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Aminako

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7,5
"L'Isola Prigione - Isle of Heavenly Prison" è un seinen creato da Yusuke Ochiai e pubblicato in Italia dalla Magic Press Edizioni. La storia è concentrata in tre volumi e proposta con un'edizione curata con sovraccoperta e tavole ben leggibili.

La storia si apre in un tribunale e con la condanna all'esilio ai danni di Mikochiba Ei, giornalista e autore dell'assassionio di cinque persone. La pena sarebbe stata quella capitale, se non fosse che dal 20X8 il Giappone ha deciso di sostituirla con la deportazione in un'isola chiamata "Paradiso". Già dalle prime pagine si intende che l'inputato e protagonista della storia ha agito in maniera intenzionale per raggiungere questo luogo e scoprire un mistero legato alla morte dei suoi genitori. Otto anni prima, infatti, la sua famiglia fu assassinata e Mikoshiba vuole recarsi in questo luogo, certo di trovare e affrontare il responsabile di quel fatto.

Mikoshiba e un gruppo di altri condannati vengono accompagnati fino all'ingresso nelle coste dell'isola, collocata in un territorio neutro e difficilmente identificabile da chi non la conosce. Nel momento in cui poggiano i piedi su quel terreno nuovo vengono salutati dalle guardie accompagnatrici con un "Che le divinità vi accompagnino". Un augurio diretto che fa comprendere quanto di poco "paradisiaco" vi sia in quel luogo immerso nell'Oceano Pacifico. Ben presto Mikochiba e gli altri condannati comprendono che l'Isola è un luogo che si autoregolamenta e dove non esistono né diritti, né doveri. La libertà di azione dipende dalla capacità di difendersi e di sapersi muovere all'interno di un territorio inospitale dove i suoi prigionieri sono schiavi o banditi sfuggiti al sistema dell'Isola.

"L'Isola Prigione" è una serie breve che offre azione e mistero in una cornice di crudo realismo. I due temi principali sui quali poggia la storia sono la vendetta privata del protagonista e le basi che fondano il sistema dell'Isola. Il lettore è coinvolto nella lettura con l'impazienza di comprendere dei passaggi che, avvolti in un continuo stato di irrequietezza, una volta delineati si rivelano feroci. Il tratto grafico è marcato, deciso ed esplicativo. Yusuke Ochiai rappresenta attraverso l'espressività i suoi personaggi incattiviti, lobotomizzati, terrorizzati da un contesto incerto e dove non mancano i colpi di scena.

Ho apprezzato l'originalità della trama, il parco di emozioni che ne scaturisce e il tratto grafico. Un aspetto che avrei apprezzato conoscere e di cui la storia è totalmente assente riguarda il pensiero dei personaggi principali. Il protagonista Mikoshiba non nasconde la determinazione e la grinta, ma il lettore non prevede le sue mosse e non le comprende se non quando assiste all'azione. In un contesto così irrequieto non mi sarebbe dispiaciuto entrare nei suoi ragionamenti, diventarne alleata. Il lettore, invece, è un compagno di viaggio che lo segue con gli occhi senza intromettersi troppo.

L'epilogo delle vicende l'ho trovato precipitoso e forse avrebbe meritato qualche delucidazione aggiuntiva, si prende per scontato che il lettore colga tutte le sfumature. Nel complesso è un'opera apprezzabile per la storia e la dinamicità, ma che con qualche dettaglio narrativo e accorgimento introspettivo poteva ambire ad una maggiore completezza.


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Nyx

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
In un futuro non troppo remoto in Giappone viene abolita la pena capitale a favore dell'esilio. I criminali più pericolosi vengono mandati dove? In Italia rispondereste voi! Del resto ne abbiamo già così tanti di criminali "d'importazione". E invece vi sbagliereste (perlomeno volendo restare fedeli alla trama dell'opera e non alla realtà). Nel manga il luogo dove i criminali vengono spediti prende il nome di "isola paradiso" anche se di paradisiaco non v'è proprio nulla, anzi! E sotto questo punto di vista ecco riaffiorare altre similitudini con la nostra "penisola paradiso".
Bando agli scherzi, del resto non stiamo parlando di Hetalia ma di un'opera di tutt'altro spessore e di tutt'altro genere dove non c'è assolutamente spazio per climi scherzosi e rilassanti; cosa nasconderà mai questo posto apparentemente abbandonato da Dio e popolato dai peggiori malfattori in circolazione? Lo scopriremo grazie ad un uomo che risponde al nome di Mikoshiba, giunto su quest'isola volontariamente in cerca di risposte e per vendicarsi del colpevole dell'uccisione della propria famiglia, presumibilmente mandato anch'egli in questo luogo.

