Emerging
Non sapevo se recensire o meno questo manga, siccome tratta un argomento che, purtroppo, da qualche anno è ricorrente nelle nostre vite.
L'opera che propongo oggi è "Emerging".
Un nuovo e pericolosissimo virus si diffonde in Giappone, creando una crisi sanitaria senza precedenti. È affascinante come l'opera scritta nel 2004 tratti un argomento così attuale, e credetemi quando dico che sono rimasto perplesso dalla corrispondente verità di alcune tavole. La trama tratta esattamente come un virus si diffonda e le possibili conseguenze, il paziente zero lo diffonde inconsapevolmente in mezzi pubblici, luogo di lavoro, ecc ecc. Iniziano ad esserci in pochi giorni picchi di contagi, alcuni ospedali vengono adibiti come centri per pazienti positivi, alcune persone credendo di stare bene e pensando di poter gestire la cosa, scappano più lontano che possono per non essere ricoverati, alcuni prodotti, quali ad esempio mascherine e gel igienizzanti vengono a mancare in alcuni esercizi commerciali, lockdown, insomma, non una situazione a noi nuova sfortunatamente, pensate che in una vignetta verrà' accennato il coronavirus. Ma verranno trattati anche altri argomenti, come la corruzione politica e lo spreco dei fondi pubblici.
L'opera ha una trama molto semplice senza divagare molto, ma di forte impatto e che può essere considerata la colonna portante di questo manga, anche se il finale perde un po' il fascino iniziale.
I disegni non mi hanno colpito in maniera particolare, ma non sono realizzati male.
L'idea di fondo l'ho apprezzata tanto (ripeto che e' un opera del 2004, quindi non ha preso spunto dalla situazione attuale), così come gli effetti devastanti di questo virus sull'essere umano.
Unica pecca, i protagonisti che mancano di carisma e non ci colpiranno in maniera particolare.
In conclusione: l'opera e' soddisfacente.
L'opera che propongo oggi è "Emerging".
Un nuovo e pericolosissimo virus si diffonde in Giappone, creando una crisi sanitaria senza precedenti. È affascinante come l'opera scritta nel 2004 tratti un argomento così attuale, e credetemi quando dico che sono rimasto perplesso dalla corrispondente verità di alcune tavole. La trama tratta esattamente come un virus si diffonda e le possibili conseguenze, il paziente zero lo diffonde inconsapevolmente in mezzi pubblici, luogo di lavoro, ecc ecc. Iniziano ad esserci in pochi giorni picchi di contagi, alcuni ospedali vengono adibiti come centri per pazienti positivi, alcune persone credendo di stare bene e pensando di poter gestire la cosa, scappano più lontano che possono per non essere ricoverati, alcuni prodotti, quali ad esempio mascherine e gel igienizzanti vengono a mancare in alcuni esercizi commerciali, lockdown, insomma, non una situazione a noi nuova sfortunatamente, pensate che in una vignetta verrà' accennato il coronavirus. Ma verranno trattati anche altri argomenti, come la corruzione politica e lo spreco dei fondi pubblici.
L'opera ha una trama molto semplice senza divagare molto, ma di forte impatto e che può essere considerata la colonna portante di questo manga, anche se il finale perde un po' il fascino iniziale.
I disegni non mi hanno colpito in maniera particolare, ma non sono realizzati male.
L'idea di fondo l'ho apprezzata tanto (ripeto che e' un opera del 2004, quindi non ha preso spunto dalla situazione attuale), così come gli effetti devastanti di questo virus sull'essere umano.
Unica pecca, i protagonisti che mancano di carisma e non ci colpiranno in maniera particolare.
In conclusione: l'opera e' soddisfacente.
"Emerging" mi ha inizialmente incuriosito, in quanto introduce alcune informazioni del virus ebola e dimostra come un virus sconosciuto possa facilmente e velocemente diffondersi tra la popolazione. Terminato il primo volume sono rimasto piuttosto soddisfatto dello sviluppo della trama, che iniziando da una singola morte si arriva a mettere in allerta quasi tutta la popolazione giapponese, tenuta all'oscuro di un virus somigliante all'ebola, per via della febbre emorragica; appena finito di leggere anche il secondo e ultimo volume sono rimasto deluso, non mi aspettavo così tanta fortuna in poco tempo e anzi, mi aspettavo almeno un finale disastroso nei riguardi della nazione, così da aprire le porte ad un contagio di un virus sconosciuto di cui non si sa nulla. Inoltre la vicenda spiega anche come il popolo nipponico non sia preparato per un'evenienza del genere e a maggior ragione sono rimasto deluso del "miracolo", sperando che il finale "cattivo" avrebbe potuto far riflettere, chi legge, che un'eventuale epidemia sarebbe una vera minaccia per la popolazione.
I disegni non mi sono piaciuti molto, alcune espressioni "sorprese" sui volti, sono esagerati nel contesto e sono piuttosto ripetitivi, ma per il resto niente da evidenziare; le ambientazioni si ripetono tra ospedali, come giusto che sia, e tra centri città dove il virus viaggia maggiormente.
In conclusione "Emerging" non è che sia tutta questa grande cosa che ho letto nei forum, ma mi sembra un prodotto mediocre che poteva far meglio, ad esempio essere più crudele e meno miracoloso, così da rendere più reale una vicenda simile. La curiosità è l'unico motivo che mi spinge a consigliare questo breve manga, ma personalmente consiglierei di spendere tempo e denaro per qualcos'altro.
I disegni non mi sono piaciuti molto, alcune espressioni "sorprese" sui volti, sono esagerati nel contesto e sono piuttosto ripetitivi, ma per il resto niente da evidenziare; le ambientazioni si ripetono tra ospedali, come giusto che sia, e tra centri città dove il virus viaggia maggiormente.
In conclusione "Emerging" non è che sia tutta questa grande cosa che ho letto nei forum, ma mi sembra un prodotto mediocre che poteva far meglio, ad esempio essere più crudele e meno miracoloso, così da rendere più reale una vicenda simile. La curiosità è l'unico motivo che mi spinge a consigliare questo breve manga, ma personalmente consiglierei di spendere tempo e denaro per qualcos'altro.
Ho conosciuto questo manga per caso, in fumetteria e sia la trama che la copertina mi avevano colpito subito. L'ho letto e posso dire di aver letto uno dei migliori manga che mi sia capitato per le mani.
Odeara e Sekiguchi sono due dottori che all'improvviso si ritrovano a dover fronteggiare una patologia nuova e mai vista. Un uomo, infatti, dopo essere stato mandato a casa da lavoro, inizia ad avere giramenti di testa e ad un tratto a vomitare sangue ed avere emorragie da tutti i pori, infettando anche le persone a lui vicine.
Una prima autopsia fa temere la possibilità di un'epidemia di febbre emorragica come l'Ebola ma in realtà c'è dell'altro: i sintomi non sono solo quelli dell'Ebola. Questo è sicuramente un nuovo virus, anche perché le analisi fatte in laboratorio non corrispondono all'Ebola.
Appena l'opinione pubblica lo viene a sapere si scatena il caos: la gente scappa via tentando di salvarsi da questa nuova "patologia-killer" e tutti quanti sperano di non ammalarsi.
Con l'andare avanti del manga sembra vengano fuori sempre più misteri e sembra che la malattia "muti", infatti si teme che sia a trasmissione ematica, poi si pensa aviaria.
E il tutto è strutturato in maniera divina da Masaya Hokazono.
La cosa che più mi è piaciuta di questo manga sono i personaggi: li ho adorati! Il dottor Odeara sembra quasi non abbia la stoffa per fare il dottore: più volte si fa prendere dal panico ed ha molta paura della malattia, ma non demorde, a differenza del collega Sekiguchi che è molto più calmo, con nervi d'acciaio e sempre pronto a svolgere il suo dovere. Proprio per questo nel manga quasi tutto il lavoro lo compie quest'ultimo e Odeara funge da "tramite" fra il lettore e la storia, siccome sembra proprio che Odeara sia l'incarnazione della paura che chiunque avrebbe in una situazione simile. Il lettore si rispecchia in lui sentendosi parte della vicenda.
