibilità?
Un ulteriore catastrofe si abbatte sull'Amamizu-kan dando via al cuore della storia, quando viene annunciata la demolizione dello stabile per il nuovo progetto di riqualificazione del quartiere.
Kuranosuke deciderà allora di guidare Tsukimi e le altre in una guerra sfrenata per difendere quella che è a tutti gli effetti la loro casa....
"Kuragehime" è un manga folle e unico, vediamone gli aspetti principali:
1) Il comparto grafico. I disegni dell'Higashimura sono meravigliosi: da un lato strizzano l'occhio ai manga per ragazze degli anni '70 e dall'altro sono accattivanti, moderni, essenziali e interessanti.
2) Le gag comiche. L'Higashimura costruisce un manga esilarante, i dialoghi sono intelligenti, acuti e pieni di sottintesi, riferimenti alla cultura moderna pop e alle fissazioni delle protagoniste.
Senza mai un momento di noia l'autrice ci mostra scene esilaranti al limite della demenzialità.
3) I sentimenti. In tutto ciò la comicità si unisce perfettamente ai momenti più seri, le scene romantiche tra Shu e Tsukimi riusciranno a farvi battere il cuore, così come la crescita interiore e il coraggio di Kuranosuke, sempre pronto a spronare le ragazze a superare i propri limiti, anche se non sempre riesce a essere onesto con sé stesso.
4) I personaggi. Nessun personaggio è inutile, ognuno è caratterizzato in modo dettagliato e mai banale, come l'autista Hanamori innamorato della sua Mercedes e la miriade di personaggi secondari che si alternano.
Da "Kuragehime" è stata tratta anche una serie animata deliziosa di 11 episodi, che riesce a cogliere in pieno il carattere del manga, il cui unico difetto è di essere finita troppo presto e di coprire solo una minima parte del manga (pare che in Giappone le vendite dei dvd siano andate male pregiudicando una possibile seconda serie, nonostante il successo del manga che è sempre ai primi posti nelle classifiche di vendita).
Male anche per l'edizione italiana, che esce con una periodicità fin troppo dilatata, sempre per il solito ritornello che "in Italia gli josei vendono poco". Probabilmente con un'edizione meglio pensata, con una sovraccoperta e qualche altro accorgimento, le cose sarebbero andate in maniera differente.
''Kuragehime - La principessa delle meduse'' è un'opera di stampo otaku della giovane Akiko Higashimura, edito in Italia dalla Star Comics.
Tsukimi Kurashita si è trasferita a Tokio per andare a vivere in un condominio, chiamato Amamizukan, dove le sue inquiline sono appassionate, o per meglio dire otaku, ognuna in qualcosa di particolare. Tsukimi lo è per le meduse e stringe un rapporto quasi di preghiera con la medusa Kurara. Un giorno in un atto di disperazione di Tsukimi, dato dalla sua poca autostima e dalla sua fragile psiche, questa nota come nell'acquario dove vi è esposta Kurara abbiano messo un'altra medusa la cui presenza è di mortale pericolo per la prima, da qui una discussione con il commesso del negozio e l'apparizione come per incanto della ''principessa azzurra''.
Questo l'incipit che personalmente vi concedo della trama, in quanto un prolungamento della storia renderebbe meno divertente ed affascinante il seguito.
Tsukimi, come tutte le Amars (il gruppo di ragazze del condominio, letteralmente vuol dire ''monache'') è una ragazza fortemente chiusa mentalmente. La propria condizione di ''ragazza brutta'' spinge ad un'interesse incentrato su altro che non su se stessi. Infatti, l'ossessione che ognuna di queste ragazze ha è una forma di emancipazione ed evasione dalla realtà e dai canoni estetici ed intellettuali moderni. La ricerca perpetua del proprio bello, qualunque esso sia, una medusa per Tsukimi, un treno per Banba, una bambola per Chieko, un modellino di un guerriero per Mayaya o l'anziana figura di un uomo per Jiji, è il moto vitale ed astratto di una personalità fragile in quanto non capace di reggersi sull'asfalto.
Tutto questo apatico condominio viene stravolto da tre fattori:
- l'arrivo di Kuranosuke, un belloccio con manie da travestito;
- Il fratello di Kuranosuke, Shu;
- il piano di riedificazione del quartiere dove è presente l'Amamizukan.
Il primo, Kuranosuke è l'eccentrico personaggio che indossa le vesti della ''principessa azzurra'' da me così chiamata.
La sua passione per gli abiti femminili e il mondo in generale del gentil sesso è in contrapposizione alle Amars, un altro modo di evadere. Kuranosuke infatti, è la vittima o meglio, lo strumento del tipico divertimento moderno fatto di belle gambe, di stracolmi bicchieri pieni di pozioni magiche, luci psichedeliche e divertimenti che vanno dall'infantile al perverso. Kuranosuke è principalmente vittima in quanto oggettivamente bello per una società composta da amanti del bello e del perverso, capaci di portare a stato di ''verme'' persone le cui caratteristiche non rientrano nei ''canoni''.
Da qui, la visione di due differenti mondi i quali però si trovano molto vicini, sia spazialmente che ideologicamente in quanto come in un sotterraneo si può trovare una discoteca approssimata, nella soffitta dello stesso palazzo si può trovare un covo di otaku in meditazione, ma è la seconda definizione che vorrei approfondire. La vicinanza delle due tipologie è data infatti dall'essere entrambe carattere di differenziazione per l'altra. Posso dire tu sia un ''frivolo'' perché io sono un ''otaku'' e viceversa. I mondi sono uguali in quanto pur avendo diversi caratteri sono per l'appunto formati da caratteri, questo comporta l'appartenenza alla stessa specie.