La trama si presenta subito molto accattivante ma a ben vedere le promesse iniziali vengono disilluse col progredire della storia. Ci troviamo dinnanzi ad un'opera di soli tre volumi, cosa che non può esser altro che un notevole limite per gli sviluppi narrativi di un racconto, ma potrei agevolmente portare tanti altri esempi, anche di volumetti singoli, dove la trama viene sviscerata in modo notevolmente più convincente. Leggendo il primo volumetto il mio interesse era altissimo, mi aspettavo qualcosa di veramente interessante ma già dal secondo ho cominciato a trovare gli sviluppi noiosi e sconclusionati, nel terzo ed ultimo volumetto, purtroppo, ho assistito ad un ulteriore decadimento con conclusioni banalissime, degne del peggior film di serie C.

Nulla da eccepire per quanto riguarda i disegni, veramente curatissimi ed artistici, decisamente sopra la media! Nulla da eccepire neanche per quanto riguarda l'edizione. E' il mio primo manga targato Magic Press e sono rimasto veramente colpito dalla cura dei volumetti, ottima la carta, ottima la rilegatura robusta, ottimo il formato e molto belle le sovracopertine! Sfortunatamente quel che più m'interessava era la trama, ma di quella non si può certo incolpare la casa editrice che per 5.90 euro (quasi uno standard ai giorni d'oggi) offre 3 volumetti curati ben oltre il livello medio delle produzioni attuali. Mettendo sul piatto della bilancia pro e contro, il voto che mi sento di assegnare a quest'opera non può certo andare oltre il 5.


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obo

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
La storia è ambientata in un prossimo futuro, in un Giappone in cui la pena di morte è stata abolita a favore dell'esilio.
Il protagonista della storia è il giornalista Mikoshiba-Ei e in poche pagine scopriamo che ha deciso autonomamente di commettere il crimine massimo, l'omicidio di più persone, per farsi esiliare nel posto peggiore: l'isola. Il motivo è una delle domande a cui avremo presto risposta.
Il protagonista e altri esiliati appena rilasciati sull'isola vengono subito attaccati da uomini armati di lance e frecce; Mikoshiba riesce miracolosamente a salvarsi, a catturare un uomo e a interrogarlo per avere più informazioni sul luogo. Così verrà a conoscenza dell'esistenza di una città, Paradiso, prossimo passo della storia…

Come si può intuire questo manga è un seinen di genere survival-thriller, mistero e azione. Parlandovi della trama non vi ho detto molto perché i misteri e i segreti che via via nascono vengono spiegati molto velocemente e costituiscono il pilastro fondante di questo manga.
Molti sono i temi trattati: la lotta per la sopravvivenza, la schiavitù, il ruolo della vita, dell'utilità/inutilità dell'uomo, l'etica medica e la ricerca della verità.

Per quanto riguarda i disegni, non sono molto belli, spesso sporchi e poco chiari, però tutto sommato si adattano al tema del manga e alla velocità che la storia esprime.

In conclusione, si tratta di un manga che durante la lettura prende molto perché non si vede l'ora di capire tutte le motivazioni del protagonista e scoprire i tanti misteri sollevati. C'è di buono che questi misteri sono tutti spiegati e il finale chiude completamente la storia in maniera soddisfacente.
Se avete già letto "Battle Royale", "Limit" e altri manga di questo genere e vi sono piaciuti, questa potrebbe essere una buonissima e breve lettura.


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Juggern@ut

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
TRAMA: Mikoshiba è un giornalista che commette di proposito un omicidio, allo scopo di arrivare sull'isola prigione per trovare una persona che credeva amica, ma che invece ha sterminato la sua famiglia...