La cosa che più mi è piaciuta è l'illustrazione di tutte le piccole sotto-trame della storia. Molte scene mostrano la trasmissione del virus attraverso pochi e semplici gesti quotidiani: un colpo di tosse in metropolitana, il pagamento della spesa con una banconota infetta, un buffetto sulla spalla alla fidanzata, piccoli gesti che porteranno ad essere contagiate migliaia di persone nel giro di pochi giorni.
Una storia molto particolare, che mi ha ricordato alcune pellicole sul genere come "Contagion" (2011) e "Virus Letale" (1995).
Assolutamente un manga consigliato a chiunque (come me) adora le storie brevi su questi argomenti catastrofici e le storie nelle quali l'uomo è totalmente impotente verso un nemico comune: la malattia.
Proprio come sostengono nel manga viene iniziata una guerra contro questo virus killer.
L'umanità riuscirà a fronteggiarlo e vincere questa sua guerra?
Un grandissimo manga che tiene incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina!
Odeara e Sekiguchi sono due dottori che all'improvviso si ritrovano a dover fronteggiare una patologia nuova e mai vista. Un uomo, infatti, dopo essere stato mandato a casa da lavoro, inizia ad avere giramenti di testa e ad un tratto a vomitare sangue ed avere emorragie da tutti i pori, infettando anche le persone a lui vicine.
Una prima autopsia fa temere la possibilità di un'epidemia di febbre emorragica come l'Ebola ma in realtà c'è dell'altro: i sintomi non sono solo quelli dell'Ebola. Questo è sicuramente un nuovo virus, anche perché le analisi fatte in laboratorio non corrispondono all'Ebola.
Appena l'opinione pubblica lo viene a sapere si scatena il caos: la gente scappa via tentando di salvarsi da questa nuova "patologia-killer" e tutti quanti sperano di non ammalarsi.
Con l'andare avanti del manga sembra vengano fuori sempre più misteri e sembra che la malattia "muti", infatti si teme che sia a trasmissione ematica, poi si pensa aviaria.
E il tutto è strutturato in maniera divina da Masaya Hokazono.
La cosa che più mi è piaciuta di questo manga sono i personaggi: li ho adorati! Il dottor Odeara sembra quasi non abbia la stoffa per fare il dottore: più volte si fa prendere dal panico ed ha molta paura della malattia, ma non demorde, a differenza del collega Sekiguchi che è molto più calmo, con nervi d'acciaio e sempre pronto a svolgere il suo dovere. Proprio per questo nel manga quasi tutto il lavoro lo compie quest'ultimo e Odeara funge da "tramite" fra il lettore e la storia, siccome sembra proprio che Odeara sia l'incarnazione della paura che chiunque avrebbe in una situazione simile. Il lettore si rispecchia in lui sentendosi parte della vicenda.
La cosa che più mi è piaciuta è l'illustrazione di tutte le piccole sotto-trame della storia. Molte scene mostrano la trasmissione del virus attraverso pochi e semplici gesti quotidiani: un colpo di tosse in metropolitana, il pagamento della spesa con una banconota infetta, un buffetto sulla spalla alla fidanzata, piccoli gesti che porteranno ad essere contagiate migliaia di persone nel giro di pochi giorni.
Una storia molto particolare, che mi ha ricordato alcune pellicole sul genere come "Contagion" (2011) e "Virus Letale" (1995).
Assolutamente un manga consigliato a chiunque (come me) adora le storie brevi su questi argomenti catastrofici e le storie nelle quali l'uomo è totalmente impotente verso un nemico comune: la malattia.
Proprio come sostengono nel manga viene iniziata una guerra contro questo virus killer.
L'umanità riuscirà a fronteggiarlo e vincere questa sua guerra?
Un grandissimo manga che tiene incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina!
Mi hanno sempre attirato le storie che riguardano la diffusione di virus mortali, epidemie, pandemie e chi più ne ha più ne metta. Proprio per questo decisi di comprare questo manga.
Parto con il dire che l'edizione edita dalla GP Manga è veramente soddisfacente. I disegni sono ben realizzati, chiari e dettagliati. Nulla da eccepire su tutto questo.
Per quanto riguarda la storia invece vi sono più cose da considerare, partendo dai lati postivi. Tanto per iniziare si nota come il manga si ponga il compito di sollevare una forte denuncia al sistema sanitario nipponico, in quanto non adeguato per affrontare situazione estreme quali la diffusione di virus ad alto tasso di mortalità e a rischio pandemia. In questo l'autore riesce completamente nel suo intento. Si percepisce forte e chiaro il senso di inadeguatezza e impotenza da parte dei personaggi nell'affrontare questa situazione. Una volta completata la lettura sarà difficile rimanere indifferenti e non porsi qualche domanda riguardo a virus, condizioni igieniche in cui versiamo, adeguatezza delle strutture mediche nazionali e quant'altro. Il racconto della trasmissione e diffusione del virus, poi, è realizzato in maniera eccellente sia nei modi, sia nelle tempistiche. Riusciamo quasi a seguire il virus nel suo percorso lento e inesorabile.
Ora però passiamo alla più grande pecca che sono riuscito a riscontrare in questo manga e che abbassa il voto finale: i protagonisti. Tralasciando Sekiguchi, il più credibile tra tutti, nonostante quell'aria da eroe senza macchia e senza paura che in una vicenda del genere credo stonerebbe leggermente, abbiamo Onodera, che è il suo esatto opposto. Il "dottor" Onodera, sempre spaventato o nel panico, purtroppo non mi ha convinto per nulla. Perché ho messo le virgolette al termine dottore? Semplice, perché in tutto il manga questo personaggio sembra tutto fuorché un dottore difatti si dimostra spesso impreparato sulle più basilari conoscenze mediche (vedi quando rimane sconvolto nell'apprendere che l'unica difesa dell'uomo contro un virus sia il sistema immunitario. Ma stiamo scherzando? Ma la laurea l'ha comprata per caso?). Infine abbiamo Mori, paradossalmente estasiata dalla possibile pandemia. Insomma, questo trio mi ha convinto proprio poco e purtroppo i personaggi sono alla base di un manga ben riuscito. Infine esprimo il mio disappunto sul finale, che non spoilero, ma che, dal mio punto di vista, devo dire che ho trovato assolutamente irreale; sembra buttato li per completare la storia.
Posso concludere quindi dicendo che questo manga funziona unicamente dal punto di vista della storia (Fatta eccezione per il finale) e dal modo in cui è raccontata. Un paio di volumi in più per dare possibilità al virus di propagarsi maggiormente (lo so, sono un po' sadico) e, magari, per migliorare il finale, non sarebbero stati affatto sgraditi da parte mia anche se, vista l'assurdità dei protagonisti, il voto non sarebbe comunque cambiato.
Parto con il dire che l'edizione edita dalla GP Manga è veramente soddisfacente. I disegni sono ben realizzati, chiari e dettagliati. Nulla da eccepire su tutto questo.
Per quanto riguarda la storia invece vi sono più cose da considerare, partendo dai lati postivi. Tanto per iniziare si nota come il manga si ponga il compito di sollevare una forte denuncia al sistema sanitario nipponico, in quanto non adeguato per affrontare situazione estreme quali la diffusione di virus ad alto tasso di mortalità e a rischio pandemia. In questo l'autore riesce completamente nel suo intento. Si percepisce forte e chiaro il senso di inadeguatezza e impotenza da parte dei personaggi nell'affrontare questa situazione. Una volta completata la lettura sarà difficile rimanere indifferenti e non porsi qualche domanda riguardo a virus, condizioni igieniche in cui versiamo, adeguatezza delle strutture mediche nazionali e quant'altro. Il racconto della trasmissione e diffusione del virus, poi, è realizzato in maniera eccellente sia nei modi, sia nelle tempistiche. Riusciamo quasi a seguire il virus nel suo percorso lento e inesorabile.
Ora però passiamo alla più grande pecca che sono riuscito a riscontrare in questo manga e che abbassa il voto finale: i protagonisti. Tralasciando Sekiguchi, il più credibile tra tutti, nonostante quell'aria da eroe senza macchia e senza paura che in una vicenda del genere credo stonerebbe leggermente, abbiamo Onodera, che è il suo esatto opposto. Il "dottor" Onodera, sempre spaventato o nel panico, purtroppo non mi ha convinto per nulla. Perché ho messo le virgolette al termine dottore? Semplice, perché in tutto il manga questo personaggio sembra tutto fuorché un dottore difatti si dimostra spesso impreparato sulle più basilari conoscenze mediche (vedi quando rimane sconvolto nell'apprendere che l'unica difesa dell'uomo contro un virus sia il sistema immunitario. Ma stiamo scherzando? Ma la laurea l'ha comprata per caso?). Infine abbiamo Mori, paradossalmente estasiata dalla possibile pandemia. Insomma, questo trio mi ha convinto proprio poco e purtroppo i personaggi sono alla base di un manga ben riuscito. Infine esprimo il mio disappunto sul finale, che non spoilero, ma che, dal mio punto di vista, devo dire che ho trovato assolutamente irreale; sembra buttato li per completare la storia.