Nel fumetto questo punto di vista è dato dal come psicologicamente due differenti soggetti possano arrivare a toccarsi da lontano, quindi scantinato-soffitta, anche solo col pensarlo.
Shu, è l'impacciato e tipico trentenne fratello di Kuranosuke. Anche questi avrà fondamentale importanza nella rivoluzione psichica di Tsukimi e avrà il suo bel da fare in quanto la sua limitata vita sarà cattivamente sconvolta dalla responsabile del piano di restaurazione del quartiere dove si trova l'Amamizukan.
C'è una dolce introspezione di Shuu in quanto nonostante faccia parte di una facoltosa famiglia di politici sia segretamente anch'esso un abitante di soffitte, in modo diverso dalle Amars ma comunque soggetto la cui timidezza costringe ad una vita limitata.
È presente il tipico triangolo amoroso dato dal io amo lui, lui ama me e l'altra, l'altro ama me e l'altra ama lui.
Un susseguirsi d'incomprensioni porterà come solito fare alla scoperta di ciò che internamente teniamo nascosto e che, con l'insistere di una grandine esterna siamo costretti a gettarci in faccia e farci prendere a schiaffi, chiamiamoli sentimenti.
Tutto l'universo che viene trattato, con i suoi personaggi, i suoi eventi e le sue situazioni sono interessanti ed originali, rimanendo però sempre nei suoi limiti e nelle sue piacevoli immagini.
Disegno: il tratto della Higashimura è piacevole e piuttosto dolce, dato alle figure rotonde e stralunate. La caratterizzazione grafica di ogni personaggio è perfetta ed interessante, rendendo perfettamente ognuno di essi portandoli ad essere quasi reali e vivi.
C'è una grande attenzione agli abiti, i quali in un secondo momento della storia prenderanno forte rilievo, ed un'attenzione minore viene data agli sfondi ed alle ambientazioni. Gli sfondi per l'appunto tentennano tra il fiorito e l'acquatico prendendo poi una vena prettamente acquea in quanto sono continuamente presenti bolle di sapone e meduse.
Le copertine sono interessanti e piacevoli, a tema e con una particolare illustrazione dei personaggi, rendendo tutto l'insieme un piccolo gioiello compatto da collezione.
Edizione italiana: edito dalla Star Comics, l'edizione è quella tipica da edicola al prezzo di 4,20 ciascun volume.
Buona edizione come d'abitudine per la casa editrice, il volume conta le tipiche caratteristiche: buona traduzione, buon editing, carta normale, senza sovra coperta.
Impressioni personali: l'opera inizialmente mi ha stupita molto in quanto il tema trattato per le mie tipiche letture era insolito. Con il proseguire della trama trovo invece che il tono e l'originalità iniziali calino per portare l'argomento principale ad un altro livello, cioè quello dell'estrazione di sé, della pulizia del proprio essere tramite il proprio ''talento'', infatti si passerà ad una ricerca forzata della propria bellezza, di un coraggio che tentennando come un bambino impara a camminare.
Sarà che io prediligo i brutti e i cattivi, ma nel complesso lo svolgersi della storia mi soddisfa e mi piacevolizza portandomi con una certa enfasi all'avere tra le mani il volume successivo.
Non conto di dare un voto molto alto all'opera in quanto non sia finita ed in quanto la seconda parte se fosse stata presa come tema sin dall'inizio mi avrebbe frenata dall'acquistare e del godere pienamente dell'opera. Ritengo questa comunque degna di un'attenta lettura, in quanto diverte ed emoziona.
Il tema della bellezza interiore viene un po' preso a luogo comune ma nel complesso, cosa ci si può aspettare da un'opera dedita ad un pubblico esteso? Infondo di otaku, ne è pieno il mondo.
Tsukimi Kurashita si è trasferita a Tokio per andare a vivere in un condominio, chiamato Amamizukan, dove le sue inquiline sono appassionate, o per meglio dire otaku, ognuna in qualcosa di particolare. Tsukimi lo è per le meduse e stringe un rapporto quasi di preghiera con la medusa Kurara. Un giorno in un atto di disperazione di Tsukimi, dato dalla sua poca autostima e dalla sua fragile psiche, questa nota come nell'acquario dove vi è esposta Kurara abbiano messo un'altra medusa la cui presenza è di mortale pericolo per la prima, da qui una discussione con il commesso del negozio e l'apparizione come per incanto della ''principessa azzurra''.
Questo l'incipit che personalmente vi concedo della trama, in quanto un prolungamento della storia renderebbe meno divertente ed affascinante il seguito.
Tsukimi, come tutte le Amars (il gruppo di ragazze del condominio, letteralmente vuol dire ''monache'') è una ragazza fortemente chiusa mentalmente. La propria condizione di ''ragazza brutta'' spinge ad un'interesse incentrato su altro che non su se stessi. Infatti, l'ossessione che ognuna di queste ragazze ha è una forma di emancipazione ed evasione dalla realtà e dai canoni estetici ed intellettuali moderni. La ricerca perpetua del proprio bello, qualunque esso sia, una medusa per Tsukimi, un treno per Banba, una bambola per Chieko, un modellino di un guerriero per Mayaya o l'anziana figura di un uomo per Jiji, è il moto vitale ed astratto di una personalità fragile in quanto non capace di reggersi sull'asfalto.