GRAFICA: Il tratto è molto sporco e nervoso che si presta molto bene alla storia, con tavole "sporcate" e visi composti da molte linee per rimarcare la violenza delle persone protagoniste della vicenda.

VALUTAZIONE: Ero dubbioso sull'acquisto di questo manga per via del tratto utilizzato dall'autore del manga, molto sporco. Meno male che presi il primo volumetto, lo lessi tutto d'un fiato, la storia prende davvero bene, e nonostante sia comprensiva solo di 3 tankobon (e su questo un plauso alla Magic Press, per aver pubblicato tutti i volumi in una bella edizione e in tempi brevi) la trama è strutturata benissimo e spiega tutto non lasciando punti irrisolti.
Per fare un paragone con un manga, direi Fortifed School, con un film, Fuga da Absolom.


PRO:
- Storia che ti prende subito
- Non un semplice Survival Manga
- Dura solo 3 Tankobon

CONTRO:
- Storia adulta e violenta
- Può non piacere lo stile di disegno

Voto: 7.8


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Turboo Stefo

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Nel 2009 Yusuke Ochiai arriva sulle riviste giapponesi con "L'isola prigione", la sua prima serie originale dopo il debutto a quattro mani con il manga sportivo "Thanatos", dove traspare la sua abilità nel disegno e la sua inesperienza da sceneggiatore.

Un connubio di problemi - legati alla crisi economica, alla crescente criminalità e alle politiche internazionali - porta il Giappone ad abolire la pena di morte. Ora, nel rinnovato sistema giuridico, la massima pena è "L'esilio sull'isola". Tra questi deportati vi è Ei Mikoshiba, un assassino che ha ucciso cinque persone e che desidera ardentemente raggiungere l'Isola Paradiso, per placare una misteriosa sete di vendetta.
Fin dalle prime pagine l'opera sbatte letteralmente in faccia al lettore la storia, con un ritmo narrativo incredibilmente serrato e dure lotte dettate dall'involuzione umana che sembra imporre l'isola.
A stupire maggiormente però non è il ritmo incalzante o la brutale violenza dei combattimenti, ma l'inattesa sequenza di rivelazioni e colpi di scena che dissipano in breve l'alone di mistero che avvolge il tutto. Questo permette di andare a strutturare una storia ancor più complessa ed ampia, portando ovviamente una nuova e nutrita schiera di inattese svolte e scioccanti verità.
Ovviamente imporre un'evoluzione narrativa talmente precipitosa porta notevoli disagi, rispecchiandosi ad esempio in caratterizzazioni superficiali e mal approfondite o personaggi secondari totalmente inutili, utilizzati per qualche sprazzo di commedia per poi finire nel dimenticatoio. Un altro sviluppo negativo è riscontrabile nella prevedibilità di certi avvenimenti, che non hanno così nemmeno il supporto della minima suspense, diventando scontati con un basso impatto sul lettore.
A conti fatti l'opera cerca di essere fedele alla sua forma di base, ovvero una selvaggia lotta per la salvezza. I difetti quindi risulterebbero tollerabili, perché ininfluenti alla riuscita dell'opera nel suo complesso e, soprattutto, permettono di mantenere alta l'elettrica e adrenalinica tensione narrativa.
Peccato solo per il finale rocambolesco e fin troppo sbrigativo che liquida in fretta e furia diversi particolari, mentre altri saranno semplicemente sorvolati, lasciando così l'ingrato compito al lettore di sopperire alle mancanze, basandosi unicamente sull'intuito.