Posso concludere quindi dicendo che questo manga funziona unicamente dal punto di vista della storia (Fatta eccezione per il finale) e dal modo in cui è raccontata. Un paio di volumi in più per dare possibilità al virus di propagarsi maggiormente (lo so, sono un po' sadico) e, magari, per migliorare il finale, non sarebbero stati affatto sgraditi da parte mia anche se, vista l'assurdità dei protagonisti, il voto non sarebbe comunque cambiato.
Dopo aver letto questo manga non potrai fare a meno di cospargerti il corpo di Amuchina e altri disinfettanti per la sua capacità di suggestionare la nostra mente dopo 2 volumi di malattie infettive e gravi pandemie, stiamo parlando di Emerging.
Scritto e disegnato da Masaya Hokazono nel 2004, proprio nel periodo dove il mondo tremava all'udire di pandemie come l'Aviaria, la Sars, l'Ebola, le quali in quegli anni si stavano velocemente diffondendo, Emerging è un'opera che saprà tenervi con il fiato sospeso fino all'ultima pagina, facendo immergere il lettore nel terrore di poter essere uno dei personaggi infettati da una nuova grave malattia, con alte probabilità di contagio e di morte.
La storia gira attorno alla vita di una ragazza liceale, la quale tornando da scuola si imbatte in un uomo dal volto gonfio e gli occhi arrossati, che all'improvviso, in mezzo alla vasta folla che popola il quartiere di Shinjuku, esplode nel vero senso della parola, facendo schizzare sangue ovunque sui passanti.
La polizia e i medici indagano sulla causa di tale evento. Intanto diverse persone che erano tra la folla cominciano ad avere sbalzi di febbre che via via sfociano negli stessi sintomi dell'uomo morto, compresa la scolara che via via infetterà l'intera famiglia ma che può ancora contare sull'aiuto di un suo caro per poter farcela, mentre numerosi scienziati cercano un vaccino adatto a reprimere tale malattia che si sta propagando in tutto il Giappone.
Uno scenario quello di questo manga, quasi apocalittico, una nazione come il Giappone messa in ginocchio da una malattia totalmente sconosciuta che non aveva mai avuto dei precedenti. Oltre che delle malattie poi, il manga sembra volersi concentrare su un Giappone incapace di poter affrontare un problema simile, che sembra quasi terrorizzarci all'idea che un tale disastro potrebbe avvenire in qualunque momento, forse ora in un angolo disperso del pianeta, si sta aggirando un batterio che in futuro farà estinguere la razza umana.
Insomma, un manga che è stato capace di mettermi i brividi, di colpirmi, per questo lo ritengo adatto a questo 9. Consigliatissimo!
Scritto e disegnato da Masaya Hokazono nel 2004, proprio nel periodo dove il mondo tremava all'udire di pandemie come l'Aviaria, la Sars, l'Ebola, le quali in quegli anni si stavano velocemente diffondendo, Emerging è un'opera che saprà tenervi con il fiato sospeso fino all'ultima pagina, facendo immergere il lettore nel terrore di poter essere uno dei personaggi infettati da una nuova grave malattia, con alte probabilità di contagio e di morte.
La storia gira attorno alla vita di una ragazza liceale, la quale tornando da scuola si imbatte in un uomo dal volto gonfio e gli occhi arrossati, che all'improvviso, in mezzo alla vasta folla che popola il quartiere di Shinjuku, esplode nel vero senso della parola, facendo schizzare sangue ovunque sui passanti.
La polizia e i medici indagano sulla causa di tale evento. Intanto diverse persone che erano tra la folla cominciano ad avere sbalzi di febbre che via via sfociano negli stessi sintomi dell'uomo morto, compresa la scolara che via via infetterà l'intera famiglia ma che può ancora contare sull'aiuto di un suo caro per poter farcela, mentre numerosi scienziati cercano un vaccino adatto a reprimere tale malattia che si sta propagando in tutto il Giappone.
Uno scenario quello di questo manga, quasi apocalittico, una nazione come il Giappone messa in ginocchio da una malattia totalmente sconosciuta che non aveva mai avuto dei precedenti. Oltre che delle malattie poi, il manga sembra volersi concentrare su un Giappone incapace di poter affrontare un problema simile, che sembra quasi terrorizzarci all'idea che un tale disastro potrebbe avvenire in qualunque momento, forse ora in un angolo disperso del pianeta, si sta aggirando un batterio che in futuro farà estinguere la razza umana.
Insomma, un manga che è stato capace di mettermi i brividi, di colpirmi, per questo lo ritengo adatto a questo 9. Consigliatissimo!
Trama in breve:
In Giappone inizia il contagio di una malattia sconosciuta che porta all'implosione dei malati e ad una decomposizione precedente alla morte degli stessi.
Commento generale:
Mi sono approcciato a questo manga spinto dal limitato numero di volumi e dal fatto che le premesse sembrassero ricalcare molto da vicino la trama di Manhole di Tetsuya Tsutsui, di un anno più nuovo, che ho apprezzato parecchio.
Forse è proprio per quest'ultimo motivo che sono rimasto piuttosto deluso da Emerging. Se, da una parte, l'aspetto medico è realizzato più approfonditamente in quest'opera, in Manhole trovavamo un aspetto investigativo non di poco conto che ha reso, forse, la storia più avvincente. La trama di Emerging, infatti, si sviluppa piuttosto linearmente, senza veri colpi di scena che incollino il lettore al volume. Tutto ciò che ti aspetti succeda, succede. I personaggi sono piuttosto semplice e poco innovativi: il protagonista intelligente ma imbranato che nonostante tutto sarà di grande aiuto nella storia, il coprotagonista tutto fare, onnisciente e sempre pronto ad affrontare qualsiasi situazione (spesso un belloccio solitario e misterioso), c'è addirittura il nemico, che controlla le multinazionali che passa le giornate a giocare a golf nel suo studio.
La storia secondaria, ovvero la storia d'amore, è piuttosto scempia e risulta divertente proprio perché sembra buttata lì giusto per riempire spazio, con degli amanti che più amebe non si può (lei, alla fine, aveva anche le sue scusanti, poverina).
Il finale è molto vago e piuttosto inconcludente, tanto che non spiega molto a proposito del virus ma tenta più di dare un finale aperto alla film horror.
Se questi sono i lati negativi, però, bisogna anche dire che ciò che si prefigge il manga di essere riesce in parte piuttosto bene, difatti le sensazioni di contagio e di pericolo sono sempre in agguato e spesso l'ipocondria scatta al solo contatto con il volume che diventa automaticamente infetto a sua volta nella mente del lettore.
Stile del disegno:
Un buon disegno, nulla di niente eccezionale. I volti non mi piacciono troppo, ma per il resto è dettagliato e curato.
Edizione:
5,90 della GP, buono, spesso ma decisamente più basso dei compagni.
Voto:
Non voglio essere troppo tirchio con i voti, ma nemmeno troppo generoso. Ci sono un sacco di manga che meritano più di questo, ma altrettanti più scarsi. Direi che un 6 è più che azzeccato.
Consigliato a:
A tutti e a nessuno. Se avete già in mente altri acquisti vi direi di lasciar perdere, se volete una storia corta, un po' malata, ma che si lascia leggere, pendetelo.
Sconsiglio a chi ha letto Manhole, consiglio Manhole a chi ha letto Emerging.
In Giappone inizia il contagio di una malattia sconosciuta che porta all'implosione dei malati e ad una decomposizione precedente alla morte degli stessi.
Commento generale:
Mi sono approcciato a questo manga spinto dal limitato numero di volumi e dal fatto che le premesse sembrassero ricalcare molto da vicino la trama di Manhole di Tetsuya Tsutsui, di un anno più nuovo, che ho apprezzato parecchio.