Tutto questo apatico condominio viene stravolto da tre fattori:
- l'arrivo di Kuranosuke, un belloccio con manie da travestito;
- Il fratello di Kuranosuke, Shu;
- il piano di riedificazione del quartiere dove è presente l'Amamizukan.
Il primo, Kuranosuke è l'eccentrico personaggio che indossa le vesti della ''principessa azzurra'' da me così chiamata.
La sua passione per gli abiti femminili e il mondo in generale del gentil sesso è in contrapposizione alle Amars, un altro modo di evadere. Kuranosuke infatti, è la vittima o meglio, lo strumento del tipico divertimento moderno fatto di belle gambe, di stracolmi bicchieri pieni di pozioni magiche, luci psichedeliche e divertimenti che vanno dall'infantile al perverso. Kuranosuke è principalmente vittima in quanto oggettivamente bello per una società composta da amanti del bello e del perverso, capaci di portare a stato di ''verme'' persone le cui caratteristiche non rientrano nei ''canoni''.
Da qui, la visione di due differenti mondi i quali però si trovano molto vicini, sia spazialmente che ideologicamente in quanto come in un sotterraneo si può trovare una discoteca approssimata, nella soffitta dello stesso palazzo si può trovare un covo di otaku in meditazione, ma è la seconda definizione che vorrei approfondire. La vicinanza delle due tipologie è data infatti dall'essere entrambe carattere di differenziazione per l'altra. Posso dire tu sia un ''frivolo'' perché io sono un ''otaku'' e viceversa. I mondi sono uguali in quanto pur avendo diversi caratteri sono per l'appunto formati da caratteri, questo comporta l'appartenenza alla stessa specie.
Nel fumetto questo punto di vista è dato dal come psicologicamente due differenti soggetti possano arrivare a toccarsi da lontano, quindi scantinato-soffitta, anche solo col pensarlo.
Shu, è l'impacciato e tipico trentenne fratello di Kuranosuke. Anche questi avrà fondamentale importanza nella rivoluzione psichica di Tsukimi e avrà il suo bel da fare in quanto la sua limitata vita sarà cattivamente sconvolta dalla responsabile del piano di restaurazione del quartiere dove si trova l'Amamizukan.
C'è una dolce introspezione di Shuu in quanto nonostante faccia parte di una facoltosa famiglia di politici sia segretamente anch'esso un abitante di soffitte, in modo diverso dalle Amars ma comunque soggetto la cui timidezza costringe ad una vita limitata.
È presente il tipico triangolo amoroso dato dal io amo lui, lui ama me e l'altra, l'altro ama me e l'altra ama lui.
Un susseguirsi d'incomprensioni porterà come solito fare alla scoperta di ciò che internamente teniamo nascosto e che, con l'insistere di una grandine esterna siamo costretti a gettarci in faccia e farci prendere a schiaffi, chiamiamoli sentimenti.
Tutto l'universo che viene trattato, con i suoi personaggi, i suoi eventi e le sue situazioni sono interessanti ed originali, rimanendo però sempre nei suoi limiti e nelle sue piacevoli immagini.
Disegno: il tratto della Higashimura è piacevole e piuttosto dolce, dato alle figure rotonde e stralunate. La caratterizzazione grafica di ogni personaggio è perfetta ed interessante, rendendo perfettamente ognuno di essi portandoli ad essere quasi reali e vivi.
C'è una grande attenzione agli abiti, i quali in un secondo momento della storia prenderanno forte rilievo, ed un'attenzione minore viene data agli sfondi ed alle ambientazioni. Gli sfondi per l'appunto tentennano tra il fiorito e l'acquatico prendendo poi una vena prettamente acquea in quanto sono continuamente presenti bolle di sapone e meduse.
Le copertine sono interessanti e piacevoli, a tema e con una particolare illustrazione dei personaggi, rendendo tutto l'insieme un piccolo gioiello compatto da collezione.
Edizione italiana: edito dalla Star Comics, l'edizione è quella tipica da edicola al prezzo di 4,20 ciascun volume.
Buona edizione come d'abitudine per la casa editrice, il volume conta le tipiche caratteristiche: buona traduzione, buon editing, carta normale, senza sovra coperta.
Impressioni personali: l'opera inizialmente mi ha stupita molto in quanto il tema trattato per le mie tipiche letture era insolito. Con il proseguire della trama trovo invece che il tono e l'originalità iniziali calino per portare l'argomento principale ad un altro livello, cioè quello dell'estrazione di sé, della pulizia del proprio essere tramite il proprio ''talento'', infatti si passerà ad una ricerca forzata della propria bellezza, di un coraggio che tentennando come un bambino impara a camminare.
Sarà che io prediligo i brutti e i cattivi, ma nel complesso lo svolgersi della storia mi soddisfa e mi piacevolizza portandomi con una certa enfasi all'avere tra le mani il volume successivo.
Non conto di dare un voto molto alto all'opera in quanto non sia finita ed in quanto la seconda parte se fosse stata presa come tema sin dall'inizio mi avrebbe frenata dall'acquistare e del godere pienamente dell'opera. Ritengo questa comunque degna di un'attenta lettura, in quanto diverte ed emoziona.
Il tema della bellezza interiore viene un po' preso a luogo comune ma nel complesso, cosa ci si può aspettare da un'opera dedita ad un pubblico esteso? Infondo di otaku, ne è pieno il mondo.
Kuragehime - La principessa delle meduse è un manga dell'esordiente Akiko Higashimura; ad oggi in Italia sono stati pubblicati 6 volumi editi da Star Comics, mentre in Giappone è ancora in corso di pubblicazione e costa di 8 volumi.