Lo stile grafico di Yusuke Ochiai è di grande impatto visivo e perfettamente adatto all'opera, grazie allo stile sporco che regala ad ogni tavola un'incredibile sensazione di furia selvaggia, soprattutto nei brutali scontri dove la forza fisica viene impiegata in combattimenti essenziali e diretti, rinunciando alla spettacolarità per puntare sulla violenta e basilare lotta per la sopravvivenza che si traduce in colpi possenti e mirati a uccidere il prima possibile l'avversario.
I personaggi offrono una buona espressività - sprecata, visto che le espressioni e gli stati d'animo non sono molto variegati soprattutto nel protagonista - e le tavole sono ben orchestrate dall'ottima regia che ben sottolinea i diversi momenti, sia nelle scene d'azione che in quelle più importanti legate ai colpi di scena, permettendo loro di offrire il massimo potenziale.
Questo è possibile anche grazie all'abile e sapiente utilizzo di pennellate furiose e potenti che si alternano ed intrecciano al tratto forte e sottile del pennino, riuscendo ad incupire il tutto con ombreggiature possenti e formando bellissimi sfondi dominati dalla selvaggia vegetazione.

L'edizione sfornata dalla MX è fedele alla linea editoriale, proponendo quindi ottimi materiali (sovraccoperta metallizzata, pagine bianche di elevata grammatura e rilegatura solida e flessibile) ad un'ottima stampa senza apparenti difetti, con un lettering discreto e un adattamento ben fatto, il tutto ad un prezzo ragionevole.

Chi cerca un thriller "survival" dall'incalzante ritmo frenetico e ricco d'azione, con una storia sempre in movimento, può trovare ne "L'isola prigione" una perfetta lettura perché soddisfa pienamente questi requisiti grazie anche al ricco e pesante comparto grafico. L'unico compromesso è quello di essere disposti a passare su alcuni difetti narrativi non indifferenti, quali personaggi superficiali e piccole falle che formano un finale sbrigativo e a tratti insoddisfacente. Superato questo scoglio - di grandezza variabile in base ai singoli gusti - si rivela una lettura che intrattiene con piacere.


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Kid Icarus

Volumi letti: 1/3 --- Voto 8
Manga davvero ottimo a mio parere, mi ha stupito in positivo. Devo dire che lo comprai abbastanza scettico per la paura di trovarmi un prodotto scarso fatto solo di violenza insulsa, invece ho trovato una storia accattivante e la violenza è dosata molto bene senza eccessi.

La trama è semplice: in un anno imprecisato (indicato nel manga come 20X8), essendo stata abolita la pena di morte i criminali condannati all'ergastolo vengono esiliati su un'isola dove vengono lasciati liberi senza più nessun vincolo con lo stato Giapponese. Uno può pensare che la trama sia troppo banale e scontata, invece l'autore riesce a costruire una storia assai più articolata, diciamo che l'isola prigione è solo un espediente narrativo per creare la giusta atmosfera. L'ambiente creato assomiglia molto ad un periodo storico remoto, dove i più forti sopravvivono e gli altri vengono resi schiavi al servizio di questi ultimi e fatti lavorare fino alla loro morte, non vi è tecnologia e la legge è solo una parola senza significato.

Il tratto dell'autore è molto denso e rude, però è perfetto per dare il giusto tono alle vicende narrate, non ci sono linee morbide o visi dolci, tutto il disegno è attorniato da un'aria cupa.
Se bisogna portare qualche critica direi che in certi punti l'autore, sforzando al massimo alcune scene d'azione, risulta un po' confusionario e bisogna riguardarsi due volte la tavola per capire cosa succede.
Essendo solo 3 volumi vale la pena l'acquisto, sottolineando anche che l'edizione è ottima, la stampa è ben fatta e non macchia - molto importante visto che all'autore piace molto abbondare con l'inchiostro - e la carta è davvero ottima.

paneburroemarmellata

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paneburroemarmellata

Volumi letti: 1/3 --- Voto 7
Ho letto soltanto il numero uno, ma devo dire che a differenza di altri manga molto più pubblicizzati e famosi L'isola prigione è davvero ben fatto.

Siamo in un non troppo lontano futuro, e il governo giapponese decide di abolire la pena di morte e "reinserire" l'esilio. Il nostro personaggio si trova insieme ad altri 4 uomini (di cui 2 solo di passaggio) su un'isola, apparentemente senza regole.
Anche se la trama svela il "cuore" dell'opera io preferisco non aggiungere altro per non rovinare del tutto la curiosità del lettore.
Detto questo mi auguro che Magic Press faccia uscire al più presto i restanti 2 volumi.