Forse è proprio per quest'ultimo motivo che sono rimasto piuttosto deluso da Emerging. Se, da una parte, l'aspetto medico è realizzato più approfonditamente in quest'opera, in Manhole trovavamo un aspetto investigativo non di poco conto che ha reso, forse, la storia più avvincente. La trama di Emerging, infatti, si sviluppa piuttosto linearmente, senza veri colpi di scena che incollino il lettore al volume. Tutto ciò che ti aspetti succeda, succede. I personaggi sono piuttosto semplice e poco innovativi: il protagonista intelligente ma imbranato che nonostante tutto sarà di grande aiuto nella storia, il coprotagonista tutto fare, onnisciente e sempre pronto ad affrontare qualsiasi situazione (spesso un belloccio solitario e misterioso), c'è addirittura il nemico, che controlla le multinazionali che passa le giornate a giocare a golf nel suo studio.
La storia secondaria, ovvero la storia d'amore, è piuttosto scempia e risulta divertente proprio perché sembra buttata lì giusto per riempire spazio, con degli amanti che più amebe non si può (lei, alla fine, aveva anche le sue scusanti, poverina).
Il finale è molto vago e piuttosto inconcludente, tanto che non spiega molto a proposito del virus ma tenta più di dare un finale aperto alla film horror.
Se questi sono i lati negativi, però, bisogna anche dire che ciò che si prefigge il manga di essere riesce in parte piuttosto bene, difatti le sensazioni di contagio e di pericolo sono sempre in agguato e spesso l'ipocondria scatta al solo contatto con il volume che diventa automaticamente infetto a sua volta nella mente del lettore.
Stile del disegno:
Un buon disegno, nulla di niente eccezionale. I volti non mi piacciono troppo, ma per il resto è dettagliato e curato.
Edizione:
5,90 della GP, buono, spesso ma decisamente più basso dei compagni.
Voto:
Non voglio essere troppo tirchio con i voti, ma nemmeno troppo generoso. Ci sono un sacco di manga che meritano più di questo, ma altrettanti più scarsi. Direi che un 6 è più che azzeccato.
Consigliato a:
A tutti e a nessuno. Se avete già in mente altri acquisti vi direi di lasciar perdere, se volete una storia corta, un po' malata, ma che si lascia leggere, pendetelo.
Sconsiglio a chi ha letto Manhole, consiglio Manhole a chi ha letto Emerging.
E' la seconda volta che ho il piacere di scontrarmi con Masaya Hokazoko, autore che ho già apprezzato in Ashita Dorobo, altra miniserie che vi consiglio vivamente e pubblicata in Italia da Ronin Manga. Emerging è ancora più breve, solo due volumetti, la lunghezza ideale per la storia che intende raccontare: si tratta di un thriller medico, che vede l'insorgere di una nuova e tremenda malattia in Giappone, altamente contagiosa ed estremamente mortale. Nonostante il tempestivo intervento dalle autorità mediche, formare l'avanzare della pandemia sembra impossibile, così come sembra improbabile una cura. Riuscirà il Giappone, con il suo sistema sanitario e le pecche dello stesso, a riuscire a fronteggiare la minaccia? Come reagirà la politica? E come gli studiosi e i medici negli ospedali?
Si tratta, alla fine, di un vero e proprio thriller. La tensione sarà abilmente creata dallo sceneggiatore mostrandovi una malattia dai sintomi appariscenti e spaventosi, come l'occhio rosso e sanguinante che potete vedere nella copertina. Il suo decorso poi è ancora più terribile, con emorragie esplosive e necrosi dei tessuti. Alcune tavole sembrano ammiccare al genere splatter, vi è comunque una robusta sceneggiatura che introduce una serie di personaggi realistici e piuttosto carismatici, che vengono messi a contatto con la malattia, la studiano e rischiano di diventare loro stessi dei vettori della stessa. Il lettore non sa mai chi potrebbe essere il prossimo infetto, teme per gli stessi protagonisti per i quali finisce per tifare, anche in quanto il tema è trattato in modo realistico e vi farà pensare che una situazione di questo tipo potrebbe tranquillamente accadere sul serio.
Oltre la lotta contro il virus, sono introdotti anche alcuni argomenti sociali di contorno, come la politica e la sua capacità di gestire in modo saggio o incosciente una situazione di potenziale panico generale. Vinceranno gli interessi del singolo o quelli della comunità?
Breve, dai disegni piacevoli ed efficaci, con una buona sceneggiatura, dei bei personaggi e dalle tematiche piuttosto originali, si candida come una di quelle miniserie che vanno assolutamente prese e lette. Consigliato.
Si tratta, alla fine, di un vero e proprio thriller. La tensione sarà abilmente creata dallo sceneggiatore mostrandovi una malattia dai sintomi appariscenti e spaventosi, come l'occhio rosso e sanguinante che potete vedere nella copertina. Il suo decorso poi è ancora più terribile, con emorragie esplosive e necrosi dei tessuti. Alcune tavole sembrano ammiccare al genere splatter, vi è comunque una robusta sceneggiatura che introduce una serie di personaggi realistici e piuttosto carismatici, che vengono messi a contatto con la malattia, la studiano e rischiano di diventare loro stessi dei vettori della stessa. Il lettore non sa mai chi potrebbe essere il prossimo infetto, teme per gli stessi protagonisti per i quali finisce per tifare, anche in quanto il tema è trattato in modo realistico e vi farà pensare che una situazione di questo tipo potrebbe tranquillamente accadere sul serio.
Oltre la lotta contro il virus, sono introdotti anche alcuni argomenti sociali di contorno, come la politica e la sua capacità di gestire in modo saggio o incosciente una situazione di potenziale panico generale. Vinceranno gli interessi del singolo o quelli della comunità?
Breve, dai disegni piacevoli ed efficaci, con una buona sceneggiatura, dei bei personaggi e dalle tematiche piuttosto originali, si candida come una di quelle miniserie che vanno assolutamente prese e lette. Consigliato.
Mi sono avvicinato a questo manga quasi per caso, vedendo delle immagini in rete quando curiosavo sull'ebola per una ricerca. Senza farlo apposta sono capitati dei baloon in cui se ne parlava, così ho deciso di comprarlo.
Tutto ha inizio in un giorno qualsiasi: un uomo si guarda allo specchio e i suoi occhi sono rossi, ha delle venature blu sul volto, si sente stanco e affaticato e ha una tosse della malora. Sulla strada di ritorno dal lavoro l'uomo inizia quasi inspiegabilmente a gonfiarsi. Il naso gli sanguina, il respiro è affannato... Poi all'improvviso esplode in una serie di schizzi di sangue che fuoriescono da ogni orifizio: bocca, naso, occhi, orecchie. L'uomo si accascia al suolo, ha delle convulsioni e dopodiché muore. Successivamente verrà portato all'ospedale, gli verranno fatte delle visite e i principali protagonisti del manga, i medici Onodera e Sekiguchi, con l'aiuto di altre persone scopriranno cosa ha causato quella strana morte e cosa sta realmente affrontando il Giappone.
È un manga che mi ha davvero colpito, mi ha fatto riflettere molto. L'autore è riuscito a rapirmi nella sua storia, ed è come se avesse voluto lanciare un vero e proprio messaggio all'intero Giappone, del tipo: "Cicci belli, dall'oggi al domani potrebbe capitare qualsiasi cosa, siate sempre pronti". Probabilmente non è così ma io l'ho percepito in questa maniera.
I disegni sono molto belli, molto ben fatti. L'unica pecca credo che sia il personaggio di Mori, che ha un'insensata passione per il virus dell'ebola e che quando scopre <b>
A mio parere le gag c'entrano poco. Il manga tratta un argomento crudo, surreale, reale, che appunto potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. Le gag della dottoressa Mori o le espressioni bizzarre di Onodera mi sembra rovinino quell'atmosfera che aleggia nel manga praticamente per tutti e due i volumi. Continui a chiederti "Cos'è", "Come scopriranno la cura", "Cosa avrà dato inizio a tutto questo"... Capisco che l'autore abbia voluto rompere l'atmosfera, ma a mio parere sarebbe stato un manga da 9 se non ci fossero state gag insensate.