Kuragehime è stata una vera sorpresa, preso in fumetteria per puro caso è stata una scommessa vinta a pieni voti, mai mi sarei aspettato che fosse un manga cosi particolare e profondo. Prima di tutto ci offre uno sguardo sulla vita di un gruppo di ragazze otaku, una cosa di per se un po' anomala visto che nella maggior parte dei casi nei manga giapponesi l'otaku è identificato con la figura maschile.
Tsukimi è un'otaku delle meduse, Chieko è un'otaku di bambole e di kimono, Mayaya è una fanatica dei Tre Regni, Banba è una fanatica di treni e Jiji è una fukuoshi con l'attrazione per gli anziani, queste sono le cinque strambe e divertentissime ragazze che vivono in un condominio e che hanno un repulsione verso i maschi e tutto ciò che è alla moda. Tsukimi, la principale protagonista della storia, una sera viene aiutata a salvare e a comprare una medusa in difficoltà da una splendida ragazza alla moda di nome Kuranosuke, ma in realtà quest'ultima è un ragazzo che sconvolgerà la vita di Tsukimi e delle sue coinquiline. Infatti Kuranosuke aiuterà le 5 otaku a non essere sfrattate dal proprio condominio, che rischia di essere demolito per far spazio ad un centro residenziale più moderno, si organizzeranno per accumulare una somma di denaro consistente che le permetterà di comprare il condominio. Kuranosuke porterà nel mondo della moda la povera Tsukimi che inconsapevolmente si troverà a lanciare una linea di moda basate sulle sue adorate meduse. Non manca il triangolo amorosa tra Tsukimi, Kuranosuke e Shu, fratellastro di quest'ultimo, mai il bel Kuranosuke si sarebbe aspettato di provare qualcosa per la bruttina e sciatta Tsukimi e di essere persino geloso di lei e del fratellastro.
Spassose sono le pietrificazioni delle Amars (così si fanno chiamare le 5 otaku) quando vengono a contatto con gli uomini o con le ragazze alla moda, oppure le trasformazione before/after delle 5 ragazze che da brutti anatroccoli si trasformano in bellissimi cigni ad opera di Kuranosuke.
L'edizione della Star Comics è forse una delle migliori di questo editore, con copertine bellissime ognuna con un colore predominante diverso da volume a volume, e un prezzo accessibile.
La storia del manga, che a prima vista può sembrare scontata e banale, invece nasconde delle tematiche particolari e molto serie, perché se da una parte ti sembra impossibile e forse eccessivo che esistano delle persone come le Amars, che a cause delle loro passioni si precludono ogni contatto con il resto del mondo, poi ti rendi conto che persone del genere sono sempre più frequenti in una società come la nostra. Il trattare comunque argomenti seri come l'insicurezza, l'incapacità di relazionarsi, o la paura di vivere appieno il mondo in modo ironico e divertente rende molto bene, infatti tra una risata e l'altra c'è anche il tempo per momenti toccanti che ti fanno pensare e riflettere. Un bell'8 se lo merita proprio questo manga, e speriamo in un continuo sempre migliore.
Kuragehime è stata una vera sorpresa, preso in fumetteria per puro caso è stata una scommessa vinta a pieni voti, mai mi sarei aspettato che fosse un manga cosi particolare e profondo. Prima di tutto ci offre uno sguardo sulla vita di un gruppo di ragazze otaku, una cosa di per se un po' anomala visto che nella maggior parte dei casi nei manga giapponesi l'otaku è identificato con la figura maschile.
Tsukimi è un'otaku delle meduse, Chieko è un'otaku di bambole e di kimono, Mayaya è una fanatica dei Tre Regni, Banba è una fanatica di treni e Jiji è una fukuoshi con l'attrazione per gli anziani, queste sono le cinque strambe e divertentissime ragazze che vivono in un condominio e che hanno un repulsione verso i maschi e tutto ciò che è alla moda. Tsukimi, la principale protagonista della storia, una sera viene aiutata a salvare e a comprare una medusa in difficoltà da una splendida ragazza alla moda di nome Kuranosuke, ma in realtà quest'ultima è un ragazzo che sconvolgerà la vita di Tsukimi e delle sue coinquiline. Infatti Kuranosuke aiuterà le 5 otaku a non essere sfrattate dal proprio condominio, che rischia di essere demolito per far spazio ad un centro residenziale più moderno, si organizzeranno per accumulare una somma di denaro consistente che le permetterà di comprare il condominio. Kuranosuke porterà nel mondo della moda la povera Tsukimi che inconsapevolmente si troverà a lanciare una linea di moda basate sulle sue adorate meduse. Non manca il triangolo amorosa tra Tsukimi, Kuranosuke e Shu, fratellastro di quest'ultimo, mai il bel Kuranosuke si sarebbe aspettato di provare qualcosa per la bruttina e sciatta Tsukimi e di essere persino geloso di lei e del fratellastro.
Spassose sono le pietrificazioni delle Amars (così si fanno chiamare le 5 otaku) quando vengono a contatto con gli uomini o con le ragazze alla moda, oppure le trasformazione before/after delle 5 ragazze che da brutti anatroccoli si trasformano in bellissimi cigni ad opera di Kuranosuke.
L'edizione della Star Comics è forse una delle migliori di questo editore, con copertine bellissime ognuna con un colore predominante diverso da volume a volume, e un prezzo accessibile.