Avrebbe preso 10 se fosse durato anche un solo volume in più. Adesso sono alla disperata ricerca di un manga del genere. Capisco che due volumi va più che bene, insomma, meglio corto e coinciso piuttosto che lungo e noioso, però mi ha lasciato una sorta di amaro in bocca.
Detto questo, lo consiglio, fa riflettere, disegni molto ben fatti, una trama, giusta suspense e via discorrendo. 8+.
Tutto ha inizio in un giorno qualsiasi: un uomo si guarda allo specchio e i suoi occhi sono rossi, ha delle venature blu sul volto, si sente stanco e affaticato e ha una tosse della malora. Sulla strada di ritorno dal lavoro l'uomo inizia quasi inspiegabilmente a gonfiarsi. Il naso gli sanguina, il respiro è affannato... Poi all'improvviso esplode in una serie di schizzi di sangue che fuoriescono da ogni orifizio: bocca, naso, occhi, orecchie. L'uomo si accascia al suolo, ha delle convulsioni e dopodiché muore. Successivamente verrà portato all'ospedale, gli verranno fatte delle visite e i principali protagonisti del manga, i medici Onodera e Sekiguchi, con l'aiuto di altre persone scopriranno cosa ha causato quella strana morte e cosa sta realmente affrontando il Giappone.
È un manga che mi ha davvero colpito, mi ha fatto riflettere molto. L'autore è riuscito a rapirmi nella sua storia, ed è come se avesse voluto lanciare un vero e proprio messaggio all'intero Giappone, del tipo: "Cicci belli, dall'oggi al domani potrebbe capitare qualsiasi cosa, siate sempre pronti". Probabilmente non è così ma io l'ho percepito in questa maniera.
I disegni sono molto belli, molto ben fatti. L'unica pecca credo che sia il personaggio di Mori, che ha un'insensata passione per il virus dell'ebola e che quando scopre <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> che il virus non è l'ebola bensì un nuovo tipo di virus (appunto un Emerging virus) completamente sconosciuto e con un'ipotetica mortalità del 90% si sente quasi contenta <b>[FINE SPOILER]</b>.A mio parere le gag c'entrano poco. Il manga tratta un argomento crudo, surreale, reale, che appunto potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. Le gag della dottoressa Mori o le espressioni bizzarre di Onodera mi sembra rovinino quell'atmosfera che aleggia nel manga praticamente per tutti e due i volumi. Continui a chiederti "Cos'è", "Come scopriranno la cura", "Cosa avrà dato inizio a tutto questo"... Capisco che l'autore abbia voluto rompere l'atmosfera, ma a mio parere sarebbe stato un manga da 9 se non ci fossero state gag insensate.
Avrebbe preso 10 se fosse durato anche un solo volume in più. Adesso sono alla disperata ricerca di un manga del genere. Capisco che due volumi va più che bene, insomma, meglio corto e coinciso piuttosto che lungo e noioso, però mi ha lasciato una sorta di amaro in bocca.
Detto questo, lo consiglio, fa riflettere, disegni molto ben fatti, una trama, giusta suspense e via discorrendo. 8+.
Uno dei pochi manga horror che veramente mi hanno fatto riflettere sul significato della vita, o più che altro sulla voglia che ho di vivere.
Emerging è una miniserie composta da due volumi, uno dei pochi di questo genere proposti in Italia, pubblicata in patria dalla Kodansha. L'autore è il famoso Masaya Hokazono, che si cimenta in un tema che successivamente non ha più affrontato.
A Tokyo un uomo, una normale persona che non si distingue dalle altre, muore in strada spruzzando sangue dai pori del suo corpo, che finisce addosso alle persone che gli stanno attorno. Durante l'autopsia si pensa che la causa sia l'ebola, una malattia davvero distruttiva, ma esaminando più attentamente il corpo e visto che le persone a cui è stato spruzzato il sangue addosso, iniziano ad avere gli stessi sintomi del cadavere, si capisce che si tratta di qualcosa di più complesso e pericoloso. Adesso tocca al nostro protagonista, non che ce ne sia uno, ma lui è la persona che spicca di più tra tutti i personaggi, affrontare questa epidemia, che lentamente si sta diffondendo in tutto il Giappone.
Questo manga tratta un tema molto forte, quello delle malattie infettive. Essendoci molta possibilità di fallire con un'opera del genere, pochi autori hanno intrapreso questo tipo di racconto. L'autore in questione non solo ha avuto il coraggio di provarci, ma ci è anche discretamente riuscito.
Emerging risulta interessante analizzandolo da diversi punti di vista. Presenta un linguaggio tecnico, che però non dà alcun peso alla storia, anzi, la rende ancora più gradevole ed interessante.
Unica cosa che non mi è piaciuta, già detta in precedenza, è che non c'è un vero protagonista. All'inizio si pensa sia la ragazza, perchè praticamente per metà del primo numero si analizza il suo caso, ma dopo viene presentato colui che davvero ricopre questo ruolo. Tutto risulta troppo lento.
Disegni dell'autore sono abbastanza buoni, adatti ad una storia di questo tipo. Purtroppo, però, i personaggi, anche non essendo numerosi, non sono dotati di una buona caratterizzazione, visto che di molti, anche tra i protagonisti, non si sa praticamente nulla a parte il nome.
L'opera in generale ha soddisfatto le mie aspettative. Buono è anche il finale che, anche se inaspettato, risulta giusto e fa riflettere abbastanza.
Emerging è una miniserie composta da due volumi, uno dei pochi di questo genere proposti in Italia, pubblicata in patria dalla Kodansha. L'autore è il famoso Masaya Hokazono, che si cimenta in un tema che successivamente non ha più affrontato.
A Tokyo un uomo, una normale persona che non si distingue dalle altre, muore in strada spruzzando sangue dai pori del suo corpo, che finisce addosso alle persone che gli stanno attorno. Durante l'autopsia si pensa che la causa sia l'ebola, una malattia davvero distruttiva, ma esaminando più attentamente il corpo e visto che le persone a cui è stato spruzzato il sangue addosso, iniziano ad avere gli stessi sintomi del cadavere, si capisce che si tratta di qualcosa di più complesso e pericoloso. Adesso tocca al nostro protagonista, non che ce ne sia uno, ma lui è la persona che spicca di più tra tutti i personaggi, affrontare questa epidemia, che lentamente si sta diffondendo in tutto il Giappone.
Questo manga tratta un tema molto forte, quello delle malattie infettive. Essendoci molta possibilità di fallire con un'opera del genere, pochi autori hanno intrapreso questo tipo di racconto. L'autore in questione non solo ha avuto il coraggio di provarci, ma ci è anche discretamente riuscito.
Emerging risulta interessante analizzandolo da diversi punti di vista. Presenta un linguaggio tecnico, che però non dà alcun peso alla storia, anzi, la rende ancora più gradevole ed interessante.
Unica cosa che non mi è piaciuta, già detta in precedenza, è che non c'è un vero protagonista. All'inizio si pensa sia la ragazza, perchè praticamente per metà del primo numero si analizza il suo caso, ma dopo viene presentato colui che davvero ricopre questo ruolo. Tutto risulta troppo lento.
Disegni dell'autore sono abbastanza buoni, adatti ad una storia di questo tipo. Purtroppo, però, i personaggi, anche non essendo numerosi, non sono dotati di una buona caratterizzazione, visto che di molti, anche tra i protagonisti, non si sa praticamente nulla a parte il nome.
L'opera in generale ha soddisfatto le mie aspettative. Buono è anche il finale che, anche se inaspettato, risulta giusto e fa riflettere abbastanza.
Immagina di svegliarti una mattina con un'incredibile stanchezza addosso, al punto da fare fatica persino ad allungare il braccio verso il comodino per zittire la sveglia. Hai la fronte accaldata e un invisibile macigno sul petto che ti impedisce di respirare con scioltezza. In qualche modo riesci a trascinarti fino al bagno, le gambe molli come burro che si scioglie al sole: lo specchio sopra al lavandino ti restituisce un'immagine che, per qualche strana ragione, stenti a riconoscere come tua. Chi è il buontempone che mentre dormivi ha sostituito la tua faccia con un pallone da spiaggia dotato di occhi, naso e bocca? E a proposito di occhi, come mai sono così rossi?
Una fitta di dolore ti assale mentre sbatti le palpebre, come se qualcuno si stesse divertendo a conficcarti degli agli proprio dietro ai tuoi bulbi oculari. Una lacrima ti cola lungo la guancia, calda e densa come non mai. Con gli occhi ancora chiusi la raccogli con la punta della lingua per impedirle che cada, ma da quando in qua le lacrime hanno un sapore metallico?
Un tuffo al cuore, che conosce la risposta prima ancora che il cervello riesca ad articolarla: stai piangendo sangue, come una di quelle statue della Vergine Maria che si vedono ogni tanto alla televisione. Un miracolo per chi ci crede, una montatura per tutti gli altri. Ma tu non sei una statua e questo non è né un miracolo: sei un essere umano, e quello che ti sta succedendo è assolutamente, dannatamente reale.
Una buona notizia per i lettori dallo stomaco particolarmente sensibile: da qui in avanti la recensione è tutta in discesa. So che potrà sembrarvi strano, ma faccio tutto questo unicamente per voi, che magari siete incuriositi dalla trama di questo manga ma non siete sicuri se sareste in grado di leggerlo senza lasciarvi coinvolgere più del dovuto. Dico sul serio: se non siete sicuri, lasciate perdere, e anche se lo siete fate sempre attenzione ai manga che desiderate leggere, perché potreste essere esauditi. <i>Emerging</i> sarà anche corto, ma da un punto di vista puramente estetico non lascia assolutamente nulla all'immaginazione.
Pubblicato un anno dopo l'imperversare della SARS in molti paesi del Sud Est asiatico e non solo, malattia che colpì ufficialmente 8273 persone uccidendone 775, ad un'occhiata superficiale un manga come <i>Emerging</i> potrebbe essere bollato come l'ennesima opera di genere catastrofico atta a lucrare sulle disgrazie e le debolezze altrui, ma la verità è ben diversa. Il suo scopo, infatti, non è terrorizzare le persone, bensì spingerle a porsi delle domande a cui ora più che mai, viste le numerose pandemie e le sempre più insistenti minacce di una guerra biologica che hanno caratterizzato i primi anni del ventunesimo secolo, sarebbe opportuno dare una risposta. Nella fattispecie: ora come ora il Giappone avrebbe i mezzi per far fronte a un'ipotetica malattia ad alto tasso di infettività, di cui non è possibile risalire all'origine né prevedere l'andamento? Quali ripercussioni e nell'arco di quanto tempo avrebbe la stessa sulla società?
Tutto ha inizio con lo strano decesso di un uomo che, nel bel mezzo di un affollatissimo incrocio di Shinjuku, comincia a perdere sangue da tutti i propri orifizi fin quasi a “esplodere” sotto agli occhi degli sgomenti passanti. Il compito di fare chiarezza sulle cause della sua morte spetta al dottor Onotera e al suo collega Sekiguchi: tanto il primo è timido, schivo e insicuro, quanto il secondo spicca per autorevolezza e lucidità. Inizialmente viene ventilata l'ipotesi che si possa trattare di Ebola, un virus estremamente pericoloso che causa in chi ne viene contagiato una febbre emorragica molto spesso fatale, ma le indagini condotte dalla dottoressa Mori, capo dell'Istituto Nazionale per la Ricerca sulle Malattie Infettive, evidenziano ben presto l'inesattezza di una simile tesi. Non solo: nessuno dei test effettuati sul campione prelevato dal cadavere di Shinjuku ha rilevato compatibilità di sorta con gli altri virus conosciuti. Cosa ne ha determinato comparsa di questa nuova, terribile malattia? Come si trasmette? Come si cura? E soprattutto: qual è il suo tasso di mortalità? Mentre le autorità prendono tempo, nella speranza che si tratti di un caso isolato senza conseguenze per la nazione, sempre più tokyoiti cominciano a manifestare gli stessi, strani sintomi...
Hokazono dosa la <i>suspense</i> alla perfezione, incalzando il lettore con una serie di capitoli brevi ma calibrati fino al millimetro per garantire un coinvolgimento emotivo alto e costante. Ma qual è il vero protagonista di <i>Emerging</i>? Non certo il misterioso virus: dall'impotenza di Onotera all'insana gioia della signorina Mori di fronte alla prospettiva di stare facendo una scoperta sensazionale, infatti, in prima linea c'è sempre e soltanto l'uomo con le sue innumerevoli leggi non scritte del cuore, le sue speranze, le sue paure, ma soprattutto la sua innata propensione (o dipendenza?) verso gli altri. Tuttavia tanta dovizia e solerzia nel voler rendere giustizia alla psicologia di ciascun personaggio, per quanto sicuramente lodevole, non può purtroppo non pregiudicare la riuscita dell'intreccio, che verso la fine risulta precipitoso e traballante pur riuscendo a riscattarsi lievemente nell'ultimo capitolo. Anzi, diciamo pure che una fine non c'è, cosa in sé non necessariamente da disprezzare ma che in questo contesto stona con la frenesia che caratterizza gli eventi immediatamente precedenti. Ciò detto, rimane senza dubbio ammirevole il lavoro compiuto dall'autore nello sfruttare ogni singolo pannello dei 22 capitoli che compongono l'opera.
La critica alle autorità nipponiche è tutt'altro che velata: di fronte alla possibilità di un'emergenza sanitaria così grave non soltanto il paese si ritroverebbe a dipendere dagli Stati Uniti per quanto riguarda la ricerca di una cura (pur avendo i mezzi per operare in patria), ma avrebbe dei seri problemi nel monitorare gli spostamenti della popolazione dal momento che risulta sprovvisto di un programma di misure restrittive <i>ad hoc</i>.
Il tratto è tipicamente <i>seinen</i> pur tendendo, almeno per quanto riguarda il <i>chara</i>, a un'essenzialità che tuttavia non ne intacca minimamente fa forza espressiva. Le tavole sono strutturate in modo variegato, con uno stile quasi cinestetico che facilita l'assimilazione degli eventi. Se non fosse per il finale e per il rischio concreto di fare scelta linguistica decisamente infelice oserei quasi definire questo manga come uno dei più piacevoli che abbia mai letto.
Una fitta di dolore ti assale mentre sbatti le palpebre, come se qualcuno si stesse divertendo a conficcarti degli agli proprio dietro ai tuoi bulbi oculari. Una lacrima ti cola lungo la guancia, calda e densa come non mai. Con gli occhi ancora chiusi la raccogli con la punta della lingua per impedirle che cada, ma da quando in qua le lacrime hanno un sapore metallico?
Un tuffo al cuore, che conosce la risposta prima ancora che il cervello riesca ad articolarla: stai piangendo sangue, come una di quelle statue della Vergine Maria che si vedono ogni tanto alla televisione. Un miracolo per chi ci crede, una montatura per tutti gli altri. Ma tu non sei una statua e questo non è né un miracolo: sei un essere umano, e quello che ti sta succedendo è assolutamente, dannatamente reale.
Una buona notizia per i lettori dallo stomaco particolarmente sensibile: da qui in avanti la recensione è tutta in discesa. So che potrà sembrarvi strano, ma faccio tutto questo unicamente per voi, che magari siete incuriositi dalla trama di questo manga ma non siete sicuri se sareste in grado di leggerlo senza lasciarvi coinvolgere più del dovuto. Dico sul serio: se non siete sicuri, lasciate perdere, e anche se lo siete fate sempre attenzione ai manga che desiderate leggere, perché potreste essere esauditi. <i>Emerging</i> sarà anche corto, ma da un punto di vista puramente estetico non lascia assolutamente nulla all'immaginazione.
Pubblicato un anno dopo l'imperversare della SARS in molti paesi del Sud Est asiatico e non solo, malattia che colpì ufficialmente 8273 persone uccidendone 775, ad un'occhiata superficiale un manga come <i>Emerging</i> potrebbe essere bollato come l'ennesima opera di genere catastrofico atta a lucrare sulle disgrazie e le debolezze altrui, ma la verità è ben diversa. Il suo scopo, infatti, non è terrorizzare le persone, bensì spingerle a porsi delle domande a cui ora più che mai, viste le numerose pandemie e le sempre più insistenti minacce di una guerra biologica che hanno caratterizzato i primi anni del ventunesimo secolo, sarebbe opportuno dare una risposta. Nella fattispecie: ora come ora il Giappone avrebbe i mezzi per far fronte a un'ipotetica malattia ad alto tasso di infettività, di cui non è possibile risalire all'origine né prevedere l'andamento? Quali ripercussioni e nell'arco di quanto tempo avrebbe la stessa sulla società?