La storia del manga, che a prima vista può sembrare scontata e banale, invece nasconde delle tematiche particolari e molto serie, perché se da una parte ti sembra impossibile e forse eccessivo che esistano delle persone come le Amars, che a cause delle loro passioni si precludono ogni contatto con il resto del mondo, poi ti rendi conto che persone del genere sono sempre più frequenti in una società come la nostra. Il trattare comunque argomenti seri come l'insicurezza, l'incapacità di relazionarsi, o la paura di vivere appieno il mondo in modo ironico e divertente rende molto bene, infatti tra una risata e l'altra c'è anche il tempo per momenti toccanti che ti fanno pensare e riflettere. Un bell'8 se lo merita proprio questo manga, e speriamo in un continuo sempre migliore.
Mettiamo subito le cose in chiaro: le opere che trattano di otaku, come Genshiken, Oreimo o La figlia dell'otaku, mi piacciono. Mi piacciono molto. Non sorprende quindi che mi piaccia anche Kuragehime, che è un manga sul mondo degli otaku da un punto di vista femminile. Le protagoniste di Kuragehime, le Amars ("monache"), sono delle ragazze/giovani donne che vivono in un vecchio pensionato ispirato a Maison Ikkoku, anche se non in maniera così palese come in Musume-san. Ognuna di loro ha la propria mania particolare:
- Tsukimi, la protagonista principale, è un'otaku delle meduse
- Chieko, l'amministratrice del pensionato, è un'otaku di bambole e kimono
- Mayaya è una fanatica dei Tre Regni
- Banba è un'appassionata di treni
- Jiji è una fukuoshi con un debole per gli anziani.
Tutte loro lavorano come assistenti della sensei Mejiro, che è una disegnatrice di manga Yaoi piuttosto quotata. Mejiro è anche l'otaku più estrema di tutte, tanto che non si fa mai vedere neppure dalle sue collaboratrici e comunica solo per iscritto tramite messaggi scritti su fogli di carta passati sotto la porta. Le sue collaboratrici la chiamano oracolo e la venerano come una sacerdotessa. Il pensionato viene da loro chiamato monastero perché tutte le Amars, come si conviene a delle vere otaku, sono vergini e totalmente negate per i rapporti interpersonali con il sesso opposto. Ovviamente queste ragazze sono completamente negate anche per la moda, il loro abbigliamento è terrificante e il loro aspetto fisico non è certo dei migliori. La loro vita viene sconvolta quando Kuranosuke, una "ragazza" alla moda, si intromette di forza nel loro gruppo, cercando di fare amicizia con loro e soprattutto di cambiarne il look. Tsukimi ben vestita e senza occhiali fa la sua figura e di lei si innamora a prima vista Shu, il fratello maggiore di Kuranosuke, che secondo me è il personaggio maschile più indovinato di Kuragihime. Shu non ha strani interessi otaku, ma è ugualmente simpatico perché a più di trent'anni è vergine e totalmente incapace con la donne. Sfortunatamente però si trova sulla strada di una vera e propria mangiatrice di uomini, Shoko Inari, che non si fa scrupolo a drogarlo per approfittarsi di lui. Impagabile la scena in cui torna a casa tutto sconvolto e Kuranosuke gli dice "sembri una di quelle donne che si vedono nei film scampate da una violenza sessuale!"
Lo scopo delle Amars è quello di salvare il loro pensionato dalla speculazione edilizia: questo può essere fatto soltanto comprando l'edificio in cui vivono; per raccogliere i fondi decidono di fondare una casa di moda specializzati in abiti con design ispirato alle meduse. La trama si sviluppa in molti volumi: io sono arrivato all'inizio del settimo, quando le ragazze organizzano la loro prima sfilata di moda. I volumi sono infarciti di ironia e di situazioni paradossali che fanno letteralmente scompisciare dalle risate: lo raccomando caldamente a tutti gli otaku, maschi e femmine, e a chi cerca un manga umoristico ma anche sentimentale sotto la superficie comica.
Kuragehime mi è piaciuto moltissimo fin da subito, probabilmente per la simpatia dei personaggi e per lo stile dei disegni, veramente dolce e delicato, nonché molto originale. Il manga comunque è in continua crescita e più numeri leggo più mi piace. Faccio davvero i complimenti all'autrice, veramente in gamba. Il manga è divertentissimo. Ho visto anche l'anime corrispondente che non è affatto male, anche se non arriva alla conclusione del manga e quindi ne inventa una che non mi è piaciuta affatto. Spero vivamente che il manga si concluda diversamente.
Voto: 9+ in crescita.
- Tsukimi, la protagonista principale, è un'otaku delle meduse
- Chieko, l'amministratrice del pensionato, è un'otaku di bambole e kimono
- Mayaya è una fanatica dei Tre Regni
- Banba è un'appassionata di treni
- Jiji è una fukuoshi con un debole per gli anziani.