Tutto ha inizio con lo strano decesso di un uomo che, nel bel mezzo di un affollatissimo incrocio di Shinjuku, comincia a perdere sangue da tutti i propri orifizi fin quasi a “esplodere” sotto agli occhi degli sgomenti passanti. Il compito di fare chiarezza sulle cause della sua morte spetta al dottor Onotera e al suo collega Sekiguchi: tanto il primo è timido, schivo e insicuro, quanto il secondo spicca per autorevolezza e lucidità. Inizialmente viene ventilata l'ipotesi che si possa trattare di Ebola, un virus estremamente pericoloso che causa in chi ne viene contagiato una febbre emorragica molto spesso fatale, ma le indagini condotte dalla dottoressa Mori, capo dell'Istituto Nazionale per la Ricerca sulle Malattie Infettive, evidenziano ben presto l'inesattezza di una simile tesi. Non solo: nessuno dei test effettuati sul campione prelevato dal cadavere di Shinjuku ha rilevato compatibilità di sorta con gli altri virus conosciuti. Cosa ne ha determinato comparsa di questa nuova, terribile malattia? Come si trasmette? Come si cura? E soprattutto: qual è il suo tasso di mortalità? Mentre le autorità prendono tempo, nella speranza che si tratti di un caso isolato senza conseguenze per la nazione, sempre più tokyoiti cominciano a manifestare gli stessi, strani sintomi...
Hokazono dosa la <i>suspense</i> alla perfezione, incalzando il lettore con una serie di capitoli brevi ma calibrati fino al millimetro per garantire un coinvolgimento emotivo alto e costante. Ma qual è il vero protagonista di <i>Emerging</i>? Non certo il misterioso virus: dall'impotenza di Onotera all'insana gioia della signorina Mori di fronte alla prospettiva di stare facendo una scoperta sensazionale, infatti, in prima linea c'è sempre e soltanto l'uomo con le sue innumerevoli leggi non scritte del cuore, le sue speranze, le sue paure, ma soprattutto la sua innata propensione (o dipendenza?) verso gli altri. Tuttavia tanta dovizia e solerzia nel voler rendere giustizia alla psicologia di ciascun personaggio, per quanto sicuramente lodevole, non può purtroppo non pregiudicare la riuscita dell'intreccio, che verso la fine risulta precipitoso e traballante pur riuscendo a riscattarsi lievemente nell'ultimo capitolo. Anzi, diciamo pure che una fine non c'è, cosa in sé non necessariamente da disprezzare ma che in questo contesto stona con la frenesia che caratterizza gli eventi immediatamente precedenti. Ciò detto, rimane senza dubbio ammirevole il lavoro compiuto dall'autore nello sfruttare ogni singolo pannello dei 22 capitoli che compongono l'opera.
La critica alle autorità nipponiche è tutt'altro che velata: di fronte alla possibilità di un'emergenza sanitaria così grave non soltanto il paese si ritroverebbe a dipendere dagli Stati Uniti per quanto riguarda la ricerca di una cura (pur avendo i mezzi per operare in patria), ma avrebbe dei seri problemi nel monitorare gli spostamenti della popolazione dal momento che risulta sprovvisto di un programma di misure restrittive <i>ad hoc</i>.
Il tratto è tipicamente <i>seinen</i> pur tendendo, almeno per quanto riguarda il <i>chara</i>, a un'essenzialità che tuttavia non ne intacca minimamente fa forza espressiva. Le tavole sono strutturate in modo variegato, con uno stile quasi cinestetico che facilita l'assimilazione degli eventi. Se non fosse per il finale e per il rischio concreto di fare scelta linguistica decisamente infelice oserei quasi definire questo manga come uno dei più piacevoli che abbia mai letto.
La storia di Emerging inizia con un decesso misterioso.
Come in ogni storia, c'è un antagonista, un cattivo sul quale riversare tutti gli sforzi, lui è il male e va eliminato; ma come fare quando questo nemico è un virus invisibile e sconosciuto? Dai sintomi sconosciuti? Dalle modalità di trasmissione sconosciute?
In questa particolare storia il Giappone si trova a fronteggiare un nuovo virus, che per quanto ci è permesso capire dal primo capitolo, fa morire la gente trasformando il malcapitato in una fontana che spilla sangue ovunque.
L'autore mette in gioco parecchie carte, tra cui spiccano la scelta di mostrare al lettore quanto avvenimenti così imprevedibili e disastrosi portino con loro non solo conseguenze rilevanti sul piano medico, ma anche su quello politico ed economico, e come questi diversi piani si intersechino e si influenzino tra di loro, portando a scelte che spesso, e purtroppo, lasciano da parte il valore umano della vicenda a favore di altri.
Il protagonista, il dottore che per primo ha l'opportunità di mettere le mani su un cadavere infetto, ricalca inizialmente il comportamento del popolo in queste occasioni, è terrorizzato da tutto, sente la presenza di un'entità oscura che potrebbe colpirlo ovunque e in ogni momento e si fa prendere spesso dal panico anche quando dovrebbe avere la situazione in pugno, e difatti quando il personaggio maturerà un minimo smetterà di indossare questo ruolo e lo passerà alla popolazione stessa, che grazie al terrorismo mediatico provocato da televisioni e giornali non ci metterà troppo a sostituirlo.
Il manga si presenta come una lettura piacevole, in certi passaggi anche istruttivo e il suo scopo non è tanto terrorizzare il lettore riguardo a queste tematiche ma piuttosto indurlo a interessarsene, a sensibilizzarlo. Il tratto è personale e piacevole, si alternano molto spesso primi piani e vignette/pagine intere dedicate a paesaggi urbani e non.
Concludendo, un manga ben realizzato che consiglio a tutti, tranne ad un pubblico facilmente impressionabile, cosa che comunque questo manga non è.
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Il finale potrà far storcere il naso a parecchi: è troppo positivo!
Ritornano valori quali l'amore e la speranza, rendendo gli ultimi capitoli i più "umani" del manga, ma l'autore riesce a impostarlo molto bene e penso non deluderà nessuno. Le ultime pagine poi, ci lasciano con un terribile interrogativo, quasi ad avvisarci che "per ora è finita, ma questo non deve farvi abbassare la guardia", lascio a voi scoprire come.
Come in ogni storia, c'è un antagonista, un cattivo sul quale riversare tutti gli sforzi, lui è il male e va eliminato; ma come fare quando questo nemico è un virus invisibile e sconosciuto? Dai sintomi sconosciuti? Dalle modalità di trasmissione sconosciute?
In questa particolare storia il Giappone si trova a fronteggiare un nuovo virus, che per quanto ci è permesso capire dal primo capitolo, fa morire la gente trasformando il malcapitato in una fontana che spilla sangue ovunque.
L'autore mette in gioco parecchie carte, tra cui spiccano la scelta di mostrare al lettore quanto avvenimenti così imprevedibili e disastrosi portino con loro non solo conseguenze rilevanti sul piano medico, ma anche su quello politico ed economico, e come questi diversi piani si intersechino e si influenzino tra di loro, portando a scelte che spesso, e purtroppo, lasciano da parte il valore umano della vicenda a favore di altri.
Il protagonista, il dottore che per primo ha l'opportunità di mettere le mani su un cadavere infetto, ricalca inizialmente il comportamento del popolo in queste occasioni, è terrorizzato da tutto, sente la presenza di un'entità oscura che potrebbe colpirlo ovunque e in ogni momento e si fa prendere spesso dal panico anche quando dovrebbe avere la situazione in pugno, e difatti quando il personaggio maturerà un minimo smetterà di indossare questo ruolo e lo passerà alla popolazione stessa, che grazie al terrorismo mediatico provocato da televisioni e giornali non ci metterà troppo a sostituirlo.
Il manga si presenta come una lettura piacevole, in certi passaggi anche istruttivo e il suo scopo non è tanto terrorizzare il lettore riguardo a queste tematiche ma piuttosto indurlo a interessarsene, a sensibilizzarlo. Il tratto è personale e piacevole, si alternano molto spesso primi piani e vignette/pagine intere dedicate a paesaggi urbani e non.
Concludendo, un manga ben realizzato che consiglio a tutti, tranne ad un pubblico facilmente impressionabile, cosa che comunque questo manga non è.