Tutte loro lavorano come assistenti della sensei Mejiro, che è una disegnatrice di manga Yaoi piuttosto quotata. Mejiro è anche l'otaku più estrema di tutte, tanto che non si fa mai vedere neppure dalle sue collaboratrici e comunica solo per iscritto tramite messaggi scritti su fogli di carta passati sotto la porta. Le sue collaboratrici la chiamano oracolo e la venerano come una sacerdotessa. Il pensionato viene da loro chiamato monastero perché tutte le Amars, come si conviene a delle vere otaku, sono vergini e totalmente negate per i rapporti interpersonali con il sesso opposto. Ovviamente queste ragazze sono completamente negate anche per la moda, il loro abbigliamento è terrificante e il loro aspetto fisico non è certo dei migliori. La loro vita viene sconvolta quando Kuranosuke, una "ragazza" alla moda, si intromette di forza nel loro gruppo, cercando di fare amicizia con loro e soprattutto di cambiarne il look. Tsukimi ben vestita e senza occhiali fa la sua figura e di lei si innamora a prima vista Shu, il fratello maggiore di Kuranosuke, che secondo me è il personaggio maschile più indovinato di Kuragihime. Shu non ha strani interessi otaku, ma è ugualmente simpatico perché a più di trent'anni è vergine e totalmente incapace con la donne. Sfortunatamente però si trova sulla strada di una vera e propria mangiatrice di uomini, Shoko Inari, che non si fa scrupolo a drogarlo per approfittarsi di lui. Impagabile la scena in cui torna a casa tutto sconvolto e Kuranosuke gli dice "sembri una di quelle donne che si vedono nei film scampate da una violenza sessuale!"
Lo scopo delle Amars è quello di salvare il loro pensionato dalla speculazione edilizia: questo può essere fatto soltanto comprando l'edificio in cui vivono; per raccogliere i fondi decidono di fondare una casa di moda specializzati in abiti con design ispirato alle meduse. La trama si sviluppa in molti volumi: io sono arrivato all'inizio del settimo, quando le ragazze organizzano la loro prima sfilata di moda. I volumi sono infarciti di ironia e di situazioni paradossali che fanno letteralmente scompisciare dalle risate: lo raccomando caldamente a tutti gli otaku, maschi e femmine, e a chi cerca un manga umoristico ma anche sentimentale sotto la superficie comica.
Kuragehime mi è piaciuto moltissimo fin da subito, probabilmente per la simpatia dei personaggi e per lo stile dei disegni, veramente dolce e delicato, nonché molto originale. Il manga comunque è in continua crescita e più numeri leggo più mi piace. Faccio davvero i complimenti all'autrice, veramente in gamba. Il manga è divertentissimo. Ho visto anche l'anime corrispondente che non è affatto male, anche se non arriva alla conclusione del manga e quindi ne inventa una che non mi è piaciuta affatto. Spero vivamente che il manga si concluda diversamente.
Voto: 9+ in crescita.
Erano anni (dai tempi di Otaku Club Genshiken) che non mi capitava di trovarmi tra le mani un manga del genere, alla faccia dei vari Urasawa, Inoue e compagnia bella. In soli 2 numeri, i personaggi di Kuragehime mi sono entrati subito in simpatia, e non perché il manga sia tendenzialmente comico, ma per il fatto che tutti i protagonisti, principali o minori, sono ottimamente caratterizzati.
I disegni sono particolarissimi e dopo poche pagine non si fa più caso allo stile che strizza l'occhio agli anni '70.
Anche in questo caso, il riassuntino iniziale che fa da "apripista" al manga, è come sempre inutile secondo me, cioè la storia della ragazza che ama le meduse ecc... In realtà la storia parla di vita quotidiana di un gruppo di ragazze otaku alle prese con la "vita reale". Situazioni divertenti e surreali, ma che sinceramente ogni appassionato di anime e manga e in generale di Giappone, sicuramente avrà almeno una volta nella vita sperimentato; io lo affermo senza particolare vergogna, perché anche se non ai livelli delle protagoniste, mi considero fieramente un otaku.
Ribadisco quindi che nella sua semplicità, la storia si presenta veramente avvincente e devo dire che questo manga è entrato senza ombra di dubbio nella mia top list di uscite mensili. Commento telegrafico e semplice: se amate il Giappone in tutte le sue sfaccettature (belle e brutte), amerete questo manga.
I disegni sono particolarissimi e dopo poche pagine non si fa più caso allo stile che strizza l'occhio agli anni '70.
Anche in questo caso, il riassuntino iniziale che fa da "apripista" al manga, è come sempre inutile secondo me, cioè la storia della ragazza che ama le meduse ecc... In realtà la storia parla di vita quotidiana di un gruppo di ragazze otaku alle prese con la "vita reale". Situazioni divertenti e surreali, ma che sinceramente ogni appassionato di anime e manga e in generale di Giappone, sicuramente avrà almeno una volta nella vita sperimentato; io lo affermo senza particolare vergogna, perché anche se non ai livelli delle protagoniste, mi considero fieramente un otaku.
Ribadisco quindi che nella sua semplicità, la storia si presenta veramente avvincente e devo dire che questo manga è entrato senza ombra di dubbio nella mia top list di uscite mensili. Commento telegrafico e semplice: se amate il Giappone in tutte le sue sfaccettature (belle e brutte), amerete questo manga.
Era da tanto che non trovavo un manga originale come Kuragehime e mi fa davvero piacere che la Star Comics abbia intrapreso la pubblicazione di una serie diversa, certamente non pop, ma che penso valga molto e spero mi continui a tenere allegro ed interessato anche coi volumetti successivi.
Ogni personaggio è ben caratterizzato nonostante ciascuno incarni uno stereotipo otaku o non-otaku: dall'otaku delle ferrovie al politico in carriera ma impacciato con le donne (Shushu,il fratello del protagonista), dall'otaku delle meduse (Tsukimi, la nostra protagonista) all'eccentrico e apparentemente frivolo crossdresser (Kuranosuke, il nostro protagonista), dalle segretarie "tuttofare" ai politici "comici mancati". Ad un livello superficiale la trama potrebbe banalmente essere considerata come una commedia degli equivoci (vedi rapporto Shushu-Tsukimi) o il classico triangolo sentimentale (con ulteriori complicazioni che lascio al pubblico il piacere di scoprire); tuttavia Kuragehime è, a mio avviso, molto più profondo, specie nell'alternare scenette demenziali otaku a momenti drammatici di rara intensità. La vita con i suoi ostacoli irrompe quando meno ce lo aspettiamo, ma l'autrice riesce a smorzare la serietà con l'ironia e a bilanciare l'ironia con la serietà. Un esempio per tutti è la condizione delle ragazze che abitano in questa palazzina, un vero e proprio santuario delle "fujoshi" (termine che ha un raggio più ampio rispetto al contesto originario di questo termine): chiuse in un proprio mondo perché rifiutano quello reale, queste figure comiche ed esasperate in realtà celano in sé il disagio della cosiddetta "generazione di cristallo", figlia del boom economico ma vivente nella crisi, figlia delle certezze ma errante in un mondo che ne è privo, tema che, spero, possa essere attinto dalla sensibilità di ciascuno e contestualizzato nella nostra vita in senso critico e costruttivo.
Sebbene non abbia potuto analizzare il prodotto nella sua completezza perché in via di pubblicazione, azzardo con piacere nel riconoscere la bellezza di questo josei e a consigliarlo vivamente agli utenti di Animeclick, perché sono sicuro che non deluderà.
Ogni personaggio è ben caratterizzato nonostante ciascuno incarni uno stereotipo otaku o non-otaku: dall'otaku delle ferrovie al politico in carriera ma impacciato con le donne (Shushu,il fratello del protagonista), dall'otaku delle meduse (Tsukimi, la nostra protagonista) all'eccentrico e apparentemente frivolo crossdresser (Kuranosuke, il nostro protagonista), dalle segretarie "tuttofare" ai politici "comici mancati". Ad un livello superficiale la trama potrebbe banalmente essere considerata come una commedia degli equivoci (vedi rapporto Shushu-Tsukimi) o il classico triangolo sentimentale (con ulteriori complicazioni che lascio al pubblico il piacere di scoprire); tuttavia Kuragehime è, a mio avviso, molto più profondo, specie nell'alternare scenette demenziali otaku a momenti drammatici di rara intensità. La vita con i suoi ostacoli irrompe quando meno ce lo aspettiamo, ma l'autrice riesce a smorzare la serietà con l'ironia e a bilanciare l'ironia con la serietà. Un esempio per tutti è la condizione delle ragazze che abitano in questa palazzina, un vero e proprio santuario delle "fujoshi" (termine che ha un raggio più ampio rispetto al contesto originario di questo termine): chiuse in un proprio mondo perché rifiutano quello reale, queste figure comiche ed esasperate in realtà celano in sé il disagio della cosiddetta "generazione di cristallo", figlia del boom economico ma vivente nella crisi, figlia delle certezze ma errante in un mondo che ne è privo, tema che, spero, possa essere attinto dalla sensibilità di ciascuno e contestualizzato nella nostra vita in senso critico e costruttivo.
Sebbene non abbia potuto analizzare il prodotto nella sua completezza perché in via di pubblicazione, azzardo con piacere nel riconoscere la bellezza di questo josei e a consigliarlo vivamente agli utenti di Animeclick, perché sono sicuro che non deluderà.
Sette-otto anni. Più o meno intorno a quest'età, e anche oltre, tutte le bambine/ragazze iniziano a fantasticare sulle principesse salvate da eroici principi azzurri, con i loro abiti ornati di pizzi e merletti, lucenti, forse abbaglianti per le persone comuni. In genere si scopre questo mondo "dorato" grazie alle favole raccontate dalle nostre madri o parlando con le amichette, ma per Tsukimi Kurashita, la protagonista di questo manga, "principessa" è legata alla parola "medusa". Medusa, sì, l'animale marino.
Un bel giorno la madre l'accompagna ad un acquario a vedere le meduse e le racconta che i tentacoli di tali animali sono simili ai pizzi che adornano gli abiti delle principesse. Tsukimi resta totalmente affascinata e rapita dal bagliore emanato dalle meduse ed inizia a nutrire una passione fortissima per esse, al punto da disegnarle ovunque, con il sogno di poter diventare anche lei, un giorno, una principessa. Ma la realtà è ben diversa, gli anni passano e il suo aspetto rinsecchito e scialbo la trasformano in una ragazza diciottenne timida, ostile alle persone chic e introversa.
Decide di partire per Tokyo con la speranza di realizzare il suo sogno, diventare una illustratrice di successo grazie all'appoggio di quattro ragazze molto simili a lei, con le quali condivide un appartamento in cui è assolutamente vietato l'ingresso ai maschi. Questo gruppo di giovani "vergini" viene definito con il termine di "Amars" (suore), in quanto inesperte totalmente dell'amore e appartenenti ognuna a mondi diversi; un'appassionata di bambole, una fissata di guerrieri cinesi, una piccoletta simile a un ranocchietto che conversa di politica e una smilza che difficilmente riesce ad esprimersi.
Per Tsukimi non è facile farsi strada nel mondo del lavoro e nei momenti di depressione la sola cosa che la consola è il pensare alle meduse che le ricordano la madre, figura a lei molto cara.