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Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b>Il finale potrà far storcere il naso a parecchi: è troppo positivo!
Ritornano valori quali l'amore e la speranza, rendendo gli ultimi capitoli i più "umani" del manga, ma l'autore riesce a impostarlo molto bene e penso non deluderà nessuno. Le ultime pagine poi, ci lasciano con un terribile interrogativo, quasi ad avvisarci che "per ora è finita, ma questo non deve farvi abbassare la guardia", lascio a voi scoprire come.
Iniziare a leggere questo manga è stata una delle cose peggiori che abbia deciso di fare, non perché il manga sia brutto, anzi, mi è piaciuto abbastanza. Il problema è il tema trattato, quello delle malattie infettive. Ma ad un livello alto, epidemie mortali che non lasciano scampo.
Ora, io di mio ho una fottuta paura di ammalarmi, e complessi ne ho parecchi, come il lavarmi in continuazione le mani, stare attento alle cose che tocco, che forchette e bicchieri siano davvero puliti, ecc.
Perché spiegare questo? Per arrivare al punto, e dire che grazie a questo manga mi sono sentito male. Durante la lettura ho provato uno stato di ansia, agitazione e preoccupazione superiore a quello dei protagonisti. Non è stata una bella cosa. Sto scrivendo dopo la lettura e mi tremano le mani.
Dopo questa premessa, passiamo al manga.
La trama è basata su un'idea semplice, ma efficace. A Tokyo, un uomo in strada muore spruzzando sangue da tutti i suoi orifizi, (sembra quasi come si sia stato colpito da una tecnica di Hokuto) e la gente intorno viene colpita dal suo sangue. Il suo corpo è gonfio, è tutte le sue vene quasi sul punto di esplodere.
Durante l’autopsia, l’inesperto medico, il vero protagonista della storia, insieme al suo collega, arrivano alla conclusione che si possa trattare di Ebola (se non sapete di che si tratti, fatevi un favore: NON andate a cercare, non è una bella cosa). Allora i due dottori decidono di mandare campioni di sangue da esaminare ad una struttura specializzata per malattie infettive di Livello 4 (il più alto). Dopo gli esami del caso, i risultati indicano che non si tratta di Ebola, per fortuna. E invece no. È un nuovo virus, mortale al 100%, e si diffonde con molta facilità. E adesso sono ca##i.
I disegni sono molto buoni, realistici, e molti sono i primi piani di volti terrorizzati o di gente malata. Il fumetto è molto statico, non c’è molta azione, ma la storia gioca più sull’ansia di non sapere come fare a sopravvivere cercando di non rimanere infetti. Il ritmo della storia è serrato, gli eventi si susseguono veloci come il diffondersi del virus.
Inoltre nel fumetto c’è anche una critica, credo abbastanza palese, al modo in cui il Giappone tratta gli eventi di questo genere, che in questi ultimi anni si sono verificati: SARS, H5N1, e altri che per fortuna non ricordo. Infatti nel manga viene detto che il Giappone ha le strutture adatte a “lavorare” su virus di Livello 4, ma di fatto sul territorio giapponese si lavora solo fino al Livello 3, e si è completamente impreparati di fronte a grosse emergenze sanitarie, se mai dovessero verificarsi (speriamo di no).
Sfruttando l’idea suggerita forse dalle vere malattie che si sono sviluppate negli ultimi anni (le già citate SARS, H5N1, e company), l’autore riesce a creare una storia abbastanza realistica e piacevole (diciamo così) da leggere.
Non è un'idea originalissima quella del contagio, tantissimi film e videogame, anche recentemente, propongono trame simili. Ma il manga lo fa in modo diverso. Mi ha fatto pensare e riflettere molto, più dei numeri dei morti che ho letto nelle statistiche di mortalità dei virus che sono andato a leggere.
Per me è assurdo pensare che gli uomini, anche il più grande e grosso, che riuscirebbe a resistere fisicamente anche ad una grossa botta, possa venire ucciso da organismi microscopici quali i virus, che tra l’altro sono dei gran bastardi. Certi virus hanno degli effetti che nemmeno nei film horror, si vedono morti tanto dolorose.
Le emozioni che mi ha fatto provare la lettura sono abbastanza negative, per il discorso fatto all’inizio. Ci sono stato male davvero, non esagero, e anche a scrivere ora. Immagino che diverse persone provino diverse emozioni. Magari a qualcun altro potrà far ridere.
Io comunque consiglio la lettura, ma continuerò a lavarmi le mani troppe volte e a stare attento a cosa tocco in treno, autobus, cinema, ecc.
Ora, io di mio ho una fottuta paura di ammalarmi, e complessi ne ho parecchi, come il lavarmi in continuazione le mani, stare attento alle cose che tocco, che forchette e bicchieri siano davvero puliti, ecc.
Perché spiegare questo? Per arrivare al punto, e dire che grazie a questo manga mi sono sentito male. Durante la lettura ho provato uno stato di ansia, agitazione e preoccupazione superiore a quello dei protagonisti. Non è stata una bella cosa. Sto scrivendo dopo la lettura e mi tremano le mani.
Dopo questa premessa, passiamo al manga.
La trama è basata su un'idea semplice, ma efficace. A Tokyo, un uomo in strada muore spruzzando sangue da tutti i suoi orifizi, (sembra quasi come si sia stato colpito da una tecnica di Hokuto) e la gente intorno viene colpita dal suo sangue. Il suo corpo è gonfio, è tutte le sue vene quasi sul punto di esplodere.
Durante l’autopsia, l’inesperto medico, il vero protagonista della storia, insieme al suo collega, arrivano alla conclusione che si possa trattare di Ebola (se non sapete di che si tratti, fatevi un favore: NON andate a cercare, non è una bella cosa). Allora i due dottori decidono di mandare campioni di sangue da esaminare ad una struttura specializzata per malattie infettive di Livello 4 (il più alto). Dopo gli esami del caso, i risultati indicano che non si tratta di Ebola, per fortuna. E invece no. È un nuovo virus, mortale al 100%, e si diffonde con molta facilità. E adesso sono ca##i.
I disegni sono molto buoni, realistici, e molti sono i primi piani di volti terrorizzati o di gente malata. Il fumetto è molto statico, non c’è molta azione, ma la storia gioca più sull’ansia di non sapere come fare a sopravvivere cercando di non rimanere infetti. Il ritmo della storia è serrato, gli eventi si susseguono veloci come il diffondersi del virus.
Inoltre nel fumetto c’è anche una critica, credo abbastanza palese, al modo in cui il Giappone tratta gli eventi di questo genere, che in questi ultimi anni si sono verificati: SARS, H5N1, e altri che per fortuna non ricordo. Infatti nel manga viene detto che il Giappone ha le strutture adatte a “lavorare” su virus di Livello 4, ma di fatto sul territorio giapponese si lavora solo fino al Livello 3, e si è completamente impreparati di fronte a grosse emergenze sanitarie, se mai dovessero verificarsi (speriamo di no).
Sfruttando l’idea suggerita forse dalle vere malattie che si sono sviluppate negli ultimi anni (le già citate SARS, H5N1, e company), l’autore riesce a creare una storia abbastanza realistica e piacevole (diciamo così) da leggere.
Non è un'idea originalissima quella del contagio, tantissimi film e videogame, anche recentemente, propongono trame simili. Ma il manga lo fa in modo diverso. Mi ha fatto pensare e riflettere molto, più dei numeri dei morti che ho letto nelle statistiche di mortalità dei virus che sono andato a leggere.
Per me è assurdo pensare che gli uomini, anche il più grande e grosso, che riuscirebbe a resistere fisicamente anche ad una grossa botta, possa venire ucciso da organismi microscopici quali i virus, che tra l’altro sono dei gran bastardi. Certi virus hanno degli effetti che nemmeno nei film horror, si vedono morti tanto dolorose.
Le emozioni che mi ha fatto provare la lettura sono abbastanza negative, per il discorso fatto all’inizio. Ci sono stato male davvero, non esagero, e anche a scrivere ora. Immagino che diverse persone provino diverse emozioni. Magari a qualcun altro potrà far ridere.
Io comunque consiglio la lettura, ma continuerò a lavarmi le mani troppe volte e a stare attento a cosa tocco in treno, autobus, cinema, ecc.