Un bel giorno mentre cammina per strada, nota che in un negozio due meduse di specie diverse sono tenute nella stessa vaschetta, cosa assolutamente da non farsi perché una potrebbe uccidere l'altra. Mossa dalla sua passione per l'animale, Tsukimi supplica il negoziante, che non vuole sentire ragioni, ma per fortuna viene salvata da una misteriosa ragazza. È bellissima, alta, snella, con un trucco ineccepibile e con un grande coraggio: una vera principessa.
Grazie all'intervento della straniera, la medusa viene regalata a Tsukimi e indi salvata dal suo triste destino. Questo nuovo personaggio suscita nella nostra "principessa delle meduse" una grande ammirazione, ma anche sconforto nel vedere come al mondo esistano ragazze molto belle che possono ottenere quello che vogliono.
Fin qui la storia sembra banalotta e piatta, ma non è cosi. Voi cosa fareste se la misteriosa ragazza chiedesse alloggio da voi e soprattutto si scoprisse che si tratta di un MASCHIO?
Inizia una serie di rocambolesche avventure all'insegna del divertimento, da non perdere assolutamente!
Riuscirà Tsukimi a realizzare il suo sogno, a tenere nascosta l'identità della "principessa maschio" e a volersi un po' più bene?
Kuragehime è un manga frizzante, divertente e simpaticissimo in grado di conquistare lettori di qualsiasi fascia d'età. È edito in Italia dalla Star Comics ed è tuttora in fase di prosecuzione in Giappone, dove ha ottenuto un ottimo successo di pubblico.
Lo stile di disegno è fresco, piacevole e accattivante secondo me; le gag tra i personaggi poi sono spettacolari, fanno morire dal ridere talvolta! Se non conoscete il manga, allora come prima infarinatura iniziate a seguire la serie animata, che è fresca fresca, il primo episodio è uscito da un paio di settimane.
Non fatevi scappare questa storia dai colori brillanti, un po' inusuale e secondo me e con un messaggio importante: ognuno di noi dovrebbe amarsi un po' di più, accettarsi per quello che si è, perché tutti noi possiamo diventare bellissimi/e principi e principesse delle favole!
Voto: dieci e lode!
Un bel giorno la madre l'accompagna ad un acquario a vedere le meduse e le racconta che i tentacoli di tali animali sono simili ai pizzi che adornano gli abiti delle principesse. Tsukimi resta totalmente affascinata e rapita dal bagliore emanato dalle meduse ed inizia a nutrire una passione fortissima per esse, al punto da disegnarle ovunque, con il sogno di poter diventare anche lei, un giorno, una principessa. Ma la realtà è ben diversa, gli anni passano e il suo aspetto rinsecchito e scialbo la trasformano in una ragazza diciottenne timida, ostile alle persone chic e introversa.
Decide di partire per Tokyo con la speranza di realizzare il suo sogno, diventare una illustratrice di successo grazie all'appoggio di quattro ragazze molto simili a lei, con le quali condivide un appartamento in cui è assolutamente vietato l'ingresso ai maschi. Questo gruppo di giovani "vergini" viene definito con il termine di "Amars" (suore), in quanto inesperte totalmente dell'amore e appartenenti ognuna a mondi diversi; un'appassionata di bambole, una fissata di guerrieri cinesi, una piccoletta simile a un ranocchietto che conversa di politica e una smilza che difficilmente riesce ad esprimersi.
Per Tsukimi non è facile farsi strada nel mondo del lavoro e nei momenti di depressione la sola cosa che la consola è il pensare alle meduse che le ricordano la madre, figura a lei molto cara.
Un bel giorno mentre cammina per strada, nota che in un negozio due meduse di specie diverse sono tenute nella stessa vaschetta, cosa assolutamente da non farsi perché una potrebbe uccidere l'altra. Mossa dalla sua passione per l'animale, Tsukimi supplica il negoziante, che non vuole sentire ragioni, ma per fortuna viene salvata da una misteriosa ragazza. È bellissima, alta, snella, con un trucco ineccepibile e con un grande coraggio: una vera principessa.
Grazie all'intervento della straniera, la medusa viene regalata a Tsukimi e indi salvata dal suo triste destino. Questo nuovo personaggio suscita nella nostra "principessa delle meduse" una grande ammirazione, ma anche sconforto nel vedere come al mondo esistano ragazze molto belle che possono ottenere quello che vogliono.
Fin qui la storia sembra banalotta e piatta, ma non è cosi. Voi cosa fareste se la misteriosa ragazza chiedesse alloggio da voi e soprattutto si scoprisse che si tratta di un MASCHIO?
Inizia una serie di rocambolesche avventure all'insegna del divertimento, da non perdere assolutamente!
Riuscirà Tsukimi a realizzare il suo sogno, a tenere nascosta l'identità della "principessa maschio" e a volersi un po' più bene?
Kuragehime è un manga frizzante, divertente e simpaticissimo in grado di conquistare lettori di qualsiasi fascia d'età. È edito in Italia dalla Star Comics ed è tuttora in fase di prosecuzione in Giappone, dove ha ottenuto un ottimo successo di pubblico.
Lo stile di disegno è fresco, piacevole e accattivante secondo me; le gag tra i personaggi poi sono spettacolari, fanno morire dal ridere talvolta! Se non conoscete il manga, allora come prima infarinatura iniziate a seguire la serie animata, che è fresca fresca, il primo episodio è uscito da un paio di settimane.
Non fatevi scappare questa storia dai colori brillanti, un po' inusuale e secondo me e con un messaggio importante: ognuno di noi dovrebbe amarsi un po' di più, accettarsi per quello che si è, perché tutti noi possiamo diventare bellissimi/e principi e principesse delle favole!
Voto: dieci e lode!